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Autore: ciccia98    02/09/2013    2 recensioni
Maka è partita per un "percorso", lasciando solo Soul alla Shibusen, ritorna dopo quattro anni per aiutare a contrastare una nuova minaccia e insieme a lei arriveranno nuovi personaggi.
Tante cose sono successe, tante cose sono cambiate, tanti atteggiamenti intollerabili, tante questioni lasciate in sospeso.
Separarsi con l'amaro in bocca, per poi ritrovarsi quattro anni più tardi... Niente è più come prima, niente è come sembra. Cosa accadrà?
Estratto dal capitolo 2:
-" Tu sei solo mia. " Soffiò rauco Soul, nell'orecchio di Maka.
Lei si voltò da quella stretta appoggiando le mani sul petto di Soul, si ritrovò a guardare quei occhi rubino, che tanto la sapevano ipnotizzare. " Io non sono tua e tu non sei mio. "
Si avvicinò alle sue labbra carnose, tanto da volerle mordere.
" Non più.." Riprese depositando un leggero bacio sull'angolo della sua bocca. -
Spero di avervi incuriosito.
Buona lettura!
Ciccia.
Genere: Azione, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Franken Stein, Maka Albarn, Soul Eater Evans
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Power Of The Soul'
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No, non è una allucinazione.. Ho veramente aggiornato dopo quanto? Non voglio neanche saperlo! :( mi dispiace di farvi aspettare sempre tanto veramente.
Spero veramente che, questo capitolo tanto atteso, vi piaccia..
Ci vediamo nelle note finali!
Buona lettura,
Ciccia.
*Kami è il nome vero della madre di Maka, almeno così mi hanno detto

 

The Power Of The Soul

Capitolo 7

Il Peso Delle Proprie Azioni

 

 

