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Autore: blackvalentine13    02/09/2013    1 recensioni
Dal testo:
Louis insegnava a Harry a giocare a pallone e Harry insegnava a Louis come creare mazzolini di fiori da poter regalare. In questo modo, velocemente, i bambini passarono gli anni, creandosi dei ricordi assieme e diventando l'uno parte dell'altro.
AU/ Fluff/ Larry.
Se non credete nella Larry non leggete, grazie :)
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi, Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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"Cosa può essere se non amore?"
                                                   "Cosa può essere se non amore?"


Harry è sempre stato un bambino affettuoso. Al parco, quando la mamma lo portava a giocare il pomeriggio, tendeva ad abbracciare tutti i bambini, avvolgendoli delicatamente con le sue piccole braccia, stendeva le labbra rosee in un ampio sorriso, facendo apparire le dolci fossette, e infine correva via dalla mamma, per raccontarle le nuove conoscenze fatte.

Un pomeriggio d'inverno il piccolo passeggiava tra le vie del parco avvolto nella sua sciarpa rosso cremisi, in assoluto la sua preferita. Nonostante fosse piena di buchi amava metterla, perchè era di lana, calda, morbida e molto lunga, per poterla arrotolare per bene attorno al collo.
Quel giorno Harry era particolarmente felice, perchè quel giorno era il suo compleanno, quel giorno aveva compiuto otto anni, ormai era un ometto e secondo lui fare una passeggiata al parco da solo, mentre la mamma lo aspettava, era il modo migliore per festeggiare un avvenimento così importante. Si guardò attorno compiaciuto del fatto che ormai vedeva il mondo da un'altra prospettiva, perchè un anno fa non era così alto, non riusciva a guardare da sopra i cespugli e per prendere le ghiande dagli alberi doveva per forza farsi aiutare da qualcuno, mentre ora non più, bastava allungarsi un po' e riusciva ad arrivare a prendere qualsiasi cosa.
Improvvisamente qualcosa gli arrivò in testa, facendolo barcollare e cadere, si guardò attorno e vide un pallone che rimbalzava poco lontano, evidentemente qualcuno l'aveva tirato addosso a lui per sbaglio.
-"Va tutto bene?" Una vocetta preoccupata e squillante attirò l'attenzione di Harry, che si voltò di scatto. Appena qualche passo lontano da lui un bambino magrolino, non troppo alto, con capelli castani e occhi sottili di un azzurro cielo sorprendente si dirigeva verso di lui. Al piccolo sembrò uno dei bambini più belli che avesse mai visto, perchè per qualche strano motivo a lui non piacevano le femminucce ma i maschietti, li trovava più interessanti (e a detta sua anche più simpatici).
-"Credo di si." Harry si strofinò la parte dove aveva ricevuto la botta e si rialzò a fatica.
-"Scusa per la pallonata, non volevo..." Il bambino dagli occhi azzurri era mortificato e guardava il riccio attentamente, cercando un modo per farsi perdonare.
-"Sto bene, davvero!" E un sorriso ampio e spontaneo illuminò il volto del piccolo.
-"Come ti chiami?" Chiese l'altro.
-"Io sono Harry"- Si presentò -"E oggi compio otto anni!" Annunciò fiero, mettendosi una mano sul petto con gesto teatrale, provocando nell'altro un sorriso intenerito.
-"Io sono Louis, e ho dieci anni compiuti da poco." Disse ridacchiando.
Harry restò a guardare Louis che rideva, era davvero bellissimo, e le piegoline che gli si formavano vicino agli occhi gli piacevano particolarmente, erano belle e "diverse", decisamente migliori di quelle banali fossette che gli spuntavano quando sorrideva.
-"Che stavi facendo tutto solo?" Chiese Louis infine.
-"Facevo una passeggiata, la mamma mi aspetta all'entrata del parco"- Harry abbassò lo sguardo -"E ora è davvero tardi, dovrei andare..." Disse, con una nota di nostalgia nella voce.
-"Ah ok, beh, allora... Ciao" Disse Louis un po deluso.
-"Ma se domani ci sei ci  rivediamo!" Disse Harry, sperando in una risposta affermativa dell'altro. Gli occhi del maggiore s'illuminarono alle parole del riccio e un sorriso spontaneo si fece largo sulle sue labbra sottili e rosee.
-"Ci sarò sempre!" Rispose.
-"A domani allora." Harry sorrise, si avvicinò al bambino e gli lasciò un bacio sulla guancia, prima di girarsi e correre via.

