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Autore: DaubleGrock    02/09/2013    3 recensioni
"Al posto mio avresti fatto lo stesso"
Queste parole disse Murtagh ad Eragon durante la battaglia delle pianure ardenti. Io ho cercato di immaginarmi cosa fosse successo se Selena avesse salvato Murtagh e non Eragon. La storia inizia con un prologo, i capitoli successivi invece saranno contemporanei alla trama della storia originale.
Trama:
Eragon era un ragazzo di soli dodici anni quando riceve, nella casa che condivide con sua madre, una visita inaspettata. Da quel momento la sua vita, insieme alla sua compagna di mente e di cuore sarà legata ad un oscuro tiranno che lo costringerà a compiere atti spregevoli contro il suo volere. Ma, l'incontro con un'elfa lo salverà da quel suo orribile destino a cui si era quasi arreso.
Genere: Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Eragon/Arya, Roran/Katrina
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Eragon carezzava delicatamente le scaglie lucenti del suo drago mentre questi sonnecchiava con la sua piccola testolina appoggiata sulla sua gamba. Ogni tanto i suoi artigli di avorio stringevano le coperte del suo letto e dalle sue narici usciva un piccolo sbuffo di fumo, Eragon non aveva mai visto creatura più straordinaria. Ancora non poteva crederci, se qualcuno il giorno prima gli avesse detto che sarebbe divenuto Cavaliere lo avrebbe preso per matto.
Lentamente il sole iniziò a tramontare ed Uru’baen si tinse di un tenue rosso, quando anche gli ultimi raggi erano vagamente visibili, Brutus, entrò di gran carriera nella sua stanza. Lanciando un’occhiata al drago si rivolse a lui in tono burbero, ma stranamente triste.
“Il re vuole vederti” disse
In quel momento il draghetto si accorse della presenza dell’uomo e lo guardò con curiosità piegando la testolina prima da un lato e poi da un altro senza però mai allontanarsi da Eragon.
“Anche lui” disse Brutus indicando il drago.
Eragon si alzò dal letto, prese il suo drago imbraccio e seguì l’uomo. Durante il tragitto, Eragon vide anche Tilly (è il nome della cameriera, prima l’avevo chiamata Lizzy, però non mi piaceva tanto e non andava tanto bene per lei quindi ora ho cambiato in Tilly) con delle lenzuola pulite sotto braccio, molto probabilmente stava svolgendo le sue mansioni giornaliere. Con sorpresa di Eragon, Brutus e Tilly si scambiarono un cenno d’intesa.
Strano Brutus non ha proprio degnato di uno sguardo gli altri servi, cosa tiene di speciale Tilly?
Mentre pensava questo sentì anche un senso di accordo provenire dalla mente del suo drago che lo stava guardando con i suoi liquidi occhi color zaffiro.
Dopo una buona mezz’ora di cammino, finalmente, arrivarono davanti alle grandi porte d’oro della sala del trono. Anche questa volta Eragon ne rimase affascinato dalla loro complessità. Davanti ad esse c’erano due guardie, una a ogni lato dei battenti. Avevano delle lance in mano che in quel momento tenevano incrociate davanti le porte e lo sguardo fisso davanti a loro, sembravano non respirare. Quando Brutus si fermò davanti alle porte, esse ritirarono le lance e aprirono i battenti. Come la volta precedente, Eragon fu preso dal panico nell'incontrare nuovamente Galbatorix, ma entrò comunque. Nulla era cambiato dall'ultima sua visita, solo che questa volta nella sala c'era solo un unico piedistallo e su di esso l'uovo color dello smeraldo. Galbatorix era davanti ad esso intento ad osservarlo con sguardo pensieroso.
"Benvenuto Valdor" disse senza degnarlo di uno sguardo "ma soprattutto benvenuta a te giovane dragonessa" disse spostando nuovamente gli occhi sul suo drago.
Dragonessa? si chiese Eragon. Un cenno affermativo gli arrivò dalla coscienza del drago o meglio dragonessa.
"Puoi lasciarci Brutus" disse il re facendo un gesto non curante verso l'uomo. Brutus fece un profondo inchino e lasciò la sala. Una piccola parte di Eragon ebbe ancora più paura quando l'uomo se ne andò, non voleva rimanere solo con l'essere più pericoloso del regno.
"Avevo ragione, sapevo che saresti diventato Cavaliere. Proprio come tuo padre Morzan. E proprio come lui tu mi servirai e mi giurerai fedeltà." disse
Se prima Eragon era spaventato, era un eufemismo dire che ora era terrorizzato. Giurare fedeltà era una cosa che non aveva proprio immaginato di fare e per di più a Galbatorix. Ma come poteva tirarsi indietro? Non aveva modo di contrastare i poteri del re. Non ci era riuscito Vreal, che possibilità aveva lui? Ma non poteva nemmeno cedere, non avrebbe giurato fedeltà all'uomo più pericoloso di Alagaësia, non senza almeno lottare.
"Tu mi giurerai fedeltà." disse nuovamente il re. Sembrava molto sicuro di se stesso e molto probabilmente non avrebbe accettato un no come risposta. Ma...
"No" rispose Eragon facendo un passo indietro. La dragonessa tra le sue braccia cigolò.
"No?" chiese Galbatorix divertito, ci fu un movimento alle sue spalle. La dragonessa iniziò a ringhiare contro le alte tende nere dietro il trono. Eragon guardò con più attenzione e dopo pochi secondi esse si sollevarono e quelle che prima Eragon credeva che fossero tende, in realtà era ali, grosse, immense ali nere come la pece. Quando si furono sollevate comparve un occhio dall'iride azzurrissima quasi trasparente in netto contrasto con le sue squame nere. Il drago sollevò la sua gigantesca testa ed annusò la piccola dragonessa mentre lei ed Eragon rimanevano completamente immobili. Quando ebbe finito sbuffò, mise la testa sulle sue zampe anteriori e chiuse gli occhi.
Eragon portò nuovamente la sua attenzione su Galbatorix che lo guardava soddisfatto.
"Allora?" chiese il re sorridendo maligno.
"No" ripeté Eragon
In quel momento il sorriso di Galbatorix si affievolì "Durza!" chiamò
Un uomo alto e snello si fece avanti dall'ombra, appena lo vide Eragon rabbrividì, non aveva mai visto un uomo simile.
"Credo che questo moccioso debba imparare un po’ come comportarsi" disse
"Certo sire" rispose Durza compiaciuto
 