<< Ciao mamma. >>
Se le avessero detto che sua madre aveva rimesso piede a Death City non ci avrebbe mai creduto.
La più grande signora della falce Kami* ritorna a Death City dopo vent'anni che non si era fatta né sentire né vedere in quella città. Per chi poi? Per lei? L'aveva combinata così grossa da farla ritornare in una città che lei evitava come la peste?
Non voleva crederci, non poteva essere così. Era sicura che non sarebbe venuta, era convinta che lei avrebbe aspettato la sconfitta del Kishin per far incominciare una serie di conseguenze delle azioni che aveva fatto.
Ma ora era lì davanti a lei che la scrutava con uno sguardo di ghiaccio, sorrideva come era solita fare, ma lei sapeva che le sue labbra non seguivano mai gli occhi, non si riusciva mai a capire quale dei due fosse vero. In quel momento pensò che il sorriso fosse falso, perché sapeva che, per essere lì, doveva essere molto più che incazzata con lei. Poi lo confermava la frase che aveva detto: “Cosa c'è peggio di una madre delusa dalla propria figlia?”
Sapeva di averla delusa, più di una volta, non l'aveva fatto di sua volontà, era stata smossa da istinti che pensava fossero spenti da tempo.
Forse aveva avuto ragione sua madre, non doveva ritornare a Death City, ma lei l'aveva disubbidita, quella è stata la prima delusione recata a lei. Era sicura che quando sua madre seppe che lei sarebbe ritornata a Death City dopo soli 4 anni lei si fosse arrabbiata. Ma quello che non capì e perché non l'aveva fermata, poteva farlo senza alcun problema, eppure l'aveva lasciata libera di andare.
Forse l'aveva messa alla prova?
Beh, se così fosse stato, l'aveva delusa pure lì, perché aveva ceduto su tutta la linea. Sua madre l'aveva avvertita che ritornando nella propria città Natale si perdevano tutti gli sforzi fatti fino a quel momento, ma lei non le aveva creduto.
Vide sua madre allargare le braccia. << Che c'è Maka? Non abbracci tua madre? >>
Capì, fece un sorriso e si avvicinò a lei e si fece abbracciare.
Pensava che le dicesse qualcosa invece rimase in silenzio abbracciandola. Poi alzò la testa e guardò Roxy. << Vai. >> Le disse semplicemente.
Lei annuì senza dire nulla e sparì.
Sciolsero l'abbraccio.
<< Lei è tua madre?? >> Fece stupido Star strabuzzando gli occhi.
Maka si limitò ad annuire.
<< Kami! Ogni volta che la vedo è sempre più bella. >> La adulò Frost.
La madre di Maka sorrise. << Frost, sempre gentiluomo come sempre. Ma devi avere occhio a chi regali i tuoi bei complimenti. >>
Lui mise una mano sul cuore solenne. << Ho sempre buon occhio quando dico parole verissime come le ho detto! >>
<< Ora non n'è hai avuto. >> Lo congelò la signora della falcie.
Frost deglutì visibilmente. << Mi scusi, pensavo- >>
<< Di nulla. >> Lo interruppe. << Non sono dell'umore per ricevere delle l'odi. >>
Lui si limitò ad annuire comprendendo.
Kid si fece avanti, quasi di fronte a lei. << E' un onore incontrare la madre di Maka! >>
Lei lo squadrò. << Tu sei il figlio del Sommo Shinigami. Non ci assomigli proprio. >>
A Kid gli caderò le braccia. << In effetti. Invece lei e Maka siete due gocce d'acqua. >>
<< Sbagliato. >> Rispose contrariata. << Se mia figlia mi assomigliasse almeno un po', non farebbe certe stupidaggini. >>
Maka si irrigidì sentendo quel rimprovero così glaciale.
Kid si schiarì la voce. << Mi scusi, non credo che Maka abbia fatto nulla di male. Anzi ha fatto molto per noi, ci ha aiutati a migliorare. >>
Maka fece per rispondere, prima dell'inevitabile, ma fu fermata da una mano sulla spalla.
<< Non ti intromettere. >> Le ordinò sua madre.
Lei annuì e si stette in silenzio.
Tutti i membri del gruppo rimasero scioccati a quella visione di Maka.
In quei giorni era sempre stata combattiva, minacciosa, una leder a cui nessuno poteva mettere parola sulla sua. Ma ora invece seguiva gli ordini, non seguiva neanche quelli di Shinigami, sembrava intimorita, fatto sta, che si stette in silenzio.
Kami si rivolse di nuovo a Kid. << Lascia che decida io cosa ha fatto di giusto o sbagliato Maka. Già aver messo piede in questa città è stato uno sbaglio, poi aiutare dei suoi coetanei a discapito suo è stato un errore madornale. >>
<< Mi sembra che ai tempi eri sempre la prima ad aiutare i tuoi coetanei, non importava se tu perdevi giorni di allenamento. Come fai a dire che una cosa sia sbagliata se l'hai fatta anche tu? >> Una voce parlò provocatoria dietro le loro spalle.
Maka si girò insieme a sua madre, fu lei a parlare. << Stein! Quanto sei invecchiato! Quasi non ti riconoscevo più! >>
<< Tu invece sei diventata una bellissima donna! >> Ribatté Stein, poi con uno sguardo scuro continuò. << E' il modo di fare che non assomiglia a quello di una volta. >>
Kami fece spallucce. << C'est la vie. >> Non diede alcuna spiegazione, non era di fondamentale importanza. << Dato che in queste settimane mia figlia è rimasta indietro vorrei allenarla se non ti dispiace. >>
Stein sorrise incredulo, era così cambiata... << Per me va bene. Potremmo allenarci tutti su lo stesso campo. >>
<< Purtroppo non è possibile. >> Rispose Kami. << Io e lei ci prendiamo molto spazio. Se per oggi potreste evitare di allenarvi, ci fareste un favore. >>
<< Ci possiamo spostare noi. >> Propose Maka.
<< No. >>
Maka sbuffò contrariata, ma rimase comunque in silenzio.
Stein fece spallucce. << Come vuoi tu. Suppongo che Shinigami ti voglia parlare. >>
<< Ci andrò dopo. Prima l'allenamento. Se volete scusarci.. >> Kami stava cercando con gentilezza, che poi non lo era, di far spostare tutti.
Star sbuffò. << Almeno possiamo assistere? Dato che oggi mi volevo allenare. >>
<< Maka? >> Kami diede la parola a sua figlia.
<< Veramente.. >>
<< Maka! >>
<< Fate quello che volete. >> Si arrese lei.
Sua madre sorrise. << Bene allora incominciamo. >>
Tutti si spostarono, compresi Alexis e Frost, lasciando lo spazio necessario per l'allenamento.
<< Non capisco perché non ci possiamo allenare anche noi. >> Sbuffò Star.
<< Diciamo che gli allenamenti della madre di Maka sono un po' particolari. >> Rispose vago Andrea.
Sentirono qualcuno correre nella loro direzione. Si voltarono e videro Spirit con le mani sulle ginocchia tutto sudato. << E' vero che c'è Kami? >>
Tutti si limitarono ad annuire.
<< Dov'è voglio vederla! >>
<< Non puoi. >> Rispose Frost. << Stanno appena incominciando l'allenamento e di solito usa una barriera insonorizzata che protegge tutto l'allenamento. >>
<< Si può vedere attraverso la barriera? >> Chiese Spirit calmandosi.
Lui annuì.
Spirit si diresse ai limiti della barriera e guardò.

 

