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Autore: Filippo1193    01/09/2013    3 recensioni
In questa seconda parte inizieranno le indagini sull'apparente suicidio, che, come sappiamo, in realtà è un omicidio architettato sin nei minimi dettagli. Nel susseguirsi delle vicende, molti personaggi cambieranno caratterialmente perché agiranno spinti da motivi strettamente personali. Si riuscirà a sbrogliare la matassa?
(Per coloro che vogliono rinfrescarsi un po la memoria oppure che vogliono iniziare a seguire la storia da questa seconda parte, nel post del primo capitolo, prima di postarlo, pubblicherò un riassunto della precedente)
Genere: Sentimentale, Suspence, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Heiji Hattori/Kazuha Toyama, Ran Mori/Shinichi Kudo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ciao a tutti ragazzi,

Ho una sorpresa per voi; ebbene si tra qualche giorno inizierò a pubblicare il sequel de "Un amore impossibile"

La prima parte ha entusiasmato molti utenti e spero sia lo stesso per il seguito. Dato che è passato qualche mese dal termine della pubblicazione del primo volume ho pensato di redigere un bel riassunto suddiviso in 4 parti, di cui nella prima parte ci sarà una brevissima descrizione della storia del manga, nella seconda parte la trama dal primo capitolo al trentesimo (riassunto più lungo e dettagliato), nella terza parte la trama dello special, ovvero dei capitoli che vanno dal trentuno al trentasette e nella quarta ci sarà una bella sorpresa =)
Ho pensato di pubblicare la sintesi in giornate differenti, le prime due suddivisioni insieme, oggi, e le altre due in seguito (quindi la sorpresa la vedrete la prossima volta). Come saprete a me piace molto creare la suspance ed inoltre ho pensato che in questo modo potrete rinfrescarvi meglio la memoria oltre a dare la possibilità agli eventuali nuovi lettori di stare al passo con la vicenda.

Bene è giunto il momento di dare il via alla sintesi.
Buona lettura e grazie a tutti =)

 

Sintesi della trama dell’anime

Il giovane Shinichi Kudo sogna di diventare un famoso detective e sin da bambino ha cercato di indagare su diversi casi, sostenendo che c’è solo una verità.
Un giorno, mentre era con la sua amica d’infanzia e compagna di classe Ran Mori, a causa della sua testardaggine e spinto dalla curiosità ha notato degli uomini vestiti di nero che facevano degli scambi illegali.
Purtroppo il ragazzo è stato scoperto da un altro malvivente che, dopo averlo colpito, gli diede un medicinale in via di sperimentazione, l’APTX4869.
I malviventi pensarono così di averlo ucciso ma nessuno conosceva gli effetti del veleno; infatti il veleno ha fatto regredire allo stato infantile tutti gli organi del corpo escluso il cervello.
A quel punto il bambino ha pensato di rivolgersi al suo amico scienziato, Hiroshi Agasa, il quale gli ha consigliato vivamente di non rivelare a nessuno la sua vera identità per il suo bene e per i suoi cari, consigliandogli di indossare degli occhiali e alla vista della sua cara amata Ran finse di chiamarsi Conan Edogawa.
Il bambino è stato trasferito a casa dell’amica approfittandosi del fatto che il padre è un detective, pertanto poteva continuare ad indagare in segreto sugli uomini che l’hanno rimpicciolito sperando di riuscire a consegnarli alla giustizia una volta per tutte.
Nel corso della vicenda Conan conosce una bambina, Ai Haibara.
Questa bambina prima era una scienziata dell’organizzazione e siccome voleva uscirsene ha ingerito lo stesso veleno in via di sperimentazione, ottenendo gli stessi effetti del detective.

 

Trama "Un amore impossibile"
 

È passato diverso tempo da quando il detective liceale Shinichi Kudo è tornato un bambino. Grazie all'intervento di Ai e del dottor Agasa è riuscito ad ottenere l'antidoto per l'APTX4869 e con l'ausilio dell'agente Takagi a sconfiggere l'organizzazione criminale e arrestarne i membri.
Il giovane quindi decise di recarsi a casa dell’amata Ran, che era incredula di vederlo e dopo qualche abbraccio andarono nella stanza della ragazza.
Intanto il padre, Goro Mori, era di rientro a casa dopo essere stato un po a Londra con la sua ex moglie, Eri Kisaki.
Entrando ha sentito sua figlia mentre scherzava con il ragazzo ma lui dietro la porta equivocò così lo cacciò di casa.
Il ragazzo, nel modo in cui è stato cacciato, aveva dimenticato il suo cellulare nel comodino della ragazza e ad un certo punto aveva cominciato a squillare.
Il detective Goro sentendo il cellulare e vedendo nel display un nome femminile decise di rispondere; Si trattava di un’amica del ragazzo segretamente innamorato di lui, di nome Misa.
Shinichi, accorgendosi della mancanza del cellulare, tornò per riprendersi ciò che gli apparteneva e fu accolto con gentilezza dalla ragazza e in modo molto sgarbato dal padre che, dopo averlo avvisato della chiamata, lo invitò ad andarsene.
Quando il giovane ha saputo di essere stato contattato da Misa rimase perplesso al punto che Ran se ne accorse ma pur provando dolore non disse niente al padre, onde evitare di complicare ulteriormente la situazione già molto negativa.
Shinichi tornando a casa provò a chiamare diverse volte Misa fino a quando la ragazza rispose e i due fissarono un appuntamento per l’indomani alle 11.

L’indomani mattina alle 9, il telefono dell’agenzia investigativa Mori cominciò a squillare; si trattava di un nuovo caso da risolvere in una maestosa villa.
Questa villa era di proprietà di una famiglia molto ricca dell’occidente.
Qui Ran ha conosciuto una ragazza di nome Shizuka, figlia del proprietario; le due legarono molto, tanto che alle 12 uscirono dalla villa per passeggiare insieme.

L’ora precedente, il ragazzo si incontrò con l’amica Misa.
Era veramente bella. Indossava una magliettina aderente, una gonna corta ma non troppo esagerata e delle scarpe con i tacchi a spillo.
Shinichi rimase a guardarla meravigliato.

La ragazza disse di essere la nipote dell’agente Takagi e di conoscere bene tutta la vicenda della losca banda, dopo di che propose di andare in una gelateria e il ragazzo colto da profondo stupore accettò l’invito.
Intanto Ran, mentre passeggiava per le strade di Tokyo insieme alla nuova amica Shizuka, notò il suo amato ragazzo insieme a Misa e proprio mentre si stava avvicinando per gelosia vide che Misa lo baciò e il ragazzo non fece niente per allontanarla.
Ran a quel punto fuggì e Shizuka la seguì capendo l’accaduto.

«Ma sei pazza?? Io non voglio dei tuoi baci» disse a Misa
«Come? Vuoi già andare oltre?» rispose la ragazza stupita.
«Scema!!» detto questo il ragazzo lasciò il tavolo e la gelateria.
Il ragazzo chiamò così Ran per dirle la verità e si diresse al parco, luogo in cui si trovava la ragazza furiosa.


