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Autore: Nickele    31/08/2013    1 recensioni
Lux e Carly, due ragazze all'apparenza normali con il compito di proteggere 5 ragazzi speciali e difficili da raggiungere. Riusciranno ad assolvere il loro compito senza rimanere coinvolte?
Genere: Comico, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Niall Horan, Un po' tutti
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Carly’s pov.
 
«LUX CHE DIAVOLO STAI FACENDO!?» Sbraitai uscendo dalla mia camera. C'era talmente tanto rumore che era una fortuna se i vetri erano ancora intatti.
«Buongiorno dormigliona. Dormito bene?» chiese la mia amica spegnendo quell'aggeggio alquanto fastidioso. Il giorno prima avevamo conosciuto i nostri protetti e una volta che lo zio Billy se ne fu andato decidemmo di andare a casa e rimandare tutto al giorno seguente.
«Benissimo finché non mi hai svegliato con questo... Coso!» indicai l'oggetto strano che teneva in mano.
«Chiamatosi anche aspirapolvere....» quello che è.. Presi una tazza e ci versai dentro un po’ di yogurt alla stracciatella e cereali. Il mio preferito.
«Aspira..che?! L'unica cosa che conosco che aspira, è la bocca delle troie aspira uccelli.» mi grattai la testa come per convincermi di non aver detto una delle mie solite cazzate, ma la sfiga è con me. Lux scoppiò a ridere tenendosi la pancia e piangendo dal ridere. Dal canto mio mi buttai sul divano per guardare un po’di televisione, lasciando la mia amica alle sue pulizie seguite da lamentele del tipo ‘Scansafatiche, non mi aiuti mai’.
 
Lux’s pov.
 
