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Autore: Shayla_the_angel    31/08/2013    3 recensioni
SPOILER CATCHING FIRE E MOCKINGJAY!
Lo so è un titolo banale e mi vergogno di sta cosa, ma non avevo idee! Non sapevo come intitolarla, quindi vi chiedo scusa!!!
La ff è ambientata tra il finale di Mockingjay e l'epilogo proposto da Suzanne Collins.
Per la precisione 9 anni dopo la rivolta contro Capitol City.
Katniss e Peeta si stanno riprendendo dagli orrori della rivolta, quando accade ciò che tutti sperano.
So che è corta, ma spero di aver detto a sufficienza per incuriosirvi
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Haymitch Abernathy, Katniss Everdeen, Peeta Mellark, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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03.

 

 

Lo scricchiolio dei passi nel vialetto, il sommesso bussare alla porta, il suo sorriso radioso quando i nostri sguardi s’incrociano.

Le sue braccia attorno a me, il suo profumo.

«Mamma, sono contenta che tu sia arrivata» le dico.

«Sì e ti ho portato una sorpresa!» esclama.

Si scosta leggermente per permettermi di vederla.

Eccola lì, in piedi al centro del vialetto, con la sua parrucca colorata, la pelle candida come porcellana e lo sguardo commosso.

Effie.

Mi si avvicina con passo composto, come solo lei sa fare e mi stringe in un caloroso abbraccio.

«Katniss, che gioia vederti così radiosa» dice, la voce leggermente incrinata per l’emozione.

Erano ormai sei anni che non ci vedevamo.

Dopo la rivolta era venuta a trovarci un paio di volte, poi però c’eravamo sentite solo con qualche sporadica telefonata.

«Sono contenta di vedere che stai bene Effie, ma ora entrate. Anche Peeta ed Haymitch vorranno salutarvi».

Ed eccoci di nuovo insieme, come tanto tempo fa.

Si parla, si ride, si scherza, si tira tardi.

Mia madre ed Effie sembrano amiche di vecchia data e Haymitch si diverte ancora a stuzzicare la nostra amica capitolina, prendendola in giro e battibeccando con lei su qualsiasi cosa.

La vita procede tranquilla per qualche settimana, finché la primavera non comincia a bussare alle nostre porte.

Le primule che Peeta ha piantato nove anni fa hanno appena cominciato a fiorire, quando sentiamo bussare alla porta.

Mia madre sta preparando la colazione con l’aiuto di Peeta, mentre Effie e Haymitch sono presi da una fitta conversazione, così sono io che vado ad aprire.

Non faccio nemmeno a tempo a spalancare la porta che mi ritrovo sommersa da una serie di cinguettii e miagolii incomprensibili, ma non posso fare a meno di sorridere vedendo chi è entrato.

Venia, Octavia e Flavius, sempre sgargianti, sempre eccentrici.

Sempre rumorosissimi.

«Katniiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiis!!! Appena Effie ci ha avvisati siamo corsi qui da Capitol City. Ci abbiamo messo un po’ perché ci sono state delle serate a tema a casa di alcuni amici, però erano noiosissime. Sai lì la vita non è come prima, ma senza Snow si sta molto meglio. Ti trovo più in carne, stai benissimo. Ma cosa hai combinato hai capelli? Tranquilla ci pensiamo noi» e altre frasi impossibili da ricordare.

Nella mia mente solo una domanda.

Ma quei tre non respirano mai?!?

Sento Peeta ridere e comparire magicamente all’ingresso.

«Noto con piacere che abbiamo compagnia» dice.

Ed ecco che tutte le attenzioni dei miei tre amici convergono su di lui.

Fortunatamente.

Con loro ci sono anche una dozzina di valige delle più svariate misure.

Non penseranno di trasferirsi qui?!?

Mi bastano dieci minuti per scoprire che nella maggior parte delle valige c’è tutta roba per me e per Peeta.

Che loro sapevano che sarebbe arrivato questo momento, che non vedevano l’ora di riabbracciarci e praticamente tutto ciò che hanno combinato in questi nove anni.

Parlano talmente in fretta che quasi non mi accorgo del fatto che passino da un argomento ad un altro senza un filo logico.

«Siamo venuti a prepararvi per il matrimonio» dice Venia.

«Ma non ce n’è bisogno. Non pensavamo di organizzare una cosa tanto vistosa» mi intrometto, interrompendoli e dando un tono normale alla conversazione.

«Come no? Ormai lo sanno tutti che i due campioni del distretto Dodici si stanno preparando per il loro matrimonio. Che lo vogliate o no, siete ancora delle celebrità per tutta Panem. Sia per gli Hunger Games sia per la rivolta. Non c’è bambino in tutto il Paese che non sappia il vostro nome. Il vostro matrimonio sarà l’evento del secolo» dice Flavius tutto d’un fiato afferrando il telecomando ed accendendo la tv.