«Voglio sapere chi è Misa... Ti prego dammi una risposta esauriente»
La ragazza attese la sua risposta con molta impazienza.
Shinichi aveva cominciato il suo lungo discorso rendendosi conto di quanto era difficile guardando Ran agitata.
Pensava fosse più difficile questo piuttosto di incastrare il colpevole con prove schiaccianti sul suo conto perché questa volta ci andava di mezzo il cuore.
«Misa l'ho conosciuta qualche anno fa, quando secondo la stampa ero ancora un brillante detective»
«Prima di essere stato rimpicciolito?...»
«Si Ran... Un ladro aveva ucciso i suoi genitori ed auspicava in un mio aiuto... Ovviamente non potevo fare niente da solo, i sospetti sono innumerevoli in questo caso e così ho chiesto l'ausilio della Polizia... Come ben sai successivamente mi sono rimpicciolito...»

Alla giovane udendo ciò le tornarono le lacrime agli occhi.
Dentro di se pensava che doveva essere forte.
«Perché non me l'hai mai detto!».
Terminata questa frase Ran si era come ricaricata. Era al massimo della sua potenza concentrata per lo più nella gamba destra.
Il giovane aveva intuito che l'intento della ragazza era quello di sferrargli un calcio e con tono inizialmente impaurito continuò la sua spiegazione.
«Non la sentivo da allora perché l'ho chiamata modulando la voce dicendole che se avessi avuto novità gliele avrei comunicate... Lei è riuscita a scoprire in che casini mi ero cacciato e inoltre mi ha anche comunicato che tra gli uomini di quella banda è stato arrestato anche quel ladro...»
«Non ci credo... Come ha fatto a scoprire la doppia identità?»
«L'ha scoperto perché l'agente Takagi è suo zio...»
Ran a questa scoperta rimase perplessa. Si stava lentamente calmando così decise di perdonare il ragazzo che le disse «Cosa abbiamo lasciato in sospeso?».

Non persero altro tempo e i due si baciarono.
Non poterono restare ulteriormente a baciarsi perché si sentivano osservati da qualche passante ma in special modo da Shizuka che era rimasta ad osservarli seduta in panchina; Era rimasta veramente colpita dalla bellezza della coppia e dal loro profondo legame quando ad un certo punto si accorse che smisero di baciarsi per dirigersi da lei.

Shinichi e Shizuka si presentarono e approfittando dell’occasione informarono il ragazzo del caso e proprio in quel momento, nella villa, il padre della ragazza venne ucciso.
Nel corso delle indagini, il giovane Shinichi ricevette un sms da parte di Misa, un sms che non si sarebbe mai aspettato di ricevere al punto di ignorarlo.

 

“Il mio amore per te aumenta a dismisura, proprio come il crescere di una pianta giorno dopo giorno... Il primo giorno la vedi piccolina ma già a distanza di 10 giorni la vedi più cresciuta =) La notte ti penso e di giorno guardo qualche tua foto che trovo nei giornali o qualche video che riesco a reperire sul web... Sei troppo importante per me, cucciolo senza esperienza... Immensamente tua, la tua dolce Misa <3”

«Scusami, un insulso messaggio...»

Successivamente il giovane Shinichi riuscì a smascherare il colpevole che per non farsi prendere dalla Polizia fuggì.
Ran, vedendolo fuggire lo seguì istintivamente e gli altri vedendo il coraggio mostrato dalla ragazza si avviarono per seguirlo.
La scena era terrificante; Nelle strade di Tokyo si trovava un pazzo omicida che correva agilmente a piedi seguito dalla giovane Ran Mouri e poco distante dall'abile detective Shinichi Kudo, dal famoso detective Goro Mouri, dal signor Kenzaburo e dalla giovane Shizuka.
La vettura della Polizia girava per le strade alla ricerca dell'uomo e gli altri invitati della villa decisero, per paura, di abbandonare l'inseguimento, tornando alle proprie abitazioni.
L’inseguimento proseguiva ininterrottamente e in modo così strano da sembrare la ripresa di un film di portata mondiale ciononostante era tutto vero. Il pazzo omicida ad un certo punto si nascose tra i cespugli di una casa dove riprese una pistola che aveva lasciato precedentemente e giunto al bosco la puntò verso Ran.

“Il nostro è veramente un amore impossibile... Addio Shinichi” pensò la giovane versando una lacrima.
“Ran, la mia mente, il mio cuore, noi due siamo e saremo sempre legati” pensò il giovane detective esausto sia per la corsa sia perché teneva in braccio Shizuka, la quale era molto stanca.


«Shinichi!!»
Il giovane sentendosi chiamare si voltò facendosi superare dal detective Goro e dal signor Kenzaburo.
Colei che l’aveva chiamato era Ai Haibara.

«Ascolta, cosa sta succedendo? Chi è quel brutto tipo che stavate seguendo?»
«Shinichi non puoi fermarti a parlare... Dobbiamo andare subito!!» disse la ragazza corrispondente al nome di Shizuka.
«E' una lunga storia, scusami ma devo scappare...» detto questo il ragazzo prese nuovamente in braccio l'amica e riprese a correre.
Ad un certo punto il signor Kenzaburo, avvicinandosi lentamente da dietro, riuscì a spingere l’assassino verso destra, in modo da distanziarlo dalla ragazza. Il colpevole iniziò a sparare senza esitazione ma fortunatamente i colpi andarono a vuoto.


«Raaaaaan» disse Shinichi che si mise a correre verso di lei.
Il malvivente riuscì a tener testa al signor Kenzaburo sparandogli all'altezza della spalla sinistra e con un'abile mossa delle gambe spinse l'aggressore riuscendo ad alzarsi.

«Brutto bastardo!! Mi hai sparatooo»

Shinichi si voltò verso Ran, pogiò la sua mano nella nuca della giovane e la buttò a terra per proteggerla.
«Stai tranquilla Ran... Così non ti succederà niente... Sarò ugualmente felice di morire sapendo di aver salvato la vita della ragazza che per me è più importante del mondo... Ti amo»
«Nooooo Shinichi... Se morirai tu morirò anch'io... Moriremo insieme»
«No perché con la vista del mio sangue, sverrai e lui penserà di aver ucciso anche te...» disse a basso tono il ragazzo.
“Tu sei uno scemo... Ti stai esponendo così tanto al rischio...” pensò la giovane ragazza e disse

«Scusami, la mia incoscienza ci costerà molto caro... La pagheremo al prezzo della pelle, anzi, della vita...»
«Ora stai zitta... Meglio non parlare...»
L’assassino avanzava lentamente; Era ormai quasi vicino ai due ragazzi. L’altro uomo non poteva più difenderli; Era accasciato per terra e non riusciva a muoversi. Il detective Mouri e Shizuka non sapevano come agire. Erano poco distanti, impauriti, sapendo che prima o poi sarebbe toccato anche a loro e ovviamente volevano in qualche modo salvare i due ragazzi.

