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Autore: moni98    03/09/2013    1 recensioni
LARRY
Buongiorno.
E' la mia prima fanfiction, quindi siate clementi! Essendo da poco una fan dei One Direction ho cercato di essere il più informata possibile, se mi è sfuggito qualcosa, scusatemi.
Ora veniamo alla fan fiction. Dico subito che è Larry, quindi, chiunque non ci creda, è pregato di non offendere. E' incentrata soprattutto su Louis in un ipotetico futuro in cui gli One Direction si sono sciolti e Louis e Harry non si vedono più.
Buona lettura!
Genere: Drammatico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: Lemon | Avvertimenti: Incompiuta
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"Come di addio?" Chiese Harry, improvvisamente rabbuiato.
"Te ne devi andare via. Vattene, non ti voglio in casa mia." Disse Louis, con la voce fredda e gli occhi chiusi.
Harry rimase fermo, a fissarlo. Aveva ancora la testa di Louis tra le gambe, le loro mani erano ancora strette, ma il suo ragazzo gli stava chiedendo di andarsene, di abbandonarlo. Doveva essere ancora sotto l'effetto della droga, pensò Harry, cercando di tranquillizzarsi.
"Louis, non dire... Sciocchezze."
"Non sono sciocchezze Harry, io non ho bisogno di te."
"Ma me l'hai chiesto tu di venire!" Disse Harry, alzando un po' la voce.
"Ci ho ripensato. Vattene."
Harry tremò, Louis sembrava abbastanza lucido e questa cosa lo terrorizzava.
Louis si alzò bruscamente e si mise in piedi, ma dopo pochi secondi cominciò a vacillare e cadde nelle braccia pronte di Harry, che si era già prontamente alzato per seguirlo ovunque fosse andato. Non lo avrebbe di certo lasciato, dopo averlo finalmente ritrovato.
"Non hai bisogno di me, eh?" Disse Harry con la faccia di chi voleva avere ragione.
Louis si divincolò dalla sua stretta e si allontanò.
Si guardarono negli occhi, ancora una volta, gli occhi celesti minacciavano di traboccare da un momento all'altro. Stava dicendo all'unica ragione della sua vita di andarsene, di abbandonarlo, di lasciarlo andare quando qualche mese prima non desiderava altro che stargli vicino. Ma doveva farlo, per il suo bene, doveva lasciarlo.
Cazzo! Non riusciva più a trattenere lo sguardo su quegli occhi verdi che lo supplicavano di smetterla, voleva solo andare ad abbracciarlo forte. Ma non poteva. Abbassò gli occhi e disse:
"Vattene..."
"Io non voglio lasciarti."
"Non me lo far ripetere. Vai via."
Harry tratteneva le lacrime a forza, non doveva piangere.
"Louis, io" deglutì per non far sentire la voce spezzata, ma si sentiva, eccome se si sentiva "non voglio lasciarti. Perché dovrei? Ora che ti ho ritrovato non voglio perderti ancora. Non mi importa se ti droghi, se sei un alcolizzato, o se hai qualche altra dipendenza, la supereremo insieme. Ma ti prego, non mi chiedere di lasciarti, non posso..."
"È per il tuo bene. Se ti chiedo di andartene è per il tuo bene. Io non ho bisogno di assistenza, me la posso cavare da solo. Tu devi vivere la tua vita, la tua carriera, il tuo sogno... Ti chiedo, per favore, di andartene."
Harry chiuse gli occhi e sorrise. Che fidanzato sciocco che aveva.
"Ma allora non l'hai capito, eh, Tomlinson!? Io senza di te non vivo proprio un bel niente. Sei tu il mio tutto. Quando sto con te non ho bisogno di nessuna carriera o di nessun sogno, perché sei tu il mio sogno. Credo che io per cinque anni abbia sognato di esibirmi da qualche parte? Io sognavo te, sciocco. E ti sogno tutt'ora, pur avendoti vicino, ti sogno in continuazione perché ti voglio in continuazione. Un momento senza te, non ha alcun senso.
Lo vuoi capire questo, Tomlinson!"
Louis non disse niente, ma si avvicinò piano ad Harry e si accoccolò dolcemente tra le sue braccia, mettendo la testa sul suo petto e ascoltando il rumore del battito del suo cuore.
Bum, bum, bum, possibile che quel cuore battesse solo per lui?
Quanto era fortunato, Louis Tomlinson, ad avere come fidanzato Harry Styles, quanto?
Louis non disse niente, ma Harry capì comunque, e lo ringraziò accarezzandogli i capelli corti.
"Vedo che ora hai capito, Tomlinson."
Louis strusciò la testa contro il petto di Harry, come un gatto che fa le fusa in cerco di affetto.
"Vieni qui con me." Disse Harry, trascinandolo sul letto.
Si sistemarono contro la spalliera del letto, Louis poggiò la testa sul suo petto e Harry lo circondò con un abbraccio, stringendolo a se. Passò poco tempo e Louis di addormentò, sentendosi un po' sciocco per quello che aveva fatto, ma dopotutto felice. Aveva il ragazzo migliore del mondo e ne era consapevole.
"Comunque io lo dicevo per il tuo bene, di andartene" disse Louis riprendendo il discorso "io ti voglio qui con me, ma se questo implica che tu debba stare male allora non se ne parla proprio."
"Ma io non sto male con te, proprio per niente."
"Sicuro, sicuro?" chiese Louis, con la faccia da cucciolo.
"Sicuro, sicuro." Disse Harry sorridendo. "Ora dormi, sicuramente sarai stanco."
Louis chiuse gli occhi e si addormentò, tranquillo.