Da quel giorno Harry e Louis avevano appuntamento al parco, sempre allo stesso orario e nello stesso punto, e non mancava giorno in cui i due bambini non ridevano, scherzavano o si abbracciavano amichevolmente. In breve tempo divennero inseparabili e ciò che faceva l'uno faceva l'altro. Si insegnavano cose a vicenda. Louis insegnava a Harry a giocare a pallone e Harry insegnava a Louis come creare mazzolini di fiori da poter regalare. In questo modo, velocemente, i bambini passarono gli anni, creandosi dei ricordi assieme e diventando l'uno parte dell'altro.



-Otto anni dopo.


Era un caldo pomeriggio estivo e Harry era al parco, ad aspettare Louis che, come al solito, era in ritardo. Si guardava attorno beandosi dei tiepidi raggi del sole che filtravano tra le foglie degli alberi, ogni tanto chiudeva gli occhi e restava a pensare in silenzio, cullato da un leggero venticello. Improvvisamente due mani calde gli si posarono sugli occhi e delle labbra sottili lasciarono un bacio sulla sua guancia destra.
-"Sempre in ritardo eh?" Disse ridendo, ancora con le mani dell'altro poggiate sugli occhi.
-"Sei il solito polemico... Che saranno mai dieci minuti!" Rispose Louis alzando gli occhi al cielo, consapevole che l'altro non potesse vederlo, ma si sbagliava. Harry riusciva a prevedere e a capire ogni mossa che faceva il compagno, nonostante non lo potesse vedere, infatti "So che hai alzato gli occhi al cielo Louis Tomlinson!" disse poco dopo il riccio ridendo e scostando le mani del liscio dai propri occhi.
-"Riesci sempre a scoprirmi eh?" Disse l'altro sorridendo. E quel sorriso illuminò gli occhi di Harry, perchè nonostante lo conoscesse da otto anni si stupiva ogni volta. Si stupiva del fatto che nonostante fosse passato tutto quel tempo gli faceva sempre lo stesso effetto, gli riempiva il cuore e la mente e gl'impediva il flusso regolare dei pensieri, in poche parole lo mandava in tilt e ci voleva una buona manciata di minuti per farlo riprendere.
-"Dai facciamo una passeggiata!" Disse infine il liscio prendendolo per le spalle.
I due ragazzi passeggiarono per un lungo lasso di tempo, finchè il buio non calò e restarono solo loro in quel parco che tante volte li aveva ospitati. Un'atmosfera leggera avvolgeva i due giovani, che in tutti quegli anni non si erano mai trovati in un momento simile. Qualcosa, nell'ultimo periodo, era cambiato tra loro, prima stavano a scherzare, ridere, giocare, invece ora passavano il loro tempo in silenzio, a contemplarsi, perdendosi spesso l'uno negli occhi dell'altro. Il blu si specchiava nel verde e viceversa, creando una miscela di colori ed emozioni che i due tentavano di capire, senza però alcun successo. Anche quella volta i due ragazzi si ritrovarono in silenzio a fissarsi negli occhi, illuminati solo dalla fioca luce emessa da un lampione poco lontano.
-"Lou..." Disse Harry, cercando di spezzare il silenzio calato su entrambi.
-"Dimmi Haz." Il maggiore non distolse lo sguardo dagli occhi dell'altro.
-"Che ci sta succedendo?" Louis abbassò gli occhi a fissare le proprie scarpe per poi rialzarli subito dopo a contemplare il viso perfetto del ragazzo di fronte a lui.
-"Che vuoi dire?" Chiese perplesso.
-"Voglio dire, perchè stiamo sempre in silenzio? Non ti va più di stare con me? Una volta scherzavamo, ridevamo, ora invece mi guardi soltanto, senza proferire parola, io non capisco. Ho fatto qualcos..." L'indice di Lous si andò a posare sulle labbra perfette di Harry, quelle labbra che non facevano altro che sputare parole che arrivavano insensate alle orecchie del maggiore. Sorrise dolcemente fissando gli occhi verdi del riccio, velati da una nota di preoccupazione. Come poteva solo minimamente pensare che non aveva più voglia di passare del tempo con lui? Lui che riempiva le sue giornate ormai da otto lunghi anni, che lo faceva sentire speciale anche solo sorridendo e che lo sosteneva per qualsiasi sua scelta o dccisione, stupida o insensata che fosse.
-"Harry... Come puoi pensare questo?" Disse, cercando di dare voce ai suoi pensieri.
