La pioggia batteva furiosamente
sul parabrezza della
macchina, i tergicristalli si muovevano freneticamente cercando di
eliminare
quanta più acqua potevano, i fari cercavano di farsi strada
nel buio della
città, le due mani stringevano il volante quasi volessero
staccarlo, gli occhi
saltavano rapidi da un marciapiede all’altro cercandola.
“Eddai non puoi essere andata così
lontana…” mormorò Liam
a se stesso.
Nel momento in cui Liam aveva capito che quello che
provava per la ragazza era più del semplice interesse era
uscito correndo
dall’appartamento senza nemmeno salutare.
La doveva trovare, dirle che era un’insopportabile del cazzo,
e baciarla.
Poi il temporale si era messo in mezzo costringendolo a
guidare con cautela e limitandogli la visuale.
Fu però grazie a un lampo che la vide: stava correndo
lungo il marciapiede, cercando di tenersi vicino al muro in modo da
essere
protetta dai parapetti; la mano destra sopra la testa per coprirsi,
anche se ormai
era completamente fradicia.
Liam strombazzò nella sua direzione, inchiodando con la
macchina, e tirò giù il finestrino per poterla
chiamare.
“Allie!” urlò attraverso la pioggia.
La ragazza si fermò sentendosi chiamare e si
guardò in
giro per capire da dove provenisse la voce; nel momento in cui
riconobbe il
volto di Liam semi-rischiarato dalla luce di un lampione,
sbuffò e riprese a
camminare velocemente.
“Allie, sali per l’amor del cielo! Ti prenderai una
polmonite!” urlò ancora, ma lei lo
ignorò.
“Testarda come un mulo” mormorò
spegnendo la macchina e
scendendo.
Poi prese a correre per raggiungere la ragazza,
continuando a chiamarla.
“Allison! Allison cazzo, fermati!”
“No!” ribatté in modo infantile la
ragazza.
“Santo Dio, che testa dura!” Liam fece un ultimo
scatto e
la raggiunse parandosi davanti.
“Sali in macchina” disse duro.
“No”
“Sali. In. Macchina” ripeté.
“Ho. Detto. Di. No” rispose lei scimmiottando i
modi di
fare del ragazzo.
“Per favore” si addolcì Liam.
Lei lo guardò e lui poté notare un pizzico di
esitazione
in quegli occhi blu; Allie guardò attentamente la figura che
aveva davanti: era
completamente zuppa d’acqua, come lei.
Si lasciò andare a un sorriso.
“Perché ridi?”
“Sei ridicolo” disse sorridente.
Liam si lasciò sfuggire una risata, e poi tornò
serio.
“Mi dispiace, sono stato un completo
idiota…”
“Dì pure stronzo…” lo
interruppe lei.
“Idiota e stronzo. Non so che mi è preso,
scusa” le disse
scostandole una ciocca bagnata dietro l’orecchio.
Liam poté giurare di aver visto un’ombra di
rossore sulle
guance della ragazza.
Allie lo guardò fisso per qualche istante, incerta sul da
farsi.
“Ok, possiamo andare in macchina” disse dirigendosi
verso
l’auto con tranquillità.
Liam parcheggiò sotto casa della ragazza, spense la
macchina e si voltò per guardarla.
“Vuoi… Salire?” chiese lei titubante.
“Insomma, per
asciugarti… Ho un phon” continuò,
stampandosi mentalmente una mano in fronte
per la cagata che le era uscita dalla bocca.
Lui sorrise.
“Volentieri”
Liam guardava dispiaciuto il pavimento: era seduto su una
sedia in cucina e aveva letteralmente creato una pozzanghera ai suoi
piedi.
“Ehm…” provò a dire sempre
guardando a terra.
“Non fa niente, Liam” sorrise Allie che si era
cambiata
in un tuta asciutta, mentre i capelli erano ancora umidi.
Entrambi avevano in mano una tazza fumante di tè verde,
erano leggermente imbarazzati e si scambiavano occhiate alternate, si
scrutavano senza essere visti dall’altro.
“Scusa, Liam” iniziò Allie
“Sono stata un po’ stronza
anche io…” disse con un leggero sorriso.
“Non penso davvero che tu non sappia cantare,
anzi… Direi
proprio l’opposto. Hai una bellissima voce” disse
piano e completamente rossa
in viso.
Liam sorrise senza staccarle gli occhi di dosso, nemmeno
mentre sorseggiava il suo tè.
La ragazza si alzò per posare la tazza nel lavandino e il
ragazzo colse l’occasione per seguirla, quando Allie si
girò quasi sfiorava la
maglietta bagnata di Liam.