          ***********
 
Uno, due, tre, quattro. Un passo, due passi, tre passi, quattro passi....
Brutus sospirò e si lasciò scivolare contro il muro del corridoio umido e maleodorante. Mise la testa tra le mani cercando di pensare ad altro mentre sentiva le grida strozzate di un ragazzo di appena dodici anni. Questo era troppo anche per lui. Dodici anni! Non si era arruolato per questo. Non aveva scelto di partecipare alla missione per questo. Erano ormai sei ore che quel ragazzo era nella stanza della tortura con quel maledetto spettro. Anche se non l'avrebbe mai ammesso quel ragazzo gli piaceva. Dopo che Durza lo aveva portato li, Brutus era stato convocato dal re per "badare" al cucciolo di drago che in quel momento stava grattando la porta della stanza delle torture con gli artigli emettendo lamenti disperati. A quanto pare il ragazzo non voleva cedere, non voleva giurare fedeltà al re.
Dopo quelli che parvero secoli, finalmente le urla cessarono, ma Brutus non sapeva se esserne felice e terrorizzato. Non sapeva quanto oltre si era spinto lo spettro.
Durza uscì dalla stanza, la sua tunica marrone era imbrattata di sangue fresco, come anche le sue mani. Se ne andò senza guardarlo o rivolgergli alcuna parola. Brutus si alzò ed entrò cauto nella stanza avendo paura di cosa avrebbe trovato. La stanza era scarsamente illuminata da uno stoppino di candela su un tavolo in un angolo, diversi attrezzi erano poggiati su di esso, la maggior parte coperti di sangue, una brace con dei tizzoni stava vicino al tavolo. Il drago già si era precipitato dentro ed in quel momento stava cercando di saltare sul tavolo delle torture senza esito. E su quel tavolo c'era il corpicino immobile del giovane ragazzo. Stava respirando affannosamente, aveva gli occhi chiusi e alcune lacrime gli scendevano da sotto le palpebre scavandosi una via tra la sporcizia e il sangue rappreso. Il suo torso era pieno di graffi e scottature e si potevano anche vedere alcuni lividi che andavano dal violaceo al verde-giallo. Della sua maglia non rimanevano altro che brandelli. Era a malapena cosciente. Non aveva mai visto uno spettacolo più orribile.
Facendo passare un braccio sotto la testa e uno sotto le gambe Brutus lo sollevò con delicatezza. Il drago seguiva i suoi movimenti attentamente con i suoi occhietti intelligenti. Camminando lentamente, seguito dal drago, Brutus, si avviò verso le stanza del ragazzo rallentando ogni qual volta egli emetteva un gemito.
"Tilly! Tilly!" urlò quando arrivò in prossimità della camera. La donna uscì di gran carriera da uno dei corridoi laterali e quando vide il ragazzo si coprì la bocca con una mano.
"Presto portiamolo dentro" disse frettolosamente.
Entrarono nella stanza e con cura adagiarono il ragazzo sul letto. Il drago si accoccolò affianco a lui.
"Prendimi dell’acqua e dei panni, devo pulirgli le ferite se no si infetteranno!" disse Tilly
"Certo” disse Brutus correndo verso le cucine dove sapeva che avrebbe trovato l'occorrente anche in piena notte.
 Quando tornò in camera scoprì che c'era anche una altra persona che riconobbe come la madre del ragazzo. Lei era accovacciata al lato del letto stringendogli una mano tra le sue mente singhiozzava silenziosamente.
Brutus passò il secchio d'acqua e le bende a Tilly che si mise subito all'opera. Quando ebbe finito, l'acqua nel secchio, si era tinta di un color rosso acceso ed il torso del ragazzo era completamente fasciato da garze immacolate con qualche macchiolina cremisi qua e là.
"Ho fatto tutto quel che potevo" disse Tilly coprendo il ragazzo con una coperta di lana. "Solo il tempo potrà fare il resto"
"Grazie" disse la madre continuando a stringere la mano del figlio.
Brutus sapeva che però quello era solo l'inizio per il ragazzo, l'inizio del suo inferno.

Angolo autrice

Finalmente ho finito l'ultimo capitolo del prologo :laugh: Ci ho messo tanto tempo per vari motivi, per una settimana sono stata a Milano, poi quando sono ritornata ho dovuto riformattare il pc per un errore, poi ci è stato un black-out per tre giorni, poi word non funzionava più e l'ho dovuto reinstallare un miliardo di volte prima che rifunzionarsse, stavo quasi per arrendermi e stavo quasi per "uccidere" il mio pc, ma finalmente ce l'ho fatta :laugh: Fatemi sapere com'è, soprattutto nell'ultima parte che credo di aver esagerato un pò :sleep: e quelli che aspettavano l'incontro tra il re ed Eragon sono finalmente accontentati. Ciao :)
  
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