La mattina successiva Harry si svegliò e non trovò Louis al suo fianco. Entrò in panico. Poteva essere andato ovunque, poteva averlo abbandonato, poteva essere da qualche parte a drogarsi, ovunque.

Si precipitò a cercarlo.
"Louis?" Disse con un filo di voce, affacciandosi alla porta del bagno "sei qui?"
Nessuno rispose.
"LOUIS! LOUIS?" Si mise a gridare allora Harry, visibilmente preoccupato.
"Harry, sono qui..." disse Louis cercando di calmarlo con il tono di voce "non ti preoccupare."
Louis era seduto sul divano, con il pc sulle gambe e un leggero sorriso rivolto ad Harry.
"Che stai facendo?" Chiese preoccupato Harry.
"Io... Niente..."
Harry gli si sedette affianco e spiò la schermata del computer. Vide scritti nella barra di ricerca i loro nomi vicini e girò lo sguardo verso Louis che arrosì leggermente.
"Volevo vedere cosa pensavano di noi..." Disse Louis imbarazzato.
"Lou... Lo sai che non devi. La gente può essere molto cattiva quando vuole. E poi a te che importa? Stiamo insieme, e questo è l'importante. O no?"
"Be' si... Ma... È una cosa che non sopporto, che debbano inventare cose sul nostro conto, specialmente su di te. Non sai cosa si sono inventati! Hanno detto che..."
"No, non me lo dire, non mi importa. Ho imparato a fregarmene... Non sono più il ragazzino che va a cercare il suo nome e piange di fronte alle telecamere. E so che non sei neanche tu un ragazzino, quindi chiudi..."
"Lo vedo che non sei più un ragazzino..." Disse Louis chiudendo il computer e avvicinandosi ad Harry "non lo sei proprio più."
Si avvicinò e poggio le labbra sul petto, cominciando a baciarlo lentamente.
"A proposito di ragazzini... Ma tra poco non è il 24 Dicembre?"
Louis si allontanò dal petto di Harry e lo guardò con la faccia dubbiosa.
In realtà sapeva benissimo che era il giorno del suo compleanno. Ma erano cinque anni che non lo festeggiava, come si deve. Festeggiava in famiglia, costretto dalla mamma, passando la serata con le sue sorelle e spegnendo le candeline su una torta fatta in casa.
"Diventi sempre più vecchio" Disse Harry mostrando i denti perfettamente allineati "sei proprio un vecchietto."
"Ti faccio vedere io quanto sono vecchio, vieni..."
Louis si alzò prendendogli la mano e correndo verso la camera da letto.
"Vieni..." sussurò un'ultima volta all'orecchio, prima di chiudere la porta, come se qualcuno li potesse spiare.
   
 
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