<< Come stai? >> Chiese Kami.
<< Puoi evitare di prendermi in giro? >> Rispose Maka a sua volta.
Sua madre sorrise. << Non era una presa in giro. Sono sicura che ti senti sicuramente felice dopo la cavolata che tu hai fatto. >>
Maka deglutì, non se ne pentiva, ma questo era meglio non dirlo. << Non posso tornare indietro. >>
<< Infatti farò in modo che tu vai avanti nel verso più giusto. >> Le rispose fredda.
Maka annuì, attendendo un comando dalla propria madre.
<< Bene incominciamo. Attaccami. >> Le ordinò Kami.
<< Cosa? >> Maka non riusciva a credere alle proprie orecchie.
<< Ho detto attaccami, con tutta la tua forza. >>
Maka scosse la testa incredula. << No, non posso farlo. >>
<< Non ti ho chiesto se potevi. Devi farlo è basta. >> Le ordinò sua madre fredda e sprezzante.
Maka strinse i pugni. << Non ci riesco. >>
<< Sei patetica. >> La offese sua madre.
Ma lei non reagì, sapeva che quella di sua madre era una provocazione. Tre anni fa aveva fatto allo stesso identico modo, lei non era riuscita ad attaccarla, più tosto si era esposta alle peggiori torture, ma a sua madre non l'avrebbe potuta toccare, neanche se lo immaginava volerlo.
Sua madre sparì dalla sua vista e riapparse un istante dopo a pochi centimetri da lei.
<< Patetica. >> Sussurrò prima di darle un pugno con la propria anima allo stomaco.
Dopo un lungo volo, Maka sbatté su un tronco di un albero, per poi strisciare e finire a seduta sul terreno.
<< Alzati e battiti. >> Le ordinò ancora una volta sua madre, ma lei scosse la testa che ancora le doleva per il brutto colpo subito.
<< Sei solo una bambina che non riesce a difendersi. >> La derise sua madre.
Lei si alzò a fatica. << Non vedo perché mi debba difendere da mia madre. >>
<< Per il semplice motivo che ti potrei uccidere anche se sono tua madre. In battaglia ogni parentela, ogni sentimento non esiste. >> Le rispose secca Kami.
Maka sorrise avvicinandosi a lei. << Non riesco ad essere fredda come te. >>
<< Lo stavi diventando, ma tu avevi il bisogno di disubbidire! Come una bambina! >> La rimproverò.
<< Non sono stata abbastanza forte. >> Ammise Maka. << Ma almeno ho avuto la forza di tentare, quella che non hai avuto tu. >>
Ricevette subito dopo una scarica di elettricità, sembrava che stesse per bruciare, ma la scarica si fermò e lei sfiancata, cadde sulle ginocchia.
<< Potevi benissimo difenderti. Se non ti importa della tua incolumità, vedrò di attaccare qualcun altro. >>
Alzò subito la testa con sguardo terrorizzato. << Cosa hai in mente? >>
Non le rispose bensì si diresse verso il gruppo che c'era oltre la barriera creata proprio da sua madre.
Le spalancò gli occhi capendo subito le sue intenzioni. << No! >>
Lei si voltò lanciandole uno sguardo gelido. << Che c'è Maka? Non riesci a controllare più le tue emozioni? >>
Lei si irrigidì. << Per favore- >>
<< Cosa? >> La interruppe. << Che ne dici possiamo fare uno scontro contro di lui. >>
<< Lui no. >> Quasi pregò, perché doveva coinvolgere proprio lui? No c'era motivo, perché gli doveva fare quello?
<< Fermami. >> Le suggerì voltandosi di nuovo verso il gruppo.
Maka strinse i pugni guardando le spalle di sua madre.
Non riusciva a crederci, non poteva crederci. Voleva vedere lei se le avrebbero toccato a Spirit. Maka era sicura che lo volesse ancora bene, ma era brava a non dimostrarlo, però non era mai ritornata da lui, per oltre vent'anni, forse perché aveva paura, appunto, di legarsi troppo ai sentimenti che provava per lui.
In effetti aveva ragione sua madre, era un punto debole legarsi ad una persona, quindi era meglio allontanarsi da essa, non solo ignorandolo.
Lei ci aveva provato, ma non c'era riuscita. Le era mancato troppo, voleva solo vederlo, forse era anche per quello, se non soprattutto, che aveva accettato la richiesta d'aiuto.
Certo lei non poteva sapere che sarebbe finito in quel modo, per quanto in fondo lo aveva sperato, ma sua madre non poteva farne una colpa, punendola.
Non prendendo di mira lui. Una cosa era colpire, ferire lei, ma lui non aveva colpa.
Doveva fermarla, anche se non riusciva ad attaccarla, ma almeno prendendo tempo.
Si alzò e corse verso di lei, raggiungendola.
Lei si girò immediatamente alzando una mano e creando una bolla dove la rinchiuse, dentro di essa si crearono varie correnti elettriche che la colpirono, causandole dolore in tutto il corpo.
Vide sua madre girarsi e continuare il suo cammino.
No, no. NO!
<< Non c'entra! E' una questiona mia e tua! >> Urlò tentando di convincerla, il dolore non le permetteva di pensare lucidamente.
<< Lui è la causa di tutto. >> Ribatté sua madre senza fermare il suo cammino.
Lei era quasi vicina stava per allungare una mano verso di lui.
Maka esplose. << Noo!!! >>
Liberò tutta la sua anima, rompendo la bolla in cui era stata rinchiusa, travolse la madre e dentro la barriera si vide solo luce abbagliante...

