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Autore: biberon    03/09/2013    2 recensioni
“Abbiamo dovuto farlo.” Disse la madre di Gwen con gli occhi lucidi.
“Ma è una ragazza dolcissima! Gentile, bella, educata, spiritosa! È una mia grande amica!”
“Capiscici, Duncan, ti prego. Lo facciamo per proteggerti!”
“Da cosa?!”
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Duncan era un ragazzo punk, forte, intraprendente, ribelle, ma buono.
Courtney era una ragazza bella, ordinata, intelligente, intraprende e dolce.
Gwen era una ragazza sola.
Lei era diversa, lei era un pericolo …
Ma lei voleva solo qualcuno, qualcuno che l’apprezzasse e l’amasse, qualcuno … lo voleva disperatamente, con tutta se stessa.
Ed era pronta a fare qualsiasi cosa per averlo.
Genere: Horror, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Courtney, Duncan, Gwen | Coppie: Duncan/Courtney, Duncan/Gwen
Note: Lime | Avvertimenti: Triangolo, Violenza | Contesto: Contesto generale
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“Uh, ho. È mezzogiorno.” Esclamò Duncan mettendo in pausa il film sulla scena finale.

“Hai fame?”

“Molta.” Disse Gwen leccandosi le labbra.

Lui prese degli avanzi dal freezer.

“C’è rimasta la marinara e un pezzo di quella piccante …” disse Duncan esaminando i cartoni unti.

“La marinara?”

“Quella con l’aglio.”

Gwen arricciò il naso.

“Bleah. Io prendo quella piccante.”

“Mh, invece io adoro l’aglio. Come fa a non piacerti?”

“Fa puzzare l’alito.”

“Non credo di dover baciare molto. Court dopotutto è all’ospedale!” rise lui.

Lei annuì impercettibilmente e si sedette a tavola.

Duncan riscaldò le pizze e mangiarono parlando del film.

Dopo mezz'oretta squillò il cellulare di Duncan, e lui mise in vivavoce.

“Pronto, amore?”

“Court? Come va?”

“Hanno fatto una siringa a Bridgette. Hanno tolto un po’ del veleno … ma pare  che l’insetto fosse molto grosso, il suo sangue sembra completamente contaminato. La stanno imbottendo di medicine …”

“Mio Dio.”

“è venuto Geoff qui.”

“Non mi tradire, eh!”

“Dunki!”

“Come vi ha trattate il dottore? Metteva paura solo a guardarlo …”

“Già. Ci ha trattate bene, però.”

“Buon per lui e la sua macchina.”

Courtney rise nel ricevitore.

“Beh, ora vado, ciao.”

“Ciao amore. Chiamami dopo!”

“OK. Bacio.”

Duncan e Gwen tornarono a vedere il film e pochi minuti dopo finì, così decisero di salire in camera del ragazzo, e lui le fece ascoltare qualche disco punk.
Dopodiché giocarono un po’ ad un videogame di guerra.

Gwen impersonò l’eroina tutta curve e Duncan l’amante eroe.

Non si accorsero del tempo che passava, e quando smisero di giocare, con le tempie che pulsavano e gli occhi gonfi, si resero conto che fuori era buio.
Duncan recuperò il suo cellulare, che aveva lasciato sul letto.
C’erano due messaggi di Courtney.

“Ancora non riescono a eliminare il veleno. Bridgette sta male, Geoff ha pianto. Io sto morendo di stanchezza, qui non ci sono sedie. Vorrei che fossi qui. Ma non venire. Ti amo, Courtney.”

“Duncan, Bridgette sta sempre peggio. Si agita e dice che ha fame, è pallida come un lenzuolo. Io ceno qui in ospedale, fai pure restare Gwen. Tornerò verso le dieci e mezza. Mangiate pure le bistecche surgelate che ci sono in frigo, nel mio libro di cucina c’è scritto come cuocerle. Il libro? È sul tavolo. Un bacio, Court.”

Il punk controllò l’orologio: erano le otto e mezza.

Mancavano due ore all’arrivo di Courtney, ed era un po’ imbarazzato di dover stare con Gwen la sera.

Andò subito a cercare il libro e chiese alla ragazza di aiutarlo a cucinare.

Lei accettò entusiasta.

 
“Aggiungere il rosmarino …”

Gwen leggeva con la sua voce vellutata e piacevole mentre Duncan faceva cuocere le bistecche.

“Ehy, chef! Lasciale al sangue.” Disse lei.

“Carnivora, eh?” rise lui.

Lei sorrise furbescamente.

Alle nove furono pronte e fumanti nei piatti.

Gwen aveva apparecchiato piegando i tovaglioli a forma di rondine e lucidando prima i bicchieri, e Duncan si stupì nel vedere tanta efficienza.

“Mi dispiace per la vostra amica.”

“Eh, già. Curiosa comunque come cosa … un insetto … Courtney è maniaca della pulizia.”

“Bleha, io odio pulire.”

“Come me!”

Gwen sorrise daun orecchio all’altro.

Finirono di cenare.

“Vuoi ascoltare qualche altro disco punk?”

“Va bene!”

Lasciarono tutta la tavola in disordine e salirono urlando come due scalmanati.

Mentre Duncan era chinato su una pila di cd per sceglierne uno, Gwen lo osservava da dietro.

Il punk sentì una mano morbida e gelida sulla nuca.

Duncan … anche se ci conosciamo da poco … voglio dire …”

“Sì?”

“Io …”

“Sì?”

“Niente.” Disse lei.

“Gwen, tutto bene?”

“Sì. Allora, sentiamo questo disco punk?”

Duncan era un po’ perplesso, ma premette su “play” e si sedette accanto a lei per terra.
Mentre le note furiose le rimbombavano nelle orecchie, Gwen non riusciva a non pensare al suo piano: non solo Bridgette era fuorigioco per il momento, ma lei era anche incredibilmente in forze grazie alla bevuta.

Bridgette era stata veramente DELIZIOSA con lei …

Si leccò le labbra.

Aveva fame.

Ma se aveva appena cenato?

La vista di Duncan era fatale.

Lei ne era follemente innamorata, e avrebbe fatto di tutto per averlo con lei per sempre.

Lui era suo e Courtney era sua.

Ma se fossero morti, un giorno?

No, non sarebbero morti.

Sarebbero stati suoi per sempre.

Che lo volessero oppure no.
 
 
   
 
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