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Autore: Lyrael    02/09/2013    2 recensioni
'Luci, finalmente' pensa Draco, 'sono ore che cammino, mi fanno talmente male i piedi che me li taglierei...'
Genere: Erotico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Un po' tutti | Coppie: Draco/Harry
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
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Capitolo 10 - Giuro che lo brucio!

Si trovano cose decisamente curiose, abbandonate come pezzi di vita non voluta. Alcune volte, i pezzi di vita dimenticati vorrebbero disperatamente rimanere tali.

La mattina seguente l'ultimatum affettuoso di Blaise, gli studenti sciamarono in sala comune Serpeverde per andare a fare colazione. Passando vicino al divano, una studentessa del terzo anno notò un libricino, lo prese, cominciò a leggerlo e, sorridendo fra sé, si disse che quel racconto era proprio carino, quindi... valeva la pena di condividerlo con le sue compagne, no? Entrando in sala grande venne intercettata dal suo ragazzo, un Corvonero del quarto anno, mentre ne parlava eccitata con le amiche, e il ragazzo la convinse a prestargli il libro. Che venne prontamente condiviso con metà della tavolata.

Di onda in onda, di parola in parola, a metà pomeriggio la storia aveva fatto il giro di tutta Hogwarts. E Draco e Harry si trovarono a dover fronteggiare la peggior tempesta mai abbattutasi su di loro dai tempi della sconfitta di Voldemort.

A suon di sghignazzate altrui, Harry si sentì catapultato indietro a quando Ginny gli aveva fatto recapitare il messaggio per San Valentino. Draco, che si era invece abituato a ricevere quasi solo sguardi sospettosi, non riusciva a fronteggiare il cambiamento e si rifugiò con Blaise in un corridoio deserto del settimo piano. Beh, deserto a parte un Pix insolitamente quieto, che aveva tutta l'intenzione di godersi la scena in sacrosanto silenzio, e magari condividerla con quanti più studenti possibile più tardi, a cena. In sala grande.

Zabini non aveva idea di come rivelare a Draco ciò che aveva scoperto a furia di origliare. Lo guardò di sbieco, poi si fece coraggio ed esordì, titubante e sottovoce, cercando di prenderla alla lontana.

"Draco, dovrei dirti una cosa."

"E meno male, Blaise!" gli urlò Draco. "Almeno tu mi vuoi spiegare cosa sta succedendo? E' da stamattina che la gente o mi sghignazza in faccia - e devo ammettere che hanno un bel coraggio - o diventa viola nel tentativo di non farlo. Passino i Grifondoro, ma dai quei patetici Tassorosso non lo accetto!"

"Shh, abbassa la voce, per Morgana! Ci potrebbero sentire!"

"Ma chi vuoi che ci senta qui!" Poi Draco lo guardò inarcando un sopracciglio, stringendo gli occhi e proseguendo con un tono basso e per nulla rassicurante: "Cos'è che dovevi dirmi, Blaise?"

***

In quello stesso momento Harry stava trascinando Ron in un'aula vuota del quinto piano.

"Ron, mi spieghi perché sono impazziti tutti? Oramai ero abituato agli sguardi sconvolti, ma qui mi ridono tutti dietro..."

"Amico... non so che dirti. Ho provato a interrogare Ginny, ma mi ha riso in faccia e se n'è andata."

"Pure lei?! Bene, sono proprio contento. Fortuna che è tua sorella!"

"Si, ma lo sai com'è fatta, no? Non vinco mai contro di lei."

"Va bene, Ron, ma almeno, hai capito qualcosa dagli altri?"

***

Blaise cominciò a farsi piccolo piccolo, sentiva che la sua spavalderia stava lentamente migrando per andare a farsi un giretto a Hogsmeade, o più lontano, possibilmente. Desiderò ardentemente di seguirla. Ma aveva promesso a Draco di aiutarlo e, anche se le cose erano precipitate, non poteva deludere il suo migliore amico. Inspirò profondamente e altrettanto espirò, emettendo un piccolo verso rassegnato. Poi cominciò.

"Ti ricordi quello di cui abbiamo parlato ieri sera, Draco?"

"Si certo Blaise, perché?" rispose Draco lentamente.

"Beh, ecco... è successa una cosa, oggi..."

"Non sarai mica andato a parlare con Potter, vero?" incalzo Draco con voce sempre più minacciosa.

***

"Mah, credo che riguardi Malfoy, non sono riuscito a scoprire altro." disse Ron alzando le spalle.

"Lo sapevo che stava macchinando qualcosa! Te l'avevo detto!" sbottò Harry cominciando a passeggiare nervosamente e battendo un pugno nel palmo dell'altra mano.