 

<< Maka! >> Urlò Spirit. << Ma che diavolo fa?! >>
<< E' il suo modo di allenarla. Anch'io, la prima volta che ho visto un loro allenamento, sono rimasto scioccato. >> Rispose Andrea neutro.
<< Ma a quale scopo? >> Sbotto Spirit infuriato. Odiava l'idea che la sua bambina stesse soffrendo soprattutto per colpa della sua stessa madre. La stessa madre che lui amava ancora oggi e che sua figlia venerava.
Andrea sospirò. << Controllo delle emozioni. Come robot. L'obbiettivo di Kami e non far provare alcuna emozione in battaglia. Lei c'è riuscita dato che se dovesse combattere, non vedrà chi ci ha di fronte. Vuole che Maka ci riesca pure. >>
<< Ma non così rudemente! >> Fu Stein a parlare questa volta, era rimasto pure lui sconvolto da quel tipo di allenamento.
Andrea non ribatté, era inutile farlo.
Soul si stava controllando con tutte le sue forze. Cercava in tutti i modi di non intervenire, ma si vedeva lontano un miglio che lui era teso.
Ignorava ciò che gli altri dicevano, la sua attenzione era rivolta dentro la bolla. Non riusciva a sentire quello che dicevano ma aveva visto nitidamente il pugno sferrato dalla madre di Maka.
Come si poteva essere così crudeli? Poi con la propria figlia?
D'un tratto vide Kami voltarsi e incamminarsi, gli sembrò che venisse proprio verso di lui, un brivido gli corse lungo la schiena.
Che l'avesse preso di mira? Che tutto quella situazione si fosse creata per colpa sua? Per quello che era successo la scorsa notte? Per questo Maka non voleva abbandonarsi insieme a lui?
Quante domande una sola occhiata poteva fargli venire.
Ora che ci pensava, Maka era cambiata dopo quel percorso, dove si era allenata con sua madre. Era per quello che al suo ritorno era così reticente con lui? Per rispetto di sua madre? O per paura di lei?
In quel momento vide la madre di Maka rinchiudere la propria figlia dentro una bolla piccola dove si intravedevano mini fulmini.
Perché la stava torturando? Per quale scopo?
D'istinto allungo una mano verso la barriera, ma venne scottato.
<< E' inutile. >> Gli disse Andrea. << La barriera svanirà ad allenamento finito. >>
<< E quando dovrebbe finire? >> Chiese Tsubaki, anche lei tesa per quello che stava succedendo alla sua amica.
<< Quando Maka cederà. >> Rispose secca Alexis.
<< Che intendi dire? >> Chiese distaccato Kid, ma infondo anche lui era preoccupato.
Alexis sbuffò. << E' difficile da spiegare, quando uscirà lo capirete, a proposito non toccatela e non rivolgetele la parola per nessuna ragione. >>
Nessuno ebbe il tempo di chiedere il motivo che videro una luce riempire tutta la barriera creata da Kami. Presto la luce si espanse per tutto il bosco non permettendo, così, di poter vedere neanche ad un palmo dal proprio viso: Tutti furono accecati dalla luce.
Essa era così luminosa da accecare chiunque, ma trasmetteva calore e una forza così immensa da sentirsi protetti dentro di essa, ma, in un certo senso, poteva anche intimorire.
Quando la luce cessò di espandersi per tutto il bosco, videro uscire dalla barriera ancora illuminata, Maka con addosso il suo solito impermeabile con il cappuccio a coprirle il volto.
Passò in mezzo al gruppo come se nulla fosse successo, come se loro in quel momento non ci fossero, come se non li vedesse. I suoi occhi erano rivolti altrove, in altri pensieri.
Soul appena la vide tentò di fermarla, ma venne bloccato da una voce dietro le sue spalle. << Non ti consiglierei di farlo, se non vuoi morire in una frazione di secondo senza neanche darti il tempo di sentire dolore. >>
Non la conosceva, ma da quel poco che aveva visto e da quello che aveva sentito, la odiava con tutto se stesso. Come poteva una madre comportarsi così?
Per la sua comprensione non esisteva risposta.
Una volta che Maka sparì dalla sua vista, si voltò verso la leggendaria maestra d'armi. << Come puoi farlo?! >> Le urlò con rabbia.
Lei aggrottò la fronte, infastidita. << Non mi faccio giudicare da una buki, che, per giunta, non è in grado di vedere le cose obbiettivamente, ovviamente no quando c'è Maka. >> Non gli diede neanche il tempo di rispondere, come se lui non avesse importanza, cambiò discorso e interlocutore, si rivolse a Stein. << Immagino che Shinigami voglia vedermi. >>
Lui annuì confermando. << Ma Maka? >>
<< Ci raggiungerà appena terminato di scaricarsi. >> Rispose freddamente, prese ad incamminarsi, nessuno osò proferire parola neanche Spirit scioccato com'era, aspettava la convocazione di Shinigami e poi avrebbe parlato con Kami, anche con la forza.

 