«Mi sto avvicinando e a quel punto... Avrò vinto anche questa partita!!» disse il killer con un tono minaccioso.
“Caro Shinichi, devi farne di strada... Ti metterai sempre nei guai” pensò un individuo poco distante.

«Adesso vediamo... Cominciamo con la ragazza per evitare si impressioni»
“Merda, sta saltando tutto il mio piano...” pensò il giovane ragazzo che a quel punto si alzò dicendo
«A questo punto... Prima spara me!!»
«Ti accontento tranquillo... Vedo che sei impaziente di morire ahahahah» disse ridendo di gusto.
«Nooo Shiiiin.... Bastaaaaa... Finitela!!!» urlò una giovane che era sempre rimasta in disparte corrispondente al nome di Shizuka. La ragazza si mise a correre e il pazzo le puntò la pistola.
In quel frattempo il cellulare di Shinichi cominciò a vibrare di continuo; Aveva ricevuto una telefonata ma il suo pensiero non era affatto quello di rispondere.

«Bene bene ragazzina...» detto questo cominciò a sparare intorno alla ragazza per farle capire che non avrebbe scherzato e che la prossima sarebbe stata proprio lei.
Udendo gli spari e vedendo il coraggio della giovane Shizuka, Goro avanzò, sapendo di andare incontro alla morte.

«Uccidi me, solo me... Senza l'infallibile detective potrai stare tranquillo... Però ti chiedo di salvare gli altri, uccidi me bastardo!!» disse Goro alterato.
«Non ho mai visto gente così contenta di morire... E dire che uccidere Dario e Naomi in confronto vostro è stata un'impresa faticosa...»
A quel punto, fortunatamente, gli agenti sentendo degli spari avanzarono.

Con grande colpo di scena, un ragazzo con il suo deltaplano riuscì a sparare un anestetico all’assassino e a farlo addormentare; si trattava di Kaito Kid che era stato informato dalla giovane Shiho Miyano (Ai Haibara) con la quale si stava frequentando.
Il caso si era ufficialmente chiuso. Ran continuava ad essere gelosa del suo amato anche perché durante l’azione di salvataggio sentì il suo cellulare vibrare, pertanto glielo disse.

«Non controlli il cellulare?»
«Ran, perché dovrei?»
«Beh perché quando mi hai detto quelle cose dolci ed hai cercato di salvarmi... Forse non te ne sei accorto ma il tuo cellulare vibrava... Io lo sentivo perché la tasca toccava le mie gambe»
«Siiii ahahah grazie per avermelo ricordato» detto questo il ragazzo prese il cellulare per controllare le telefonate perse.
“E io che speravo mi dicesse che non era importante” pensò la giovane dispiaciuta.

«Misa ciao, sono Shinichi»
“Ha detto proprio Misa” pensò Ran sentendosi morire.
Iniziava ad essere gelosa di quella ragazza.

«Ti rendi conto delle lacrime che ho versato per te... Perché non hai risposto alle mie chiamate?» mentre Misa pronunciava quelle frasi il giovane Shinichi si allontanava lentamente dall'amica d'infanzia Ran.
“Perché si sta allontanando” pensò la giovane e disse
«Shinichi...» ma il giovane non la udì.
Suo padre, il detective Goro, avendo visto la ragazza sola e triste le si avvicinò.


«Non potevo rispondere Misa, abbiamo smascherato un colpevole e voleva ucciderci tutti... Ci siamo salvati grazie all'intervento di un caro nemico-amico»
«Cosa intendi dire?» disse asciugandosi le lacrime
«Storia molto lunga...»
«Tranquillo... Ascolta devo parlarti di una cosa importante... Ci vediamo domani mattina a casa mia? L'abitazione la sai, sei già venuto mesi fa»
«Ok... Ci vediamo domani... Ciao» detto questo il ragazzo chiuse la conversazione.

«Ran, sei molto triste per quel ragazzo e ho pensato che sono stato uno scemo... Non posso privare il vostro sentimento... Se è quello che volete mi faccio da parte...» disse l'uomo guardando la figlia dritta negli occhi.
«Grazieeee papà» disse la ragazza che dalla gioia lo abbracciò.
Intanto in quel momento si avvicinò il giovane e Goro decise di lasciarli soli così la ragazza corse dal ragazzo abbracciandolo. Era molto felice.

«Mio padre ha dato il via libera»
«Cosa? Davvero?» disse il ragazzo pensieroso.
«Si... Che ne dici di vederci direttamente da domani? Ora si sta facendo tardi ed è meglio andare ognuno a casa propria ma da domani…» disse la ragazza con molto entusiasmo ma il ragazzo era molto pensieroso per sorriderle.
«Ran, domani ho un impegno...»
«Come un impegno? Non dirmi che c'entra Misa»
«Invece si Ran»
I due ragazzi dopo questa conversazione si salutarono. La ragazza era profondamente delusa dal suo atteggiamento, così l’indomani decise di svegliarsi presto in modo da poterlo pedinare.



«Shinichi sei tu?» disse una voce emessa nel piccolo citofono piazzato vicino il campanello.
«Si Misa, sono io» detto questo la ragazza uscì dalla sua casa per aprire il cancello al ragazzo. La ragazza aprì delicatamente la porta uscendo.
Si presentò solo in intimo camminando in modo sensuale verso il cancello fissata dal giovane.

«Ma guarda a questa oca come si presenta davanti al mio Shinichi!!» disse alterata Ran senza comunque farsi sentire dai due ragazzi poco distanti.
«Shinichi che hai?» disse la ragazza sorridendo dopo avergli aperto il cancello e aver fatto cenno di entrare.
«Niente solo che non mi aspettavo di vederti così eheheh»
«Si scusami, sai com'è... Mi sono svegliata da poco ed ho terminato solo poco fa di farmi la doccia... Non devi mica scandalizzarti ihihih è come se fossi in costume del resto, non trovi?»
«Si infatti... Tranquilla figurati»

“Penso proprio che l'amica di cui parlano i giornali non si è mai fatta vedere da lui così se non per andare al mare... Siiii questo è un punto a mio vantaggio” pensò la ragazza sorridendo. 

«Perché sorridi?»
«Beh Shin, a volte mi capita perché... Certe volte mi fa solletico il vento alla pancia»
«Beh effettivamente pur essendoci il sole ci sono piante alte qui da te pertanto viene coperto e c'è un venticello leggero» disse pensando ”il vento provoca questo solletico? Wow che novità... Si scoprono tante cose ogni giorno”
Il giovane Shinichi fu così invitato ad entrare a casa di Misa, la quale lo fece accomodare nella poltrona uguale a quella di Sherlock Holmes.

