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Autore: kitharah    03/09/2013    5 recensioni
Storia ad oc | Ispirata alla serie tv “The Secret Circle”. Faye dominerà il mondo. ♥ | Iscrizioni chiuse. Grazie per la partecipazione. ♥
Au a go-go~ | Azione | Fantasy | Sentimentale | Ooc | What if? | Un po’ di violenza | Un po’ di sangue | Un po’ di ‘ci scappa il morto’
Hey gente~
Come state? Io bene c:
È da un bel po’ che non mi faccio sentire qui nel fandom di IE. Ma, adesso sono qui con questo esperimento di fic ad oc che spero di portare a termine :3
---
«Impossibile, ti dico. Non ci possono essere dei discendenti del Circolo qui a Chance Harbor. Gli abbiamo mandati via tutti, per cui non possono esserci nuovi componenti. Il Circolo non può rinascere. No. Non può!» gridò lui.
Era nervoso. Arrabbiato.
«Ti prego, Hiroto. Credimi. Lo sai che non scherzerei mai su delle cose così importanti, tantomeno ora che manca poco al nostro matrimonio.» disse la blu appoggiando la sua mano sulla spalla del rosso.
«Sì, lo so…» rispose Hiroto abbassando la testa.
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Se vi interessa, fateci un saltino c:
Fra~
Genere: Azione, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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.:Witch Circle.
 
 
.:
Chapter #06. ~ Among magic stones, school enrollment and subtle alliances.
 
 
 
 
 
-04 Ottobre. Chance Harbor. Ore 06.21.
 
Reika era pronta già da mezz’ora. S’era preparata lo zaino, s’era fatta la doccia, aveva mangiato. Era pronta per uscire di casa per andare a scuola. Per sua sfortuna erano le sei e vent’uno e la scuola apriva alle otto in punto.
Domani ci sveglieremo tutti molto presto, le aveva detto suo padre la sera prima. Queste parole risuonavano sempre più forti nella sua testa, ma ogni minuto che passava si stava innervosendo sempre di più.
Era un po’ nervosa, per via del rito che avrebbero dovuto affrontare; ma era impaziente, elettrizzata.
Non sapeva se era lei una Strega, oppure se lo era sua sorella, ma avrebbe tanto voluto esserlo lei. Fare incantesimi come aprire lucchetti, porte o chi che sia. Oppure fare dispetti a chi le stava antipatico, come Tom Douglas o Rika Urabe. Sarebbe stato un sogno per la giovane Hanazashi.
Non sapeva nulla sulla Magia, non sapeva minimamente cosa fosse. Lei se la immaginava ancora come la magia che interpretano nei cartoni animati, o come quella di Harry Potter.
«Reika… ? Ti sei già alzata?» Era stato suo padre a parlare. S’era appena alzato, dato che aveva ancora gli occhi mezzi chiusi pe il sonno. Ma emanava un profumo di ibisco molto forte, e poi era vestito. Come poteva essere possibile? Il punto era che non poteva essere possibile. O meglio, non per un umano. E infatti aveva fatto tutto quello grazie alla magia.
«Sono sveglia già da mezz’ora, papà. Avevi detto che ci saremmo dovute alzare presto per il rito.» si lamentò la ragazza.
«Calmati, tesoro. Non ci metteremo molto.»
«Tipo?» domandò la più piccola di casa.
«Dieci minuti per ciascuna.» rispose dopo aver bevuto il caffè che sua figlia le aveva preparato.
‘Dieci minuti?! Dieci minuti?!’ Reika stava quasi per esplodere. Suo padre l’aveva fatta alzare alle sei meno un quarto per farla preparare quando poi avrebbe potuto stare molto di più a letto. Ma invece no, s’era alzata e ora era li a imprecare morte a tutto quanto il mondo dentro di se.
Non aprì bocca neanche per respirare, diventando tutta rossa, come un pomodoro, fino a quando sua sorella, in pigiama, entrò nella ben arredata cucina della loro casa.
«Buongiorno, papi; ciao, Reika.» disse sbadigliando Karako.
«Oh, buongiorno, cara.» disse l’uomo dando un tenero bacio sulla fronte alla primo genita.
«Ora che siete sveglie tutte e due possiamo fare l’Incantesimo del Riconoscimento.» sentenziò Riyo.
«Ma io sono ancora in pigiama.» esordì la ragazza più grande.
Ok, no. Quello era il colmo. Era l’ultima goccia ad aver fatto traboccare il vaso, ovvero Reika.
«O ci muoviamo, o ci muoviamo!» esclamò la ragazza, parecchio infastidita.
«Scusa, scusa. Antipatica-» brontolò la sorella. Reika fece finta di non sentire, altrimenti sarebbero arrivate alle mani, come succedeva sempre quando le due Hanazashi litigavano.
Le due sorelle si volevano molto bene. Erano legate e non avrebbero mai permesso che succedesse qualcosa ad una delle due. Però quando litigavano, scatenavano l’inferno.
Dopodiché i tre si diressero in giardino, cosa che fece stupire la ragazza dai lunghi capelli castani. Suo padre le aveva detto che nessuno le avrebbe dovute mai scoprire, però qualcuno le avrebbe potute vedere in quel posto della villetta. Era uno spazio all’aperto per cui chiunque le avrebbe potute scoprire, anche i vicini di casa che erano abituali alzarsi presto.
Una volta fuori, Riyo le posizionò una affianco all’altra e si voltò. Mise la mano nella tasca cercando qualcosa e quando la ebbe trovata bisbigliò a bassa voce qualche parola strana e dopo si voltò verso le figlie.
«Cosa hai fatto? Era un incantesimo, vero?» chiese curiosamente la figlia minore.
«Sì, era un incantesimo.» rispose.
«E a cosa serviva?» s’intromise l’altra.
«A creare un campo di cecità intorno alla nostra casa. Così nessuno potrà vederci mentre farò l’incantesimo che ci dirà chi di voi due è una Strega.» fece l’uomo sistemandosi la cravatta color lampone.
Dopodiché estrasse un oggetto dalla tasca. Era un cristallo, un cristallo grezzo, trasparente e luccicante. Reika suppose che avesse fatto l’incantesimo di prima con quello.
Così si avvicinò prima a lei e glielo puntò. Bisbigliò altre parole antropomorfe e strane, lentamente e a bassa voce che Reika non ci capì un tubo.
Dopo aver formulato più e più volte l’incantesimo sia ad una, sia all’altra, rimise il cristallo nella tasca soddisfatto per la riuscita dell’incantesimo. In fondo Riyo era uno dei più forti componenti del suo Circolo.
«Allora? Chi è la Strega tra noi due?» Reika era davvero troppo impaziente di sapere il risultato.
«Sei tu la Strega, Reika.» pronunciò Riyo. «E comunque era lingua antica, imbranata.»
 