<< Kami, bambina mia! Da quanto tempo che non ti vedo! Sono felice che tu sia qui! >> Shinigami l'accolse con estremo calore.
Tutto il gruppo si era diretto nella stanza della morte, si spostarono di lato per lasciare la grande maestra della falce, Kami, al centro della stanza, sola.
<< Shinigami noto che non è cambiato per niente. Le devo rammentare che non sono più una bambina. >> Gli rispose con rispetto con rispetto Kami, poi il suo tono, come la sua espressione, cambiò. << Non credo proprio che lei non mi veda da molto. Comunque la fatto apposta, vero? >>
<< Non ti vedevo da più vent'anni e non accennavi a venirmi a trovare. >> Si giustificò Shinigami spingendo i suoi indici dei suoi guantoni.
Gli spettatori che assistevano a quella strana conversazione non riuscivano a capire di cosa stessero parlando.
Lo sguardo di Kami di fece duro. << Non è un motivo per coinvolgere anche Maka! È solo una bambina, accidenti! Debole come qualunque ragazza della sua età. >>
<< Ti rammento che non è più una bambina. È lei ha avuto il coraggio di tornare e affrontare le difficoltà. Quello che non hai avuto tu! >> Shinigami la rimproverò come un padre rimprovera alla propria figlia.
<< Maka è tornata per orgoglio verso se stessa per dimostrarsi che era forte e per disubbidire a me! Io apposto suo, non mi faccio vincere dall'orgoglio, ma ragiono obbiettivamente se la scelta sia quella giusta. >>
<< Orgoglio e disubbidienza, mi dici? Io non credo. >> Shinigami lanciò una frecciatina diretta proprio a Kami.
Frecciatina che andò a segno, Kami strinse i pugni. << Lei si occupi di gestire la Shibusen, che di mia figlia mene occupo io. >>
<< Non capisco. >> Sussurrò appena Spirit, quasi intimorito da tutta quella conversazione.
Kami sospirò. << Ecco perché odio parlare con delle persone che non sanno nulla. >>
<< E' giusto che sappiano. >> Ribatté Shinigami.
<< Cosa? >> Una limpida, quanto fredda voce, riecheggiò in tutta la stanza della morte, subito dopo comparve Maka in mezzo alla stanza, poco dietro a sua madre, con il capo coperto dal cappuccio. << Che sono stata solo una semplice pedina per far tornare indietro mia madre a Death City, a loro cosa importa? >>
<< Detto da questo punto di vista... >> Ci pensò su Shinigami, dopo una breve riflessione scosse la testa. << No, volevo che tornavate entrambe. Ero sicuro che Maka avrebbe accettato la richiesta d'aiuto che le ho inviato e dato che Maka ha una qualità stupefacente nel fare il contrario di ciò che gli dice sua madre. Ho pensato che all'ennesimo sbaglio di sua figlia, Kami sarebbe venuta per mettere lei sulla retta via. >>
<< Ma la notte dorme o pensa a questi piani assurdi? >> Domandò ironica Maka.
<< Intanto ho ottenuto ciò che volevo: vi ho ad entrambe qui! >> Ribatté prontamente Shinigami, serio ma con un filo di soddisfazione per il piano raggiunto.
<< Per un motivo sconosciuto. Ora mi dirà che la storia del Kishini è tutta una messa in scena. >> Sputò cattiva Maka, era completamente seccata dal comportamento di Shinigami.
Lui scosse la testa. << Purtroppo è tutto vero e tu lo sai bene Maka. >>
Maka abbassò la testa e rimase in silenzio.
<< Shinigami, perché ha voluto entrambe qui? >> Domandò secca Kami.
<< Vorrei che uniste le vostre forze per battere il Kishin. >> Rivelò in fine.
Kami strabuzzò gli occhi sorpresa, poi scoppiò in una sonora risata, quando ebbe finito parlò con voce glaciale. << Mi dispiace per lei ma io non combatterò contro il Kishin. >>
<< Pensi che Maka ce la possa fare? >> Chiese Stein intervenendo alla discussione.
Lei scosse la testa. << No, Maka non ce la farà mai. >>
<< Grazie. >> Disse ironica Maka, d'istinto. Il supporto di sua madre era leggenda quanto la sua onestà.
Kami avanzò verso Shinigami, ignorando il commento ironico di sua figlia. << Le avevo chiesto tenermela d'occhio, ma, a quanto sembra, ho sbagliato a fidarmi di lei. E per sua informazione, Maka non parteciperà allo scontro contro il Kishin. >>
<< Cosa? >> Un coro perfetto, tanto preoccupato da quella dichiarazione.
Tutto il gruppo rimase scioccato, compresa Maka.
<< Mi scusi signora Kami. >> Andrea si affiancò a Maka. << Credo che la scelta sia esclusivamente di Maka. >>
<< Maka farà ciò che dico io. >> Ribatté con fermezza la grande maestra della falce.
Tutti si voltarono sconvolti verso Maka in cerca di una conferma.
Lei abbassò la testa, colpevole, confermando tutto quello che aveva detto sua madre. Tutti rimasero sconvolti a vedere Maka così, l'avevano vista battagliera nessuno era in grado di fermarla, nessuno osava contraddire la sua parola. Ma ora in quel momento videro una Maka che sconvolse a tutti, indifesa e che subiva tutto ciò che diceva la madre.
Scosso dall'ira Andrea le afferrò un braccio, voltandola verso di lui. << Ma dico, sei impazzita!? Dov'è La mia Maka? Quella che niente e nessuno poteva controllare, quella che segue solo i suoi obbiettivi e non guarda chi le ha di fronte perché magari la distrae. Maka dimmelo! Dov'è? >> 
Maka alzò lo sguardo che fino a quel momento da quando è arrivata l'aveva tenuto basso, mostrò degli occhi spenti e privi di qualunque voglia di reagire.
Andrea non vide alcun spirito combattivo da quegli occhi, le sembrava spenta, ormai, per lei avevano perso.
<< Frost, lasciami. >> Gli sussurrò in un ringhio tra i denti.
<< Mi devi fare molto male, prima che io mi stacchi. >> Ribatté prontamente Andrea stringendo il braccio di Maka.
<< Non mi provocare. >> Lo avvertì per l'ultima volta Maka.
<< Non mi fai paura. E se ce l'avessi non scapperei come te. >> La sfidò guardandola dritto negli occhi.
Maka non vi vede più: Staccò il braccio di Frost con la sua forza dell'anima e poi gli diede un pugno carico di essa, non controllando la propria forza.
Tutto successe in un istante e Andrea volò dall'altra parte della stanza. Tutti rimasero a bocca aperta stupiti.
Maka si sistemò meglio il suo impermeabile. << Te l'ho già detto una volta, non mi provocare perché se decido di fare una cosa la faccio. Spero che sia chiaro, ora vado. Vi lascio preparare la missione per domani. >>
Detto questo, non dando neanche il tempo a qualcuno di ribattere, sparì nel nulla.
Stein guardò a Kami. << Perché Maka non deve partecipare alla missione? Quando è venuta qui era determinata a sconfiggerlo. >>
<< Se come dici tu, è determinata a farlo non si tirerà indietro. Scusatemi, ho una cosa da fare. Ci vediamo più tardi Shinigami. >> Aspettò solo l'annuire di Shinigami e si distolse anche lei nel nulla.
<< Io con queste due ci capisco sempre meno! >> Sbottò seccato Star.
Andrea si alzò ancora dolorante da terra. << Facci l'abitudine, poi quando sono insieme entrambe è meglio starci alla larga oppure ti puoi ritrovare peggio di me in questo momento. >>
<< Non possiamo obbligare ad entrambe di aiutarci. Dobbiamo cavarcela con le nostre forze, siete diventati più forti grazie agli allenamenti di Maka, Andrea ed Alexis. Sono sicuro che insieme a loro porterete a termine la missione, salvando Death City e il resto del mondo. >> Shinigami disse loro con orgoglio e speranza.
Tutti i presenti annuirono un po' amareggiati.
Un sospiro pesante si echeggiò nell'aria.
Tutti si voltarono verso Spirit, lui fece spallucce. << Dato che non partecipo alla missioni, vado anche io. >>
Detto ciò si diresse verso la porta della stanza della morte.
<< Quasi, quasi, credevo se ne andasse pure lui sparendo nel nulla. >> Commentò Star, ironico.
<< Il bello di essere una buki. >> Rispose Spirit un attimo prima di uscire.
Quando lui uscì tutto il gruppo si mise al cerchio e presero a lavorare un piano d'azione.

