Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: Stripedshirts    31/08/2013    7 recensioni
MOMENTANEAMENTE SOSPESA.
«Ti voglio bene» disse appoggiando la testa sulla mia spalla, dolcemente.
«Perchè? Io sono la stronza che non prova emozioni!» accennai un sorriso, e ripresi a sorseggiare la birra.
«Riesci ad accettare il lato peggiore del mio carattere, facendomi credere di essere comunque il ragazzo migliore del mondo»
Genere: Romantico, Sentimentale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Friends.



"Kissing."
 


«Non è possibile» ridacchiò la mia amica, tra una parola e l'altra.
«Grace!» la rimproverai «non prendermi in giro» sbuffai scherzando, strisciando la schiena dal materasso alla parete vicina, per potermi sedere accanto a lei sul letto.
«Non posso crederci» continuò sorpresa «ti sei innamorata di Zayn?» domandò alzando la voce e ricominciando a ridere.
«Abbassa la voce, stronza» portai l'indice davanti alla bocca pregandola di abbassare il tono «non sono innamorata di lui» replicai scocciata

«Volevi baciarlo, Hel» disse scrollando le spalle «di quale altro campanello d'allarme" hai bisogno per capire che ti sei innamorata di lui?»
«Grace, non mi sono innamorata di lui. Eravamo solo troppo vicini!» mi giustificai «è il mio migliore amico, cazzo, saprei se mi sono innamorata» aggiunsi innervosita.
«Appunto» sospirò, «tu sai di essere innamorata, ma ti nascondi evidentemente» sorseggiò la bevanda che aveva tra le mani.
«Perchè dovrei nascondermi?» feci una smorfia di disapprovazione, allungai il braccio per afferrare il bicchiere di coca cola poggiato sulla scrivania e ritornai alla posizione precedente.
«Perchè è il tuo migliore amico e non vuoi rovinare il vostro bel rapporto» fece una pausa «tu...non vuoi più innamorarti dopo l'esperienza con Charlie»
«Possiamo non parlarne?» roteai gli occhi infastidita, trattenendo un sonoro sbuffo che trovò spazio nel mio viso spazientito.
«Voglio che tu me ne parli, invece» chiese, fissandomi.
Calò il silenzio, non avevo intenzione di prender parola «qual'è il problema, perchè non vuoi parlarmi di questo?» cercò di capirmi, ma in realtà, avevo difficoltà io stessa a capirmi qualche volta.
«Charlie, probabilmente è nella camera accanto ad ascoltare la nostra conversazione, non voglio parlare di lui con te... è pur sempre tuo fratello» affermai «per quanto ti possa infastidire il suo carattere irritante, lo difenderai perchè gli vuoi bene, non puoi fare altrimenti» conclusi.
I suoi occhi guardarono in basso, dandomi ragione. Non avrei voluto essere così esplicita e fredda... ma faceva parte di me tutto questo. Era una buona amica, non voleva perdere la mia amicizia e cercava di mettere a disposizione se stessa, voleva darmi attenzioni, ascoltarmi, ma restava il fatto che Charlie è suo fratello e questo complicava il nostro rapporto.
«Forse è meglio che vada» mi schiarii la voce «ci vediamo domani» la vidi annuire.
Presi la borsa e il telefono da sopra la scrivania, infilai rapidamente le scarpe e uscii dalla stanza dispiaciuta per la discussione conclusa in modo diverso da come immaginavo. Riuscivo sempre a rovinare tutto, la mia amica cercava di aiutarmi e io la trattavo di merda senza nessuna motivazione.
«Non credevo di essere un problema per la vostra amicizia» una voce m'interruppe, proprio un istante prima di varcare la porta d'ingresso.
«Non sei un problema» affermai scuotendo la testa, prima di uscire.
«Avete litigato nove volte in una settimana» raccontò seguendomi fuori di casa «questo non succedeva quando stavamo insieme!»
«Qualche consiglio da darmi per evitare questi litigi, genio?» chiesi con tono arrogante
«Stai facendo la cosa giusta» sussurrò, poggiando una mano sulla mia spalla, ridacchiando.
Involontariamente mi fermai e girai lo sguardo verso di lui «di che parli?» domandai stordita
«Chiodo schiaccia chiodo... vuoi dimenticarti di me!» ribattè entusiasto.
Avvicinai il mio viso al suo. Mi sentivo esplodere dalla rabbia, mentre i suoi occhi fissavano le mie labbra.
«Andiamo, so che vuoi baciarmi!» rise beffardo.

