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Autore: Maya_98    31/08/2013    1 recensioni
Non riesco a crederci. Non posso crederci. Styles è a un millimetro dal mio viso, i suoi capelli mi solleticano la fronte e riesco a sentire il suo respiro caldo sul mio viso, il suo profumo mi fa girare la testa. Mi cinge la vita con le braccia, ora sono davvero certa del fatto che mi voglia proteggere, finchè ci sarà lui non potrà accadermi nulla e non voglio che mi lasci...mai, per nessun motivo.
Tutto ciò che desidero in questo momento è il suo bacio. Le sue labbra morbide sono posate sulle mie, ora.
Non chiedo di più, lo abbraccio e sto per scoppiare a piangere. Mi lascia e mi perdo nei suoi occhi.Mi prende il viso tra le mani e sussurra: -Non piangere. Sto così bene con te, non piangere...tutto ciò che mi sta succedendo ora voglio viverlo per sempre. Ti voglio mia. In un certo senso lo sei già.-
Non so come, riesco a trattenere le lacrime. Mi bacia di nuovo.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Oggi è il 23 luglio, e domani partiamo! Non ho ancora realizzato del tutto dove sto per andare, anche se stanotte non sono riuscita a chiudere occhio per l'ansia... figuratevi come mi sentirò domani.
Nella valigia avevo messo le cose importanti:
vestiti, intimo, I-Phone, I-Pod, caricabatterie, spazzolino, dentifricio, creme da viso e da corpo, pigiama, asciugamani, e due paia di costumi perchè
non si sa mai... là c'era la piscina ;)
Mandai un messaggio alla Fra, poi lo inoltrai alla Gio:

Mi arrivò subito la risposta dalla Fre, che aveva sempre il cellulare a portata di mano...

Dopo pochi minuti sentii suonare il campanello, e corsi ad aprire.
Me le ritrovai davanti, e mi faceva uno strano effetto sapere che tra meno di 24 ore saremmo state insieme, lontano da casa, a LONDRA e per di più senza genitori...senza contare ciò che sarebbe successo l'uno agosto. Non volevo neanche parlarne...già ero agitata di mio, e se qualcuno me lo ricordava diventavo isterica.
Odio aspettare, per qualsiasi cosa.
Andammo in camera mia, e iniziammo ad elencare il contenuto di ogni valigia.
Prima parlò la Fre...
-Alloooora... pantaloni, maglie, calze, slip, reggiseni, maglia dei ragazzi, cellulare e I-Pod, caricabatterie, asciugamani e un vestito
corto...voi??-
-Io ho messo tutto quello che hai detto, senza il vestito e più due costumi, siccome là c'è la piscina...poi ho preso due creme, e se comunque non vuoi lavarti i denti per una settimana...- risposi.
-Oddio, è vero! Sarò cogliona??-
-Mannòòòòòò!!- dicemmo in coro io e la Gio, poi ci battemmo il cinque...tra tutte la più cogliona è proprio lei!!
-Ma che care amiche ho appena scoperto di avere...te Gio cosa hai preso??-
-Ragazze, vi siete dimenticate le cose più importanti!!!!- disse in tono semi-tragico.
-Cosa??-
-Trucchi, spazzola, e poi i profumi...io li adoro!-
-Bene, se proprio insisti adesso li metto!- risposi.
-Ma certo che insisto...come volete andarci al concerto, scusate!-
-Si Maya, dai ha ragione.- disse la Fre
-Oh, perdono!- dissi, col tono di chi vuol far credere di essere davvero dispiaciuto...
-Si, perdonata!- dissero guardandosi.
-Ragazze, io devo andare...se non dormo almeno 12 ore non ce la posso fare, e sono già le 7...penso che andrò a letto alle 8.30, tanto prima
che mi addormenti...- iniziò la Gio.
-Idem noi...- disse la Fre per tutte e due.
-Allora andiamo...ci vediamo domani davanti alla scuola, non fate tardi.- continuò.
-Ma certo che no!- ribattei.
-Dai, che Londra ci aspetta!- La Fra era fin troppo entusiasta...
Eravamo già giù dalle scale. Ci abbracciamo, poi si incamminarono verso casa. Quanto ero fiera di essere loro amica...eravamo perfette, insieme.
Feci la doccia, e poi cenai...decisi di mangiare un infinità di dolci, tanto sapevo già che la mattina seguente non sarei riuscita a mandare giù nulla, per la troppa ansia...
Mi ranicchiai sotto alle coperte,e per la prima volta in tutta la mia
vita riuscii ad addormentarmi quasi subito.
 