«Quando l'ho presa ho pensato a te»
«Misa... A me? Pensavo avessi pensato a tuo zio»

«Vabbè pure che c'entra» disse e appena vide il ragazzo seduto lì gli si avvicinò sedendosi sopra di lui.
«Misa che ci fai sopra di me?» disse il giovane Shinichi.
«E' ovvio... Seduta sopra di te e in questa poltrona riesco a concentrarmi per il discorso che devo farti... Quella cosa che non potevo dirti telefonicamente e che desidero tu sappia»

«Si però devi dirmelo proprio così? C'è caldo, ti stai appiccicata a me in una poltrona che emana calore e tu stai in intimo...»
«Abbiamo Shinichi imbarazzato aaaah una grande fonte di calore ihihih» detto questo lo baciò in bocca. Lui le ricambiò il bacio;
Tutto sommato iniziava a piacergli il suo modo curioso di agire ma ad un certo punto il suo pensiero si rivolse al cellulare che aveva dimenticato spento.
Dopo un po’ il giovane decise di andarsene ma la ragazza, per il modo in cui si era vestita non si sentì di accompagnarlo.
In realtà era tutto programmato dalla ragazza, perché dato che il cancello era chiuso, lei era certa del fatto che lui sarebbe rientrato almeno per riprendere le chiavi e sarebbe ricominciata la sorte di relazione.
Shinichi mentre si stava avvicinando al cancello vide la giovane e tenera Ran che stava cercando di scavalcare e così Misa decise di uscire.
Ran vedendola ancora vestita in quel modo provocante ebbe un’accesa discussione sia con Shinichi sia, soprattutto, con la giovane Misa e dopo di che abbandonò la casa con classe.
Un vicino di casa, il giovane Koichi, sentendo l’accesa discussione intervenne insultando Ran e affermando di non aver mai visto Misa in quel modo così provocante, così Shinichi comprese la verità.


«Ti ho sentito urlare con una ragazza... Brutta tipa quella lì»
«Già hai ragione»
«Cosa state dicendo?» disse Shinichi iniziando ad innervosirsi
«Aaaaah Misà!! Così mi fai impazzire, non ti avrò mai vista in intimo prima d'ora e dire che passo spesso» disse il ragazzo dopodiché fischiò.
“Non l'ha mai vista così? Questo vuol dire che ci sta provando con me!!!” pensò Shinichi guardandola dopodiché ripensò al bacio e alla frase
”Stai tranquillo Shinichi... Non occorre più niente... Ho placato la mia irrefrenabile voglia”

A quel punto Shinichi prese il cellulare dalla tasca e notò di aver ricevuto degli sms; Li aprì accorgendosi di essere stato cercato da Ran la sera precedente.

«Misa ascoltami... Ho capito le tue intenzioni... Pensavo fosse tutto un caso, che ti fossi presentata così per caso, che il bacio non era programmato intenzionalmente e che, come al bar, avessi fatto tutto questo per smuovermi... Attendevo il tuo caso e tu invece mi hai deluso così... I tuoi sentimenti sono profondi e sono sincero... Se non avessi avuto Ran per la testa sicuramente avrei scelto te...»
«Shinichi, io ti aspetterò... Ritengo che la nostra coppia è più forte e solida di quella vostra...»
«Dai stai tranquilla Misà!! Mi ci metto io con te» disse Koichi facenodole un occhiolino.
Il giovane Shinichi si allontanò dall'abitazione e chiamò la giovane Ran al cellulare.
«E' occupato... Chissà con chi parla al cellulare»
Shinichi non riuscendo a contattare Ran pensò continuamente alla frase detta a Misa non per reale interesse ma solo per calmarla; infatti Shinichi non era affatto interessato a Misa.
Ran era al cellulare con l’amica Shizuka e quando chiuse la conversazione si accorse di aver ricevuto degli sms e aprendoli notò di essere stata cercata dal suo amato Shinichi, così decise di chiamarlo e il ragazzo non tardò a rispondere.

«Shinichi, questa volta mi hai risposto» disse Ran alterata
«E' normale... Raaaan io ci tengo a te»
«Shin, parliamo di presenza... Ci vediamo in gelateria? Quella famosa gelateria...»
«Ok, fra circa mezz'ora lì»

Intanto tra Misa e Koichi:

«Misà hai deciso di entrare? Dai che ti seguo»
«Oooo statti dove sei, ma non l'ho capito... Cosa vorresti fare? L'unico ragazzo che può vedermi così e toccarmi è Shinichi... Quindi statti dietro il cancello» detto questo la ragazza entrò nella sua casa sbattendo ferocemente la porta d'ingresso.
«Ah ok... Ok Misà» disse allontanandosi il ragazzo e pensando

"Shinichi eh? Allora quello era Shinichi Kudo... Ora vedremo...” 

Appena Shinichi vide Ran si inginocchiò spiegandole che è stato tutto un caso e che si era lasciato fregare da Misa e che nel suo cuore c’è solo lei.
«Shinichi... Ti ho aspettato per troppo tempo... Quando sei tornato piccolo hai finto diverse volte ed ho sofferto non sai quanto... Poi ho saputo la verità, sei tornato grande... Ho lottato con mio padre per averti... Ora lui si è arreso e ti ritrovo dispiaciuto per una oca...»
A quel punto la ragazza fu interrotta dal ragazzo
«Non è un'oca!!!»
«Shiiiiin lasciami finireee... Ci tieni a me?»
«Si Ran... Ci tengo e dovresti averlo capito»
«Dovrei averlo capito? Tsk come sentiamo... La dimostrazione è che ti trovo a casa di una che gira in intimo vero? Dimmi... Gliel'hai fissato tutto il tempo? Com'è?» «Ran... Non alzare la voce...» appena il giovane terminò di dire ciò ricevette un sms.
«Ho sentito la vibrazione del tuo cellulare... Dai rispondi... Se è un messaggio, su dai rispondi... Leggi e rispondi!!»
«Ok...» il ragazzo preoccupato estrasse il suo cellulare dalla tasca. Vide di aver ricevuto un sms da Misa e lo aprì.

“Volevo vincere la partita ma non sono riuscita nel mio intento... Credo che molto presto ce la faremo a stare insieme... Ti vorrò sempre e ti aspetterò... Sono ancora innamorata... Pazzemente tua al tuo ritorno <3” 

Il ragazzo vedendo il messaggio decise di cancellare tutti i messaggi ricevuti e inviati dopodiché andò nella sua rubrica e cancellò il contatto denominato Misa. «Shinichi...» disse a basso tono la ragazza che colta di sorpresa fu baciata dal giovane.
La ragazza ricambiò per qualche secondo dopodiché lo respinse dicendo
«Eh no caro... Tu devi promettermi che non la sentirai più...»
«Ran, questa è la dimostrazione del fatto che non voglio più sentirla... Quando partiamo? Ricordi? Dobbiamo parlarne»
«Shinichi non saprei... Non mi sento tanto pronta... Non più dopo tutto quello che ho visto»
«Capisco amore... Prima o poi capirai»
Ran e Shinichi passarono il resto del pomeriggio insieme fino a quando la ragazza, ricevendo una chiamata dal padre che la informava di essersi sentito con Eri Kisaki e di aver deciso di partire per stare nuovamente un po’ con lei.
Sapendo ciò, decise di salutare Shinichi per passare la serata con suo padre prima della sua partenza.
Congedata la ragazza, Shinichi decise di tornare a casa ma, ad un certo punto, durante la strada di ritorno, un tizio a bordo di un motore gli puntò la pistola.

