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Autore: Pretty_Liar    01/09/2013    6 recensioni
Darcy è una ragazza di venti anni.Ha il suo lavoro, le sue amiche... E un marito famoso che vuole a tutti i costi avere un bambino! E se lei non si sentisse pronta? Se avesse paura di diventare mamma? Tra litigi con il proprio marito, consigli, amiche pettegole e madri impiccione, Darcy si troverà ad affrontare la peggior gravidanza della sua vita!
*********
"Perché! Spiegami solo il cazzo di motivo per cui è 'NO'!"
"Perché NO, Harry! Non c'è un motivo preciso!", dissi piegando le maglie del riccio sparse per casa.
"Non ha significato la tua risposta!", urlò lui, facendo gonfiare le vene sul collo.
"Devo mettere in ordine il tuo casino! Non mi rompere!"
Accesi la luce nel salone, illuminando la stanza sotto sopra.
Ero stata via due giorni a causa di un'intervista e lui mi faceva trovare un porcile... Non una casa!
Lui mi seguì, sventolando per aria un paio di pantaloni puliti.
"Darcy... Quando fai così sei insopportabile!", sbraitò, infilando i jeans e rimanendo a torso nudo.
"Io?! Io sono insopportabile, Harry?! Per favore non ne parliamo!", dissi con arroganza, alzando una scatola di patatine dal pavimento.
"No, invece! Parliamone!", disse esasperato, allacciandosi con furia la cintura.
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Pov. Darcy
Il mattino seguente mi svegliai con un tremendo mal di testa.
Vedevo tutto in torno girare vorticosamente e non riuscivo a poggiare i piedi a terra senza barcollare a destra e a sinistra.
Le coperte erano aggrovigliate alla fine del letto e il lenzuolo che copriva il materasso era leggermente tirato verso destra. Un casino! Avrei voluto tanto mettere in ordine, ma sentivo le gambe cedere ad ogni movimento che cercavo di esercitare.
Harry era magicamente sparito in tutto ciò.
Mi aggrappai al muro, avviandomi verso la cucina, dove trovai il riccio di spalle, intento a versare il latte caldo nelle tazze bianche.
"Amore?!", dissi sconcertata. Erano rare le volte in cui si alzava presto... Di solito lo faceva quando era estremamente felice o estremamente ansioso per qualcosa.
Quel giorno, sembrava fosse solo impazzito. Continuava a rovesciare il latte fuori dalla tazza e stava facendo uscire il caffè dalla macchinetta.
Corsi ai fornelli, spegnendo il fuoco che, stava accendendo un fazzoletto li vicino.
"Harry... Ti senti bene?!", gli chiesi poggiando una mano sulla sua schiena scoperta. Era solo in boxer, come al solito.
A quel contatto sobbalzò, come se non si fosse reso conto prima della mia presenza.
"Piccola! Quando sei entrata?!", mi disse con voce acuta.
Strizzai gli occhi, cercando di capire cosa succedesse in quella testa di cazzo che si ritrovava.
"Tu hai seri problemi!", esclamai ridendo. Lui si unì a me, ma la sua risata era isterica e forzata.
Scosse il capo, facendo ondeggiare i suoi ricci che, dopo quella notte, erano scombinati e non tirati indietro come al solito.
"Tesoro... Oggi devo fare quell'intervista di cui ti ho parlato", butto lì dopo un po', porgendomi il latte e caffè.
"Ok..."
Sarei dovuta stare in casa da sola perché, quel genio del mio direttore, aveva deciso di darmi una settimana di ferie... 
"Vuoi venire?!", chiese titubante grattandosi il capo con una mano enorme.
Sorrisi, pensando a quanto fosse bello, ma anche tremendamente cocciuto ed insopportabile.
Mi avvicinai lentamente, sedendomi a cavalcioni sulle sue gambe scoperte. Lo vidi sorridere e sentii le sue mani cingermi con forza i fianchi.
"Mi farebbe davvero piacere!", sussurrai ad un centimetro dalle sue labbra, prima di baciarlo appassionatamente.
Harry mise una mano sulla mia pancia piatta, accarezzandola dolcemente. Poi, cominciò a baciarla, mentre io avevo un'aria confusa.
"Sicuro di sentirti bene?!", gli chiesi portando il suo viso all'altezza del mio.
