Il tempo sta passando velocemente, tra pochi giorni partiamo. Sono in ansia. Chiamo Carmen.
Io: Ca vuoi venire con me a fare shopping? Non dirmi di no, sono sola.
Carmen: certo tesò perché no.. compro qualcosa anche io. Quando passi a prendermi?
Io: quando vuoi, anche ora.
Carmen: ok vieni tra 5 minuti.
Io: ok a tra poco.
Stacco. Metto un paio di shorts e una canotta e scendo da casa. Carmen già mi sta aspettando. Entra in macchina e iniziamo a parlare.
Carmen: allora come stai? Sei emozionata? Io lo sarei!
Era euforica.
Io: eh abbastanza bene. Mi sono abituata all'idea, però mi mancherai!!
Carmen: anche tu!! E ora con chi parlerò dei nostri amori??
Io: eh non dirlo a me, che al solo pensiero sto male.
Carmen: vabbe ora non ci pensiamo altrimenti ci deprimiamo.
Accende lo stereo e mette i nostri ragazzi come al solito: "one way or another", la cover che hanno fatto per beneficenza per i bambini del Ghana; la gente dice che sono dei bambini immaturi, ma se lo erano non facevano tutto questo, e non donavano tutti quei soldi o altro. Ma vabbè la gente parla a sproposito, si sa! È assodata sta cosa. Arriviamo al negozio, entriamo e proviamo un pò di tutto.. vestitini, magliette, shorts, pantaloni.. Iniziamo a fare le sfilate, una usciva dal camerino e l'altra commentava. Ridevamo con le cretine. Prendo parecchie cose. Paghiamo entrambe, e usciamo dal negozio soddisfatte. Prima di tornare a casa andiamo a prendere qualcosa al bar. Abbiamo "leggermente" fame.
Entriamo nel bar, ci sediamo ed ordiniamo.
Io: una pizzetta grazie.
Carmen: un caffé freddo!
Stiamo parlando un pò delle nostre cose, fantasie, desideri, illusioni ecc.. e vengono fuori come al solito loro.
Carmen: Mary promettimi una cosa.
Io: certo amò dimmi.
Carmen: Promettimi che se li incontri mi farai fare un autografo e mi farai seguire su twitter! voglio almeno questo, se non posso averlo.
Io: è il minimo! e la stessa cosa vale per me.. se non posso toccarlo, o abbracciarlo, questo lo pretendo!
Carmen: è logico!
A Carmen squilla il telefono. È la mamma, deve tornare a casa, deve andare a fare delle commissioni. La accompagno e poi torno a casa. Faccio vedere i miei acquisti a mamma.. le piace tutto. Quando sto a casa mi scoccio, però, dato che tra pochi giorni partiremo, siamo molto indaffarati..
Io: mamma ti aiuto a fare le valige.
Mi piace farle!
Mamma: ok grazie.
Abbiamo tutti e cinque due valigie ciascuno, molto grandi direi.. come avremo spostato tutta la nostra vita da un'altra parte? Non ci stava tutta in quelle valige.
Io: inizio a fare la mia, ci vuole più tempo lo sai.
Mamma: ok basta che non rompi.. almeno ora non dovrai scegliere cosa portarti.. devi solo mettere tutto in valigia.
Le faccio una linguaccia.. Quando partii per Dublino e per Londra ci fu il caos totale a casa.. vestiti ovunque, valige aperte, e mamma che urlava come un'esaurita. Se ci penso mi scappa da ridere.. inizio a mettere tutti i miei vestiti in ordine dentro la valigia.
Sembravano non finire mai! Da dove diavolo uscivano tutte quelle cose? La prima valigia era pronta finalmente!