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Autore: mylittlebird    01/09/2013    1 recensioni
- Perché mi hai baciato ieri sera?
- Perché lo desideravo.
- Ma tu non mi hai mai desiderato prima d'ora...
- Tu dici?
- Non mi avevi mai baciata cosi.
- Non sempre faccio tutto ciò che voglio! - fu la sua secca replica.
- Credevo il contrario - osservai con noncuranza.
- Mi stai provocando per caso?
- Non so,non ci sono abituata,però potrebbe essere divertente.
- Sta attenta a dove metti i piedi! - mi avvertì corrucciato in viso - E' un campo minato.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: Incompiuta
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L'amore non bisogna implorarlo e nemmeno esigerlo.
L'amore deve avere il coraggio di attingere la certezza in se stesso. 
Allora non sarà trascinato, ma trascinerà.


Hermann Hesse

Il risveglio fu meno traumatico di quello che mi sarei aspettata,cioè solitario e cupo,al contrario fu ristoratore e gratificante.
Invece,con grande meraviglia, ebbi il mio messaggio del buongiorno che fece miracoli:a colazione salutai persino Harry con un sorriso stampato in faccia.
- Buongiorno!
In risposta ricevetti solo un mugugno incomprensibile,ma poco importava:non oggi!
- Te l'avevo detto che il sesso rende tutto più easy! - aggiunse subito dopo essersi ripreso dallo stupore iniziale.
Alzai gli occhi al cielo!
Proprio non voleva capire che c'era qualcosa di più bello del sesso,e io ci ero talmente e pericolosamente vicina da farmi quasi paura per la sua intensità nonostante il poco prevviso.
Con la coda dell'occhio notai che la sua figura alta e minacciosa si avvicinava pericolosamente.
Mi fissava con evidente curiosità.
Sollevai un pò lo sguardo rimanendo incenerita dagli occhi più smeraldini che siano mai stati creati.
Riabbassai veloce lo sguardo,come infastidita da tanto luccicare.
Che spreco inutile,due occhi cosi intensi su una creatura cosi piena di sè,cosi altezzosa e cosi odiosa.
- Possibile che anche a prima mattina tu sia cosi malizioso? - chiesi più per ribattere che per curiosità.
- Non c'è orario per queste cose ghiacciolo.
Era una causa persa,meglio lascir perdere.
Anche se il vezzeggiativo con cui mi aveva chiamata m'infastidiva,e non poco.
- Buona giornata Harry! - gli agurai avviandomi in camera a raccolgiere il necessario per la giornata. 
Qualcuno che gli avrebbe chiamati i poteri risolutivi dell'amore,ma io gli avrei semplicemente dato il nome di Zayn.
Ultimamente a lui dovevo tutto il mio buon umore e grazie a lui riuscivo anche a dimenticare per un po' quello che di brutto mi era capitato.
Stananotte ero addirittura riuscita a dormire senza neanche fare un incubo.
Ma poi commisi un errore che cambiò temporaneamente il mio umore:gurdai l'orologio rendendomi conto di essere drasticamente in ritardo.
Il buon umore mi aveva fatto perdere il senso del tempo cosi dovetti fare di corsa il tragitto fino all'università.
Avevo il fiatone,ero leggermente provata per lo sforzo e rigorosamente in ritardo.
La lezione della prima ora era già iniziata,tant'è che per quanto cercai di fare piano per non interrompere il professore attirando la sua attenzione e quella dei miei colleghi,non considerai il fattore sfiga.
Trovai un posto nell'ultima fila e appena feci per aprire il borsellino e recuperare una penna,questo mi scivolò dalle mani.
Tutto il contenuto si sparpagliò intorno ai miei piedi ad eccezione di una misera e maleddetta matita che scivolò giù per le gradinate avverando proprio ciò che temevo.
- Non solo arriva in ritardo Signorina,ma rappresenta anche motivo di distrazione per i suoi compagni? La prossima volta attenda la pausa e ora cerchi di non recare più fastidio. - disse iroso Capitan Findus alias il professore di fisica che per il suo aspetto - barba e capelli rasati bianchi - si era aggiudicato tale nomignolo.
- Mi scusi. - dissi mortificata.
