Capitolo Terzo- Il giallo
Il sole invadeva la stanza, colorando il mondo della bambina dagli occhi neri e attenti.
Lei dipingeva sulla sua tela bianca, fatta eccezione per la mela rossa dagli occhi e il naso arancio e la foglia blu.
Voleva disegnare dell'acqua, così prese con il pennello del giallo grano e delineò l'acqua a destra del frutto.
Scivolava lenta e calma, senza una meta.
- Perché diamine mi hai usato per fare l'acqua? Io sono il colore del grano! -.
- Dipingo l'acqua di giallo perché mi piace così. -
La bambina dagli occhi neri intinse un'altra volta il pennello nel colore e si dedicò alle gocce.
Una pennellata, un'altra, colore su colore.
Creava il suo mondo fatto di piccoli piaceri.
Il sole, il grano, i capelli di quel bel bambino che ti sorride.
Una casa, quel campo giallo e silenzioso.
Al mondo tutto ha un proprio colore che noi vediamo alla luce del sole.
Ma non per forza dobbiamo colorare una cosa del colore che ha.
Dipingiamo come più ci piace.
E' in un deserto di rocce bianche.
Il sole, stranamente albino, spande generoso i suoi raggi.
La bambina dagli occhi neri guarda spaesata in giro, cercando un segno di vita.
C'è solo una pianta bianca con un fiore giallo appena sbocciato.
La bambina si china e vede un'ape bianca e dorata che s'immerge nel polline.
Inizia a camminare, arrampicandosi sulle rocce, finché non vede una testa dorata dai capelli lunghi e lisci. Ha dei pantaloni gialli e in mano uno di quei fiori.
Sorride alla bambina dagli occhi neri, per porle il fiore.
- Per te... - sussurra, prima di scomparire.
Le rocce bianche si colorano di arancio e giallo, anche se il cielo rimane bianco.
La bambina dagli occhi neri cade in una buca, sfuggendo così al sogno.
Ma ha ancora in mano il fiore giallo.
Il giallo colore del sole che ci dona la vita e del grano che ci sfama.
Colora il mondo come più ti piace, utilizzando il giallo.