-"Io... Non lo so, non lo so proprio. So solo che però qualcosa è cambiato, ti sento diverso." Abbassò gli occhi e serrò le labbra, spaventato dalla risposta che avrebbe potuto ricevere, lasciando Louis sbigottito.
Forse era finalmente arrivato il momento di parlare chiaramente.
-"In effetti hai ragione Harry..."- Il riccio ebbe un sussulto a sentire quelle parole -"Tra noi è cambiato qualcosa. O chissà, forse sono cambiato io." Disse Louis con un mezzo sorriso.
-"Io... Non saprei come definire questo cambiamento."- Continuò lui -"E' stato tutto improvviso in effetti, prima scherzavamo ora passeggiamo in silenzio, prima parlavamo ora ci guardiamo. E' strano se ci pensi!"- Louis fece una pausa, mentre Harry tentava di capire il lungo giro di parole che faceva il compagno. -"Questo sai che significa?" Chiese infine.
-"Ehm, a dire il vero no!" Rispose il riccio, con sguardo confuso.
-"Significa che ormai non c'è più bisogno di certe sottigliezze, significa che i nostri silenzi valgono più di mille parole." Il cuore di Harry mancò un colpo. Quelle non erano parole da Louis, cosa stava accadendo? Instintivamente abbassò lo sguardo, perchè quello del maggiore era diventato improvvisamente impossibile da sostenere, e cercò di respirare normalmente, ottenendo blandi risultati.
-"Harry, guardami." Disse Louis, dopo un momento di silenzio,
-"Non ci riesco..." Sussurrò a fatica il minore, mantenendo gli occhi bassi. Due dita si poggiarono sotto il mento di Harry, constringendolo ad alzare lo sguardo da terra e a puntarlo negli occhi azzurri del compagno.
-"Harry... Io non so cosa sia accaduto tra noi, ma qualcosa è cambiato. Come ti ho detto abbiamo sostituito le passeggiate al parco agli scherzi e gli sguardi alle parole"- Louis fece una pausa -"E io... Io credo di aver sostituito l'amore all'amicizia." A Harry gli si bloccò il respiro. Aveva sentito bene? Louis, il suo Louis, quel ragazzo che sognava fin da quando aveva la tenera età di otto anni, quel ragazzo che trovava perfetto in ogni sua piccola sfaccettatura e per cui avrebbe fatto qualsiasi cosa, in quel preciso istante gli stava dicendo che in qualche modo si stava innamorando di lui? Di Harry Styles?
-"Cosa?" Il riccio riuscì a dire solo questo.
-"Hai sentito bene Harry, io credo di essermi innamorato di te. Non so come sia successo, è stato tutto veloce, anche troppo, c'ho messo qualche anno per capirlo, credo, ma ora sono sicuro... Cioè, sono quasi sicuro, perchè si, insomma, cosa può essere se non amore?
Quando ti guardo negli occhi una parte di me si va ad incastonare nelle tue iridi verde smeraldo ed'è per questo motivo che quando ci fissiamo mi sembra di specchiarmi all'interno di me stesso, quando sorridi e spuntano quelle tue meravigliose fossette non posso fare a meno di sorridere anche io, perchè in qualche modo quando tu sei felice lo sono anche io, ed'è quello che succede alle persone innamorate, no? Voglio dire, quale persona potrebbe trovare la propria anima gemella mentre gioca a pallone al parco? Ok, questo non centra nulla, è vero, però..." Stavolta fu l'indice di Harry a posarsi sulle labbra di Louis, che per l'emozione era finito per divagare.
-"Zitto e baciami, stupido!" Il riccio disse solo questo prima di scostare il dito dalle labbra dell'altro per poter farle coincidere con le proprie.
Fu uno di quei baci semplici e dolci, uno di quelli che poche persone riescono a dare nell'arco della loro vita, uno di quelli che non si dimentica più, che anche se casto racchiude dietro un'infinità di emozioni. Fu uno di quei baci che aspettano di arrivare anche un'intera vita, ma che quando arrivano ti danno alla testa, ti lasciano il sapore di quella persona sulle labbra fino alla fine dei tuoi giorni, ti fanno sentire come se non esistesse paradiso, perchè il paradiso è quello che stai vivendo in quel momento mentre fai scontrare le tue labbra con quelle della persona che ami. E Harry e Louis avevano avuto la fortuna di scambiarsi proprio uno di quei baci, che sicuramente non si sarebbero dimenticati per il resto delle loro vite.



