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Autore: Gotta_beyou    02/09/2013    0 recensioni
Mi guarda dolcemente con un sorriso sghembo. Il mio cervello sta andando in fumo, è sovraccarico di troppe emozioni. Infatti non riesco a distinguere il mio stato d’animo e i pensieri mi affollano la mente. Non capisco più niente! Sta aprendo la bocca, sembra voglia dire qualcosa, infatti mi sussurra: “Get out, get out, get out of my head and fall into my arms instead..”
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il suo sguardo è preoccupato.
Capisco al volo che è proprio come temevo, deve andare.
Mi alzo prima che dica una sola parola e con lo sguardo basso mi allontano dalla panchina e raggiungo l’uscita.
Sento che mi sta correndo dietro, ma non ho intenzione di ascoltarlo.
Non so spiegarmi nemmeno il perché della mia reazione.
Mi afferra la mano e con uno strattone mi attira a se. “Where are you going ??” (Dove stai andando??)
“You have to go, haven’t you ??” (Devi andare, no??)
“Yes..” Dice dispiaciuto abbassando la testa.
“Well..” (Bene..) Mi giro di nuovo e continuo a camminare, spero solo di riuscire a trovare la mia classe.
Di solito riesco ad orientarmi bene anche nei posti nuovi, ma la mia testa è talmente confusa che..oh questo bar non mi è nuovo. “Lavazza caffè”. Certo è quello nel quale ci siamo fermati questa mattina per fare pranzo, come dimenticarlo. Bene! Ora da qui potrei farcela.
Sono talmente confusa che non ho nemmeno pensato di chiamare Melissa per sapere dove si trovano! Allora provo..ma non risponde. L’unica persona che posso chiamare in alternativa è..Elia. Risponde subito “Elena” esclama sorpreso “ma dove sei finita??”
“Ehmm..sono davanti al bar di questa mattina”
“Ferma li ti raggiungo subito!”.
Passa qualche minuto e già lo vedo in lontananza mentre corre e sbraccia per farsi vedere da me.
Faccio un timido cenno di saluto.
“Eccoti finalmente ti ho trovata! Ma di chi è questa giacca??” Giacca?!? Oh no! Mi sono dimenticata di ridare la giacca a Harry! E ora che gli racconto?? “Ehm..è una storia complicata!”
“A me sembra più semplice di quel che dici..è di quel ragazzo straniero vero??”
“Si..” ammetto sospirando.
Mi dispiace per lui in fondo, sono sicura che sapere che ho passato tutta la serata con Hazza dopo quel che mi ha detto nell’atrio non è sicuramente la più bella cosa che gli poteva capitare!
Poggia delicatamente l’indice sotto il mio mento e lo tira su, in modo da potermi guardare negli occhi. Si anche lui è di un’altezza non indifferente e questo mi ricorda Harry..
“Che ne dici di raggiungere gli altri?? Sei stata fortunata che la prof di italiano ci abbia dato il permesso di fare il giro della città da soli e non si è accorta della tua ennesima fuga..sennò ti saresti cacciata nei guai!” sorrido senza dire niente.
“Allora cos’è?? Il bell’imbusto ti ha mangiato la lingua??”
“No è che..” la suoneria del mio cellulare mi interrompe: Melissa. “Ehi bella poi sono io che non rispondo mai eh??”
“Scusami ero impegnata” dice con voce maliziosa. Capisco al volo e sogghigno. Le dico che ci saremmo trovate davanti al Duomo, chiudo e faccio per rimettere in tasca il cellulare, ma non appena sto per lasciarlo sento che inizia a vibrare.
“Cosa vorrà ancora Melissa?!” penso, ma non è una chiamata, bensì un messaggio.
Non ho il numero del mittente, il testo dice: “Ti aspeto domani davanti il Duomo ale 8, colazzione insieme J xx”.
Oh madre! Sicuramente un pedofilo bulgaro (visti gli errori di ortografia la sua nazionalità è tutt’altro che italiana) vuole cercare di persuadermi! Oppure..Alzo lo sguardo verso Elia, lo fulmino con gli occhi e gli spiaccico in faccia il mio cellulare dicendo: “Ti sembrano scherzi da fare questi?! Deficiente che non sei altro! Sono una persona io..Ho dei sentimenti cavolo!”
Allontana il cellulare per poter leggere il messaggio e sembra non finire mai, sembra incantato, o che lo stia rileggendo più e più volte. “Allora?? Adesso ti senti un verme? Ti sembra che imitare un italiano scorretto per farmi illudere che ‘il ragazzo straniero’ mi abbia mandato un messaggio sia un buon modo per conquistarmi?! Bhè ti sbagli caro mio ‘SAREBBE TROPPO PERFETTO’ come direbbe qualcuno. Potevi pensarci quest’estate invece di venire a fare questi doppi giochi qualche mese dopo!”
Finalmente sono riuscita a dirgli tutto quello che pensavo, ma il suo sguardo non sembra reggere le mie presupposizioni.
Forse ogni tanto dovrei tenere a freno la lingua.
I suoi occhi si riempiono di lacrime, abbassa lo sguardo pensando che io non lo abbia notato.
Ora il verme sono io.
“Credi che io possa essere tanto meschino da..da farti una cosa simile?? Allora non mi conosci affatto!”
La sua voce è tremolante, non gli manca tanto dallo scoppiare a piangere e posso anche capirlo.
Si gira dandomi le spalle, fa un respiro profondo e dice a mezza voce: “Andiamo”.
Arriviamo davanti al Duomo e la mia vitalità è simile a quella di un ‘mocio Vileda’ che ha appena lucidato da capo a fondo il pavimento di un monastero del ‘300.
Ecco Melissa che mi corre incontro saltando, urlando, ridendo, non la riconosco più! “Hey..” è tutto ciò che riesco a dire.
Melissa continua a saltare di qua e di la come un canguro e sta cercando di raccontarmi la sua serata, ma per riuscire a farmi capire qualcosa dovrebbe prendere fiato! “MELISSA!” urlo “datti una calmata santissimi numi! Se parli così non capisco un accidente!”
“Scusa, scusa, hai ragione!” Dice iniziando a calmarsi.
“E’ che sono troppo felice!”
“Diciamo che lo avevo intuito..!” le dico ridendo per cercare di sintonizzarmi nel suo stesso stato d’animo e di non farla accorgere del mio. “Dai racconta che stai aspettando scema?!”
E’ partita con il suo monologo, spero solo che i miei pensieri non mi impediscano di percepire ogni singolo dettaglio.
“..e mi ha offerto un frullato, ha anche azzeccato il mio gusto preferito! Sembra che mi conosca da una vita e poi mi ha portata sulla scalinata del Duomo, ecco vedi eravamo seduti proprio li” dice indicando l’esatto scalino dove si trovavano pochi minuti fa “e dopo aver riso e scherzato mi ha chiesto il numero di telefono..poi il suo cellulare ha squillato..e..” vedo tutta la sua allegria svanire e la cosa mi inizia a preoccupare.
  
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