Fanfic su artisti musicali > Tokio Hotel
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Autore: silviakaulitz94    09/03/2008    0 recensioni
“…Sono nata ad Amburgo, ho iniziato i miei studi ad Amburgo e tuttora lavoro ad Amburgo… no, non il classico lavoro della signorina d’Amburgo… perché questa città è solo x le p*****e con Amburgo nel cuore… la Germania fa schifo e presto la lascerò…”
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tokio Hotel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sono le 6 di mattina. Questa settimana, Hanna inizia presto a lavorare. L'Hotel l’aspetta. Si alza svogliatamente dal caldo letto, si fa una doccia fredda, si veste e a passo affrettato esce di casa. Non guarda nessun passante negli occhi. 10 minuti e si ritrova nella hall dell’hotel. Ma ecco che, passando davanti alla bacheca degli orari, le cade l’occhio sulla sua colonna: Hanna- 5.45/6.45. -Cazzo!- Non riesce a dire altro quando si accorge di aver sbagliato orario… -Iniziamo bene la settimana, eh?!- Di tutta corsa mette la divisa da domestica ed inizia a salire le lunghe scale che collegano la sala principale con le camerate. -Se non sbaglio anche questa volta, oggi dovrei iniziare dalla 34- pensa. Con il fiatone per la scalinata, si avvicina alla porta con il n.34 inciso e cerca di aprirla, invano: è chiusa a chiave. Così l’estrae dalla tasca. -Oddio spero di non disturbare- . A quest'ora avrebbe già dovuto ordinare e pulire tutta la stanza... Apre lentamente la porta. Non c'è nessuno, o almeno così le sembra. Infatti si sbaglia: un ragazzo è disteso sul divano e, al chiudersi della porta, scatta in piedi. E' più alto di lei, ha dei rasta biondi e abiti larghi. -Scusa del disturbo ma stamattina mi sono dimenticata di pulire faccio subito spero di non disturbarla grazie lei continui a fare quello che stava facendo fino ad un momento fa- gli dice, tutto ad un fiato.

-Aspetta aspetta... sei la donna delle pulizie?- chiede lui.

-Sì, e scusa del disturbo...-

-Nessun problema, non stavo dormendo...-

-Allora se non le dispiace inizio ad ordinare la camera da letto- e così fa. La stanza sembra un campo da battaglia. Inizia a sistemare il letto, essendo in condizioni pietose: il lenzuolo è completamente a terra.. -.-

Dopo poco, il ragazzo le si accosta e la fissa.

-Scusa ma io mi dovrei cambiare. Fra 10 minuti ho un'intervista- si limita a dire, senza distogliere lo sguardo dalla ragazza.

Lei, guardandolo con la punta dell'occhio:-Intervista? Chi sei, un cantante?-

-No, chitarrista di una band-

-Ah, scusami...-

Il ragazzo si toglie la lunga maglia ed inizia, piano piano, a spogliarsi.

-Ehy, non potrebbe aspettare un attimo?!? Ho quasi finito...!!-

-Beh, che problema c'è? Lei è davvero una bella ragazza, sa?-

Si avvicina provocante. Per un attimo, Hanna rimane incantata dal suo piercing al labbro, ma poi torna in se:

-Cioè? Cosa ha intenzione di fare?? Le ricordo che le "belle ragazze" che intende lei sono per strada, esattamente a qualche isolato da qui! Ed io non sono una di quelle!!!- gli urla in faccia lei, tornando poi a fare il suo mestiere.

Il ragazzo rimane quasi scioccato, ma poi ammette a sé stesso di aver sbagliato:

-…scusa, ha ragione…- e velocemente si raccoglie gli abiti per andarsi poi a cambiare in bagno.

Qualche minuto dopo, la stanza risplende a meraviglia. Hanna, soddisfatta del primo lavoro settimanale, esce dalla stanza. Il ragazzo esce poco dopo dal bagno. A pieni polmoni respira il buon profumo di pulito della camera. –Mmmh… lavanda!!- pensa. Dandosi un’ ultima guardata allo specchio, abbandona la stanza. In corridoio, si accorge della domestica di prima pulire le alte finestre. L’ignora. Anche Hanna si accorge del ragazzo, che si è finalmente preparato per l’intervista. Lo vede camminare e bussare alla porta di qualche camerata più avanti. Gli apre un ragazzo, iniziano a farfugliare qualcosa, poi escono e si dirigono verso la hall ben 3 ragazzi. 4 con il rasta. –Sarà questa la sua band?- pensa Hanna, incuriosita. E’ un gruppo proprio bizzarro: uno di loro ha i capelli tipo “manga giapponese”, alzati con chissà quanti chili di gel. L’ultimo ad uscire dalla stanza chiude la porta con una camminata da superfigo. E’ castano e piastrato. –Ammazza che fusto!- pensa divertita Hanna. Scaccia subito questo pensiero, strano per lei. Continua a spolverare i davanzali del quasi immenso corridoio, dimenticando di essere in ritardo con l’orario e rallentando il lavoro.

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Ed ecco anche il secondo capitolo...spero vi piaccia^o^ ciao recensite in tanti by silvia

 

  
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