-Dodici anni dopo.


-"Darcy! Torna qui, per l'amor del cielo!" Un Louis Tomlinson ormai trentenne richiama a gran voce la propria figlia al parco, visibilmente interessata ad altro e poco intenzionata ad ascoltare il padre.
-"Lasciala andare love." Un paio di braccia forti strinsero dolcemente la vita sottile del liscio.
-"Ma, love... Potrebbe farsi male, essere rapita, essere avvicinata da mal'intenzionati, perdersi e chissà quante altre cos..." La mano di Harry andò a tappare la bocca di Louis, mentre quest'ultimo continuava a farfuglire quanto fosse pericoloso lasciare andare da sola una bambina di otto anni al parco.
-"Pensa se mia madre avesse fatto la stessa cosa che stai facendo ora con lei, con me. Non ti avrei mai conosciuto!" Louis sorrise e scostò la mano del riccio dalla sua bocca, voltandosi.
-"Harry, hai mai sentito la leggenda del filo rosso dell'amore?" Disse il maggiore.
-"No."- Lo sguardo di Harry si fece corrucciato, -"Narramela!"
-"Una leggenda giapponese"- iniziò Louis -"dice che esiste un filo rosso legato per un'estremità al mignolo di una persona e per l'altra estremità al mignolo di un'altra. La credenza vuole che queste due persone in qualsiasi modo s'incontreranno e si ameranno, e solo dopo aver passato più di 24 ore insieme quel filo si scioglierà e loro resteranno legati dall'amore per sempre. Sei tu il mio filo rosso Haz, in un modo o in un altro io ti avrei trovato comunque." Concluse il maggiore avvicinando il riccio a se.
Harry sorrise dolcemente al ragazzo di fronte, carezzandogli i capelli. In qualche modo ciò che gli aveva detto Louis in quel momento era giusto, nonostante fossero passati tanti anni, nonostante si fossero separati tante volte, loro si ritrovavano sempre, spinti da una forza che il genere umano non potrà mai riuscire a capire. Nonostante gli anni, le difficoltà e gli ostacoli loro avevano continuato ad amarsi, rafforzando sempre di più il loro legame, diventanto ormai indissolubile. Erano riusciti ad abbattere ogni barriera e ad avere tutto ciò che volevano, un matrimonio stabile, una casa e una splendida bambina, non era molto, ma a loro bastava questo per essere felici, il resto era superficiale.
-"Papà papà." La bambina castana si aggrappò alla camicia di Harry.
-"Che c'è principessa?" Le rispose il ragazzo carezzandole i capelli.
-"Ho conosciuto un bambino simpaticissimo!" Disse tra un sorriso e l'altro Darcy. Harry e Louis si guardarono complici, che la storia si stesse ripetendo?
-"Si tesoro?" Chiese Louis accennando un sorriso.
-"Si! Ci rivedremo di nuovo domani."- La bambina fece una pausa. -"Noi ci saremo domani al parco, vero?" Chiese, ccorrucciando lo sguardo.
-"Ci saremo sempre!" Dissero in coro i sue ragazzi.
-"Ma ora dobbiamo proprio andare!" Disse Harry prendendola per mano.
La piccola diede l'altra mano a Louis mettendosi al centro dei due e lasciandosi dondolare dalle braccia forti dei genitori, continuando a raccontare della nuova conoscenza fatta.
Così, tra una risata e l'altra, i tre lasciarono quel parco tanto amato, che aveva donato loro tanti momenti e ricordi speciali e che sicuramente avrebbe continuato a donarne nel corso degli anni a venire.






*Spazio autrice*

Tan tan taaaan!!! Dopo anni e anni e anni e... ok basta. Dunque, dopo anni di attesa rieccomi di nuovo con una nuova Os fresca fresca sulla mia (nostra) amata OTP. Sono quasi commossa, c'ho lavorato due giorni ed'è venuta un emerita caca.... no dai, è carina! Ma questo dovete dirmelo voi, quindi fatemelo sapere attraverso una recensione... ve ne sarei taaaanto grata *occhi da orsetto*.
Spero mi arrivi presto ispirazione per una nuova Os "carina" almeno la metà di questa. Grazie in anticipo e ciao a tutte/i

Ps: vorrei ringraziare mia cugina che ormai mi fa da consulente per ciò che scrivo e mi ha consigliato per la fine.. Ciao Boo, so che leggerai, ti voglio bene kfjgngje <3
  
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