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Autore: Chexemille    03/09/2013    1 recensioni
La vita della giovane Bridgit cambia improvvisamente quando il giorno del suo 16° compleanno comincia a fare strani sogni.
Ogni sera è sempre lo stesso, tanto che inizia a convincersi che più che un sogni siano vere e proprie visioni.
Una voce continua a ripeterle di stare in guardia mentre due occhi rossi la osservano minacciosi nell'oscurità.
Incomincia per lei la ricerca della sua vera identità scoprendo così di appartenere ad un mondo diverso a quello in cui è stata allevata.
Sarà costretta a scappare continuamente per mettersi in salvo e durante la sua fuga incontrerà nuovi e validi alleati.
Genere: Azione, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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INCIDENTE DI PERCORSO

POV BRIDGIT/KYRA
 
Era da un po’ che avevo intuito che nella mia vita c’era qualche segreto, certo non ne avrei mai immaginato la portata.
L’idea di essere una vampira inizialmente mi aveva turbata, ma ripensando agli strani flaconcini
che mamma nascondeva in cucina, la cosa cominciava ad avere un certo senso.                                                             
C’erano troppe cose che non quadravano, come la mia velocità, l’ipersensibilità alla luce del sole,
quello strano segno che avevo sul collo, per non parlare poi dei sogni che facevo.                                        
Inoltre perché quei due avrebbero dovuto inventarsi una storia così bislacca, cosa ci guadagnavano?                                                            
Li guardai meglio incuriosita.                                                                   
Peter sembrava il classico bontempone che non si cura mai di nulla,
quello che però mi colpì particolarmente fu l’ansia che leggevo nello sguardo di Val.                                                            
Sembrava tormentato per qualcosa.                                           
Abbracciarlo mi venne naturale e appena lo feci capì che tutto ciò che mi avevano detto era la pura verità.
C’era qualcosa che mi univa a lui, un legame profondo che andava al di là del tempo e dello spazio.

-Cosa è successo? Perché ci siamo separati?- gli domandai staccandomi da lui curiosa di sapere cosa fosse capitato.

-I tuoi non ti hanno detto nulla di quella notte?-

-Veramente non mi hanno detto nulla in assoluto, ho sempre creduto di essere figlia loro- risposi.   

-È accaduto circa quindici anni fa- iniziò a dire Val perso nei suoi ricordi -eravamo in auto, papà, mamma,
tu ed io
fuggivamo da un gruppo di traditori  deciso ad eliminarci tutti.
Alla fine ci hanno bloccati e dopo aver ucciso i  nostri genitori hanno dato fuoco all’auto.-
aggiunse con un sospiro.
Dall’espressione sofferta che mostrava era evidente quanto lo facesse soffrire rievocare quei momenti. 
Infatti fu Peter a raccontarle il resto della storia di come si fossero separati e lei fosse finita con i genitori adottivi.  

-Eri così piccolo, come hai fatto a salvarti?- gli domandai sconvolta dal resoconto di Peter.          
                                                    
-Come farebbe qualsiasi vampiro in difficoltà.    
Nutrendomi  di ogni cosa mi sia capitata a tiro-
rispose Val.                                            
Quella storia dei vampiri era decisamente assurda, non capivo perché si ostinassero a parlarne.  

-Stiamo parlando di cose serie, potreste evitare certi voli di fantasia.
Lo sanno tutti che i vampiri non esistono sono solo il frutto di una mente fantasiosa-
ricordai ai due.   
                                
-Fossi in te non ci scommetterei- mi rispose Peter.         
                                                                       
-Ascoltami bene, mangio aglio senza problemi, ogni volta che vado in bagno vedo il mio riflesso
nello specchio, non bevo sangue, non ho canini e di sera non svolazzo in giro sotto forma di pipistrello,
per cui mi spieghi che razza di vampiro sarei?-
 gli elencai stufa.

-Guardare tanta televisione l’ha proprio rovinata!- constatò Peter rivolgendosi a mio fratello.    
                                                                   
-Dovresti darle qualche lezione di storia, così non crederà a tutte
quelle fandonie che raccontano su di noi-
aggiunse poi sorridendo. 

-Lo trovi così divertente?- domandai  infastidita.

-Non prestare attenzione a quel pagliaccio- si scusò Val  -so che  può sembrare incredibile,
ma se prometti di spaventarti te lo dimostro-
disse mio fratello.

-Ci sto!- dichiarai senza sapere bene cosa                     
Allora lui aprì la bocca e vidi i suoi canini allungarsi come se avesse premuto qualche pulsante magico.
Gli occhi da castano scuro divennero di un rosso intenso.
All’inizio pensai che dipendesse dalla luce del faro che si era appena accesa, ma poi mi resi conto che sbagliavo.
Nello stesso momento realizzai che qualcuno doveva pur averlo acceso quel faro,
e fu allora che sentii la voce di mio padre gridarmi di allontanarmi da quei due.

