Angolo dell’autore: Salve cari lettori! Prima cosa scusate per il lieve ritardo, ma avevo il blocco dello scrittore, spero che alla fine sia uscito comunque un buon capitolo. Ho cercato di rendere l’ambivalenza dei sentimenti di Peter, perché sono sempre stata convinta che un ragazzino di sedici/diciassette anni non potesse essere “cattivo” fino a quel punto, ma sicuramente a quell’età era confuso e facilmente plasmabile dagli eventi.
Fatemi sapere cosa ne pensate e grazie a tutti quelli che ci leggono!
Bacini, Codaliscia.
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Ed era arrivata la settimana della luna piena,quella in cui l'unico protagonista era Remus.
La settimana che odiavo di più!
Si la odiavo,la odiavo perchè venivo ignorato e sottovalutato più del solito! Perchè non si faceva altro che parlare di Remus e di stargli dietro!
Mai possibile che tutti loro avessero attenzioni tranne me?
Durante tutta la settimana mi avevano ignorato, le uniche attenzioni che ricevevo era quando volevano darmi qualche ordine!
Tra l'altro nessuno si accorgeva di niente! Pensavano semplicemente che io fossi giù perchè trasformandomi in un topo non mi divertivo tanto quanto loro durante le nostre scorribande notturne!
Ogni volta che si chiacchierava io restavo in disparte, seduto al mio posto a fantasticare, ormai l'unica cosa che mi restava era progettare per bene quello che avrei fatto ad Hogsmade!
Non ero certo di riuscire ad andare alla riunione dei mangiamorte senza essere visto, e non sapevo una volta lì cosa aspettarmi!
Volevo ardentemente farlo per avere la gloria che meritavo, ma ero allo stesso tempo molto intimidito.
Avevo paura!
Sicuramente ci avrebbero sottoposti a delle prove, e non sapevo se sarei stato in grado di affrontarle. Quando sarebbe giunto il momento non mi sarei potuto nascondere dietro a nessuno, non ci sarebbero stati i miei amici ad aiutarmi!
Mentre rimuginavo su tutte queste cose sentii James parlare del piano per entrare nel dormitorio femminile per risollevargli il morale, questo si che mi interessava!
Mi destai dai miei pensieri e mi intromisi.
<< Si James spiegaci per bene il tuo piano! >>
Ascoltai il nostro Ramoso esporre il tutto, poi rimasi a bocca aperta, incredulo.
Che compito mi aveva riservato?! Quello di comprare da bere! Incredibile!
Mi riteneva così stupido e incapace da non essere in grado di far altro che andare in un negozio a comprare qualcosa da bere?
Bhè certo sarei dovuto stare attento per introdurre il tutto all’interno della scuola senza essere visto, ma non era una gran cosa! Mi sentivo profondamente mortificato!
In realtà James aveva detto che avrei avuto un altro compito, ma questo suo essere vago mi insospettiva! Le cose erano due: o voleva farmi fare una cosa estremamente imbarazzante o non c’era nient’altro da fare e voleva solo distrarmi.
<< Oh va bene James, procurerò io da bere. >>
Ritornai cupo, ma non potevo di nuovo estraniarmi completamente così decisi di proporre qualche aneddoto per non destare sospetti.
<< Hey vi ricordate quando al primo anno Remus spariva sempre e noi provavamo a seguirlo per scoprire dove andasse?In quei giorni si che ci divertivamo! >>
Li guardai incerto, non sapevo se continuare, ma il sorriso sul loro volto mi spinse a proseguire.
<< Era sempre un’avventura, e c’era sempre molta adrenalina nell’aria, per non farci scoprire. >>.
Sorrisi sognante anche io, quelli si che erano bei tempi, peccato che con il passar del tempo loro erano diventati più presuntuosi ed io venivo sempre messo in secondo piano.
Ero costretto a vivere alla loro ombra e nutrirmi del riflesso della loro popolarità.
Mi ricordavano tutti a scuola solo perché ero un malandrino, un amico di James, Sirius e Remus; nessuno mi conosceva come Peter e basta.
Tutto questo mi faceva stare male e ormai non vedevo altra speranza per il mio futuro se non avvicinarmi al signore oscuro.
Coglievo pezzi di conversazione di tanto in tanto, Sirius aveva proposto di spaventare gli animali nella foresta per passare la serata, certo era facile per lui! Come avrei dovuto fare io a spaventare gli animali? Ogni animale presente nella foresta proibita era più grosso di me, un piccolo topo di campagna; anche il mio animagus era piccolo e insignificante, doveva essere la mia condanna.