 


 

<< Sapevo di trovarti qui. >> Spirit sorrise, una volta tanto aveva avuto un po' d'intuito.
Lei di spalle scosse la testa. << Bugiardo. Sapevi solo che questo è l'unico posto dove poter osservare Maka allenarsi senza essere visto. >>
<< Ma sapevo comunque di trovarti qui a guardare lei scaricarsi. >> Ribatté prontamente Spirit.
<< Non hai mai fatto notare il tuo essere apprensivo a Maka, no? >> Chiese Kami, sapendo già la risposta.
Lui sorrise. << Per Maka sono e sarò sempre una padre che non è mai stato tale, ridicolo ai suoi occhi per come mi attaccavo a lei. >>
<< Lo sai vero, che se tu ti saresti comportato da te, saresti stato il suo idolo? >> Domandò ancora una volta Kami guardando sua figlia racchiusa nella sua stessa anima, sprigionava una forza immensa.
Sospirò. << Ho preferito che fosti tu il suo idolo. >>
<< Non ne vedo il motivo, sicuramente l'abbiamo delusa entrambi, tu con le tue storie e io con gli allenamenti che le facevo e faccio fare. >> Spiegò fredda Kami.
La fronte di Spirit si corrugò. << Perché le fai fare quei tipi di allenamenti? La distruggi così. >>
<< La faccio crescere, un giorno le servirà. >> Rispose girandosi verso di lui.
Lui strinse i pugni. << A cosa serve essere fredde e calcolatrici?! Tu non eri così! >>
<< Non è una cosa che tu puoi capire. Cambiando si cresce, devi solo accettarlo Spirit. >> Lo trattava come se fosse un bambino e lui si arrabbiava ancor di più.
<< Perché non la stai facendo combattere contro il Kishin? >>
<< Perché non è pronta. >> Rispose secca.
Spirit fece per ribattere, ma Kami continuò a parlare. << Le mie decisioni non si discutono, nessuno può capire. Tu lo capirai in seguito. >>
Spirit sospirò rassegnato, era così diversa però non riusciva a staccarle gli occhi da dosso, era bellissima, tutto di lei gli piaceva, anche i suoi cambiamenti. Non ne poteva fare almeno. E lui sapeva benissimo il motivo...
<< E inutile che mi guardi così. >> Kami lo destò dai suoi pensieri. << Ti ricordo di aver chiesto il divorzio sette anni fa ormai è tutto passato. >>
<< Io non le ho mai firmate quelle carte. >> Rivelò serio Spirit.
<< Non mi importa. Da quando te le ho inviate per non siamo più sposati e, almeno per me, sono libera da qualunque legame. >> Ribatté con noncuranza ritornando a guardare Maka allenarsi.
Lui si avvicinò a lei e con forza le prese il braccio voltandola verso di lui. << Per me no! Per me, tu sei ancora mia moglie e io tuo marito! >>
<< Non mi dire che non sei andato a letto con nessuna donna... >> Gli disse ad un palmo dalle sue labbra.
Spirit spalancò gli occhi, colto in fragrante, ma prima che potesse rispondere la maestra della falce, precisò. << Non mentire, ti ricordo che posso leggerti l'anima. >>
<< Questo non c'entra nulla! >> Ribatté Spirit arrabbiato. << Vent'anni che non ti fai sentire né vedere! Cosa pretendevi! >>
<< Se tu qua che pretendi. Anche io sono andata con altri uomini. >> Rispose con poca importanza alla rabbia di lui.
Lui si infuriò ancor di più sentendo quella rivelazione, strinse ancor di più la mano che stringeva ancora il braccio di Kami. << Io- >>
Kami lo fermò con un dito sulla bocca. << Sst! Sta arrivando, devo vedere una cosa. >>
<< Chi? >> Chiese spaesato Spirit, guardando la donna che gli aveva rivolto le spalle e guardava la propria figlia.
<< Storia lunga. Quando finirà tutto, te lo spiegherò. >> Chiuse il discorso, osservando la propria figlia.