Per i primi quindici minuti mi persi nelle mie paranie per la figura fatta quindi feci fatica a capire il resto della lezione.
Inoltre a dispetto di quello che mi aveva detto,il bastardi fece due ore filate di lezione senza concederci il consueto intervallo tra un'ora e l'altra.
A lezione terminata raggiunsi le mie compagne.
- Hey,come mai in ritardo? - mi domandò Jenny. - Tu non sei mai in ritardo ...
- Ieri sera ho fatto tardi e stamattina non mi sono resa conto dell'orario. - dissi tutto d'un fiato come scrollando le spalle.
- Oh oh qualcuno si è divertita ieri! Che hai fatto d'interessante bella fanciulla? - domandò Domi.
- Ma niente di che donzella curiosa.Sono solo uscita con un ragazzo.
- Solo? E ce lo dici cosi? - dissero in coro proprio davanti l'aula di zoologia facendo girare un gruppetto di ragazzi.
- Shhhh! - le zittii - Vi racconto tutto ma dopo lezione,vorrei evitare di essere ripresa di nuovo davanti ai nostri colleghi.
Sembrarono comprendere nonostante inizialmente tentarono una flebile obbiezione.
Ero più che certa che a termine della lezione non mi avrebbero lasciato via di scapmpo se non gli avessi raccontato tutto.
Bè,non proprio tutto.
Alcune cose volevo tenerle solo per me.
Come le parole che mi aveva dedicato ieri,il ritratto che mi aveva fatto e tante altre piccole cose che mi avevano colpita.
Dovevano rimanere ancora e solo mie.
Difatti appena fuori l'aula di lezione,iniziò un serrato interrogatorio che sembrò non finire mai.
- Waow! - disse infine Jenny - Sembri cotta a puntino.
- No,cotta no!
- Hai ragione,sei stracotta. - aggiunse Domi.
- Andiamo, ragazze. Devo ancora conoscerlo bene.Però ... si, mi piace. - ammisi con non poco imbarazzo nella voce.
- Che cucciola! E' anche arrossita! 
- Ok,smettela ora! - intimai. - Voi che mi raccontate piuttosto? - chiesi,nonn ascoltando realmente la risposta, distratta da una sagoma che mi pareva familiare ai pedi della scalinata che stavamo percorrendo.
Più ci avvicinavamo più riconoscevo la voce,il suo modo di muoversi e più il mio cuore gioiva procurandomi iperventilazioni.
Inoltre ero indecisa se passare e salutarlo in modo distaccato visto che era in compagnia di altri ragazzi o fregarmene e fare quello che mi sentivo.
- Hope,mi hai sentito? Ti ho chiesto che cosa ne pensi? -chiese Jenny riportandomi alla realtà,seguendo però il mio sguardo perso orami in quello del ragazzo che mi sta sorridendo.
Di rimando sorrisi lieta che mi stesse per tolgiere l'incovieniente dell'ardua scleta rischiando appunto di mostrarmi cinica.
-Ciao! - Non appena lo vidi non riuscii a trattenermi e lo abbracciai di slancio, per salutarlo.
Zayn, colto totalmente alla sprovvista, accusò il colpo senza cadere o indietreggiare per miracolo.
-Ciao...- Solo in quel momento mi resi conto di aver decisamente esagerato e mi sentii improvvisamente in imbarazzo. Quelle ore estenuanti di attesa mi avevano talmente caricata da farmi scattare come una molla.
La molla si era poi abbattuta su Zayn, che evidentemente non si aspettava una simile accoglienza.
Mi staccai, lentamente, deglutendo e arrossendo per quella mossa così avventata.
Bè,non cosi avventata.
Lo ritrovai a pochi centimetri dal mio viso in pochi secondi e in altrettanti pochissimi istanti mi rubò un bacio.
Quello che mi attraversò davanti agli occhi come un flash back lo vidi a rallentatore di nuovo:i suoi compagni che si prendevano a gomitate a vicenda,qualcuno che fischiava qualcun altro tossicchiava  ma quello che mi spaventava era la reazione delle ragazze:conoscendole mi avrebbero bombardate di ulteriori domande.
- Dormito bene? - domandò quasi a fior di labbra,sorridendo.
- Benissimo,grazie! 
