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Autore: IdolsDimples    01/09/2013    17 recensioni
"Piacere, Harry Styles"
"Piacere, una ragazza che non ti cagherà per tutta la tua permanenza."
"Simpatica."
"E' una dote naturale."
***
"Perchè mi tratti così?"
"Come dovrei trattarti?"
"Beh, magari come una persona normale e non uno straccio da pavimenti."
"Io sto bene così."
"E si vede."
"Non sono tenuta a darti spiegazioni."
***
"Cosa è successo?"
"Assolutamente nulla."
"Ah no? E quel sangue sul pavimento?"
"E' ketchup!"
"Non me la dai a bere."
"Non ne avevo intenzione."
***
"Lasciami!"
"Non ci penso neanche, bellezza."
"Ok."
"Porca puttana..."
***
"Chiunque tu sia vattene, non ho nessuna voglia di parlare."
"Ma penso che dovremmo."
"Piantala Styles, ti odio, mi odi, non vedo cosa c'è da chiarire."
"C'è il fatto che odio di non odiarti nemmeno un po'."
Genere: Comico, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Harry's P.O.V.

Non valuto esattamente il tempo durante la quale consolo mia sorella, ma penso sia abbastanza quando la sento abbandonarsi tra le mie braccia.
Ci eravamo distesi sul letto circa mezz'ora prima.
Mezz'ora di lacrime e mezz'ora che non avevo fatto altro che pensare e ripensare a come farla pagare a quel coglione.
Perché avrebbe dovuto pagarla.
Mi sciolgo cautamente dall'abbraccio di Gemma e esco dalla stanza, subito dopo averle lasciato un ultimo sguardo.
Farei di tutto per lei, ma non ora, ora devo riportare a casa la ragazza.
Ripenso a poco tempo prima, quando non mi ha voluto dire il suo nome.
Perché?
Perché non me l'ha voluto dire?
Forse avrei bisogno di una mano...
Decido di lasciare in pace Liam, dato che è l'unico a sapere di questa storia e non voglio raccontarla agli altri per ora, e vedere come si evolge la situazione portandola a casa.
Se lascerà che la accompagni fino a casa, ma non ho altra scelta: devo sapere il suo nome e se non sarà lei a dirmelo... beh, questo significa che dovrò scoprirlo da solo.
Mi richiudo la porta della camera di mia sorella alle spalle e mi dirigo a passo lento verso la camera degli ospiti.
Busso prima di entrare, trovandola chiusa e volendo evitare spiacevoli inconvenienti.
Non ricevendo nessuna risposta entro cautamente.
La prima cosa che noto è la presenza di vuoto che si è creata in questa stanza.
Il letto è stato rigorosamente rifatto, le finestre sono chiuse e non si vede quasi nulla.
Faccio per accendere la luce e, una volta premuto, noto che la luce non si accende.
Ma che bello.
Chiudo anche quella porta, constatando che la mora non si trova lì, e mi dirigo in cucina, pronto a chiedere a mia madre se l'ha vista uscire.
Non faccio in tempo ad aprire bocca che la richiudo subito.
Noto dal corridoio una scena a dir poco piacevole.
Mia mamma, la ragazza e la bambina sono sedute sul divano a guardare un album fotografico, ridendo.
Ha una risata così cristallina, così leggera, così... aspetta!
Riduco gli occhi a due fessure, osservando attentamente la copertina di quell'album.
Oh diavolo!
"Harry, vieni a farci compagnia!" no mamma ti prego!
Fingo un sorriso e mi avvicino.
Non vedo l'ora che finisca questo momento!
Noto che la bambina tiene in mano un cellulare, mentre la sorella maggiore è troppo impegnata a ridere con mia madre per tenere d'occhio la piccola.
Sono un genio!
Mi avvicino alla minore e le picchietto sulla spalla per farla voltare verso di me e ricevere la sua più completa attenzione.
"Vuoi un po' di cioccolata?"
Le chiedo gentilmente.
La vedo sgranare gli occhi e sorridere apertamente a quella mia offerta.
Ho fatto centro.
Quale bambino rinuncerebbe alla cioccolata?
La prendo per mano e la aiuto a scendere dal divano, assicurandomi che tenga sempre in mano il cellulare nero della sorella maggiore.
So che è il suo perché la sera prima, mentre la facevo scendere dalla macchina per portarla in casa, le era caduto dalla tasca posteriore.
Mi ero assicurato anche che non si fosse rotto e, fortunatamente, era così.
Si era soltando aperto, ma nulla di grave.
Porto la bambina in cucina, con il completo disinteressamento delle due, e la faccio sedere sul tavolo.
"Al latte, bianca o fondente?" le chiedo mentre osservo ogni suo movimento.
