Capitolo
2
Niente
di rilevante era successo a
Hogwarts durante i primi tre mesi e Dicembre era arrivato, portando con
sé
quella particolare euforia che solo il Natale sapeva regalare.
Dall’alto del
suo ufficio, il professor Rebulus, manteneva la pace e la
serenità nella
scuola. Ricordava Silente, quel preside, con i suoi modi pacifici di
fare, la
sua intelligenza superiore, la sua tranquillità in qualsiasi
situazione.
Gli
studenti si preparavano per le
vacanze di Natale, Hagrid aveva portato tutto da solo, come di
consueto, i
dodici alberi. Decorazioni erano sparse dappertutto: candele,
ghirlande, luci,
armature incantate che intonavano i canti natalizi della tradizione,
banchetti
ancor più ricchi del solito imbandivano le tavole e ogni
male sembrava avere
fine , ogni lacrima sembrava asciugata.
Anche
in casa Potter ci si preparava a
festeggiare il Natale. Un grosso pino in giardino, decorato con milioni
e
milioni di piccole lucine e di palle di Natale, tutte oro e rosso
dominava la
scena. Ginny si era preoccupata di tanti piccoli dettagli, come le
decorazioni
su ogni porta di ogni stanza, dei piccoli fiocchi di neve dorati sparsi
qui e
lì, le scritte “Buon Natale” e
“Tanti Auguri” erano in sala da pranzo e in
soggiorno.
Quell’anno
la famiglia si riuniva a casa
loro: numerosi letti erano stati sistemati per passare le vacanze
natalizie lì.
Il
primo giorno delle vacanze di Natale
era arrivato e Harry, Ginny e Lily andarono alla stazione di
King’s Cross ad
aspettare l’arrivo di Albus e James.
Superarono
la barriera tra i binari nove
e dieci e si catapultarono nel binario nove e tre quarti.
-
Li hai visti, Harry?
-
Probabilmente si materializzeranno
qui.
-
Tu dici? Ah ecco, sì li vedo.
-
Ginny, sei sicura di stare bene?
-
Sì Harry. Stai tranquillo. Non è la
prima volta, lo sai.
-
Harry, Ginny! Ciao Lily!- Hermione gli
corse incontro, seguita da Ron e Hugo.
-
Cosa non è la prima volta? - chiese
Ron
-
Oh, niente. - rispose prontamente
Ginny.
-
E’ strano non passare le vacanze da
mamma - Ron si avvicinò a Harry.
-
Già.
-
Come mai . . .
-
Lo scoprirai presto. Ecco il treno che
arriva!
Il
treno svoltò l’angolo e percorse il
suo ultimo tratto, fermandosi davanti a loro. Ne scesero molti
ragazzini, dagli
undici ai diciassette anni.
Harry
e Ron avvistarono George e la
moglie e gli fecero cenno di avvicinarsi.
-
Ciao ragazzi! Amy hai avvistato Fred e
Colin?
-
Che cosa racconti George?
-
Una filiale in Giappone. GIAPPONE! Il
negozio si espande sempre di più! Se solo Fred …
-
Manca a tutti, lo sai.
-
Ma non pensiamo alle cose tristi!
Allora, come farai a farci entrare tutti, Harry?
-
Magia. Amo la magia. E amo Ginny per
la pazienza con cui nonostante tutto …
-
Tutto cosa?
-
Intendo lo stress, i figli … - si
giustificò Harry.
-
Tu non me la racconti giusta. -
esclamò Ron sospettoso.
-
ALBUS! JAMES! - Harry corse ad
abbracciare i figli.
-
Grazie per la foto, papà. - gli
sussurrò Albus.
-
Gran bel biglietto - esclamò forte
James
-
Gran bella partita!
I
ragazzi erano corsi ad abbracciare la
mamma.
-
ROSE! - Rose correva incontro a Ron,
dopo essere andata a salutare la madre.
-
La mia figlioletta! Quante volte hai
umiliato Scorpius questa settimana?
-
Non è l’unica a farlo. - Phineas sbucò
fuori dal treno.