'Grazie a te' era quello che avrei voluto dirgli veramente ma avevo come la sensazione che già lo sapesse.
- Stai andando a mensa?
- Si. Ti vuoi unire? - gli chiesi nella speranza di passare un pò di tempo con lui.
- Abbiamo già pranzato! - s'intromise uno dei suoi compagni appena arrivato sorprendendomi.
- Ah! Ok! - risposi atona non capendo la frdedezza di questo. 
- Stiamo andando a lezione. - aggiunse dopo facendo per andarsene.
- Ehm... 
- Non ci far caso!E' scorbutico di natura! - m'informò Zayn.
Ma con che razza di gente aveva a che fare?
- Mi dispiace se ti sto facendo fare tardi.
- Non ti preoccupare,a me non dispiace. - disse mettendomi un braccio attorno alle spalle e attirandomi vicino al suo petto.
Non potei fare a meno di abbracciarlo di nuovo,era qualcosa di più forte della mia volontà.
- Zayn? - lo chiamò un'altro,questa voltà più in tono scherzoso che diffidente.
- Arrivo ... Ti va di cenare a casa mia stasera? Magari noleggiamo un film. - propose tutto euforico.
- Volentieri. - gli sorrisi.
- Amico ti sei dimenticato che abbiamo la rimpatriata. Scusa dolcezza ma lui non può mancare. - gli ricordò un tipo molto alto quanto attraente venuto a raccolgierlo.
Vidi nel volto di Zayn tante di quelle emozioni tutte in una volta che lo lasciarono senza parole quel tanto che bastava per avnzare la mia proposta.
- Possiamo fare per un'altra volta.
- Senz'altro bellezza! Ora però tu vieni con me che siamo in ritardo. - lo trascinò lontano da me mentre quest'ultimo mi faceva segno che mi avrebbe chiamato in serata.
- Mi correggo: tu sei già per la via di non ritorno. - irrumppe Domi avanti alla mia visuale.
- Fossi in te non me lo farei sfuggire uno cosi.- mi consigliò Jenny - Ha delle belle labbra!
- Sembra un pò trasandato,ma quella barbetta gli da un aria ... dark,misteriosa ... sexy! - aggiunse Domi con un aria trasagante.
- Ok! Finitela! - alzai gli occhi al cielo - Andiamo, che ho fame.
- Un bel bocconcino,si.
- Dooom! - la guardai "scandalizzata" ma divertita.
- Che c'è? Che ho detto? - domandò da finta ingenua.
- Sai chi altro è un bel bocconcino? Il tuo coinquilino.Vero Domi?
- Assolutamente!
- Oddio! Sembrate in preda agli ormoni!
- Tu no? - chiese Jenny con il suo sopracciglio sinistro alzato,tipico di quando voleva incastrare qualcuno ben supponendo la risposta.
Non le risposi,semplicemente accelerai il passo in direzione della mensa.
- Dai non essere timida!Siamo noi! - dissero in coro seguite da sommesse risate.
Se ero in subbuglio a livello ormonale?
Diciamo che la sconvolgente attrazione nei suoi confronti mi aveva portata ad essere molto più "sciolta" e spontanea del solito,e questo mi metteva paura.
Era semplicemente irrazionale come riuscisse a farmi sentire bene in sua compagnia.
E tanto più irrazionale era il fatto che già sentissi la sua mancanza,del sapore dei suoi baci,di quel tocco delicato e di quel profumo fresco che emanava la sua pelle.
A dispetto della mia fervida immaginazione le ragazze non s'intromisero più di tanto. Questo, sempre non considerando i preziosi consigli amichevoli che, secondo loro , avrei dovuto necessariamente applicare ovviamente.

****

Otto ore di lezione una dietro l'altra esaurirebbero anche la persona più appassionata di conoscenza. Inoltre dopo pranzo il freddo vento invernale aveva ammassato delle nuvole cosi cupe, e cadeva una pioggia cosi insistente,che di andar a fare una passeggiata dopo le lezioni non se ne parlò neppure.
Non ho mai amato le passeggiate nelle sere rigide,per poi ritornare a casa con le dita dei piedi e delle mani gelate.
Quello che non avrei mai immaginato di trovare sotto casa,era un coinquilino in fin di vita.