«Notizia flash: Non sei il centro del mondo, dolcezza» lo spinsi, «spero che un giorno di questi qualcuno ti prenda a pedate in faccia e ti sputi in un'occhio da parte mia» puntualizzai, caricando di rabbia le ultime parole «fossi in te la smetterei di avere quell'aria da figo troppo sicuro di sè... infastidisce tutti e non stai simpatico a molti» sorrisi soddisfatta. William? Dove cazzo stava quel tizio quando serviva?
«Non credo ti riguardi, tranquilla» avevo portato la sua agitazione al limite, potevo sentirlo dal tono della sua voce.
«Non mi stavo preoccupando, ti stavo consigliando» risi per ampliare la sua rabbia «credo che a te piaccia essere preso a botte, altrimenti avresti smesso con la boxe» 
«Mi piace la boxe» spiegò.
«Peccato che tu perda sempre» sussurrai sorridendo, «ecco perchè vieni sempre picchiato a sangue» posai una mano sulla sua spalla, come se volessi dimostrargli di essere sua amica e di riuscire a comprendere quello che faceva, mentre in realtà la pensavo in modo completamente diverso. Mi tirai indietro di qualche passo, lo guardai per qualche istante prima di andarmene.
***

Aprii la porta e la sbattei violentemente alle mie spalle, lanciai le chiavi sul mobile, ignorai il "ciao" di Zayn e mi rifugiai in camera. Non so cosa mi sia preso, ma mi sentivo scoppiare. Mi buttai sul letto, immersi il viso nel cuscino e lasciai che le lacrime scorressero. Vaffanculo. Non voglio piangere, posso trattenermi e andare avanti, fingere di stare bene ed essere felice. Perchè non me ne stavo a New York, dannazione. Malik entrò in camera.
«Ti ho vista correre e pensavo che...» si avvicinò e poggiò delicatamente il suo dito indice sotto il mio mento per sollevare il viso, con il pollice asciugò una lacrima, mentre subito dopo si sdraiò affianco a me. 
«Che succede?» domandò.
Se lo sapevo, magari gliel'avrei detto, ma non lo sapevo quindi avrei preferito che evitasse di pressare.
«Nulla, puoi andare» risposi.
Ridacchiò cercando di non farsi sentire, afferrò la mia mano per intrecciare le sue dita alle mie.
Cosa diavolo cerca da me? Non ho bisogno di lui, ne tanto meno della sua mano sudata.
«Avete chiarito?»
«Si» mormorai, «ma abbiamo di nuovo discusso» continuai.
Indossai il sotto del pigiama e cercai tra il disordine della mia camera il sopra del completo.
«Avete litigato di nuovo?»
«Non abbiamo litigato, abbiamo discusso!» lo corressi, alzando il tono della voce «puoi lasciarmi da sola, ora?» deglutii tristemente.
«Non posso, hai bisogno di me!»
«Andiamo...» mi lamentai «me la cavo benissimo da sola»
«Lo so» voltò lo sguardo prima di ritornare a guardare me «Ho bisogno di te, mettiamola così» ribadì.
«Davvero?» usai un tono sorpreso, questo perchè sembrava assurdo sentirgli dire di aver bisogno. Non aveva mai chiesto il mio aiuto, semplicemente lo accettava quando provavo a dargli una mano.
Annuì. Mi sedetti sul letto e provai ad ascoltarlo, tentando inutilmente di essere attenta alle sue parole.
Cazzo, però quant'è bello?! Come posso essere attenta alle parole, quando un'angelo mi siede davanti?
«Non c'è niente che va bene» bisbigliò.
«Se ti baciassi, sarebbe meglio?» fissavo il nulla davanti a me, imbarazzata. 
Non potevo crederci, l'avevo seriamente detto? Erano davvero uscite quelle parole dalla mia bocca? Non ero nemmeno ubriaca, è possibile?
F
eci per voltarmi, trovai due occhi color cioccolato meravigliosi osservarmi. Speravo con tutta me stessa che non avesse capito. Si morse le labbra e subito dopo le sentii premere sulle mie. Morse il mio labbro inferiore e dopo lasciai spazio alla sua lingua. Portai una mano dietro al suo collo per poterlo avvicinare sempre più a me. «Okay. Credo che a questo punto abbia capito» pensai. Ma questa, non era la reazione che mi aspettavo. Merda.

***

A: Grace.
«Probabilmente ho un problema.» inviai il messaggio, senza pensarci.

Da: Grace.
«Probabilmente stai chiedendo il mio aiuto!!!»

A: Grace.
«Se fosse così...(?)» Avevo assolutamente bisogno di lei, non m'importava di nulla, solo di poter parlare con la mia migliore amica.

Da: Grace.
«In quel caso, credo che dovresti aprire la porta alla tua migliore amica che sta gelando fuori casa tua...» lessi il messaggio sconcentrata, mi alzai dal divano e andai ad aprire la porta, facendo attenzione a non far rumore mentre Zayn dormiva.