"Amico, cosa vuoi che macchini? E' più controllato qui che ad Azkaban, col passato che si ritrova."

"Si, è vero. Avrà lo stesso tentato qualcosa, ma stavolta gli è andata male, e adesso lo prendono in giro. Ma io, che c'entro?"

***

"No, no, non ci sono andato da Potter, ti assicuro!" rispose Blaise terrorizzato con gli occhi spalancati agitando le mani davanti a sé. "Niente del genere. E' che... ricordi che mi avevi raccontato del tuo diario... sai quello dove scrivi i tuoi pensieri..." ammiccò Blaise con intenzione.

"Sì, e allora?" domandò Draco sempre più nervoso.

"Ecco, Draco..." proseguì Blaise asciugandosi il sudore dalla fronte col dorso della mano, " non ti ricordi dove l'hai messo l'ultima volta?"

"Certo che sì, ce l'ho qui nella borsa, lo stavo..." rispose mentre frugava in mezzo agli altri libri.

***

"L'unica cosa che mi sembra di aver capito è che Malfoy ha scritto qualcosa che riguardava te, ma non so perché dovrebbero ridere tutti così."

"Magari ha coniato un nuovo slogan. 'Potter fa schifo' era pietoso, dopo tutto."

"Beh, ma allora perché ridono di lui?" domandò Ron anche a se stesso.

***

C'era qualcosa che non andava. Draco si ritrovò a tirare fuori dalla borsa tutto il contenuto, un volume alla volta, lasciandolo cadere sul pavimento man mano che si rendeva conto che il diario non era più lì. Rialzò gli occhi pieni d'orrore su Blaise, che lo ricambiò rammaricato, poiché sapeva già cos'era successo.

"Dimmi che non l'ho fatto, Blaise" sussurrò Draco, "dimmi che non l'ho lasciato..."

***

"Secondo me, Harry, non si trattava di uno slogan. Magari ti ha scritto una lettera, dove dice che vorrebbe essere tuo amico come lo sono io; è sempre stato geloso, ecco cosa."

"Ma dai, Ron, secondo te Malfoy scrive cose del genere, a me, e le lascia in giro?"

***

"Ho paura di sì, Draco... sul divano, in sala comune, ieri sera. Non sapevo che lo stessi leggendo, ti avrei avvisato se avessi visto, ma sinceramente non ci ho fatto molto caso."

"Chi è stato?" ringhiò Draco con gli occhi che mandavano faville.

***

"Boh, non so allora, qualcuno l'avrà trovata per caso." suppose Ron.

"E adesso si sta divertendo un mondo, già. Chissà dove è finita?" si chiese Harry.

***

"Non ne ho idea, ma oramai non credo abbia più importanza: tutta la scuola ne parla e nessuno sa esattamente da chi sia partito tutto. L'unica soluzione sarebbe Obliviare tutti, ma non credo sia praticabile. Come faremmo con gli insegnanti?" spiegò Zabini.

"Merlino in ginocchio, anche loro? Lo sanno anche loro?" gemette Draco.

"Ehm, già, ma almeno non sghignazzano come gli altri."

"Dove vado a seppellirmi, Blaise? Dimmelo tu, ti prego!"

***

"Se non si trattasse di Malfoy, mi farebbe quasi pena. Credo che se continuano a prenderlo in giro così, non gli resterà altro da fare che andare a nascondersi da qualche parte." sghignazzò Ron.

"Potremmo proporgli la Camera dei Segreti, che ne dici?" ghignò Harry in risposta.

***

"Non dire sciocchezze, Draco!"

"Hai ragione, mi annegherò nel lago. Magari la Piovra Gigante avrà pietà di me e mi finirà subito."

"Draco ma che ti viene in mente? Dov'è finito il mio intraprendente compagno! Sveglia! Dobbiamo cercare una soluzione sensata e non ne hai tirata fuori nessuna!"

"Sì, hai ragione" si riscosse Draco, "una soluzione sensata. L'unica cosa da fare è... bruciarlo! Appena lo trovo Blaise, ti giuro che lo brucio! E poi brucerò anche Potter, tanto per stare sul sicuro."

Draco si incamminò di gran carriera verso i sotterranei, con Blaise che gli trottava dietro e lo guardava alzando gli occhi al cielo per il sollievo. Per ora niente lago.

***

"Sai che ti dico, Ron? Malfoy sarà pure riuscito a venire fuori dai suoi casini con Voldemort, ma se davvero lascia in giro roba del genere, mi sa che qui a scuola è proprio bruciato. Nessuno lo prenderà più sul serio. Bella figura di merda per il principino spocchioso!" rise Harry avviandosi verso la torre di Grifondoro insieme all'amico.

  
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