- Oh ciao
Phineas! Come butta? Albus, c’è Phineas -
esclamò Harry.
-
Oh, non ci si lamenta. Grazie ancora
dell’invito signor Potter.
-
Puoi chiamarmi tranquillamente Harry.
Oh e questi sono Ron e Fred Weasley.
-D’accordo,
Harry. - e strinse la mano a
Ron e a Fred.
-
Fred! Colin! Max! – esclamò James,
George si voltò e vide i figli e il loro amico Max.
Dopo
che tutti furono pronti, si smaterializzarono,
chi congiuntamente, in casa Potter.
***
Stanchissimo
dopo la lunga giornata,
Albus si distese sul letto e chiuse gli occhi: si addormentò
praticamente
subito.
Due
uomini parlavano in un pub
-
Ho sentito parlare di un certo
Codaliscia.
-
Codaliscia?
-
Così lo chiamava lui. Il suo vero nome
era Peter Minus.
-
Quel Peter Minus?
- Lui.
-
Dicono che lo abbia aiutato a
risorgere una volta. E’ stato ritrovato morto in casa Malfoy.
Dicono che lui lo
abbia ucciso. Ma io non ci credo.
-
Come sarebbe a dire?
-
Potrebbe essersi benissimo
strangolato, era praticamente blu e con una mano sul collo stretta.
Dicono che
Potter abbia assistito alla sua morte, diciannove anni fa.
-
Potter? E perché nessuno va a chiedere
spiegazioni?
-
Stava dalla parte sbagliata, ha tradito
i suoi amici, che tra l’altro sono tutti morti. Non era molto
apprezzato. E’
stato lui a tradire i Potter, appunto.
-
E tu stai indagando su queste persone?
-
Voldemort è stato ucciso, ma molti dei
suoi servitori sono ancora vivi. Sto
sbirciando nelle vite dei Mangiamorte per scoprire se
c’è qualcuno che lo
potrebbe ancora far risorgere.
-
Tu credi?
- Sì, credo.
-
Albus?
-
Mmh . . .
-
BUON NATALE!
Lily
lo aveva completamente svegliato.
Gli sembrava di aver dormito solo per qualche minuto. Irritato per non
essere
riuscito a finire di sentire la conversazione tra i due uomini, ci mise
qualche
secondo prima di accorgersi dei regali ai piedi del letto.
"Sperando
che la mia mano riesca a confezionare ancora i pullover per il mio
piccolo Al.
Con
affetto,
Nonna
Molly e Nonno Arthur."
Albus
scartò il regalo dei nonni: un
pullover con lo stemma di Grifondoro disegnato sopra. Si
infilò il regalo,
fiero del fatto che lo stemma sulla sua maglia non fosse una serpe.
Scartò
un sacco di pacchi, perfino James
gli aveva fatto un regalo: un piccolo porta chiavi con una scopa sopra.
"
Sperando
che tu impari a cavalcare almeno questa."
Solo
dopo di aver aperto ogni singolo
dono scese in sala da pranzo, ringraziò tutti dei regali e
si accinse a fare
colazione.
***
Con
la pancia piena, Albus si stiracchiò
sulla sedia e fece uno sbadiglio.
Dal
lato opposto del tavolo, Harry e
Ginny erano immersi in una conversazione a colpo di sguardi. A un
tratto, Harry
si schiarì la voce:
-
Speriamo che la cena sia stata di vostro
gradimento, e adesso, beh, dobbiamo darvi una notizia; Ginny,
lasciò a te
l'onore . . .
La
sala era immersa nel silenzio
generale. Dopo un breve respiro, Ginny, tutto d'un fiato disse:
-
Sono incinta.
SPAZIO
AUTRICE
Eh
eh! Ve l'ho detto che
tornavo preeeeeesto! Ok, la frase finale . . . Ginny, ma vuoi
continuare a
sfornare figli per tutta la santissima eternità? James . . .
povero fratellino!
Molly . . . al passo con i tempi, eh?
Basta,
sto sclerando!
Scusate per gli orrori!
Kisses,
Handwrited