«Non avete guardato il televisore in questi giorni? Parlano tutti di voi!» esclama Venia, raggiante.

«Ma noi…» comincio a dire.

Le parole mi muoiono in bocca vedendo che sullo schermo compaiono degli spezzoni dei settantaquattresimi Hunger Games.

Io che grido il nome di Peeta, quando viene annunciata la possibilità di due vincitori dallo stesso Distretto, io che accudisco Peeta malato, io che bacio Peeta. Poi in mezzo alla neve, a prenderci per mano e a scambiarci baci fasulli davanti alle telecamere.

Peeta che si offre volontario ai settantacinquesimi Hunger Games per tornare nell’arena con me.

Eccoci in tv. Di nuovo.

Mi mordo la lingua, per evitare di strillare come un’isterica.

Ed ecco la giornalista in primo piano che copre quelle immagini orrende che sanno di morte e di inganni.

Sullo sfondo ora c’è il Villaggio dei Vincitori del 12.

«Ci è appena giunta notizia che i due campioni del Distretto 12, Peeta Mellark e Katniss Everdeen, convoleranno a nozze il prossimo giugno. Ancora poche le indiscrezioni, anche se siamo venuti a conoscenza che la loro casa al Villaggio dei Vincitori sia già in fermento per tutti i preparativi. Nei prossimi giorni altri aggiornamenti».

Flavius spegne la tv prima che io possa cacciagli in gola il telecomando.

«So che non volete sentirvi di nuovo come fenomeni da baraccone, ma pensate al fatto che il vostro matrimonio distrarrà la gente dal disagio momentaneo in cui si trova. Anche se sono passati nove anni dalla rivolta siamo pur sempre in una situazione di stallo e le cose stanno cominciando piano piano a sistemarsi» interviene Effie prima che io possa mettermi ad urlare e a lanciare cose in giro.

Possibile che anche adesso che tutto è finito dobbiamo continuare a fare i pagliacci per la tv?

«A me non pare un’idea saggia. Non sarà peggio mostrare alle persone che, nonostante la guerra e tutto, riusciamo lo stesso a vivere nello sfarzo?» dico.

«Perché ve lo siete meritato. Avreste vissuto da ricchi anche senza ribellione. L’unica differenza è che adesso anche il resto del Paese può ambire a qualcosa di più, mentre durante il governo di Snow ognuno si accontentava della posizione in cui si trovava» dice Haymitch.

Dannazione. Ha ancora il vizio di dire frasi ad effetto, in grado di convincere anche il più scettico tra gli scettici.

In un modo o nell’altro non abbiamo via di fuga.

È fine marzo quando arrivano i tre truccatori di Capitol City e la data fissata per il matrimonio è il 18 giugno.

Mancano ancora due mesi e mezzo e tutti sembrano di fretta, come se non ci fosse tempo.


-

«Io mi occuperò degli inviti» dice mia madre un pomeriggio.

«Mamma, chi altri dovremmo invitare? Sono rimasti ben pochi amici in giro per Panem» dico, cupamente.

I miei pensieri tornano rapidamente a Prim, a Finnick, a Madge, ai genitori di Peeta, a tutte le persone del distretto Dodici che, in un modo o nell’altro, conoscevo.

«Beh Hazelle sarebbe contenta di venire e scommetto che sarebbero felici anche Rory, Posy e Vick» aggiunge mia madre.

I miei pensieri vanno direttamente a Gale.

Dalla fine della guerra non l’ho più visto né sentito nominare.

Non credo che riuscirei a sopportare di vederlo, non dopo che le bombe da lui progettate mi hanno portato via Prim.

Non gliene ho mai fatto una colpa, eppure nel profondo del mio animo serbo un po’ di rancore nei suoi confronti.

Nel frattempo Venia, Flavius e Octavia cominciano a svuotare le loro valige ingombrando tutta la stanza degli ospiti.

«Katniss, vorremmo che tu rimanessi un attimo da sola con noi» dicono, in tono sommesso.

Mia madre ed Effie ci lasciano, scendendo al piano di sotto, dove Peeta e Haymitch stanno organizzando tutte le cose tecniche per il matrimonio.

«Chiudi gli occhi tesoro» dice Octavia poggiandomi una mano sul viso.

Obbedisco e sento un leggero frusciare di tessuto.

La mano di Octavia si sposta e davanti a me è stato appeso un vestito candido di una bellezza mozzafiato.

«Sono senza parole…è bellissimo» dico.

«È nato da un disegno di Cinna. Lui lo sapeva che un giorno ti saresti sposata. L’ha creato apposta per te» sussurra Venia con la voce mossa dalla commozione.

«Dai, provalo» dice Flavius.

Nel sentire il nome di Cinna provo una fitta al cuore.

Uno sconosciuto che mi ha apprezzata fin da subito, facendomi sentire me stessa.

La figura più vicina ad un padre che io abbia mai avuto.