«Io mi sto annoiando, facciamo qualcosa pleasee» esclamò Carly, stanca di guardare quei programmi obbrobriosi in tv. Girai lo sguardo verso lei pensando a qualcosa da fare.
«In effetti qualcosa ci sarebbe. Dovrei comprare dei vestiti. Quelli che ho sono pochi, così approfittiamo per perlustrare un po’ la città» proposi io, sperando che alla mia amica sarebbe andato bene.
«Mia salvatrice! Prendi la borsa e salta in sella baby, si partee» urlò buttandosi giù dal divano. Alzai un sopracciglio guardandola scettica.
«In sella?» domandai dubbiosa.
«Mi sembrava carino da dire.. oh andiamo, non rovinarmi il gioco» si lamentò lei come una bambina. Mi alzai andandole davanti e le poggiai le mani sulle spalle guardandola con compassione.
«So che è dura, ma tra noi non ci sono segreti. Quindi se c’è qualche problema che affligge la tua povera testa, dimmelo» la pregai, cercando di non scoppiarle a ridere in faccia.
«Ma quanto spiritosa non sei?!» chiese con finta ironia, facendomi sorridere soddisfatta dopo aver ottenuto il risultato che volevo.
«È difficile imitarti sai?» esclamai andando a prendere la borsa e i soldi.
«Modestamente nessuno mi batte, sono la maga delle battute» rispose facendo un mezzo inchino orgogliosa.
«Mm-mh, allora vedi di prendere la scopa volante e seguirmi» dissi ormai davanti la porta pronta ad uscire.
«Aspettamii» urlò lei dal salone incominciando a correre rischiando seriamente di inciampare e di finire a terra come un elefante caduto. Alzai gli occhi al cielo uscendo da quella casa, girandomi poi immediatamente sentendo un tonfo dietro di me.
«Immagino che il tuo amore per il pavimento continuerà anche qui sulla terra» constatai guardando la mia amica stramazzata al suolo che, senza un motivo apparente, cominciò a ridere senza ritegno.
«Ehi, il nostro è un legame forte e non si spezzerà mai e poi mai» si difese immediatamente dopo essersi ripresa dall’attacco di ridarella. Si alzò spolverandosi i pantaloni e si avvicinò in un attimo a me.
«Ok, possiamo andare» annunciò alla fine. Sorrisi annuendo e ci incamminammo per il marciapiede alla ricerca di un negozio di vestiti.
Quella città era abbastanza movimentata, la gente camminava frettolosamente facendo su e giù fra negozi o anche semplicemente per passeggiare. Rimasi affascinata da quella città e dalle persone che ci abitavano. I miei pensieri però furono interrotti dalla persona accanto a me, ovvero Carly, che cominciò a chiamarmi tirando il mio povero braccio.
«Oh mio dio Lux, dammi un pizzicotto perché probabilmente sto sognando» esclamò la mia amica sognante con lo sguardo rivolto verso un negozio di vestiti. Ma cosa le prend.. oh, ora capivo. Dei ragazzi dannatamente belli e a petto nudo, giravano per quel negozio aiutando le compratrici, altrettanto ammaliate da tanta bellezza, nella scelta degli acquisti. Feci spallucce e allungai la mano verso il suo braccio dandole un pizzicotto. Di conseguenza lei tirò un urletto fulminandomi con lo sguardo.
«Ehi, mi hai detto tu di darti un pizzicotto» dissi io alzando le mani a mo’ di difesa.
«Brutta co.. coniglia, era ironico» quasi urlò guardandomi con uno sguardo che metteva i brividi.
«Coniglia?» domandai alzando un sopracciglio confusa.
«Preferivi altro? Ringrazia quel santo che ti protegge, perché avrei potuto dire altro» rispose lei alzando il mento come se fosse fiera di se stessa.
«Grazie santo che mi protegge» esclamai rivolta verso il cielo sorridendo.
«Ecco brava, adesso vieni» disse la mia amica, prendendomi bruscamente il braccio. Davanti il negozio, c’era un enorme cartello con su scritto ‘Hollister’. Che nome strambo per un negozio di vestiti. Dentro sembrava di entrare in paradiso, vestiti, pantaloni e magliette di tutti i tipi.
«Wow» esclamai guardandomi intorno, senza notare che un ragazzo si stava avvicinando a noi, cosa che però non sfuggì ai delicati occhi azzurri di Carly.
«Salve signorine, avete bisogno di aiuto?» chiese questo ragazzo grande come un armadio, con un sorriso scintillante stampato sul volto. Evitai di guardare più giù del viso, non volevo finire come la mia amica che di li a poco avrebbe allagato l’intero negozio con la bava. Le tirai una gomitata riportandola alla realtà visto che il commesso la guardava come se fosse una pazza, e forse aveva proprio ragione.