 
 
 
-04 Ottobre. Chance Harbor. Ore 10.08.
 
Martina e la sua tutrice Kara Kent erano sedute sulle due sedie che erano di fronte alla scrivania dell’ufficio della preside della Chance Harbor High School.
La stavano aspettando da circa venti minuti, ma ancora non s’era fatta viva. Le avevano detto che era una ritardataria, ma non fino ad un certo punto.
«Scusatemi, vi prego.» esclamò una donna entrando di corsa nell’ufficio in cui il colore che dominava era il rosso. Era lei, Tae Utsonomiya.
«Oh, non si preoccupi.» fece la tutrice della sedicenne. «È lei la preside della Chance Harbor High School?» le chiese subito dopo.
«Sì, sono io.» rispose. «Piacere, il mio nome è Tae Utsonomiya.» si presentò la donna porgendo la sua mano sia ad una, sia all’altra.
‘Finalmente’ pensò Martina.
La donna dai lunghi capelli color blu notte era affiancata da un ragazzo basso, coi capelli corti e cogl’occhi color pece. Lui la guardò negl’occhi incrociando il suo sguardo e questo fece arrossire vistosamente la ragazza dai biondi capelli che si voltò dall’altra parte imbarazzata: per la serie ‘tu non mi interessi, sfigato’.
Lui ridacchiò capendo il perché del suo viso completamente rosso.
In effetti Martina era diventata come un pomodoro per via del ragazzo. Appena lo aveva guardato aveva sentito nel cuore qualcosa che non aveva mai sentito prima, qualcosa di nuovo, un qualcosa che le piaceva. Amore.
«Il piacere è tutto mio. Io sono Kara Kent, la tutrice di Martina Blake.» si presentò la donna che le sedeva accanto.
«Scusate se ho fatto tardi, ma il signorino qui presente era coinvolto in una rissa qui fuori e sono dovuta intervenire.» disse arrabbiata indicando il ragazzo di fianco a lei.
«Oh, non si preoccupi.» fece Kara.
«Bene, quindi è qui per iscrivere la ragazza.» domandò la donna.
«Sì.» rispose annuendo.
«Fantastico. Come prima cosa mi dica a che corsi vorrebbe accedere, oltre a quelli obbligatori.»
«Vorrei frequentare gli stessi corsi a cui facevo parte nell’altra scuola.» s’intromise la ragazza ancora col volto tutto rosso.
«Oh, allora non c’è bisogno che rimaniate qui. Ho già tutto quello che mi serve. L’altra scuola mi ha mandato un fax.»
«E quando posso incominciare?» chiese subito dopo Martina.
«Già da domani.» rispose.
La ragazza fece un sorriso contenta. Non che le piacesse andare a scuola, anzi, lei la odiava come tutti i ragazzi della sua età. Però il giorno prima aveva conosciuto una ragazza davvero molto brava e non vedeva l’ora di rivederla, di rivedere Maria Soralight.
«Bene, allora noi andiamo.» disse la Kent alzandosi dalla sedia seguita dalla preside e poi dalla sua assistita.
«Buongiorno, signora Utsonomiya.» salutò la tutrice stringendole un’altra volta la mano. «È stato un piacere conoscerla.» disse poi.
«Oh, buona giornata a lei, signora Kent; e arrivederci, Martina.» le salutò.
«Buongiorno a lei, signora preside.» gemette la Blake fissando ancora il ragazzo di prima.
Aveva proprio fatto breccia nel cuore di Martina e, anche se lei non voleva ammetterlo, stava provando amore verso quel bulletto di cui non sapeva neanche il nome.
Per la prima volta nella sua vita, s’era innamorata.
 
 
 
 