«Sei stata... veloce!» esclamai.
«Forse è il caso di entrare dentro, non credi?» chiese battendo i denti.
«Perchè?» finsi di non capire.
«Dannazione, sta nevicando!» sbottò
«Oh, intendevi questo» indicai il marciapiede quasi del tutto bianco. La neve aveva ricoperto già abbastanza per le strade.
Aprii la porta un pò di più e la feci accomodare.
«Qual'è il problema?» domandò curiosa.
Sentii dei passi e subito dopo il rumore dell'acqua aprirsi nel bagno.
Bisbigliai uno «sta zitta» e gesticolando la invitai a raggiungere la mia camera insieme a me, in silenzio.
«Non so perchè, ma credo che tu debba parlarmi di Zayn» sorrise chiudendo la porta.
«Volevo chiederti...» feci una pausa «beh, mi dispiace per ieri sera!»
«Forse ti perdono. Non ha importanza, contina.»
«Ah bene!» dissi sedendomi sul letto ancora sfatto.
«Helen» mi rimproverò «dimmi perchè sono qui... realmente» ordinò.
Cadde il solito fastidioso silenzio.
«Lo sapevo. Si tratta di Zayn!» esclamò sicura, accomodandosi sulla sedia della scrivania.
«Fottiti e sta zitta» le tirai un cuscino in fronte, ridendo.
«Tu non ti fidi abbastanza dei muri» ribattè, scherzando «dividono le stanze proprio per evitare di far sentire a chi sta dall'altra parte» spiegò.
«Non tutti i muri sono abbastanza spessi da evitarlo, allora» replicai.
«Che vuoi dire?»
«Voglio dire che tuo fratello ha sentito la nostra discussione ieri sera, ed è venuto a rompere il cazzo quando sono uscita dalla tua stanza» raccontai.
«Merda»
«Tranquilla. Abbiamo litigato solamente per l'ennesima volta, non importa, mi sto abituando ai nostri litigi» feci un mezzo sorriso, per rassicurarla.
«Oh. Figo» mormorò perplessa, annuendo appena.
«Facciamo due passi?» la invitai ad uscire, «non vorrei che i muri di casa mia mi tradissero» sorrisi.
Entrai in bagno e mi preoccupai di non trovarci nessuno all'interno, così fu, evidentemente Zayn era uscito senza che me ne accorgessi.
Feci rapidamente una doccia, quando uscii ritornai in camera, dove trovai la mia amica sdraiata sul mio letto intenta a scrivere qualcosa al computer.
«Twitter ti ha portato qualcosa di buono?» domandai incuriosita dagli strani sorrisi che le spuntavano sul viso ad ogni risposta che le arrivava.
«Forse» rispose.
«Interessante... lui chi è?»
«Non ne ho idea»
«Sarebbe meglio scoprirlo prima di sorridere come una cogliona a un "sei stupenda, baby"» tentai di fare una voce maschile abbastanza pesante e sicura, sospirai, «Potrei vomitare....hai conosciuto l'uomo delle caverne?!» commentai la conversazione appena letta.
Spinsi fuori dalla porta la mia amica, che sarebbe rimasta a scrivere volentieri per tutto il giorno su twitter.
«Uscite?» 
«Può darsi» sorrisi sporgendo la testa dalla porta della cucina, felice di rivolgergli la parola di prima mattina.
«Pancakes e caffè?» domandò porgendo un bicchiere ancora vuoto, indifferente.
«Faremo colazione fuori» risposi, assumendo un punto interrogativo enorme in faccia.
«Okay, ti serve la macchina?» continuò con lo stesso tono disinteressato.
«Preferisco camminare» replicai, facendo un passo indietro.
«Io voterei per la macchina» aggiunse Grace, sbuffando.

Fulminai con lo sguardo la mia amica, indietreggiai continuando a non capire cosa fosse successo a Zayn, o cosa avevo sbagliato. Tirai la porta con forza e il rumore assordante scommettevo si fosse sentito anche dentro casa. Raggiunsi a passo svelto il marciapiede, senza aspettare che lei mi raggiungesse.
«Hel, Hel, dannazione aspettami, Helen!» si lamentò strillando per la strada, attirando così l'attenzione mia e della poca gente che stava camminando per le strade «che ti prende?» domandò con il fiatone, afferrando la mia spalla.
«Non volevo seminarti, volevo allontanarmi da casa. Mi dispiace.»
«Credevo avessi qualcosa di bello da raccontarmi...» disse perplessa.

«Lo credevo anch'io» abbassai gli occhi, deglutendo rumorosamente.
«Perchè?» sussurrò con dispiacere, sedendosi su una panchina e trascinando pure me.
«Perchè dopo un bacio e una serata di abbracci e belle parole, Zayn ha mandato tutto a puttane!» dichiarai innervosita.
«Oh» sospirò.
«Tutto qui?» sentivo gli occhi man mano riempirsi «è il massimo che riesci a dire?» tirai su con il naso.
Mi avvicinò a se per abbracciarmi, e forse, aveva finalmente azzeccato il gesto che mi avrebbe aiutata a liberarmi da quelle lacrime che davano il tormento ai miei occhi
.
  
Leggi le 7 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: Stripedshirts