Scorticavo croste
di cicatrici abusate.
La mia mente in apnea
soffocava di immagini inappropriate
e pulsava
come onda d'urto inesplosa
in pensieri involontari
e masochisti.
Scorticavano, le mie unghie,
illudendosi che fosse disperazione:
immaginata
e a malapena.
Come mi ero rovinata.
Non respiravo da anni
o facevo sempre finta
ma ora:
il tuo veleno aereo
occludeva la mia gola
prudevano gli occhi
le mani.
La mia pelle
- è sempre stata debole.
La mia carne ribolliva
come brodo lasciato sul fuoco.
Cicatrici di bruciature
VOLONTARIE
di ire subitanee
di fatue infatuazioni
di disperate elucubrazioni.
E sempre gli stessi pensieri,
una giostra monocolore,
monotonia atonale.
Sbadiglio
sul mio dolore finto.