-04 Ottobre. Chance Harbor. Ore 13.17.
 
«Chou!» esclamò una ragazza dai lunghi capelli color carota. Correva molto velocemente verso la sua migliore amica col fiato in gola.
«Ehm? Oh, sei tu, Arianne.» fece la ragazza sorpresa aggiustandosi il ciuffo ribelle dietro l’orecchio.
«Perché non mi hai aspettato?» le domandò l’altra.
«Ah, scusami, ero troppo presa da… da alcuni pensieri.» farfugliò scusandosi.
In effetti era proprio la verità. Chou, per tutta la mattinata, non aveva fatto altro che pensare alla donna che aveva incontrato al cimitero il giorno prima.
Eloise Brown, se lo ricordava perfettamente il suo nome. Aveva detto di essere stata la migliore amica di sua nonna Ortensia, ed infatti era vero. Lei non lo sapeva per certo, non l’aveva mai conosciuta per saperlo, ma le aveva dimostrato di essere una Strega, proprio come sua nonna. Proprio come lei.
Proprio non ci poteva credere. Non riusciva a credere che lei avesse ereditato da suo padre, e lui prima di lei da sua madre, dei poteri: la Magia.
Cose da pazzi, aveva pensato. Però quella donna le aveva dimostrato sul serio di avere dei poteri. S’era tagliata e subito dopo curata. Tutto con un solo tocco della mano.
«E a cosa pensavi?» le chiese Arianne da buona impicciona quale era.
«A… a nulla.» farfugliò di nuovo.
«Scommetto che pensai a chi vorresti avere come accompagnatore al ballo ‘Fuoco & Ghiaccio’ che si terrà tra qualche giorno, vero?»
«Arianne, ma che vai dicendo in giro?» gemette irritata.
«Scusa, Chou. Non t’arrabbiare.» fece la quasi diciassettenne.
«Ah.» sbuffò. «Scusami, è solo che-»
«No, non preoccuparti. In effetti sono stata un po’ troppo impicciona io.» si scusò la rossa.
«Finalmente l’hai capito.» esordì ridacchiando la Nishizono.
Anche ad Arianne scappò una piccola risatina. In fondo la sua migliore amica aveva ragione. Arianne Sunshine non era solo una ragazza allegra e solare, ma anche impicciona, una vera impicciona. Ma doveva esserlo per forza se voleva continuare ad essere la giornalista della Chance Harbor High School.
«Comunque, a proposito del ballo ‘Fuoco & Ghiaccio’, tu con chi hai intenzione di andare?» le domandò Chou con un’aria da curiosona. «Con Amemiya?»
«Ah, lasciamo perdere, Chou.» sussurrò malinconicamente la Sunshine.
«Perché? Che è successo?»
«Ho saputo che ha chiesto a Michiko Hori di andarci con lui, diamine.» borbottò.
«Oh, mi dispiace.» disse l’amica.
«Dai, non preoccuparti. In fondo non mi devo rovinare la vita per un ragazzo.»
«Ben detto!» la incoraggiò l’altra.
«E poi tanto verrò con te.» continuò poi Arianne.
«Appunto. Ti farò vedere io come puoi divertirti senza quel fesso figlio di una-»
«Ehi, non esagerare.» le brontolò.
«Ah, ehm… in effetti hai ragione. Il fatto è che se qualcuno fa male alla mia Arianne… beh, ho voglia di spezzarlo in due.» fece lei.
Arianne le sorrise. Ammirava la sua migliore amica. Le due si conoscevano fin dalle elementari e non s’erano mai separate. Si volevano veramente bene e da buone amiche si difendevano sempre a vicenda.
«Ti voglio un mondo di bene, Chou.»
«Anch’io, Ari mia.» le rispose abbracciandola.
 