«Shinichi Kudo... Non fare un passo falso o sei morto»
«Ma tu sei Koichi, l'amico di Misa... Cosa vuoi da me?»
Il ragazzo a quel punto scese dal motore puntando continuamente la pistola verso Shinichi e avvicinandoglisi disse
«Brutto stronzo ma come ti permetti a comportarti così con quella ragazza»
«Non capisco... Cosa vuoi» rispose alterato.
«Voglio che ti levi di mezzo...» detto questo, il ragazzo continuò, con una mano, a puntare la pistola a Shinichi e con l'altra mano gli sferrò un pugno alla pancia; Shinichi perse i sensi ma prima di cadere fu preso da Koichi, il quale per prima cosa rimosse la batteria dal cellulare di Shinichi per non farsi rintracciare dopodiché caricò il ragazzo svenuto nel suo motore.
Anche se per Koichi era rischioso percorrere la strada con qualcuno privo di sensi si sentiva il dovere di completare questo suo gesto.
Gli mise un casco e se lo caricò dietro facendogli tenere le sue mani ben strette all'addome del ragazzo in guida così da farlo sembrare un amico a bordo ma soprattutto sveglio e non svenuto. Dopo un po’ del tragitto, il motore di Koichi era quasi privo di benzina. A quel punto fu costretto a fare rifornimento.

«Ehmm... Questo ragazzo ha bevuto un po’ troppo così lo sto portando a casa...» disse Koichi capendo di essere osservato in modo sospetto e così per evitare problemi decise di fare la prima mossa.
«Tranquillo giovane, l'avevo intuito... Aah se non ci fossi tu... I giovani di oggi sono tutti troppo ingenui...»
«Direi quasi tutti ahahah» rispose Koichi che fuggì dopo il rifornimento.
Quando la moto si distanziò un uomo scese dalla sua vettura e si diresse verso il benzinaio.

«Questo tizio mente...» disse un uomo con un cappello mentre stava scendendo dalla sua vettura al tizio che doveva rifornirla.
«Si, lo penso anch'io ma è meglio assecondare certa gente...» rispose il benzinaio.
L'uomo a quel punto si tolse il cappello e il benzinaio rimase stupito.

«Ma lei... Ma lei è il famoso»
«Si esattamente, veda di non fare molta pubblicità» rispose l'uomo.
L’uomo dopo aver pagato al benzinaio entrò in macchina e disse alla compagna che nel motore precedente c’era qualcosa di troppo strano.

Durante questa serata, proprio mentre stava avvenendo tutto ciò, Ran si fece raccontare da suo padre come si era svolto l’appuntamento precedente.
Koichi giunse a destinazione.
Si trattava di un sotterraneo disperso dalla città di Tokyo, situato esattamente in periferia.
Shinichi era ancora privo di sensi così Koichi gli rimosse il casco e se lo caricò in spalla. Entrò nel sotterraneo e legò Shinichi e al termine rimase a fissarlo in attesa del suo risveglio.
La coppia in macchina fece una deviazione di percorso andando a trovare il loro amico Hiroshi Agasa; Si trattava proprio di Yukiko e Yusaku, i genitori di Shinichi.
I due chiesero al proprietario notizie riguardanti Conan.

«Veramente Ran sa tutto e Shinichi è tornato adulto... Non lo vedo da allora...» disse frettolosamente il proprietario di casa.
«Come è tornato adulto? E la banda?» disse Yusaku agitato.
«L'organizzazione è tutta in galera... Finalmente si sta in pace»
«Cooosa? E non mi dice niente? Perché non ci ha avvisato?» disse triste la madre di Shinichi.
Il dottor Agasa a quel punto si ricordò di qualcosa di molto importante e disse
«Dovete capirlo... Avrà avuto vari impegni e poi è normale eheheh se c'è l'amore» ma il suo pensiero era ben diverso. In realtà pensava

”Come potevo dire a suo padre che il figlio ha sospettato di lui... Anche Shinichi non può dirglielo... Molto probabilmente nel suo profondo deve essere deluso del fatto che la sua mente ha sospettato del padre e non ha il coraggio di sentirlo... Quella volta, un membro dell'organizzazione l'ha convinto, anche se per un breve lasso di tempo, che il capo di quella losca banda era proprio suo padre...”.

Intanto, Pernod (un uomo facente parte dell’organizzazione criminale) riuscì a fuggire dalla prigione grazie a delle amicizie e si diresse proprio nel sotterraneo di loro proprietà.
Passò il tempo e Shinichi aprì gli occhi.
Koichi rivelò al giovane di trovarsi in un sotterraneo appartenente ad una losca banda finita in galera e inoltre che era profondamente geloso di Shinichi tanto che lo definì un vagabondo corteggiato dalle ragazze, soprattutto dalla cara amata Misa.
Improvvisamente il detective sentì dei passi ma il giovane innamorato aveva perso la testa al punto di non dargli retta. Koichi in preda ai nervi sparò ma fortunatamente non colpì il detective.

«Misa... Io non provo niente per lei... Siamo semplicemente amici ed ho intenzione di chiarirmi per farle capire che io provo qualcosa per Ran... Io amo Ran!!» all'udire ciò Koichi rimase meravigliato ma non disse nulla; Preferì udire quanto aveva da dire il giovane.

«Te lo dico chiaramente... Mi dispiace per quanto è successo ma sappi che marcirai in galera, come è giusto che sia... L'hai fatto per amore, lo so... Ma non è un gesto corretto pertanto meriti solo questo... Non si gioca così con la vita umana». 

«Bastardo!! Parli proprio tu che giochi con i sentimenti!! Lei ti ama e tu ancora fingi di non capirlo... Io non voglio che soffra... Io la amo e non è corrisposto... E poi... Quando ti voleva la tua amica Ran pensavi solo a fare il vagabondo... Girovagavi di qua e di là ma per che cosa? Il mondo è in rovina a causa di gente come te... Gente che crede di sapere tutto... Che crede di aiutare sempre il prossimo quando invece in realtà porta solo sfortuna di qua e di là... Sai che ti dico? Ben ti sta... Punterei molto volentieri la pistola su di te per toglierti di mezzo... Uno come te, io mi chiedo... Perché esisti? Chi ti credi di essere?»
Shinichi udendo questa frase chinò la testa e disse
«Io da solo non sono nessuno... Sono un semplice essere umano come te ma nell'insieme siamo gli abitanti di questo pianeta... Tutti abbiamo momenti si e momenti no... Hai molta rabbia dentro, rabbia lacerata dal dolore e ciò prova che hai molto dolore... Dolore provocato dall'amore... L'amore a volte è un sentimento distruttivo per il semplice fatto che l'uomo non sa domare il proprio istinto animalesco» detto questo al giovane uscirono delle lacrime dagli occhi.
Quando Shinichi terminò di parlare, Koichi in un impeto di rabbia lo prese per la maglietta. Era in procinto di sferrargli un pugno in faccia quando udì un leggero rumore lì vicino.
Pernod era proprio lì; Era molto vicino al suo nemico giurato Shinichi Kudo. Registrò la conversazione e piazzò una bomba per distruggere il luogo che avrebbe rappresentato una minaccia per la sua libertà, dopodiché uscì dal sotterraneo e preparò il suo piano diabolico.