La vedo poggiare il cellulare sul bancone e le porgo la cioccolata al latte che mi ha chiesto.
Afferro il cellulare e lo accendo, notando con dispiacere che c'è il blocco.
"Hey, tua sorella ti ha mai detto il blocco del telefono?"
"Boh."
In effetti speravo troppo.
Dopo due tentativi, evitando accuratamente il terzo per non mandare in tilt il cellulare, mi arrendo abbandonandomi sulla sedia.
Sbuffo rumorosamente rigirandomi tra le mani quell'aggeggio che di utile mi è stato ben poco.
"Tieni." lo restituisco alla piccola.
Stiamo qualche secondo in silenzio, interrotto solo dal rumore delle mandibole della bambina mentre mangia la cioccolata.
Le avevo dato un pezzo piuttosto grande.
Bene e ora come faccio a scoprire il suo nome?
L'unica possibilità era il telefono...
I miei occhi si posano automaticamente sulla scatolina elettronica tenuta saldamente da una mano piccola.
Percorro il braccio della piccola con gli occhi finché non punto ai suoi, neri come la peze, che mi guardano curiosi.
"Come ti chiami?" le chiedo gentilmente.
"Candice, o Cà."
"Hai un bel nome."
In risposta mi fa un largo sorriso che subito ricambio.
"Come si chiama tua sorella?" chiedo diretto.
Ho avuto la soluzione sotto al naso per tutta questa frustrante mezz'ora e non me ne sono accorto.
"Kim."
"Ma Kim è il nome intero? Cioè tu sei Candice ma tua sorella ti chiama Cà per abbreviarlo. Lei si chiama Kim o ha un nome più lungo? Non so se hai capito."
"E' Kimberly."
Kimberly.
Kimberly.
Kimberly.
Probabilmente resto imbambolato per un po' perché mi riprendo solo grazie ad uno schiaffo esageratamente delicato sulla guancia.
Faccio finta di essere offeso e inizio a farle il solletico.
"Non ti sembra inopportuno importunare anche una bambina di quell'età?"
La voce di Kimberly richiama l'attenzione di entrambi e ci voltiamo a guardarla, appoggiata allo stipite della porta.
"Non la sto importunato, le ho dato della cioccolata."
"Capisco." detto questo si avvicina velocemente a noi per prendere in braccio Candice.
"Che ci fa il mio cellulare qui?"
Lo raccoglie e inizia a digitare sullo schermo quello che evidentemente è il codice che non so.
"Ce l'aveva in mano lei."
"Cerchi di affibbiarle le colpe?"
"Assolutamente no. Non avevo nemmeno visto che ce l'aveva!"
Mi rivolge uno sguardo omicida e tira giù la sorella dal tavolo.
"Muoviti." rivolgendosi a me.
Mi alzo dalla sedia su cui mi ero precedentemente seduto e la raggiungo alla porta.
Non avviso neanche mia madre, tanto capirà il motivo per cui sono uscito e di sicuro ora è in camera di Gemma e non mi va di disturbarle.
Arrivo alla macchina e salgo dalla parte del guidatore, notando che Kimberly è già seduta dalla parte del passeggero.
"Allora, dove abiti?"
"Non te lo dico, mi accompagni in centro e ci vado a piedi."
Ok, dovevo aspettarmelo.
"Ma perché? Siete più comode se vi accompagno io!"
"Non voglio che tu sappia dove abito. Chi mi dice che non ti troverei a suonare al mio campanello?"
"Ti sembro il tipo che andrebbe a suonare al campanello di una ragazza di cui non so il nome, mi tratta come se le avessi ucciso il gatto e non avrebbe problemi a sputarmi in un occhio?"
"Questo non lo so, non ti conosco quindi non posso dirlo..."
La interrompo.
"Ah ah, l'hai detto. Non mi conosci quindi si può sapere perché mi tratti così? Prima di ieri sera non mi avevi mai visto. Che ti ho fatto?"
Non penso di aver detto qualcosa di male ma lei se ne sta in silenzio sussurrandomi solo un portami a casa molto malinconico.
Metto in moto la macchina senza fare ulteriori domande e guido verso il centro del paese.
Parcheggio sul ciglio della strada e ne proseguono interminabili minuti durante i quali un silenzio assordante ci circonda.
Mi dice una via, evidentemente ha deciso di farsi portare a casa, ma non riferisce la casa esatta.
La accompagno fino a lì, la sento sussurrare un grazie e si allontana a passi veloci verso un'abitazione.
Vedo che scende delle scale, forse entra da un garage al piano inferiore.
Non appena scompare dalla mia vista riaccendo la macchina e me ne vado con una strana sensazione nello stomaco.
Non me la racconta giusta...

Kimberly's P.O.V.