 

Perché!?
Espanse la sua onda dell'anima dentro la barriera che aveva creato poco prima.
Perché permetterle di venire a Death City? Perché non aveva cercato di fermarla durante il suo viaggio verso la città? Perché le aveva permesso di arrivare lì dopo quattro anni?Perché aveva permesso di farla di nuovo affezionare ai suoi amici? Perché aveva permesso che lei li allenasse? Perché le aveva permesso di riavvicinarsi a Soul, sapendo il legame
che li legava?

Perché aveva permesso tutto questo, se non la faceva partecipare alla missione?
Perché Maka sapeva che sua madre sapeva tutto fin dall'inizio e non aveva fatto nulla per impedire a lei di commettere degli “errori”, come diceva lei, fatali.
Perché se, da quando era arrivata, aveva sbagliato tutto? Perché non fermarla prima?!
Strinse i denti e chiuse entrambe le mani in pugni, mise più forza nel suo eco dell'anima, fino a che non le mancò il respiro.
Lo mantenne ad un livello costante, anche se le forze non le permettevano di farlo, ma lei resisteva perché lei era capace di comandare la sua forza dell'anima!
Ora, per colpa di sua madre, doveva mandare a morire i suoi amici! Dannazione!
La sua anima scombussolata da tali emozioni reagì aumentando ancor di più la potenza. La sua era una forza dell'anima incontrastabile, poteva vincere su chiunque persino su sua madre!
Sapeva di poter battere il Kishin! E sicuramente lo sapeva anche sua madre. Questo le faceva rabbia! Perché non poteva andarci!
Non sei pronta.
Ma per favore! Lei era pronta! Non poteva permettere ai suoi amici di andare a morire per un capriccio di sua madre.
Aspetta... Maka strabuzzò gli occhi, in quel momento azzurro cielo, non era stata lei a dirlo.
Impiegò un attimo per intuire chi era stato ad intrufolarsi nei suoi pensieri.
La scacciò via espandendo la propria onda dell'anima fino a farla arrivare nella testa dell'intruso.
Le parve subito davanti a lei con una mano nella testa. << Siamo suscettibili a quanto vedo. >>
<< Ti ho già detto che mi irrita la telepatia! Volevo solo farti provare un minimo di emicrania che tu fai provare a me ogni volta. >> Rispose secca Maka.
Roxy sbuffò mettendo il broncio. << Se esci da quella palla, cortesemente? Così magari riesco a vederti. >>
<< Vorrei stare sola. >> Ringhiò lei, volendo stare realmente da sola.
<< Momento sbagliato per decidere di stare sola, mi dispiace. >> Ribatté la rossa con un ghignò provocatorio.
Perché doveva essere così testarda?
Maka faticò a controllare le proprie azioni. << Vattene! Prima che finisca male! >>
Roxy incrociò le braccia sotto il seno e alzò un sopracciglio. << Tu vorresti combattere contro una strega? >>
<< Una del terzo ordine, come il tuo, non può farmi nulla! >> Ringhiò Maka a mo' di minaccia.
<< Punto primo sono del secondo ordine! E punto secondo non sono del primo ordine per colpa di uno stupido Test! >> Si giustificò Roxy, ferita nell'orgoglio.
La maestra d'armi sospirò esasperata. << Mi dici cosa vuoi! Vorrei liberami al più presto di te. >>
Mi dispiace per te, ma non sarà così facile..
Maka si chinò su se stessa portando le mani sulla testa, la sua barriera non più sotto controllo da lei cadde e lei venne travolta dal suo stesso potere, catapultandola a pochi metri di distanza.
Con le mani e le ginocchia a terra prese a tossire, si accorse di perdere sangue dalla bocca.
Accidenti: Roxy era peggio di una bambina viziata, non si poteva negare nulla.
Ma lei non era il tipo da sopportare bambine come lei. Le farà imparare la lezione con le cattive. << Non è colpa mia se non sei capace di fare uno stupido test a risposta multipla! E smettila di fare la bambina! >>
<< Solo perché sono un anno più piccola di te non significa che sono una bambina. Comunque io almeno non riesco a superare un test squallido che non serve a niente, ma tu non riesci a contraddire a Kami. >> La sfidò Roxy, scoccando la freccia e, a quanto pare, centrando il centro del bersaglio.
Maka strinse i pugni e si alzò ancora ansimante. << Non parlare di cose che non sai! Io faccio tutto ciò che mi pare! >>
<< Quindi non vuoi più battere il Kishin? >> Chiese allusiva Roxy.