“Bip bip bip”.
Intanto due cari agenti, Taru Takagi e Miwako Sato stavano trascorrendo la notte migliore della loro vita da coppia.
I genitori di Shinichi vedendo che quest’ultimo aveva anche il cellulare spento cominciarono a preoccuparsi, ciononostante non sapevano come agire.
Koichi sentendo la bomba fuggì senza liberare l’ostaggio ma giunto all’uscita fu accolto dalla losca banda che a distanza controllava i suoi spostamenti e al momento giusto, per non lasciare tracce, gli sparò. Il piano di Pernod prevedeva che il ragazzo doveva essere sparato proprio sopra un tappeto, in modo da non lasciare tracce ematiche per terra e infine di bruciarlo nell’inceneritore. Infatti, di Koichi, non se ne seppe più nulla.

«E Shinichi?» disse agitata una donna dell’organizzazione.
«Per Shinichi tranquilla... Ero indeciso se ucciderlo o meno ma dato che non sa della morte di Koichi e dato che i nostri uomini se ne stanno andando può restare in vita... E' un bene perché la semplice morte non sarebbe buona per lui...... Lo faremo soffrire... Ho in serbo una bella sorpresa... E non solo a lui...».
«Koichi... Koichi dove sei?» disse ad alta voce Shinichi dopodiché pensò ”Se n'è andato senza avvisarmi... Dove mi trovo? Che zona è questa?”.
Il ragazzo uscì dal sotterraneo e cominciò ad visitare il luogo a lui ignoto. Ad un certo punto incontrò un anziano signore che lo ospitò a casa sua per quella notte. Intanto l’agente Takagi, vedendo che sia Shinichi sia Misa avevano il cellulare spento decise di andare a casa della sua cara amata nipotina. La notte passò in fretta e il mattino era ormai evidente. Shinichi si trovava a dormire a casa di perfetti sconosciuti e non sapeva se fidarsi o meno.
“Non so... Questi due anziani signori non potranno aiutarmi per tornare a casa... Vedrò in giro se riuscirò a trovare qualche mezzo che mi porta a Tokyo...” pensando ciò il giovane detective abbandonò l'abitazione lasciando una lettera di ringraziamento.
Nella casa di Agasa, la donna ospitata dal dottore fu la prima a svegliarsi e decise di chiamare il figlio al cellulare.
«Amore, Shinichi ha ancora il cellulare staccato...» disse Yukiko preoccupandosi per la prima volta ma il marito cercò di tranquillizzarla.
Intanto Ran si svegliò dal sonno e salutò il padre che, con le valigie nelle mani, era pronto a partire.

«Ci vediamo al ritorno papà» disse la figlia lacrimando.
«Dai tesoro sii felice»
«Si papà divertitevi tu e mamma».
I due si abbracciarono forte prima di congedarsi e quando il padre era ormai distante, Ran cominciò a piangere maggiormente pensando ”Non so... Mi sento qualcosa... Non è solo per mio padre che sono così... Percepisco qualcosa ma non so spiegarmi cosa...”.
A quel punto decise di chiamare al cellulare Shinichi ma anche lei, ovviamente, non ebbe risposta.
“E' spento... Forse è per questo che sto così... Mmmh Misa... Andrò da lei...” pensò la ragazza convinta che Shinichi stesse cadendo nuovamente in un grosso errore.
Nel frattempo distante da lì, un uomo conosciuto col nome in codice di un liquore era soddisfatto; Era riuscito nel suo losco obiettivo.

«Capo, il suo video è pronto»
«Perfetto» disse girando per la stanza sorridente e con una sigaretta in bocca. 

Ran giunse poco prima dell’agente e decise di scavalcare il cancello per cogliere di sorpresa i due, per lei, amanti.
«Ran e tu che ci fai qui?»
«Takagi?» disse la ragazza scendendo dal cancello.
L'agente a quel punto l'aprì chiedendole spiegazioni.

«Shinichi non lo sento da ieri e pensavo di trovarlo qui...» disse con un tono triste la ragazza.
«Aaaah capisco... Anche tu hai pensato la mia teoria...» disse sorridendo l'agente.
«Teoria? Quale teoria... Non mi dirai...»
«Ehmmm beh boh può essere... Insomma» l'agente non sapeva più che dire.
«Allora possiamo trovarli solo in un luogo...» disse Ran avendo un'intuizione.
«Davvero?»
E fu così che Ran portò l’agente dal dottore Agasa.

«Non riesco a capire perché mi hai portato qui....»
«E' ovvio... Shinichi deve essere proprio qui insieme a Misa... L'unico che può tenerli è il dottore» disse Ran all'agente preoccupato. Shinichi non era nemmeno a casa del dottore;
Tutti cominciavano ad essere sempre più preoccupati
.
“Aiuto... Questi tipi sono strani... Sono tutti anziani ma sono strani... Sembrano distrutti dalla vita... Va bene che la vita molto spesso distrugge ma questo è troppo... Non ci capisco più niente, perché questa gente è così? Cosa sarà successo in questa zona? Possibile che sono tutti così distrutti... Ok, parlerò con uno di questi signori, voglio vederci chiaro...”

«Mi scusi, buon giorno!!»
«Oooh buon giorno ragazzo... Qual buon vento ti porta qui? Evadi dalla vita finché sei in tempo... Non seguire il mio esempio...» rispose l'anziano signore stanco e deluso dalla vita.
«Già evadiii... Evadiii... Sparisci, la vita non ti porta a niente, ti porta solo alla sofferenza!!» disse una signora anziana poco distante.
“Questi sono tutti pazzi... E' qui che portano coloro che devono andare in un manicomio? Incredibile ma vero... Tutta la gente di questa zona è esaurita...”
Il giovane detective non conosceva affatto quella zona ed era alquanto colpito dal loro modo di pensare. Era comunque soddisfatto di avere trovato la stazione dato che il suo obiettivo, in quel momento, era proprio quello di tornare a Tokyo.

