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Autore: RedSonja    02/09/2013    1 recensioni
Tornano i personaggi del Ciclo dell'Eredità, cinque anni dopo la caduta della tirannia di Galbatorix; ad attenderli una nuova emozionante avventura e un nuovo mistero, che potrebbe portare alla rovina di Alagaesia...o che potrebbe salvarla.
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Arya, Castigo, Eragon, Murtagh, Nuovo Personaggio | Coppie: Eragon/Arya
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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 Capitolo 1: Nostalgia


Un fruscio dal profondo del bosco riscosse Eragon dal suo dormiveglia,  dal giorno dell'Agaeti Bloodhren il suo sonno si era ridotto ad uno stato vegetativo durante il quale rimaneva, però, costantemente consapevole di ciò che lo circondava; quel giorno, infatti, aveva completato la trasformazione che nei Cavalieri di Drago si verifica con il passare di centinaia di anni, rendendolo  molto simile agli Elfi, sia nell'aspetto che nelle abilità. Furono proprio queste sue caratteristiche a permettergli di individuare la fonte di quel fruscio sospetto: era stato provocato da uno degli strani esseri che popolavano Vroenguard, l'isola misteriosa e quasi completamente disabitata dove si trovava. La strana creatura che si trovò di fronte era stata creata dall'influenza della magia che anni prima, durante la lotta dei Cavalieri di Drago contro i Rinnegati, era stata sprigionata per proteggere l'ultima roccaforte dei Cavalieri. La creatura fece per attaccare ma prima che Eragon potesse muoversi due fauci gigantesche e irte di zanne aguzze avvolsero quello strano essere.

"Tutto bene piccolo mio ?" chiese Saphira parlando nella sua mente

" Sì. Non preoccuparti Saphira, sto bene."

La dragonessa lo osservò con uno dei suoi penetranti occhi blu; Eragon sapeva perfettamente che Saphira non si riferiva a quel che era accaduto poco prima, come sapeva che lei aveva capito che le stava mentendo;

"Lo so che ti mancano sia la tua famiglia che Arya, anche io soffro, poichè siamo legati indissolubilmente in quanto tu Cavaliere e io Drago, il  dolore che ti affligge si propaga da te a me attraverso il legame delle nostre coscenze. Ma sai che noi dobbiamo rimanere qui e addestrare i nuovi Cavalieri è..."

"il nostro compito"
la interruppe Eragon.

Avevano affrontato diverse volte l'argomento in quei cinque anni, ma per quanto tempo potesse passare non sarebbe mai riuscito ad accettare completamente la cosa. Spesso, quando provava nostalgia della sua terra d'origine, ripensava a Brom, l'uomo che fu Cavaliere di Drago e, come gli fu rivelato da Oromis-elda, suo padre, ucciso dai Ra 'Zac durante il viaggio alla ricerca dei Varden. Cercava di capire come avesse potuto vivere lontano dalle persone amate senza il sostegno di qualcuno che gli fosse amico; infatti, seppure lui si ritrovava a vivere in un luogo ostile e disabitato, poteva sempre contare sulla confortante presenza di Saphira. Brom a suo tempo non potè fare altrettanto poichè la sua dragonessa, omonima di Saphira, fu uccisa crudelmente dal primo dei Rinnegati: Morzan. A dire la verità era stato sorpreso dall'enorme forza che aveva dimostrato Brom, la perdita del proprio drago per un Cavaliere era una sofferenza atroce che solitamente portava alla pazzia. Lui non avrebbe mai potuto vivere senza la sua Saphira.
Il Cavaliere rivolse lo sguardo al cielo e si soffermò a nominare le costellazioni, come gli aveva insegnato una volta Arya, quando ancora si trovava ad Ellesmèra. Il semplice gesto di pensare anche solo per un momento all'elfa gli provocò una fitta lancinante al cuore; l'aveva amata in silenzio e quando le aveva rivelato i suoi sentimenti lei lo aveva rifiutato. O almeno così era stato fino alla conclusione della lunga battaglia contro Galbatorix, quando le aveva rivelato di dover partire e aveva ricevuto da parte dell'elfa l'offerta di accompagnarlo per una parte del viaggio. Ovviamente aveva accettato la compagnia di Arya, rassegnato al fatto che lei non ricambiava i suoi sentimenti e che fosse il modo per salutare un amico con cui aveva combattuto e condiviso il destino durante innumerevoli battaglie, convinto di ciò era rimasto stupito al comprendere che anche lei lo amava ma che non avrebbero mai potuto vivere la loro vita insieme. Lui doveva partire e raggiungere l'antico cuore dell'Ordine dei Cavalieri e lei sarebbe dovuta tornare ad Ellesmèra e prendere il posto di sua madre come regina degli Elfi. 

Sentì Saphira accoccolarsi dietro di lui così si sedette appoggiando la schiena al ventre caldo della dragonessa, come era suo solito, e si lasciò cullare dal respiro regolare della sua compagna d'avventure, scivolando lentamente in un sonno senza sogni.
  
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