Era uno spettacolo spiacevole: lui accasciato a terra,bagnato fradicio,ricoperto di sangue e non del tutto cosciente.
- Harry? Harry? - lo chiamai,scuotendolo alla spalla. Non ricevendo risposta proai a sollevarlo ma pesava come se dovessi trasportare due corpi morti.
Controllai il polso,il battito era regolare ma basso.
- Vattene,non voglio il tuo aiuto! - mi schernì appena tentai di risollevarlo.
- Styles non ti reggi in piedi, come pensi di arrivare fino a casa? - gli risposi intestardita cercando di risollevarlo da terra.
- Dovresti collaborare un po',però. Sei pesante.
- Ma tu non ti arrendi mai? Ce la faccio da solo. - strattonò la presa che avevo applicato al braccio con violenza.
- Sta zitto e fatti aiutare,idiota! 
Controvoglia collaborò non risparmiandomi una serie d'imprecazioni gratuite per tutto il tragitto. Le scale furono le più pesanti da affrontare,nonostante lui cercasse di non pesarmi e di mettere un piede dietro l'altro io ero comunque in bilico con l'equilibrio.
Varcata la soglia di casa buttai a terra la borsa coi libri e con un piede richiusi la porta,mentre Harry si liberò dalla mia stretta e al primo passo vacillò pericolosamente rischiando di cadere a terra.
Fortunatamente i miei sensi furono rapidi e riuscii ad afferrarlo per l'avambraccio ma non avevo tenuto conto della sua forza che era superiore alla mia ,quindi ci ritrovammo entrambi a terra. Anche se la mia caduta venne attutita dal suo corpo. Lo sentii emettere un lamento di dolore.
- Scusa! - dissi cercando da alzarmi in modo da non procurargli ulteriori dolori.
- Sembriamo due ubriachi! - me ne uscii una volta in piedi porgendogli la mano.
Nonostante conoscessi il temperamento del soggetto non avevo ancora imparato che in certe situazioni era meglio stare in silenzio,infatti appena finii seguì un'altra serie di illazioni da parte sua per niente piacevoli.
E che cavolo? Io cercavo di aiutarlo e lui mi scherniva? Ma che c'era di sbagliato in lui? O forse ero io che non capivo niente.
Fortunatamente ero una che davanti agli altri ha una tempra di ferro, quindi non ci badai e a fatica tentai di issarlo di nuovo e lo trascinai in camera sua buttandolo successivamente sul letto,senza proferire parola.
- Sta fermo lì che vado a prendere le medicazioni! - gli intimai.
Qualche minuto dopo quando rientrai in camera con tutto quello che ero riuscita ad arrabattare per le ferite,lo trovai a torso nudo che si sfiorava l'addome nel punto dove l'avevano colpito con una smorfia di dolore in faccia.
Cosi,posai il necessario sopra al letto e feci il percorso a ritroso per recuperare dal frigo qualcosa di surgelato:doveva accontentarsi dei cubetti di spinacci.
Cercai di medicargli i tagli allo zigomo sinistro,al sopracciglio e al labbro inferiore ,tutto ciò in religioso silenzio;non si lamentò nemmeno un po' del bruciore che gli procuravano le ferite a contatto con il disinfettante.
L'unica cosa che mi mise in imbarazzo era il suo modo penetrante di guardarmi:c'era qualcosa di diverso nei suoi occhi quella sera,qualcosa d'indecifrabile per me.
- Non vuoi sapere cos'è successo? - chiese ad un tratto.
- No. - risposi secca. 
- Non sei neanche un po' curiosa?
Certo che lo ero,ma non gli avrei mostrato il minimo interesse a riguardo.
Cosi feci l'unica cosa che mi riusciva bene quando si trattava di lui:mentire.
- No.
- Bugiarda.
Ma questa volta non ero stata abbastanza brava nel farlo;o non lo ero mai stata e lui ha sempre fatto finta di credere alle mie parole.
- Harry mi sembra evidente che ti hanno conciato per le feste – dissi stizzita indicando il suo corpo – e se lo hanno fatto,un motivo ci sarà. La gente non va in giro a picchiare i passanti per divertimento.
- Pensi che io gli abbia provocati?
- Lo hai fatto?
Alzò il sopracciglio e non rispose.