Lui, che è morto davanti ai miei occhi per aver sfidato Snow e Capitol City.

Vengo riscossa dai miei tristi pensieri quando mi rendo conto di essere nuovamente nel circolo vizioso dell’estetica.

L’abito è imponente e magnifico, come solo Cinna avrebbe potuto creare.

Bianco, in un tessuto liscio e brillante.

«È tutto in purissima seta e il sottogonna è in tulle» mi spiega Venia con voce estatica.

«E guarda che meraviglia queste decorazioni!» esclama Octavia indicando le pietre incastonate nel corpetto.

Dal retro del corpetto, che si chiude con un delicatissimo nastro in seta bianchissima, parte uno strascico sempre in tulle, o almeno così dice Venia e io mi fido, completamente tempestato di pietre che luccicano ogni volta che mi muovo.

Venia e Octavia mi ruotano attorno come satelliti aiutandomi ad infilarmi il vestito.

Flavius si è strategicamente sistemato davanti alla porta per non far entrare nessuno.

Dopo qualche minuto finalmente il corpetto è stretto nel modo giusto, lo strascico è sistemato, la gonna non è spiegazzata e il velo è perfetto.

«Ora puoi guardarti, ma non fare caso ai capelli e al trucco, a quelli penseremo più avanti» dice Octavia con le lacrime agli occhi.

Rimango completamente senza parole nel vedermi. Quasi fatico a riconoscermi.

«Cosa ne pensi?» mi chiede Venia in un sussurro.

«Credo che Cinna si sia superato anche questa volta. È la cosa più spettacolare e meravigliosa che io abbia mai visto» rispondo semplicemente senza riuscire a distogliere lo sguardo dal mio riflesso.

Sentiamo bussare alla porta e il mondo torna ad essere un qualcosa di reale.

«Chi è?» chiedo con un filo di tristezza nella voce.

«Sono io» dice mia madre.

I tre la lasciano entrare e quando mi vede in quel vestito la vedo tremare e portarsi le mani al viso per nascondere le lacrime.

«Oh Katniss» sussurra avvicinandosi e abbracciandomi.

Dopo qualche istante si stacca da me e mi guarda.

«Sei stupenda – dice – Sono salita per chiederti se questa lista di persone può andare bene» aggiunge porgendomi un foglietto su cui è scritto un elenco di nomi.

«Annie Odair, Martin Odair, Johanna Mason, Hazelle Hawthorne, Rory Hawthorne, Vick Hawthorne e Posy Hawthorne, Haymitch Abernathy, Effie Trinket, Plutarch Heavensbee, la signora Paylor, Beetee, Sae la Zozza con sua nipote, Octavia, Venia, Flavius, Ripper» leggo ad alta voce.

«Credo che vada bene questa lista. Dovresti farla leggere a Peeta, magari lui ha qualche nome da aggiungere» dico.

Noto dallo sguardo di mia madre che vorrebbe che dicessi qualcos’altro.

«No mamma, non voglio rivedere Gale, non al mio matrimonio più che altro» aggiungo distogliendo gli occhi dal suo viso.

«Hazelle glielo dirà, comunque» dice lei.

«Lo so, e anche se non glielo dicesse, credo che abbia guardato la tv in questi giorni. Suppongo lo sappia già» dico.

«Katniss, è passato tanto tempo…non credi che sia ora di perdonare?» mi dice.

«Non ci riesco mamma. Non è ancora il momento» dico, sospirando.

«Va bene, come vuoi tu tesoro» risponde mia madre, allontanandosi.

Rimaniamo in silenzio mentre l’abito da sposa viene riposto e io mi rivesto.

Octavia, Flavius e Venia scendono al piano di sotto, mentre io rimango in camera, seduta sul letto.


Bene, rieccomi.
Spero di avervi trasmesso delle emozioni scrivendo questo capitolo.
Parlare di Cinna è stato difficile. Non volevo risultare stucchevole e patetica.
La data del matrimonio l'ho scelta perché è la stessa dei miei genitori ^_^ (lo so, è banale, ma per me ha un significato. Chi ha letto la mia ultima fic vecchia saprà il perché).
Avrete notato la presenza di un certo Martin Odair, che ovviamente è il figlio di Annie e Finnick ç___ç
Ho scelto quel nome perché ho pensato al martin pescatore ahahah lo so è un collegamento idiota...

Dunque, passiamo all'angolo ringraziamenti!
Grazie a jepsikat e a HeartSoul 97 che hanno recensito questo nuovo capitolo, grazie a ondaremyidols_ che ha messo la storia tra le preferite, grazie ad egeg, giuyoipoi77 (l'ho scritto giusto?), jepsikat, Kikka4299 e MadgeKZo2 per aver cominciato a seguire la storia.
Grazie anche a chi legge e segue silenziosamente.

Davvero, grazie mille.

Xoxo
   
 
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