"Certo! Ora va a vestirti!"
Mi fece scendere dalle sue gambe, incitandomi a camminare con il capo.
Pov. Harry
Stavo andando avanti ed indietro per il salone, aspettando che Darcy si preparasse per accompagnarmi. Non volevo lasciarla sola sapendo che poteva essere incinta... Che poi quanto cazzo ci voleva per venire a saperlo?!
Non potevo chiederle di fare il test di gravidanza, altrimenti avrebbe scoperto tutto e addio alla mia vita.
Mi torturai i capelli, cercando una soluzione.... Ma niente.
"Oh, ma vaffanculo!", urlai con tutta la voce che possedevo.
"Cosa?!"
Mi voltai, vedendo Darcy sulla soglia del salone.
"No! Non dicevo a te!", corsi incontro a lei, sventolando le mani per aria in segno di giustificazione.
"Non sembrava..."
Cominciò ad allontanarsi, camminando nella parte opposta alla mia.
"Amore! Stavo pensando e mi è scappato!", urlai. Avevo già tanti gratta capo a cui pensare.
"Sai che ti dico! Ci vai da solo a quella cazzo di intervista! Vado a correre con Gabriella!", disse acida, iniziando ad infilarsi il pantalone della tuta.
"NO!", urlai con troppo entusiasmo.
Se cadeva rischiava di uccidere quella piccola cellula che si stava (forse) creando nella sua pancia.
"Perché?!", ribatté seriamente incazzata, portando le mani sui fianchi esili.
"Perché?!", la canzonai, cercando di trovare una scusa decente.
"Senti, Harry... Mi stai scocciando! Io esco! Ciao!"
Afferrò la borsa dal letto, mettendosela sulla spalla sinistra.
"Aspetta!", la bloccai per un polso, impedendole di fare un altro passo.
"Cosa c'è?!", chiese esasperata.
In quel momento mi venne un'idea geniale.
"I crampi!", urlai teatralmente, portando le mani sulla pancia. 
Mi accasciai al suolo, continuando con la mia recita da premio Oscar.
"Harry!", disse lei disperata, gettandosi sul pavimento accanto a me.
"Chiamo un dottore! Aspetta qui!"
'Cazzo!', pensai immediatamente.
"No, il dottore no!", piagnucolai, afferrandole una mano e stringendola al mio petto.
"Harry! Smettila! Hai bisogno di qualcuno!"
Si strattonò, correndo verso la cucina per fare la telefonata.
"Il ragazzo sta più che bene! Deve solo essere stato un attimo!"
Il dottore stava armeggiando con la sua valigetta. Mi aveva fatto due o tre siringhe per calmare il mio mal di pancia inesistente. Mi ero dimenato, avevo pianto, ma niente... Mi aveva conficcato quell'ago comunque.
"Io, però, consiglio di rimanere a riposo!", continuò quell'idiota. Se Louis veniva a sapere che dovevamo rimandare nuovamente l'intervista, mi avrebbe ammazzato!
"Ora sto molto meglio!", intervenni, alzando leggermente il busto dal materasso.
"Mmmh... Io lo vedo ancora un po' pallido signore!", disse con cautela il dottore.
Lo avrei ammazzato un giorno.
"Grazie, dottore! Ci penso io! Arrivederci!"
Darcy accompagnò il dottore alla porta, tornando subito dopo da me. Sembrava... Incazzata nera!
"So che hai fatto finta!"
Colpito e affondato.
"Amore!", dissi sorridente, cercando di farle sbollire la rabbia.
"Amore un grande corno, Harry! Come ti sei permesso di.."
Darcy si bloccò, sbarrando gli occhi.
"Di???", la incitai con un gesto della mano.
"Devo vomitare!", urlò, correndo verso il bagno.
Mi alzai di scatto, seguendola a ruota.
Darcy si inginocchiò sul pavimento freddo, accanto al water, prima di iniziare a rimettere tutto quello che aveva mangiato a colazione.
Le misi una mano sulla fronte, tirandole leggermente i capelli, per evitare che si sporcassero.
"Tutto bene?", chiesi cauto, massaggiandole con una mano la schiena.
"No!", disse prima di rimettere ancora.
E se era incinta?!
"Harry... Anche io vomitavo le prime volte!"
"Quindi?!"
"Quindi può essere incinta!"
Ero al telefono con Eleonor. Solo lei poteva aiutarmi.
"Come faccio?!", dissi esasperato,"Se le dico di fare il test mi ammazza!"
"Questo pomeriggio vengo io... Cercherò di sistemare le cose!", mi tranquillizzò.
"Grazie Eleonor! Sei un angelo!"