“Secondo te perché non riusciamo a stare nella
stessa
stanza per più di dieci minuti senza scannarci?”
chiese il ragazzo con il volto
pericolosamente vicino.
“Probabilmente perché siamo troppo
diversi… Ai poli
opposti” alzò le spalle la ragazza, cercando di
respirare normalmente.
“Dicono che gli opposti si attraggono”
soffiò il ragazzo
avvicinandosi sempre di più.
Il battito della ragazza accelerò di colpo, mentre il suo
sguardo si posava alternamente sugli occhi castani e sulle labbra rosa
di Liam,
e lo stesso fece il cuore del ragazzo che sembrava volergli uscire dal
petto da
quanto batteva; le mani appoggiate alla cucina mentre lentamente
deglutiva a
vuoto sentendosi allo stesso tempo intimorito e voglioso di quel
contatto.
Liam era sempre più vicino, e la ragazza chiuse
istintivamente gli occhi quando la maglietta zuppa del ragazzo la colse
di
sorpresa: aprì gli occhi rapidamente lanciando un piccolo
urlo.
“Oh mio Dio Liam, sei un ghiacciolo!”
Così azionò l’asciugatrice, nonostante
lo spreco di
energia per due soli capi.
Mentre passava davanti al bagno, Liam uscì con indosso
l’accappatoio di Allie, che di maschile aveva solo la
cinturina nera; il resto
era rosa.
Liam era rosso di vergogna.
“Ehm, hai trovato qualcosa?” chiese guardando a
terra.
La mora fece il possibile per reprimere le risate e dopo
due respiri profondi gli rispose.
“Si stanno asciugando, tra pochi minuti sono… Sono
pronti” disse al limite.
“Puoi ridere se vuoi” le diede il via libera Liam,
affranto.
Lei non se lo fece ripetere due volte e iniziò a ridere
senza riserve, arrivando alle lacrime.
Liam si lasciò travolgere da quel suono e guardandosi
iniziò a ridere, seguendo Allie.
Tra le convulsione date dalle risate, la mora fu
costretta ad appoggiarsi allo stipite della porta per non cadere a
terra e i
due ragazzi si erano trovati, ancora una volta, molto vicini. Appena
ripresero
fiato e si calmarono si guardarono negli occhi lucidi, i respiri
pesanti mentre
cercavano di calmarsi, le bocche aperte e le guance rosse.
Tutto tornò come dieci minuti prima: il silenzio della casa,
la vicinanza dei corpi, i respiri che si toccavano.
Allison si avvicinò maggiormente al ragazzo, come
attratta da una calamita, non interrompendo neanche un secondo il
contatto
visivo; Liam le accarezzò una guancia, posizionandole poi la
mano sul collo
mentre l’altra mano si mosse autonomamente andandosi ad
agganciare al fianco
della ragazza.
I volti vicini, come prima e come mai lo erano stati; il
ragazzo arrivò alla bocca della ragazza senza
però toccarla, aspettando che
lei facesse il passo conclusivo e colmasse la breve distanza.
E fu quello che fece.
Velocemente allacciò le sue labbra a quelle di Liam
mentre le sue mani si posizionavano sul petto del ragazzo e andavano a
stringere l’accappatoio.
Lui sapeva di muschio, di bagnoschiuma; era caldo e
qualche goccia d’acqua ancora scorreva sulla sua fronte e sul
suo collo.
Lei sapeva di pelle, profumava del suo odore naturale, dolce,
che invadeva le narici; i capelli quasi completamente asciutti andavano
a
solleticare una parte del volto di Liam.
Non fu un bacio lento: fu veloce, passionale e irruento.
Era profondo, le loro lingue si accarezzavano febbrili e
curiose di conoscersi per la prima volta.
I tocchi erano ruvidi, ma si muovevano perfettamente in
sincronia.
I due ragazzi si staccarono solo per riprendere fiato.
Erano ancora rossi, non più per colpa delle risate, ma
per l’eccitazione del momento.
Gli occhi blu che si fondevano in quelli castani.
“Credo che l’asciugatrice abbia finito”
disse debolmente
la ragazza, stordita dal bacio.
“Sono sicura, Liam”
“Mi sembra un po’ presto…”
“No Liam, è il momento giusto. Solo…
fai piano, può far
male”
“O-ok” prese un bel respiro avvicinandosi e
fermandosi
quasi subito “Non so se sono capace”
“Oh mio Dio, Liam. Non è così
difficile, ti aiuto io…”
Il ragazzo prese un altro respiro.