-È tutto ok papà!- dissi mettendomi davanti a Val e Peter.                   
Mio padre però non sembrava molto convinto e continuò a tenere il fucile puntato nella nostra direzione.

-Ti ho detto di allontanarti da loro e  tornare immediatamente dentro- ripetè papà.                                                                                   
Non sapevo cosa fare, mi dispiaceva disubbidirgli, ma temevo che potesse fare del male a mio fratello.
Esitai un attimo di troppo.  Guardai  Val come per chiedergli un consiglio e un attimo dopo sentii un tremendo scoppio.
Mi voltai verso mio padre e lo vidi sospeso a mezzo metro da terra.
Peter gli aveva sfilato il fucile dalle mani e ora lo teneva per la gola.
Qualcosa in me si ribellò, scattai in avanti afferrandogli il polso in una tremenda morsa, lui lasciò subito la presa,
e appena mio padre fu libero lo spinsi lontano. Nemmeno mi accorsi che lo avevo scaraventato a una decina di metri.
Ero troppo in ansia per mio padre. Mi inginocchiai accanto a lui per controllare come stesse e
Peter ne approfittò per tornare alla carica.
Val conoscendolo, intuì immediatamente le sue intenzioni e intervenì bloccandolo da dietro.

-Cosa credi di fare brutto idiota!-  lo ammonì riportandolo alla ragione.
Lo sparo attirò anche mia madre che uscì di corsa per vedere cosa fosse successo.
Appena vide papà disteso a terra scoppiò a piangere temendo il peggio.

-Co…cosa è suc…cesso?- mi domandò tra i singhiozzi.    

-Tranquilla respira ancora- la rassicurai.                 
Intanto Peter si era calmato e Val lo lasciò libero.

-Posso dare un’occhiata?- mi chiese mio fratello muovendo qualche passo nella nostra direzione.
 
-Va bene, ma solo tu- precisai guardando male Peter.                        
Lui mi rivolse uno sguardo costernato prima di dire: -Sono spiacente per la mia reazione, volevo solo proteggerti.         

-Se sono questi i risultati forse faresti meglio a non farlo- gli feci notare ancora un po’ risentita.       

-E sia!- accettò lui chinando il capo.
Val si inginocchiò vicino a mio padre e dopo averlo esaminato mi fece segno di seguirlo.

-Cosa, c’è?- chiesi allarmata dalla sua espressione.

-Le condizioni dell’uomo sono piuttosto critiche,
se non viene portato subito all’ospedale morirà.-
mi informò a bruciapelo.

-Cosa stai dicendo?- non riuscivo a credere alle mie orecchie.

-Ha la spina dorsale spezzata, tra poco non riuscirà più a respirare da solo- continuò.   
    
-Ti prego, dimmi che non è vero!- implorai disperata. Non riuscivo a credere che stesse succedendo davvero.

-Ci sarebbe un modo per salvarlo, ma tu devi fidarti di me- mi disse Val fissandomi intensamente.

-Va bene, qualsiasi cosa-  acconsentii, quello che stava succedendo era tutta
colpa mia pensai fuori di me dalla preoccupazione.

-Lascia che Peter gli dia un’occhiata- suggerì allora mio fratello risoluto.

-Non esiste, ha fatto fin troppo per una sera sola!-  gli feci notare guardando l’altro con odio.

-Vuoi salvarlo o no? Lui può aiutalo.- ripetè.

-E come? Dandogli il colpo di grazia?-

-Si da il caso che io possegga la dote della guarigione- intervenne il responsabile di quella tragedia
-posso guarire qualunque danno o malattia. In fondo cos’hai da perdere, tanto peggio di così…- insinuò calmo.

-Va bene, ma dopo io e te facciamo i conti!- minacciai senza neppure sapere come mi fosse passato per la mente.               
Cosa avrei mai potuto fargli io?                                                               
Grazie all’intervento di Val riuscii ad allontanare mamma.               
Appena Peter mise le mani intorno al collo di papà si sprigionò una forte luce, feci per tornare da loro,
ma mio fratello mi trattenne dicendomi che andava tutto bene.
Dopo circa mezzo minuto la luce si spense, allora Peter prese in braccio papà e si diresse verso l’ingresso.

*ANGOLO AUTRICI*

Salvee :D
-Vi è piaciuto il capitolo?
-Che pensate di Peter? 
Poverino xD vorrebbe aiutare ma combina sempre guai.
-Secondo voi Paul (il padre adottivo di Bridgit) si salva?
Aspettiamo una vostra recensione.
Un bacio
EL e DONNA


 
  
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