«Ehm, no grazie. Diamo solo un’occhiata» risposi sorridendo cordialmente al ragazzo che annuì andando da un’altra cliente.
«No, perché lo hai mandato via??» chiese disperata Carly in procinto di seguire quel ragazzo. Oh povera me.
«Andiamo va» sospirai tirandola verso la corsia dei pantaloni. Mentre guardavo qualche pantaloncino molto carino, Carly vagava per la corsia sbuffando.
«Lux, una nonnina è più veloce di te a scegliere cosa comprare» esclamò sbuffando ancora. Presi un pantaloncino blu, mostrandolo a Carly.
«Contenta? Adesso ho deciso.» esordì camminando verso il reparto in cui si trovavano le magliette. Notai un ragazzo completamente immobile, con addosso i vestiti di quel negozio. Che fosse un manichino? Eppure sembrava così tanto un persona reale.
«Oh, Lux non sai cosa farei a quel manichino se fosse vero» esclamò con voce sognante Carly guardando il manichino che dal nulla si girò immediatamente verso di noi guardandoci con un sorriso derisorio.
«Cosa mi faresti, tesoro?» chiese con voce seducente il ‘manichino’, facendo l’occhiolino a Carly che dal canto suo, cominciò a urlare come indemoniata scappando via dalla corsia. Il ragazzo mi guardò con sguardo sorpreso.
«Ehm.. lei ha appena subito una perdita.» “già, e la perdita è quella del suo cervello” pensai disperata. «È ancora sotto shock, povera ragazza. Arrivederci» urlai cercando di giustificare quella pazza della mia migliore amica, buttando da qualche parte il pantaloncino che avevo preso,  lanciandomi in una corsa per raggiungere Carly. Arrivai fuori dal negozio col fiatone, e trovai Carly che faceva su e giù per la strada sussurrando un qualcosa del tipo ‘Che figura di merda, che figura di merda’.
«Oook, prima figura di merda della giornata. Cerchiamo un bar vah, ed evitiamo le figure di merda» esordii dopo aver preso fiato, prendendo sotto braccio Carly che continuava a dannarsi per la figura di merda appena fatta.
Raggiungemmo un bar molto carino, e cercammo subito un tavolo non troppo esposto. Appena sedute, Carly si alzò immediatamente cominciando a gesticolare.
«Io, bagno, psss» disse sempre gesticolando. La guardai allibita, cosa ci voleva a dire; devo andare a pisciare?
«Ti accompagno. Non vorrei che tu facessi altre figure di merda» esclamai ridendo. Lei mi fece la linguaccia e ci avviammo verso il bagno.
«Porca cacca, è occupato» disse lei vedendo che i bagni erano tutti occupati. Stavo per ribattere quando sentimmo la porta aprirsi, e due figure appiccicate entrarono nel bagno. Osservai stranita quelle due persone, constatando che; nel bagno delle donne c’era un ragazzo e che il bagno delle donne stava per essere usato come scenario pornografico dai due ragazzi che si stavano baciando fin troppo appassionatamente. Lanciai uno sguardo a Carly, che rideva sotto i baffi, mentre io guardavo sempre più allibita quei due individui, quando ad un certo punto il ragazzo si staccò dalla ragazza guardandomi.
«Se vuoi facciamo una cosa a tre, potrebbe partecipare anche la tua amica. Basta chiedere dolcezza» disse quel ragazzo guardandomi con un sorriso malizioso. Rimasi a bocca aperta, arrossendo come un peperone.
«Ook, sai improvvisamente non devo più pisciare. Quindi possiamo andarcene da qui, divertitevii» si affrettò a dire Carly, vedendo che non aprivo bocca. Mi spinse fuori dal bagno sghignazzando divertita.
«E adesso chi l’ha fatta la figura di merda?» chiese divertita dalla mia faccia ancora sotto shock.
«Oh dio, sono dei maniaci qui» dissi con faccia disgustata. Ne avremmo passate proprio delle belle.
«Senti, peggio di così non può andare. Che ne dici di andare al parco per vedere se i cinque moschettieri si fanno vivi?» chiesi subito dopo. Magari avremmo evitato altre figure di merda.
«Sissignora, ma non è troppo presto adesso?» domandò Carly pensierosa. Feci cenno di no, la curiosità di conoscere quei cinque tipi era davvero forte. Lei annuì senza dire altri, sorridendo.
«Perfetto, che la missione ‘trova i protetti’ abbia inizio».
 