- Te l'ho appena detto:non m'interessa. Se vuoi sfogarti e parlarne da persone civili ti ascolterò altrimenti non mi farò di certo il sangue amaro perchè non hai voluto confessarmelo. - dissi questa volta cercando di essere il più convincente possibile.
- Certo che parlare con te diventa ogni giorno più difficile.
Parlare con me ? Perchè ora ero io il problema? Non capivo neanche perché mi stessi alterando tanto in quel momento.
- Noi non abbiamo mai avuto un dialogo,al massimo delle discussioni. - tuonai inviperita.
- Certo che no, sei cosi permalosa. - mi accusò.
Smisi di fare qualsiasi altra cosa se non guardarlo in cagnesco.
Il signorino aveva anche il coraggio di accusarmi gratuitamente mentre io cercavo di alleviarli almeno un po' di dolore.
- Io permalosa? Cos'altro? Dimmi,cosi lo aggiungo alla lista.
Si,è una cosa stupida ma mentalmente mi ero fatta una lista di tutti gli aggettivi che mi aveva affibbiato in tutti quei mesi di convivenza, e devo dire che non erano per niente lusinghieri.
- Quale lista?
- Bè finora mi hai definita acida,noiosa,scontrosa,controllata,algida – la regina del polo nord – ghiacciolo,uno spreco della natura in tutti i sensi e poi,c'è l'ultima arrivata: la permalosità. Ho dimenticato qualcosa? - gli chiesi ironicamente senza volere l'aggiunta di un ulteriore insulto.
- Si. - disse sorridendo e sporgendosi un po' verso me.
- Cosa,sentiamo. - lo invitai a parlare.
E prima che che potessi anche solo immaginare cosa avesse in mente, mi attirò a sé dandomi un bacio a fior di labbra,senza impeto o pretese. Un semplice bacio a stampo.
- Questo! - mi alitò troppo vicino.
Ero scombussolata dall'inaspettata azione tanto che rimasi inebetita,inerme.
Senza allentare la presa dietro la mia nuca continuava ad indagare dentro ai miei occhi alla ricerca di non so cosa.
- E' questo cosa significa? 
- A tua libera interpretazione.
- Il gesto di uno sconsiderato. - decretai ad alta voce. 
- O il gesto di un ragazzo … - sospese il pensiero come se non volesse rivelare qualcosa d'inconfessabile. Abbassò lo sguardo allentando del tutto la presa dietro la mia nuca.
- Cosa? - chiesi in attesa di una spiegazione quanto meno plausibile.
- Nostalgico. - sussurrò quasi abbattuto.
- E di cosa avresti nostalgia?
Ma invece di rispondermi, allungò il braccio posando una mano sulla mia guancia mentre il pollice iniziava a disegnare il contorno delle mie labbra.
Mi fu inevitabile confrontarle con quelle ricevute dal mio moro:erano ... simili,tranne per il fatto che queste ultime mi davano fastidio.
Le osservò per qualche secondo poi riportò lo sguardo nel mio pieno di domande a cui non avrei mai avuto risposta se le formulavo.
- A volte sei cosi ingenua. - sentenziò prima di sospirare.
Bene un altro 'complimento' da aggiungere alla lista.
Ma come avrei dovuto interpretare il suo gesto e le sue parole,che mi desiderava? E di cosa aveva poi nostalgia?
Stanca di quella situazione assurda e della sua ambiguità,sebbene credessi che dietro a tutto ciò c'era una spiegazione a me celata,preferii non indagare ulteriormente.
Mi alzai e feci per andarmene, ma il mio risentimento non aveva intenzione di tacere ancora una volta cosi,come un fiume in piena,gli dissi tutto quello che mi frullava in testa. 
- Sai cosa penso? - gli domandai rigirandomi verso di lui sorprendendolo. Non gli diedi il tempo di emettere neanche una vocale che mi risposi da sola.
- Penso che tu sia una persona sola,terribilmente sola. Penso che tu abbia bisogno di essere amato per quel che sei veramente e non per quello che cerchi di far credere alla gente. Penso che puoi stare ovunque,uscire tutte le sere con una diversa,avere mille amici,ma quando rientri qui sei solo: mi chiedo come tu non faccia ad accorgerti della vita che conduci,la maggior parte della gente che ti circonda è superficiale e non se ne frega niente di te tranne quando gli conviene. Se solo tu volessi puoi avere più di cosi. - chiusi il mio monologo.