Il pomeriggio in sala comune passò lento, sembrava quasi infinito, non vedevo l’ora che tutto passasse per me e per il povero Remus.
Finalmente venne l’ora di dirigerci alla stamberga, ci sistemammo tutti appiccicati per stare sotto il mantello di James e ci avviammo lentamente per i corridoi. Non era facile camminare così, soprattutto per me che ero il più piccolino del gruppo, e mi sollevavano sempre il mantello di dosso.
Ci mettemmo quasi mezz’ora solo per arrivare al platano picchiatore, era arrivato il mio unico momento di gloria! Prontamente mi trasformai in topo e andai a pigiare il nodo dell’albero che avrebbe bloccato quei rami infami!
Appena i rami si immobilizzarono corsi verso il platano e lì aspettai che i miei amici mi raggiungessero, ovviamente loro continuavano a starsene sotto il mantello per non essere visti quindi io arrivai per primo all’entrata del passaggio segreto.
Attraversammo il lungo canale sotterraneo e dopo un lungo e impervio tragitto arrivammo finalmente alla stamberga.
Mi sedetti sul vecchio letto, di fianco a Sirius e sgraffignai una tartina con paté di zucca, senza che nessuno mi vedesse, giusto per zittire un po’ lo stomaco. Ero alquanto affamato, ma nessuno dei miei amici mangiava a causa dell’ansia quindi mi astenni anche io per non fare brutta figura.
Nel giro di un’oretta, minuto più minuto meno, scese la sera e i primi raggi lunari entrarono nella stanza, ora si che l’ansia cominciava a prendere anche me, peccato che non faceva altro che farmi venire ancora più fame!
Lunastorta cominciò a trasformarsi, vederlo soffrire così mi faceva stare male nonostante tutto.
Mi sentivo spesso frustrato dal comportamento che mi riservavano, però vederlo stare tanto male era comunque una tortura per me, nonostante tutto gli volevo bene, così come ne volevo agli altri; l’unica cosa che avrei voluto era un po’ più di considerazione da parte di tutti. Volevo sentirmi un pò più integrato nel gruppo, ma loro sembravano proprio non capirlo.
Quando Remus fu completamente trasformato si guardò per qualche istante intorno e poi scappò verso il passaggio come se si fosse appena ricordato di una cosa importante da fare, così ci precipitammo anche noi di sotto per cercare di raggiungerlo e di impedirgli di fare sciocchezze.
Una volta nel parco sembrava totalmente spaesato e per scongiurare una catastrofe, nel caso in cui si fosse diretto verso il castello, Sirius lo indirizzò verso la foresta.
Non appena ci addentrammo tra gli alberi iniziò per me la parte più noiosa: spaventare gli animali! Così mi arrampicai sul dorso di Felpato e poi fin sulla testa dove mi sedetti aggrappandomi ad un suo orecchio per evitare di cadere ; scorazzammo per la foresta per tutta la notte, a parte qualche spiacevole incontro con i centauri, tutto andò per il meglio.
Lunastorta sembrava più scosso del solito, non l’avevo mai visto in quello stato! Da quando avevamo iniziato a trasformarci con lui per tenergli compagnia non l’avevo mai visto così! Non era mai capitato che si schiantasse negli alberi!
Nonostante io non avessi affatto corso ero esausto, finalmente il sole stava per sorgere e dovevamo tornare alla stamberga, così Sirius diede una testata a Remus quasi disarcionandomi per indirizzarlo nuovamente verso il platano; per un attimo Lunastorta si girò minaccioso verso di noi dopo essere stato colpito, poi capì che eravamo i suoi amici di sempre e con passo mansueto tornò verso il platano.
Percorremmo esausti il passaggio, Remus per primo davanti in modo da poterlo controllare; una volta all’interno della stanza i primi raggi del sole ci accarezzarono tiepidi e per Remus cominciò la trasformazione inversa.
Anche se sapevo che stava tornando “normale” era comunque orribile vederlo mentre si trasformava, a processo concluso si accasciò a terra esausto, ma appena vide tutte le ferite che si era provocato andò nel panico e cominciò a contorcersi, quindi James pensò bene di colpirlo alla testa per tranquillizzarlo e farlo dormire un po’. Saremmo tornati in serata per portargli da mangiare e farlo rimettere in forze, il giorno dopo sarebbe dovuto tornare a scuola e non poteva di certo farlo in quelle condizioni! Avremmo dovuto portare con noi anche Madama Chips per fargli curare tutte quelle orribili ferite, ma nel giro di un paio di giorni sicuramente sarebbe ritornato a seguire le lezioni e saremmo ritornati alle nostre normali attività!