                                                                     
                                                                   ***
Carly’s pov.
 
Minchia gente, qua ci voleva una bella musichetta stile Pantera Rosa. Era quasi mezzora che io e Lux stavamo sopra un albero ad aspettare i ragazzi, che ancora non si degnavano di farsi vedere. Io le avevo detto che era troppo presto, ma come al solito nessuno si fermava mai a dare retta alla piccola, dolce e cucciolosa Carly. Un altra mezzora dopo, ero completamente addormentata su un ramo, con la mano in cui tenevo il binocolo che penzolava e la bava che scendeva dalla bocca.
«Carly svegliati sono arrivati» mi scosse la mia amica dolcemente. Io al posto suo le avrei urlato un dolcissimo 'PORCA PUTTANA MA SVEGLIATI' però apprezzai lo sforzo. Presa dalla paura caddi dall'albero a mo' di sacco di patate, attirando l'attenzione dei cinque ragazzi lì vicino, che si misero a ridere. Non mi importava chi fossero ma se non la smettevano di ridere, sarei andata lì e gli avrei infilato il loro arnese in gola.
«Ehi, se non la smettete di ridere giuro che..» incominciai con tono fin troppo aggressivo, ma un dei ragazzi mi interruppe guardandomi con sguardo di sfida.
«Giuri che..?» chiese quello riccio, incrociando le braccia sul petto. Stava forse cercando di spaventarmi, o cosa? Lo fulminai con lo sguardo, accettando quella silenziosa sfida che mi aveva lanciato. Carly Hensen non si tirava mai indietro ad una sfida, oh si.
«Giuro che, prendo un ramo e vi do tante sprangate nei denti da farveli cadere tutti. Quindi finitela! ORA» proferii io cercando di mantenere la calma. Nessuno doveva ridere di Carly. N e s s u n o. I cinque ragazzi mi guardarono con un espressione allibita e quasi, divertita? Evidentemente i ragazzi avevano voglia di provocare.
«Ma ti sei vista? Potrei usarti come stuzzica denti» proruppe il biondino accanto al riccio. Mi sentii ribollire dalla rabbia. Quei ragazzi volevano finire male come minimo. Notai la mia amica scendere dall’albero allarmata. Evidentemente aveva capito che di lì a poco, avrei distrutto i nostri ‘amati’ protetti.
«Oh, ti faccio vedere io di cosa è capace lo stuzzica denti» esclamai a denti stretti cominciando ad avanzare con passo deciso verso quei cinque. Ma Lux mi afferrò immediatamente interrompendo il mio tentativo di distruzione di quei cinque cosi.
«Perdonate la mia amica, quando si arrabbia diventa sclerotica. Sapete, il trasferimento è stato duro per lei. Comunque io sono Lux e lei invece è Carly» disse indicando prima lei e poi me. Feci ciao con la manina e squadrai per bene i 'Favolosi cinque' che nel frattempo si erano avvicinati a noi. Beh, in fatto di bellezza non erano proprio niente male, e soprattutto avevano degli occhi troppo incantevoli. Si guardavano fra di loro forse un po’ straniti, o forse eravamo noi le strane? Bah. Mi soffermai a guardare il biondino, occhi azzurri come il cielo, che ti sentivi libero solo guardandoli; trasmettevano positività ma in un certo senso erano anche quasi oscuri. La cosa più brutta era che tutti i ragazzi avevano addosso una quantità sovrastante di oscurità. Io e Lux ci sentivamo quasi schiacciate, e noi avremmo dovuto trasformare tutta quella energia negativa in energia positiva? C’era solo una cosa da dire a quel punto: minchia.
«Siete nuove qui? Non vi abbiamo mai visto» chiese indagatore il moro dagli occhi marroni. Se non fosse stata l’espressione dura che avevano i suoi occhi, avrei detto che ispirava tanta dolcezza quel marrone cioccolato. Perché avevano tutti quell’aria da ragazzo cattivo?
«Già, siamo arrivate ieri» rispose con la sua solita sicurezza la ma amica.
«E sentiamo, da dove venite?» a parlare fu di nuovo il ricciolino dagli occhi smeraldo, che continuava a lanciare strane occhiate alla mia amica. Merda, e adesso cosa avremmo detto?
«Noi veniamo.. da..» iniziò Lux titubante. “Fa che non dica cavolate, fa che non dica cavolate” ripetevo a me stessa nella speranza appunto, che non dicesse cavolate.
«Los Angeles» continuò poi, aprendosi in un sorriso meraviglioso fiera di se stessa.
«Ah si? E adesso cosa ci fate qui?» si affrettò a chiedere un castano dagli occhi azzurri. Il suo sguardo era beffardo, come se con quelle domande ci stessero prendendo in giro. Ma dove eravamo? Quello era peggio dell’interrogatorio dello zio Billy.
«Vacanza!» risposi immediatamente io «per studiare» esclamammo io e Lux contemporaneamente. Inutile dire che i ragazzi ci guardavano come se fossimo delle pazze psicopatiche. Ci fu un lungo silenzio che fu interrotto da qualcuno che iniziò ad urlare.
«GELATIIII!! GELATIII! PRENDI DUE PAGHI UNO! PRENDI TRE PAGHI ZERO!! IO VENDERE GELATI!! VOI RAGAZZI VOLERE GELATI DI ZIO BILLY?>> era un doppio senso o cosa? Poco importava, in ogni caso io e Lux lodammo lo zio Billy, travestito puntualmente da gelataio, per averci salvato da quella situazione imbarazzante. I ragazzi squadravano il carretto di Billy con sguardo superiore senza osare avvicinarsi, così io e Lux ci avviammo verso quel carretto notando un foglio poggiato su di esso. Erano forse i gusti dei gelati? Cominciai a leggere attentamente. Angelo caduto? Che è un nuovo gusto? Lo zio Billy ci guardava speranzoso, con un piccolo sorriso sulle labbra.
"Lux, sbaglio o lo zio Billy sta cercando di dire che dovremmo iniziare a parlare a sti poveri cristi di cose paranormali?" chiesi mentalmente a Lux che accanto a me, era alquanto sconcertata.
"Credo proprio di si."
 