“Ok vado” prese il piatto di pasta e lo
gettò nell’acqua.
“Piano… Piano Liam che ti bruci con
l’acqua!” disse la
ragazza prendendo il polso del ragazzo per aiutarlo nel movimento.
Quando tutta la pasta fu gettata nell’acqua bollente il
ragazzo si voltò entusiasta.
“Ce l’ho fatta!”
“Hai visto? Non era così difficile!”
ribatté la ragazza
sorridendo.
“Ti ho mai detto che sei bella?” disse Liam
prendendo il
viso di Allie tra le mani e baciandola.
Erano passati giorni dal loro primo bacio e da quel
momento i due ragazzi trascorrevano quanto più tempo insieme
potevano, lontano
dalle telecamere e dai paparazzi, facendo quante più cose
riuscivano: avevano
dipinto il salotto di Allison, lavato la macchina di Liam, si erano
persi
durante una gita in campagna, avevano guardato un intera stagione di
Desperate
Housewives - non senza lamentele da parte del ragazzo, avevano fatto un
corso
di massaggi su internet e ora stavano imparando a cucina la pasta, o
meglio,
Liam stava imparando.
Il bacio si era presto trasformato in un’eccitante
pomiciata; Allie seduta di fianco ai fornelli mentre si strusciavano
l’uno
sull’altra. Vennero interrotti da uno schizzo
d’acqua bollente proveniente
dalla pentola, che finì sul braccio nudo della ragazza.
“Porca trota!” urlò allontanandosi da
Liam.
“Che succede? Che ho fatto?” chiese preoccupato il
ragazzo.
“Abbassa il fuoco Liam” iniziò a urlare
quando vide che
l’acqua saliva fino a quasi straripare “Liam
veloce!”
“Così mi metti ansia e non riesco a fare
niente!” urlò di
rimando Liam mentre cercava il giusto pomello dei fornelli. La ragazza
saltò
giù dal bancone, scostò violentemente Liam e
abbassò il fuoco tirando poi un
sospiro di sollievo.
“Potevamo morire…” sussurrò
spaventato Liam.
“Esagerato”.
“Ora capisci perché mia mamma non mi ha mai fatto
avvicinare ai fornelli” la mora rise e riprese a baciarlo,
questa volta con
meno foga.
I ragazzi cenarono, e si spostarono nell’enorme salotto
di casa di Liam per guardare un film.
“Non l’ho mai visto” disse Allie quando
il ragazzo le
mostrò la sua scelta.
“Come prego?!?” chiese stupito “Non hai
mai visto Toy
Story?!?”
La mora negò con la testa e Liam inserì
rapidamente il
film nel lettore dvd.
Peccato che il film non l’avrebbe visto nemmeno quella
sera.
Infatti il cartone venne dimenticato dai due ragazzi che
dopo i primi dieci minuti di film erano già avvinghiati in
un bacio passionale.
Presi dalla foga del momento i due ragazzi si trovarono semi
nudi l’uno sull’altra, per terra vicino al divano
in pelle di Liam, mentre alla
tv Buzz e Woody battibeccavano tra loro.
A un tratto Liam, il più lucido dei due, si
bloccò.
“Forse stiamo correndo troppo…”
“Cosa? No no stiamo correndo il giusto” rispose
Allie
fiondandosi nuovamente sulle sue labbra.
Liam si staccò ancora.
“Io-io vorrei aspettare…”
“Che cosa vuoi aspettare?” chiese Allison guardando
avidamente il petto di Liam.
Quando il ragazzo non rispose lei lo guardò in volto: era
rosso di imbarazzo e guardava apologeticamente la mora.
“Oh… Oh!” capì lei
“Ehm… Perché?”
“Bè?
Perché??” chiese curiosa Charlie, quando Allison
si
era interrotta a metà racconto.
“Dice che lui la ritiene una cosa molto importante, da
fare solo quando si è sicuri di avere davanti la persona
giusta e blablabla”
continuò annoiata.
“Ma è vergine?”
“No, non credo…”
Allie non era arrabbiata perché non era riuscita a
concludere con il moro, piuttosto era frustrata.
Desiderava quel corpo sodo e abbronzato, voleva baciare
quella pelle calda e assaporare il gusto del suo…
“Allie stai sbavando. Di nuovo” la riprese Charlie
passandole un fazzoletto.
La mora si gettò sul letto sconsolata.
“Cosa devo fare, C?”
“Comprarti un dildo, per cominciare” disse la
bionda
guadagnandosi una cuscinata in pieno viso.
“Sono seria! Io non so se riesco a
resistere…” si lamentò
Allie.