 
 
 
-04 Ottobre. Chance Harbor. Ore 20.34.
 
Clara entrò nel grande salotto della casa, affiancata dalla sua migliore amica Natsumi. Lì, sul divano, c’era sua zia Reina che l’aspettava da circa mezz’ora.
«Scusaci zia, ma abbiamo avuto un contrattempo.» si scusò la diciassettenne facendo sobbalzare la donna dai lunghi capelli blu che non s’era accorta dell’arrivo delle due.
«Oh. Clara, Natsumi. Buonasera ragazze.» salutò la donna alzandosi in piedi. Baciò sulle guance prima una e poi l’altra, dopodiché le fece segno di accomodarsi sulle due poltroncine difronte al divano più grande.
«Come state?» le chiese poi.
«Noi bene, grazie.» rispose Clara.
«Di cosa voleva parlarci, signora Yagami. Mi sembrava un tantino seria quando ci ha chiamate.» domandò Natsumi subito dopo impaziente, anche se preoccupata, di sapere cosa la zia della sua migliore amica le doveva riferire di tanto importante.
«Sì, hai ragione Natsumi. Vi ho chiesto di venire qui per chiedervi un favore e per raccontarvi tutta la verità.» rispose la donna sorseggiando un bicchiere di scotch.
«Allora, ragazze. Sarò più breve possibile, anche se so che sarà doloroso per te, Natsumi.» incominciò. «I tuoi genitori non sono morti per un incidente come ti hanno sempre detto.» continuò schietta.
In quel momento la diciassettenne dai lunghi capelli colo nocciola sentì come un coltello trafiggerli il cuore. Sentì un forte dolore dentro di se ed un vuoto che la stava logorando. Sentiva le lacrime agl’occhi che non tardarono ad arrivare.
In pochi minuti versò molte lacrime, lacrime amare. Com’era possibile che i suoi genitori non fossero morti su quella maledettissima autostrada? Com’era possibile che in diciassette anni nessuno le aveva mai detto la verità fino a quel momento?
«Co… co-cosa? Non è possibile. Non può essere vero!» gridò in lacrime.
«Mi dispiace davvero, Natsumi.» disse la Yagami mentre la nipote, sconvolta anche lei, la consolava.
«E come sono morti?» chiese poi Clara.
«Sono state delle Streghe.» andò schietta la trentenne.
«Le Streghe?»
«Sì, le Streghe. Alcuni anni fa c’erano delle Streghe qui a Chance Harbor che avevano preso delle persone di mira per esercitare i loro poteri, tra cui i tuoi poveri genitori.»
Non era possibile. Non era proprio possibile, pensò Natsumi. Ed infatti non era vero, ma questo la ragazza non poteva saperlo.
Reina aveva messo su questa bella idea di raccontare falsità ai ragazzi che aveva scelto per convincerli ad unirsi a lei e agl’altri Cacciatori di Streghe. Era sicura che raccontando questa storia a Natsumi lei avrebbe sicuramente accettato di essere una di loro, e a sua volta anche Clara.
«Ed è per questo che vi ho chiamato qui. Voglio chiedervi di aiutarci. Dei giovani ragazzi -possono avere la vostra stessa età- vogliono riportare in vita il Circolo e questi ragazzi sono sicuramente i figli di coloro che hanno ucciso i tuoi genitori.» continuò a riferire. «So che sembra una cosa folle, ma è la pura verità. Io ero purtroppo una di loro.»
«Sei anche tu una Strega, zia?» chiese Clara.
«Sì, e anche tu lo sei, proprio come lo era tua madre. Ma io mi sono allontanata da loro proprio quando hanno iniziato a fare queste cose unendomi a Hiroto e agl’altri sterminando così tutte le Streghe di quel Circolo.» fece la blu.
«Stia tranquilla signora Yagami. Io e Clara ci uniremo a lei, al signor Kiyama e agl’altri Cacciatori di Streghe per distruggere tutti i discendenti di coloro che hanno ucciso i miei genitori. Vero, Clara?» chiese poi la castana rivolgendosi verso la migliore amica mentre si asciugava le lacrime.
«Sì, Natsumi. Noi vendicheremo i tuoi genitori.» rispose Clara.
Ed ecco che Reina ce l’aveva fatta. Aveva conquistato le prime due della lista che aveva preparato. Finalmente avevano una possibilità in più per distruggere le Streghe, una volta per tutte.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
.:
L’angolino dell’autrice.
 