Ero finalmente entrata in casa mia.
Un po' di pace.
Pensandoci non so se ho fatto bene a mentirgli, ma non mi andava di dirgli dove abito.
E' stata assolutamente una vigliaccata ma mi sentivo così... oppressa.
Non volevo si ricordasse.
Non lo voglio nemmeno ora, sia chiaro.
Non mi pento di quello che ho fatto.
Mai.
Spero solo che non vada a cercarmi nella casa in cui ho fatto finta di entrare.
Perché si, non era casa mia.
Sono scesa per delle scale e mi sono seduta su un gradino con Candice in braccio.
Ho aspettato che se ne andasse e sono uscita dal mio nascondiglio, entrando sotto una pioggia di acqua piovana.
Ed ecco la causa dei brividi e dell'imminente raffreddore.
Emozionante, davvero.
L'unica cosa di cui ho voglia ora è piangere.
Piangere, piangere e piangere finchè non finisco i liquidi nel corpo.
Ma so che non posso permettermelo.
Non posso permetterglielo.
Non dopo tutto quello che ha fatto.
E se andasse a casa di quella signora?
Non sono affari miei ma sono sicura che mi abbia vista 'entrare' in casa.
Muovo qualche passo verso la mia camera sbirciando prima il soggiorno dove Candice si è seduta a guardare i cartoni animati.
Almeno non dorme, è un vantaggio.
Mi trascino pesantemente in camera e mi butto letteralmente sul letto.
Guarda te se doveva capitarmi proprio quel diciannovenne.
Posso denunciarlo per pedofilia, se lo rifà.
No diamine, non sarebbe pedofilia, siamo entrambi maggiorenni!
E poi denunciarlo per cosa?
Per avermi riaccompagnata a casa e avermi ospitata di notte nonostante lo trattassi malissimo?
E' stato gentile, è palese che non ricorda.
Ma chissà perché... dev'essere per forza successo qualcosa, non sono cambiata così tanto.
Un incidente?
Qualche trauma?
Senza alzarmi dal letto sporgo la mano verso il comodino e afferro l'album fotografico.
Prendo due foto, una di quando ero piccola e una recente, e le metto vicine.
Non sono cambiata per nulla, solo la forma del viso, per il resto sono sempre la stessa.
E' decisamente strano.
C'è qualcosa che non quadra.

Harry's P.O.V.

Da quant'è che cerco il cellulare?
Ho appena preso un treno per andare da Liam, ho bisogno di lui, ma non trovo il telefono.
Forse mi è caduto in macchina, si sicuramente.
O forse è semplicemente nello zaino ma la voglia di cercarlo è poca quindi ci penserò dopo.
Finalmente il treno si ferma a Wolverhampton e scendo alla fermata.
Con i miei occhiali, la felpa larfa e il cappello dubito di venire riconosciuto.
L'unica cosa che non ho cambiato sono le scarpe.
Spero solo non esistano Directioners così attente da guardare i piedi della gente e saper riconoscere le scarpe della persona interessata.
Vedo poco distante una persona incappucciata.
"Poco riconoscibile eh?" dico a Liam dandogli una sberla amichevole dietro la testa.
Lui si gira e ride.
Ancora mi sorprendo di come faccio a riconoscerli mentre sono travestiti, certe volte ho paura di sbagliare.
"Senti, non riesco a trovare il cellulare. Potresti provare a chiamarmi che vedo se ce l'ho nello zaino?"
"Sicuro."
Dopo qualche tasto parte la chiamata.
Uno squillo.
Due squilli...

Spero di non avervi deluse con questo capitolo!
Iniziamo dicendo che siete degli angeli?
Bene, siete degli angeli!
31 recensioni -11 al primo e 10 al secondo e al terzo-
preferita da 26, ricordata da 5 e seguita da 21.
E visualizzata da 445.
Volete farmi schiattare?
Sono troppo ciovane per morire!
No seriamente, lo apprezzo davvero moltissimo e spero
che la storia continuerà ad essere all'altezza delle vostre aspettative.
Passiamo al capitolo.
Vi piace?
Non ho aggiornato prima perché stavo in vacanza e non avevo internet...
Cosa pensate che succederà al prossimo?
"Due squilli..." uhm?
A voi le recensioni!
Questa volta pretendo un po' di più quindi aggiornerò la storia quando
QUESTO capitolo arriverà a 15 recensioni, non prima!
Volete il capitolo, recensite.
Mi dispiace fare così ma se non lo faccio non mi dite niente :c
Cambiando argomento, c'è qualche fan dei 5SOS?
Vi lascio il link della mia fanfiction su di loro, quello di Facebook e di Twitter
se volete contattarmi.
Baci.
-Giorgia.

Twitter:
https://twitter.com/idolsdimples
Facebook: https://www.facebook.com/giorgiasilviastyles.efp?fref=ts
Fanfiction 5 Seconds of Summer:
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2076032&i=1

  
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