“Eddai Allie, e se fosse stato il contrario? Tu che
chiedevi di aspettare? Non puoi essere così poco
rispettosa”
“Oddio hai ragione… Sono un mostro”
“Non esagerare! Non sei un mostro, sei solo…
Arrapata” le
due ragazze iniziarono a ridere divertite.
Charlie aveva reagito sorprendentemente bene alla notizia
di Allie e Liam, senza battutine oscene o attacchi fisici al cantante e
Allie
le era immensamente grata, in questo modo le rendeva tutto
più semplice.
Allison era felice, cotta da far paura e tranquilla.
Tranquilla.
In realtà quella era solo la quieta prima della tempesta.
Perché presto Liam avrebbe fatto sapere al mondo della
sua nuova relazione.
“Quando lo dirà?” chiesa la bionda una
volta che si
riprese dalle risate.
“Non lo so” disse piatta Allie.
Era ancora contrariata, non voleva assolutamente che le
fan sapessero della loro storia, non voleva iniziare a essere odiata e
amata da
sconosciute che le avrebbero reso la vita, e la privacy, un inferno.
Non voleva
camminare per strada inseguita per un foto o per essere presa a parole.
Ma dovette cedere alla vista del volto da cucciolo di
Liam mentre le chiese il permesso di twittare la loro relazione: due
enormi
occhi marroni, il labbro sporgente e le mani giunte a preghiera fecero
il
lavoro sporco, portandosi a casa la vittoria.
“Ha detto che lo comunicherà con un
tweet… Non so nemmeno
cosa sia un tweet”
“È un messaggio su Twitter, una specie di social
network,
come Facebook… Ma tu?” chiese Charlie
“Sì insomma, ti va che lo venga a sapere
tutto il mondo?”
“Sinceramente? No. Ma per Liam è importante, e io
posso
sopportare un po’ di fama…”
“Non scordarti di me quando andrai a pranzo con Adele o
Robbie Williams! Oh, e giura solennemente che se ne avrai
l’occasione mi farai
conoscere i The Wanted!” urlò eccitata Charlotte,
smorzando la tensione
nell’aria.
La mora scoppiò a ridere.
“Lo giuro solennemente, croce sul cuore” disse
prima di
essere sommersa da un abbraccio dell’amica.
[“Liam Payne: vi presento la mia ragazza”]
[“Il tweet che ha spezzato il cuore a milioni di
ragazzine”]
[“Il daddy-direction fidanzato?”]
[“È tutta una montatura, lui è ancora
single” intervista
a Danielle, ex ragazza del boybander]
“Bè, pensavo peggio” disse tra
sé e sé la mora mentre
apriva quante più pagine di gossip on-line poteva.
“Oh mio Dio! Perez ha scritto di te!”
esclamò contenta
Grace, mentre anche lei vagava nel cyber-spazio.
“Che dice?” chiese annoiata Allie.
“Spera di vederti presto alla prima di qualche film, a
qualche serata di gala per… Oh” si interruppe la
donna.
“Cosa?”
“Niente” rispose nervosamente Grace.
“Mamma…”
“Dice che non aspetta altro che vedere il tuo primo
‘outflop’…”
“Sarebbe…?” chiese confusa.
“Outfit-flop. La tua prima figura di merda con un abito,
ma dove vivi tesoro?” si unì Annie alla
conversazione.
“Carino” commentò con una smorfia la
ragazza.
“Ci sono letteralmente migliaia di tweet su di te,
amore”
continuò Annie.
“E tu che ne sai?”
“Li vedo sulla mia timeline, che domande” rispose
ovvia
l’anziana.
“Nonna, non dirmelo. Hai Twitter??” chiese stupita,
ma
infondo nemmeno troppo, ormai sapeva che sua nonna era strana.
“Sono @ItsAnnieBitch e ho 2018 followers! Uno di questi
è
Harry!” ribatté entusiasta.
“Oh Signore…” finì sconsolata
la nipote.
enjoy my story.
B.
Next on Opposites:
- “Sei bellissima, potrei diventare etero sai?”
“Tanto non mi convinci, Zayn”
“A Liam verrà un infarto vedendoti così, sicuro che ti salta addosso”
“Dici?” ribatté interessata la ragazza
[Piccolo-spazio-pubblicità:
la storia:
New York-Mullingar-Ibiza-Santorini-Parigi.
Cinque posti diversi per cinque amiche che separandosi vivranno
un'estate diversa, la loro estate.
l'autrice (che
saluto calorosamente!): Oysh_more
than me
il link: Summer
Loves
RECENSITE RECENSITE RECENSITE]