Si irrigidì ma si riprese rapidamente. << Certo che lo voglio ancora battere! E lo farò. >>
<< I tuoi pensieri dicono il contrario. >> Ribatté la straga con un ghigno stampato in volto.
Maka si infuriò, non solo perché quella strega da strapazzo aveva ragione, ma anche per quel suo atteggiamento, che un po' somigliava al suo, così provocatorio che in quel momento non seppe resistere alla provocazione. Si lanciò verso di lei con un pugno carico della sua forza dell'anima.
La strega l'attese fino a che non fosse a pochi metri di distanza da lei, poi con una folata di vento la respinse via con violenza.
Atterrò sbattendo con la schiena a terra. Roxy, sapendo della velocità di Maka, non le diede il tempo necessario per alzarsi, si teletrasportò sopra di lei a cavalcioni.
Le mise una mano sul petto e le lanciò una scarica che la paralizzò.
Maka con gli occhi verdi sgranati e il fiato corto rimase immobile, sconfitta.
Roxy rise. << In questo momento la vera bambina sei tu. So che la Maka vera non si sarebbe fatta sconfiggere così facilmente. Ti fai coinvolgere troppo dagli eventi, tu la via di mezzo non la conosci, vero? Sai che ti dico, che non esiste! >> Si sollevò da sopra di lei e si mise in piedi. << Lo sai quale via esiste? Quella dell'istinto, perché è dettata da un compromesso tra il cuore e il cervello in tua assenza. Smetti di badare a ciò che dicono gli altri, quale sia la cosa giusta o la cosa sbagliata da fare. Nessuno in questo mondo lo sa quale sia! Lo capisci questo?! >>
Maka sussultò e si mise seduta con i gomiti sulle ginocchia e le mani a tenerle la testa. << Basta. >>
Roxy non le diede ascolto. << L'ultima cosa e poi ti lascio veramente sola. Se vai a batterti contro il Kishin, non devi farlo perché te l'hanno obbligato, se ci vuoi veramente andare è perché il tuo istinto lo vuole, perché lo vuoi tu e non per qualcun altro. Se, invece, decidi di non andarci è perché realmente non ti importa. Ma fammi un favore, se veramente non ci vai, non farlo per paura del giudizio di Kami. >>
Maka ebbe un altro sussulto ma non parlò, stette ancora con la testa china. Roxy per la prima volta da quando era arrivata fece un sorriso sereno e comprensivo, si chinò davanti alla maestra d'armi, che in quel momento stava con la il viso chino nascosto sotto le braccia, le mise una mano sulla spalla. << Ci penserai? >>
Maka annuì e sollevò lentamente il suo volto verso la strega, mostrando i suoi occhi lucidi e le sue guance bagnate dalle lacrime. << Ci penserò >>
La rossa annuì e si sporse verso di lei depositando sulla fronte un dolce bacio. << Sai che ti voglio bene, vero? Sono sicura che farai la scelta giusta. >> E come apparse, scomparse dal nulla. 
Maka sorrise tra le lacrime. Era una pazza, bambina viziata. Ma con lei stava bene e poteva essere libera di mostrare il suo lato più debole.
Ti voglio bene anch'io rompi scatole. Grazie di tutto sorellina, ci penserò. Le disse telepaticamente, ma, questa volta, non sentì alcun fastidio.

 




Note autrice:
Allora... Che ne pensate?
La mamma di Maka è tornata e sconvolge dalla testa ai piedi la propria figlia?
Maka che si fa mettere i piedi sopra dalla propria madre che stima?
Secondo voi a veramente paura?
Il gruppo ovviamente ne rimane sconvolto, Shinigami che sembra più misterioso del solito. Un nuovo Spirit si fa luce, chiede chiarimenti e ne rimane ancora più confuso.
E Soul? Cosa farà Soul? Parteciperà alla missione con Jessica, che ultimamente non ha per niente calcolato? E cosa farà con Maka?
E dell'atteggiamento di Roxy che mi dite? Della reazione di Maka?
Ma una cosa importante... Voi ne state capendo qualcosa? xD
In tal caso non vi preoccupate, nel prossimo capitolo molti misteri si chiariranno e la battaglia si avvicina come sarà?
Mi sa che vi conviene ancora aspettare :)
Spero di non farvi aspettare tanto, ma io sono poco attendibile...
Al prossimo capitolo,
Chiedo ancora scusa per il ritardo clamoroso,
Un abbraccio,
Ciccia.

P.S. Nel prossimo capitolo voglio dedicare molto più spazio hai personaggi lasciati in secondo piano, per far capire meglio le loro posizioni. Quindi prevedo un capitolo più lungo del solito :)

  
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