Pov. Darcy

Il mattino seguente mi svegliai con un tremendo mal di testa.Vedevo tutto in torno girare vorticosamente e non riuscivo a poggiare i piedi a terra senza barcollare a destra e a sinistra.

Le coperte erano aggrovigliate alla fine del letto e il lenzuolo che copriva il materasso era leggermente tirato verso destra. Un casino! Avrei voluto tanto mettere in ordine, ma sentivo le gambe cedere ad ogni movimento che cercavo di esercitare.

Harry era magicamente sparito in tutto ciò.

Mi aggrappai al muro, avviandomi verso la cucina, dove trovai il riccio di spalle, intento a versare il latte caldo nelle tazze bianche.

"Amore?!", dissi sconcertata.

Erano rare le volte in cui si alzava presto... Di solito lo faceva quando era estremamente felice o estremamente ansioso per qualcosa.

Quel giorno, sembrava fosse solo impazzito. Continuava a rovesciare il latte fuori dalla tazza e stava facendo uscire il caffè dalla macchinetta.

Corsi ai fornelli, spegnendo il fuoco che, stava accendendo un fazzoletto li vicino.

"Harry... Ti senti bene?!", gli chiesi poggiando una mano sulla sua schiena scoperta.

Era solo in boxer, come al solito.

A quel contatto sobbalzò, come se non si fosse reso conto prima della mia presenza.

"Piccola! Quando sei entrata?!", mi disse con voce acuta.

Strizzai gli occhi, cercando di capire cosa succedesse in quella testa di cazzo che si ritrovava.

"Tu hai seri problemi!", esclamai ridendo.

Lui si unì a me, ma la sua risata era isterica e forzata.

Scosse il capo, facendo ondeggiare i suoi ricci che, dopo quella notte, erano scombinati e non tirati indietro come al solito.

"Tesoro... Oggi devo fare quell'intervista di cui ti ho parlato", butto lì dopo un po', porgendomi il latte e caffè.

"Ok..."

Sarei dovuta stare in casa da sola perché, quel genio del mio direttore, aveva deciso di darmi una settimana di ferie... 

"Vuoi venire?!", chiese titubante grattandosi il capo con una mano enorme.

Sorrisi, pensando a quanto fosse bello, ma anche tremendamente cocciuto ed insopportabile.

Mi avvicinai lentamente, sedendomi a cavalcioni sulle sue gambe scoperte. Lo vidi sorridere e sentii le sue mani cingermi con forza i fianchi.

"Mi farebbe davvero piacere!", sussurrai ad un centimetro dalle sue labbra, prima di baciarlo appassionatamente.

Harry mise una mano sulla mia pancia piatta, accarezzandola dolcemente. Poi, cominciò a baciarla, mentre io avevo un'aria confusa.

"Sicuro di sentirti bene?!", gli chiesi portando il suo viso all'altezza del mio.

"Certo! Ora va a vestirti!"

Mi fece scendere dalle sue gambe, incitandomi a camminare con il capo.

 

Pov. Harry

Stavo andando avanti ed indietro per il salone, aspettando che Darcy si preparasse per accompagnarmi. Non volevo lasciarla sola sapendo che poteva essere incinta... Che poi quanto cazzo ci voleva per venire a saperlo?!Non potevo chiederle di fare il test di gravidanza, altrimenti avrebbe scoperto tutto e addio alla mia vita.Mi torturai i capelli, cercando una soluzione.... Ma niente.