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Inizio dello special dal capitolo trentuno al trentasette

Ran era in pensiero per Shinichi perché il ragazzo aveva sempre il cellulare staccato e dopo averlo cercato si è diretta dalla sua amica d'infanzia Sonoko Suzuki. Sonoko aveva chiamato Ran precedentemente e sentendola strana decise di accoglierla a casa sua anche se stava guardando un film.
Al termine di esso si accorsero dell'inizio del telegiornale e aumentando il volume sentirono una notizia raccapricciante.
Ran è stata accusata di omicidio dal suo amato Shinichi Kudo.
Il servizio non è un vero e proprio servizio in quanto il video è stato mandato in anonimo e con l'accordo della Polizia è stato pubblicato ma in parte censurato.
Alla vista di ciò tutta Tokyo rimase incredula.
Ran intuendo che l'amica non riusciva più a crederle decise di fuggire.
L'ispettore Juzo Megure mandò i suoi uomini più fidati nei pressi del bosco dove è avvenuto l'omicidio e proprio lì trovarono un corpo senza vita.
Si trattava del corpo di Misa, la nipote dell'agente Takagi.
Quest’ultimo inizialmente si mise a piangere ma poco dopo scoprendo che gli altri agenti trovarono un capello lungo e castano tra il sangue della vittima si placarono i suoi dubbi. Era certo di sapere chi fosse il colpevole così pieno di rabbia prese la sua vettura a tutta velocità e si recò a casa di Ran.
La ragazza era andata a casa di Shinichi ma non trovandolo e avendo il cellulare scarico decise di tornare a casa sua e ricaricarlo per chiamare il ragazzo.
Proprio quando stava per uscire di casa si ritrovò il povero agente davanti pieno di collera e proprio quando sembrava stesse per avvenire il peggio, gli altri agenti giunsero sul posto e portarono Ran con loro.
Giunti in centrale l’ispettore Megure richiamò i suoi uomini coinvolti nel caso perché decisero di trattenere una ragazza minorenne senza prove a suo carico ma data la loro insistenza decise di far fare il confronto del DNA tra il capello trovato e quello della povera Ran, chiusa in cella. Per ultima cosa ma non di poco conto, l’ispettore vietò all’agente Takagi di conseguire le indagini perché era troppo coinvolto.
Poco dopo una troupe televisiva si introdusse alla centrale interrogando l’ispettore, il quale rivelò pochi dettagli.
Nel mentre l’agente Sato andò a trovare la giovane Ran, la quale accettò il confronto del DNA donando un suo capello.
Piangendo disse all’agente di essere innocente e di voler tornare il prima possibile in libertà.
Intanto in televisione non si parlava d’altro;
Questo caso è stato ritenuto il più importante e non fu solo il telegiornale a trattarlo ma anche altri programmi di gossip perché riusciva a far ottenere un alto audience. La giovane Sonoko vedendo la vergognosa evoluzione del caso decise di recarsi alla Polizia mentre la madre di Shinichi, decise di controllare da fuori se l’adorato figlio era tornato a casa ma vedendo tutto spento rientrò a casa del dottore Agasa.
La donna non era pienamente convinta del fatto che il figlio avesse accusato la sua amata e pensava che fosse andato alla Polizia per risolvere questo strano ma complicato mistero.
Intanto alla Polizia vi erano degli infiltrati e furono convocati proprio loro dall’ispettore per recarsi nella casa del ragazzo.
In modo astuto i due infiltrati corrispondenti al nome di Machinaga Miyamoto e Kita Ishida contattarono un loro capo senza lasciare tracce di conversazioni.
Kita Ishida è la nipote di Pernod ed è stata affiancata da Miyamoto non per suo volere ma perché si riteneva adatto per la missione. Intanto Shinichi tornò a casa e decide di farsi una doccia rilassante per poi dichiararsi al suo amore Ran Mouri, ignaro del fatto che era stata arrestata, ma, al termine della doccia, l’attendeva un grande nemico, proprio dentro la sua abitazione; Pernod.

«Shinichi Kudo!!» 
Il giovane detective Shinichi Kudo, sentendosi chiamato, si voltò e proprio quando era in direzione del soggiorno gli fu puntata la pistola alla tempia e partì il proiettile. 
Il ragazzo cadde a terra e il suo assassino mise accuratamente tra le sue mani la pistola, in modo da farlo sembrare un suicidio. 
A quel punto accese la televisione stando attento a non lasciare impronte e abbandonò l’abitazione. 
Una volta fuori accese la sua ricetrasmittente e contattò i suoi uomini.

«Ragazzi, missione completata… Shinichi Kudo è morto!! Entrate e recitate il vostro copione»
«Ok Pernod... Entriamo in azione!!» disse la nipote Kita seguita dall'agente Machinaga Miyamoto.
Subito dopo l'agente Kita Ishida uscì dalla stanza per chiamare l'ispettore ed informarlo per l'accaduto e nel mentre Miyamoto si avvicinò al povero Shinichi e a quel punto notò che il ragazzo respirava molto affannosamente.
“Giovane detective… Non dovevi affatto intrometterti… Mi dispiace dover recitare il copione ma tutto deve sembrare un suicidio, tanto che lo dimostra anche la tv accesa… A questo punto… Porterò io al termine la missione” dopo aver pensato ciò strinse le sue mani al collo della vittima in modo da ucciderla del tutto.
Fece ciò senza dire niente alla sua compagna perché ne lei ne suo zio Pernod avrebbero accettato di non aver compiuto bene la missione e con un richiamo simile sarebbero stati dei guai seri per il ragazzo.

«Ispettore Megure… Mi dispiace avvisarla che il giovane Shinichi Kudo si è tolto la vita!!» disse la giovane Kita in lacrime.
«Cosa??? E’ assurdo!! Non è possibile… Stiamo venendo…» disse l’ispettore sconvolto.
La giovane Sonoko a quel punto si preoccupò e chiese all’ispettore le novità.
Quando seppe tutto lasciò il commissariato dirigendosi nella villa di Kudo.
Dopo poco tempo la villa Kudo si riempì di volanti tanto che i vicini si allarmarono. Tra i vicini allarmati vi erano anche i genitori di Shinichi e il dottore Agasa che scoprendo quella che sembrava la verità rimasero allibiti. Poco dopo giunsero anche le emittenti televisive.
Intanto la giovane Ran ricevette un sms dalla madre. Il messaggio non poté leggerlo in quanto il suo cellulare era rimasto a casa.
“Amore io e tuo padre stiamo finalmente insieme… Si è risolto tutto tra noi due”
Poco dopo giunse sulla scena del delitto anche la povera Shizuka in lacrime.
Nessuno poteva credere a ciò anche se apparentemente sembrava proprio un suicidio.
Un suicidio, si spiegò nei giorni successivi, perché il ragazzo non riuscì a proteggere l’amata trattenuta in prigione.
Si tratta proprio di un amore impossibile.
Un amore nato sin dall’infanzia ma riconosciuto dopo anni anche se è rimasto pur sempre impossibile.

Ed ecco a voi la sorpresa di cui vi parlavo la settimana scorsa, la storia dello spietato Pernod, per capire maggiormente la trama...