You're insecure, don't know what for!
Stava suonando la sveglia, erano le 8.30. Stavolta avevo cambiato la suoneria, non ne potevo davvero più di sentire tutte le mattine quell'odioso Beep Beep Beep...almeno così la giornata iniziava bene :3
Mi buttai praticamente giù dal letto, e mi fiondai in bagno: feci la doccia, mi pettinai e mi lavai i denti, poi corsi in camera a vestirmi. Avevo optato per qualcosa di comodo, quindi avevo i leggins neri, una canotta bianca con sopra una felpa blu chiaro. Un filo di matita per risaltare i miei occhi azzurri, e uno spruzzo di profumo.
Andai a svegliare papà, che doveva portarmi a scuola, e salutai mamma. Dopo tutte le sue solite e inutili raccomandazioni riuscii finalmente a salire in macchina e partimmo. Erano le 8.50, perfetto orario.
Ero davanti al liceo. In mezzo ai ragazzi che dovevano partire cercai subito la Fre e la Gio, ma non le vidi...a trovare me però fu qualcun altro.
-Ciao, non ci siamo mai parlate dall'inizio dell'anno, ma vorrei conoscerti. Mi sembri ok...solo che dovresti curare di più il tuo look! Non si abbina il nero con il blu!-
Era la voce stridula dell'Alessia.
-Non dirmi che parti anche tu...-
-Si, vengo a Londra con te...non sei felice?-
-Si, sto morendo dalla voglia di passare una settimana in compagnia della ragazza, o dovrei dire puttana (?) più conosciuta della scuola...-
-Mi hai dato della puttana?? A me??-
-Si, dovresti lavarti le orecchie alla mattina, non ci senti molto bene, mi sembra- quasi le ringhiai in faccia.
Stetti zitta per circa due minuti, volevo vedere la sua
reazione...intanto mi guardavo intorno per trovare le mie amiche, mentre lei teneva gli occhi puntati sul mio viso.
-Allora lo fai apposta! Perchè non rispondi??-
-Primo, non hai fatto nessuna domanda. Secondo, non sono tenuta a rispondere a te. Terzo, stavo solo pensando ad un modo per impedirti di partire, siccome non riesco a stare neanche un quarto
d'ora con te vicino, figuriamoci una settimana.- sbuffai.
Non ne potevo davvero più. Solo 5 minuti e aveva già rotto le palle.
Andai al bar di fronte siccome non era ancora arrivato il pullman per andare in aereoporto, e presi un cappuccino con poco latte.
Ne presi due sorsi mentre camminavo, e fui di nuovo in mezzo alla folla.
Nella calca di ragazzi e madri agitate per la partenza imminente dei loro figli intravidi finalmente la Fre e la Gio. Anche loro mi avevano visto, perchè vidi che cercavano di avanzare verso di me.
Notai anche Alessia, e nel frattempo il pullman era arrivato e stava parcheggiando.
Mentre le passavo di fianco, feci finta di inciampare (Cosa che mi riuscii piuttosto bene, siccome stavo quasi per cadere -.-") e le rovesciai addosso quello che era rimasto del mio cappuccino, quindi circa metà tazza. Mi aspettavo che da un momento all'altro si sarebbe messa a sputare fuoco, sembrava un drago inferocito, lo giuro.
Mancava solo il fumo dalle orecchie.
-Che cazzo hai fatto?? L'avevo comprata ieri questa maglietta!! E tu la rovini con un fottutissimo cappuccino??- Stava gridando, e facendo una figura di merda, oltretutto.
-Ops! Scusami, non l'ho fatta apposta!- dissi con la classica faccia da finta dispiaciuta.
-Io fossi in te correrei a casa a cambiarmi! Non vorrei mai atterrare a Londra con una maglietta macchiata di caffè!- aggiunsi, per provocarla.
-È quello che avevo intenzione di fare! Ma non mi servono i tuoi stupidi consigli!- e corse via.
Mi girai, e tipo mezza scuola mi stava guardando, chi contrariato, chi sorridendo leggermente, o chi rideva in modo esagerato. Feci un piccolo sorrisino imbarazzato e mi diressi verso il pullman, su cui ormai stavano iniziando a salire le persone. La prof di inglese
stava facendo l'appello, per vedere se c'erano tutti e fortunatamente non si era accorta di niente. -Alessia!- chiamò. Alzai la mano, quel tanto che bastava per farmi notare e dissi con voce innocente: -Prof,Alessia è malata, ha la febbre! Mi ha detto che non può
venire...-
-Perfetto! Una in meno!- esclamò. La odiava (?). OMG.
Noi tre salimmo nei posti dietro, che stranamente erano liberi. Gli altri due che avanzavano erano stati occupati dalle nostre borse e dalle nostre felpe, così nessuno ci avrebbe disturbato e avremmo potuto
chiacchierare sole.
-Allora, adesso ci spieghi come cazzo ha fatto a venirti in mente una minchiata così per toglierla dai coglioni!- iniziò la Fre.
-Sapete, in realtà neanche lo so io...ma sarò stata furba??-
-Sisi, sei il nostro genio, topa.- finì la Gio. E la conversazione morì lì.
La verità è che ci eravamo alzate "presto" e stavamo crollando dal sonno; neanche quel po' di cappuccino che avevo bevuto era servito a tenermi sveglia, così mi addormentai sulla spalla della Fre.
 