Lo zio Billy, si allontanò da noi facendoci l’occhiolino. Sarebbe stato così tutte le volte?
«Ragazzi, voi credete nei fantasmi?» chiesi improvvisamente.
"Carly, che stai facendo?" Mi domandò mentalmente la mia amica
"Improvviso" risposi velocemente.
 
«No!» affermarono all'unisono abbastanza seccati dalla mia strana domanda. Ma che cazz? Si erano messi d'accordo?
«Se tipo vi dicessi che gli spiriti esistono e possono influenzare la vita di una persona molto negativamente?» continuai fregandomene degli sguardi omicidi della mia amica, e di quelli allibiti dei cinque ragazzi. Ok, forse non gli stavamo molto simpatiche.
 
"Carly basta" sentii urlare nella mia mente.
«Per farla corta, stai insinuando che siamo perseguitati?» chiese scettico un moro col ciuffo all’insù, con un sopracciglio alzato.
 «Può darsi» risposi con non curanza, come se fosse la cosa più naturale del mondo. Mi aspettavo una qualche reazione, ma tutto quello che ebbi fu un silenzio.
«Sentite ragazzine, non abbiamo tempo da perdere per giocare a indovina chi. Cosa volete da noi?» chiese con tono duro il biondino. Ok, forse stavano incominciando ad incazzarsi. La mia amica, che fino a quel momento era stata zitta, fece un passo avanti sotto lo sguardo attento dei cinque.
«Vi conviene moderare i toni dato che, sfortunatamente per noi, dovremmo starvi intorno per un po’ di tempo. Noi siamo degli angeli custodi, i vostri angeli custodi. E che vi piaccia o no dovrete sopportarci» esclamò Lux, puntando decisa lo sguardo verso i ragazzi che con gli occhi saettavano da me a Lux senza proferire parola. Come si vuol dire; veloce e indolore. Trattenni il fiato aspettando una qualche reazione dei ragazzi che, per nostra sfortuna, non tardò ad arrivare.
Sarebbe stato un lungo pomeriggio quello.


*Spazio autrici* Buoonsalve a tutte, scusate il ritardo ma fra impegni e cazzate varie, abbiamo poco tempo per scrivere, ma siamo riuscite ad aggiornare. Finalmente le nostre protagoniste parlano con i loro protetti e non saprei che altro dire. La mia amica ha deciso di farmi scrivere lo ‘spazio autrici’ e io non ne sono capace.. per-fect lol
Ringraziamo tutti quelli che ci seguono e che recensiscono, ad ogni nuova recensione ci gasiamo sempre, quindi fateci sapere che ne pensate di questo capitolo, e della storia in generale.
Alla prossima, zaooo C:
 
Crediti per il banner a @xehiistyles.

  
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