 

Storia di Pernod

Pernod non poteva accettare le abilità investigative del ragazzo e si era ripromesso che l’avrebbe tolto di mezzo sin da quando il detective fu coinvolto contro l’organizzazione, così, proprio quando Shinichi rivelò tutto all’agente Takagi e riuscirono ad arrestarne i membri, lui decise di farsi arrestare di proposito perché era consapevole del fatto che avrebbe avuto la possibilità di fuggire quando lo riteneva più consono, dato che aveva diverse amicizie tra i componenti dello Stato e della Polizia. Una volta libero, il malvivente decise di tornare alla sua vecchia base operativa, per preparare un piano, ma quando vi entrò, sentì le urla del giovane Koichi, così piazzando dei registratori e degli auricolari pianificò una serie di delitti perfetti. Di Koichi, infatti, non si seppe più nulla e l’unico che poteva dire qualcosa era proprio Shinichi, il nemico principale di Pernod.
Era consapevole del fatto che se Koichi fosse rimasto in vita sarebbe stato un testimone scomodo in quanto sapeva che Shinichi all’ora del delitto non si trovava affatto nei pressi del bosco bensì nel rifugio e dato che Koichi era un tipo, secondo Pernod, abbastanza stupido e impulsivo, senza ombra di dubbio avrebbe spifferato tutto e proprio per questo motivo decise di eliminarlo.
Inoltre Pernod avrebbe tanto voluto riconoscere la figlia ma sua moglie non voleva affatto, data la natura dell’uomo, e così decise di mandare uno dei suoi uomini nei pressi del bosco, dove era certo che la donna si sarebbe diretta, e di investirla.
L’agente Takagi non seppe niente di questa relazione tra Pernod e la sorella anche perché fu un uomo inviato da Pernod a recarsi giornalmente in ospedale, in modo da evitare che qualche familiare della donna potesse vederlo e che la donna, una volta sveglia, potesse riconoscerlo e trarre la conclusione mandando a monte i suoi piani. Quando Pernod uscì di prigione, decise
di recarsi dalla figlia Misa.
Lei, dopo aver saputo la verità, si tolse la vita perché non poteva accettare di avere un padre delinquente anche se la ragazza non poteva immaginare che con la sua morte, il padre avrebbe portato al termine il suo piano.

Vi ringrazio per l'attenzione e spero sia stato di vostro gradimento

Capitolo 1 (Preoccupazioni)
 
La morte di Shinichi Kudo aveva scosso tutti.
Purtroppo nessuno poteva fare niente perché tutti gli indizi portavano a pensare ad un suicidio scaturito dai sensi di colpa, perché, secondo la ricostruzione dell’accaduto, il ragazzo aveva accusato l’amata di un delitto.

È passato un giorno dal ritrovamento del corpo e ancora, la giovane amata, è ignara dell'accaduto.


«Non possiamo non dire niente a Ran» disse l'agente Sato all'ispettore Megure.
«Cosa pensi di dirle? Si è suicidato perché lei ha fatto quell'insano gesto? Inoltre...»
«Mi dica ispettore»
L'ispettore avvicinandosi alla donna le disse piano «Stai attenta al tuo compagno... potrebbe compiere qualche insano gesto...»
«Stia tranquillo ispettore»
Intanto, l'agente Chiba entrò in stanza.
«Ispettore, ci sono delle novità sul caso che stavo seguendo due settimane fa»
«Come? Ma non era concluso?»
«Evidentemente no... ci sono dei risvolti... la moglie ha confessato di essere stata lei ad uccidere il marito...»
«Ma questa cosa non avrebbe senso...» disse l'ispettore incredulo.
«Scusi, perché?» disse l'agente Sato sentendosi ormai partecipe del discorso.
«Tu non hai seguito il caso pertanto non puoi saperlo... lei si impressiona del sangue e quindi non potrebbe uccidere qualcuno in quel modo, con il coltello usato dal colpevole e per di più davanti... sì deve essere per forza macchiata di sangue...»
«Beh anch'io con questi elementi mi sentirei di escluderla...»
«Si agente Sato... non si dimentichi quello che le ho detto prima» dicendo ciò l'ispettore invitò gentilmente l'agente a lasciare la stanza.  

“Taru, amore... Io ti aiuterò... Come hai fatto tu con me per Matsuda” pensò l'agente cercandolo. 

I genitori di Ran erano ancora a Londra, soddisfatti perché, finalmente, dopo diverso tempo, erano riusciti a riappacificarsi, anche se una cosa continuava a turbare la donna, ovvero il fatto che non riusciva a contattare la sua amata figlia.
«Ho controllato e ricontrollato ma niente... Ran non ha risposto minimamente al messaggio...»
«Hai inserito il codice giusto prima del suo numero?» disse il detective.
«Beh si...»
«Stai tranquilla cara, ha molto a cui pensare al momento...»
Detto ciò, il cellulare di Goro cominciò a squillare.

L'agente Sato era sempre più preoccupata. Le frasi dell'ispettore rimbombavano sempre più sulla sua testa.
«Dove sarà mai Taru... o no... devo sbrigarmi, che non sia...» disse l'agente Sato preoccupata.

Intanto, gli agenti Kita Ishida e Machinaga Miyamoto furono convocati dall'ispettore Megure.

«Buon giorno ispettore»
«Buon giorno agente Ishida, buon giorno agente Miyamoto... vi ho chiamato per chiedervi se siete disposti a scrivere ciò che avete visto... sapete, è questa la prassi da seguire… capisco che siete particolarmente»
L'ispettore fu subito interrotto dall'agente Ishida che disse «Non si preoccupi ispettore... Capiamo che è questa la prassi e scriveremo tutto»
A quel punto, l'ispettore continuò ad osservarli, convinto che in loro potesse esserci la nuova coppia del commissariato e disse «Sapete, mi ricordare gli agenti Takagi e Sato, magari chi lo sa, vi metterete anche voi due insieme come loro»
«Chi lo sa» dissero entrambi gli agenti dopodiché uscirono dalla stanza e si diressero fuori dalla centrale.
I due si sedettero su un gradino e iniziarono a discutere.

«Ma tu guarda che cose...» disse l'agente Ishida parlando all'agente Miyamoto.
«Cioè?»
«Io sono la nipote di Pernod e a malincuore sono imparentata anche con quell'agente da strapazzo e quella ragazza che si è suicidata...»
«Si lo so... Comunque io stavo pensando a noi 2...» disse l'agente Miyamoto interrompendo la ragazza, forse per paura che qualcuno potesse sentirla.
«Mi dispiace ma al momento metti da parte i sentimenti, abbiamo bisogno di astuzia... di cervello, e chi si innamora perde parte del proprio cervello per dedicarlo in cazzate come regali o cose varie... anche un semplice bacio brucia i neuroni...»
«Non ho proprio idea di chi ti abbia detto questa cosa... ma hai totalmente torto...»

 

FINE 1° Capitolo
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Come proseguirà la vicenda?

 

Nel prossimo capitolo:
“Sono stato temporaneamente sospeso e Miwa, invece di pensare a me difende gli assassini...”
«Che rapporti avevi con la vittima? Perché ti stava antipatica?»
“Tsk, a pensare che è un mio parente mi vengono i brividi” pensò Ishida.

Spero sia stato di vostro gradimento. Non perdete il prossimo appuntamento, venerdì 20 settembre 2013 (La debolezza di Ran)

   
 
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