"Oh, ma vaffanculo!", urlai con tutta la voce che possedevo.

"Cosa?!"

Mi voltai, vedendo Darcy sulla soglia del salone.

"No! Non dicevo a te!", corsi incontro a lei, sventolando le mani per aria in segno di giustificazione.

"Non sembrava..."

Cominciò ad allontanarsi, camminando nella parte opposta alla mia.

"Amore! Stavo pensando e mi è scappato!", urlai.

Avevo già tanti gratta capo a cui pensare.

"Sai che ti dico! Ci vai da solo a quella cazzo di intervista! Vado a correre con Gabriella!", disse acida, iniziando ad infilarsi il pantalone della tuta.

"NO!", urlai con troppo entusiasmo.

Se cadeva rischiava di uccidere quella piccola cellula che si stava (forse) creando nella sua pancia.

"Perché?!", ribatté seriamente incazzata, portando le mani sui fianchi esili.

"Perché?!", la canzonai, cercando di trovare una scusa decente.

"Senti, Harry... Mi stai scocciando! Io esco! Ciao!"

Afferrò la borsa dal letto, mettendosela sulla spalla sinistra.

"Aspetta!", la bloccai per un polso, impedendole di fare un altro passo.

"Cosa c'è?!", chiese esasperata.

In quel momento mi venne un'idea geniale.

"I crampi!", urlai teatralmente, portando le mani sulla pancia. 

Mi accasciai al suolo, continuando con la mia recita da premio Oscar.

"Harry!", disse lei disperata, gettandosi sul pavimento accanto a me.

"Chiamo un dottore! Aspetta qui!"

'Cazzo!', pensai immediatamente.

"No, il dottore no!", piagnucolai, afferrandole una mano e stringendola al mio petto.

"Harry! Smettila! Hai bisogno di qualcuno!"

Si strattonò, correndo verso la cucina per fare la telefonata.

 

 

"Il ragazzo sta più che bene! Deve solo essere stato un attimo!"

Il dottore stava armeggiando con la sua valigetta. Mi aveva fatto due o tre siringhe per calmare il mio mal di pancia inesistente. Mi ero dimenato, avevo pianto, ma niente... Mi aveva conficcato quell'ago comunque.

"Io, però, consiglio di rimanere a riposo!", continuò quell'idiota.

Se Louis veniva a sapere che dovevamo rimandare nuovamente l'intervista, mi avrebbe ammazzato!

"Ora sto molto meglio!", intervenni, alzando leggermente il busto dal materasso.

"Mmmh... Io lo vedo ancora un po' pallido signore!", disse con cautela il dottore.

Lo avrei ammazzato un giorno.

"Grazie, dottore! Ci penso io! Arrivederci!"

Darcy accompagnò il dottore alla porta, tornando subito dopo da me.

Sembrava... Incazzata nera!

"So che hai fatto finta!"

Colpito e affondato.

"Amore!", dissi sorridente, cercando di farle sbollire la rabbia.

"Amore un grande corno, Harry! Come ti sei permesso di.."

Darcy si bloccò, sbarrando gli occhi.

"Di???", la incitai con un gesto della mano.

"Devo vomitare!", urlò, correndo verso il bagno.

Mi alzai di scatto, seguendola a ruota.Darcy si inginocchiò sul pavimento freddo, accanto al water, prima di iniziare a rimettere tutto quello che aveva mangiato a colazione.Le misi una mano sulla fronte, tirandole leggermente i capelli, per evitare che si sporcassero.

"Tutto bene?", chiesi cauto, massaggiandole con una mano la schiena.

"No!", disse prima di rimettere ancora.

E se era incinta?!

 

 

"Harry... Anche io vomitavo le prime volte!"

"Quindi?!"

"Quindi può essere incinta!"

Ero al telefono con Eleonor.

Solo lei poteva aiutarmi.

"Come faccio?!", dissi esasperato,"Se le dico di fare il test mi ammazza!"

"Questo pomeriggio vengo io... Cercherò di sistemare le cose!", mi tranquillizzò.

"Grazie Eleonor! Sei un angelo!"

 

 

 

  
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