Sorrideva,ma l'espressione del viso era torva.
- Sei brava a giudicare la vita degli altri.Hai molta fantasia,devo riconoscertelo. 
- Pensala come ti pare ma dietro questo tuo volto freddo c'è solo un cuore insicuro quasi intimidito.
- E pazza. - sentenziò.
Mi rifugiai in camera in attesa di mettere pace ai miei bollenti spiriti rabbiosi.
Era incredibile come ogni volta mi facesse imbestialire con poco.
E poi,quel bacio. Che voleva significare?
Stanca per le troppe ore di lezione,stanca per le continue discussioni con Harry,stanca per la continua attesa di una chiamata da parte di Zayn che molto probabilmente non sarebbe arrivata,stanca di qualsiasi cosa mi intrufolai sotto le coperte cosi come ero,togliendomi solo le scarpe, in attesa di un sonno ristoratore,senza sogni o incubi.
Mi si era chiuso persino lo stomaco.
Volevo solo dormire.
Dormire e dimenticare.
- Hope? - sentii una voce ovattata chiamarmi molto dopo.
Faticai ad aprire gli occhi,velati dal sonno e stanchi.
Mugugnai non riuscendo né volendo formulare qualche parola. Ma non ottenni nessuna risposta dall'altra parte.
Frutto forse della mia immaginazione,tant'è che mi rigirai dall'altro lato e la ignorai completamente.
- Hope,dormi?
Eccola di nuovo,pur percependola come lontana avvertivo che era più vicina di prima.
- Hope?
Mi chiamò una terza volta in maniera più delicata e sussurrata.
Benché supponessi che la voce che mi chiamava poteva essere realtà,la curiosità non era sufficiente per farmi vincere la pigrizia e vedere di chi si trattava,ma d'altronde non era la prima volta che facevo sogni strani in cui mi chiamavano persone dal volto oscurato.
Supposizioni appunto!
Perché la delicata carezza che sentii non poteva essere frutto di una mente fantasiosa e nemmeno le dita che mi liberavano il viso da una ciocca e tanto meno la piegatura del materasso e la tirata delle coperte. 
- Stai sconvolgendo il mio equilibrio,irrompi nelle mia vita e pretendi di sapere tutto … pretendi di sapere chi sono,di conoscermi e questo mi irrita perché l'hai capito senza che io ti dicessi niente. Chi sei veramente? Un attimo sei serena, e un attimo dopo ti nascondi dietro alla tua corazza,dietro a quel dolce sorriso da bambina.
Chi sei … ?
Per quanto volessi associare quelle parole a uno stupido scherzò dei miei neuroni troppo attivi anche se dormienti,non potei nascondere che la stessa voce appartenesse ad Harry. Furono attimi di panico: svegliarmi e parlare a cuore aperto con lui o continuare a fare finta di nulla?
E se mi svegliavo,poi,l'avrei spaventato? Dopotutto pensava che dormissi e probabilmente non mi avrebbe confessato mai una cosa del genere da sveglia. Che cosa gli avrei detto esattamente?
No meglio continuare a fingere e rimandare a un altro momento.
- Sogni d'oro ghiacciolo! - mi augurò stampandomi un bacio in fronte prima di alzarsi e andarsene.
Tratteni il respiro finché non percepii l'eco dei suoi passi.
Fui invasa da un profondo senso d'inquietudine e da un senso di colpa per le dure parole che gli avevo riservato in serata.
Chi ero io per giudicarlo?
Forse avrei dovuto imparare ad andare oltre i suoi modi bruschi,forse avrei dovuto ascoltarlo prima.
Era un arduo compito per una che si alterava ad ogni sua minima parola.



 Non è semplicemente adorabile? *_____*


 
Hola! XD
Questa volta sono stata meno ritardataria del solito *brava me* :P
Che ne pensate di questo capitolo?
Cosa pensate sia successo a Harry? Chi potrebbe essere stato?
Sono curiosa di sapere che idee vi siete fatte.... XD
Bacioni e alla prossima. <3

 
  
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