Buongiorno, buonasera o buon qualsiasi altro momento della giornata sia :3
Quanto tempo è passato dall’ultima volta che aggiornavo questa fic? Quasi un mese, diamine!
Occhei, so di essere in estremo ritardo, scusatemi. Purtroppo tra qualche giorno comincia la scuola e io non potrò aggiornare velocemente come prima perché quest’anno mi devo impegnare di più dato che incomincio il secondo superiore. Poi si aggiungono le vacanze d’estate e io volevo godermele fino all’osso, lol.
Beh, comunque ora sono qui e spero che il capitolo vi sia piaciuto c:
Allora, qui sono comparsi quattro oc, ovvero: Reika, Martina, Chou e Arianne {che poi sono stati menzionati anche il bellissimo Tom♥ e la nostra cara Maria}. Finalmente l’ho inserita Arianne. Cioè, l’ho solo introdotta e poi nulla più di lei. Ma sul serio, ragazze. È un po’ difficile gestire dodici oc e forse ho fatto male ad accettarne così tanti. Ma, oh! Sono tutti troppo belli e fighi e io li amo, tutti♥
Comuuunque, sono molto contenta del fatto che Vì ha recensito lo scorso chappy :D
Grazie mille, dolcibotta mia c;
Poi ringrazio Rie che recensisce ogni volta. Lei è troppo brava ed è la mia ammmorah♥
Ringrazio anche gli altri, però, eh. Mi rendete sempre felice :3
Però ora torniamo al chappy. Ho inserito, finalmente, una parte dove compaiono alcune Cacciatrici. Ok, qui Reina è una zoccola brava ragazza. Ha mentito, gente. E in fondo, anche se vuole ammazzare tutti i nostri oc, povera Natsumi.
Quindi abbiamo scoperto anche che Clara è una Strega e doveva far parte del Circolo, ma… ce la vie~
Comunque, se non ci avete capito un tubo, non vi preoccupate perché capirete meglio nei prossimi capitoli c;
Inoltre, poi, ho inserito Tae Utsonomiya, ovvero la mamma di Toramaru, come preside del liceo di Chance Harbor. E indovinate chi è bel ragazzo che ha schioccato la freccia che ha colpito il cuore di Martina? (?) :3
Ma no, non ve lo dico perché tanto avete capito già da sole. E se non l’avete intuito… beh, lo capirete c;
Ad Arianne piace invece, come abbiamo visto, Amemiya. Beh, lui è figo e lei pure, lol.
Così abbiamo visto che ci sono già due/tre coppie in questa fic. Come vi avevo detto sono tutte a random, a caso, proprio come le amicizie. Non so se vi piacciono, ma a me shi, e tanto pure. Soprattutto la Madge/… e la Martina/… :3
Sono troppo carini♥
Ok, adesso vado che ho parlato troppo. Nei prossimi capitoli metterò anche gli altri oc, ve lo prometto c;
Un bacio a tutti ♥

Fra.
  
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