-Topaaaa! Svegliati...-
-Ha dormito tutto il viaggio...cioè, sono 5 ore, ma come minchia ha fatto??-
-Guarda, è da quanto ci conosciamo che dorme più di metà della giornata, e non so se esagero...comunque adesso se non si sveglia le tiro l'acqua in faccia!-
Occazzo! L'acqua in faccia no, proprio no! Aprii subito gli occhi, e appena in tempo perchè la Gio stava già aprendo la bottiglia. -Nonono ferme! Non fate niente, ok? Sono sveglissima, adesso scendo e
prendiamo l'aereo! Ma state ferme!-
Scoppiarono a ridere.
-Ma certo che si, stupida! Beh, però farlo sarebbe stato divertente.- e di nuovo a ridere.
-Si, ma non per me! Dai, muovete il culo!-
E scendemmo.
L'aereoporto di Bologna era più grande di come lo ricordassi. C'ero
già stata 5 anni fa, perchè ero andata in Brasile...non che sia brutto, anzi è stato stupendo!
Ma vogliamo confrontarlo con Londra?? O.o
Ok, certo che no!
La voce all'altoparlante chiamò il nostro volo, e ci avviammo verso l'aereo dopo avere fatto il check-in.
Eravamo sulla scala, c'era la coda per salire e avrei voluto restare tutto il giorno lì, adoravo le scale per salire sugli aerei. Sono altissime!
Quando varcai la soglia indicai subito alle mie amiche tre posti liberi nella fila centrale, e ci accomodammo. Siccome l'aereo doveva ancora decollare, non ci preoccupammo minimamente di allacciarci le
cinture. Dopo due secondi ci piombò di fianco una hostess e con voce acida esclamò: -Ragazze, le cinture, subito!!!!!-
-L'aereo non è ancora decollato, quando partiamo le allacceremo.- rispose la Gio, fin troppo gentilmente.
-Ho detto subito! Noi abbiamo delle responsabilità, all'interno dell'aereo!!!- si arrabbiò, poi se ne andò.
-Ma che cazzo di responsabilità pensi di avere, che sei solo una misera hostess?- dissi io, che insieme alla Fre ero rimasta zitta tutto il tempo.
-Ma boh...lasciate perdere, dai, e godiamoci le nostre vacanze!-
Un'altra voce all'altoparlante ci avvertì di allacciare le cinture di sicurezza, per il decollo. Stavolta le allacciammo.
Quando fummo in quota le slacciammo e ci misimo a fare quel cazzo che ci pareva. Io tirai fuori dalla borsa un libro e iniziai a leggere, le Gio e la Fre stavano parlando degli acquisti che avrebbero fatto una
volta arrivate e quasi non ci accorgemmo che era arrivata l'hostess, stavolta una più gentile, per chiederci se volevamo qualcosa da bere o da mangiare.
Sul carrello vidi subito un'insalata con dentro carote e pollo, mi sembrava. Adoravo le carote, e non solo perchè Louis ne era praticamente drogato, ma perchè da piccola fu la prima cosa che mia
mamma mi fece mangiare appena smisi di bere il suo latte.
Quando avevo circa quattro anni papà, che aveva una terribile passione per il giardinaggio, mi aveva allestito in balcone un orticello dentro
a un vaso enorme e mi aveva insegnato a coltivare la carote, così la mia verdura ad ogni pasto era sempre quella e ormai non mi ero abituata a stare senza, anche solo per un giorno.
Quell'insalatina era l'unica rimasta, e la volevo. Stavo per prenderla, quando una voce alle mie spalle mi fermò.
-No, this is mine. I've seen it first, and I love carrots.-
Era inglese perfetto. Mi sembrava una voce molto familiare, l'avevo già sentita e non era uno dei miei compagni.
Mi girai, e guardai incuriosita, chiedendomi chi fosse seduto nel seggiolino dietro. E mi ritrovai faccia a faccia con Louis William Tomlinson.
  
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