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Autore: Bab1974    03/09/2013    1 recensioni
A Rubens di Quintra, mercenario, viene affidato il compito di salvare il principe Pagan da un regno in cui viene tenuto prigioniero. Visto il suo ritratto si rende conto di conoscerlo con un altro nome, Condar, e di avere più volte giaciuto con lui. Una ragione in più per salvarlo.
Due capitoli sono ispirati a immagini del sito gestito da Sango79 'Disegni e parole?'.
Genere: Azione, Fantasy, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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Non è più la mia casa.

V-
Al loro ritorno a Guilt, furono accolti da mille onori. Le condizioni del principe erano davvero pessime, tanto che fu subito portato nelle stanze in cui il medico regale teneva i suoi pazienti
La madre lo abbracciò con le lacrime agli occhi, per poi lasciarlo nelle mani esperte del guaritore, perché si occupasse della sua convalescenza.
Rubens fu chiamato nella sala del trono: sia il re che la regina erano davvero contenti.
"Rubens di Quintra, vi siete meritato ogni moneta d'oro che vi daremo." esordì re Guiltar, che sembrava aver recuperato il suo buonumore dall'ultima volta che lo aveva visto "In realtà non ero neppure certo che fosse ancora vivo. Voi mi avete ridato la speranza e un erede."
L'annuncio del re preoccupò il guerriero, che decise, a rischio di farselo nemico un'altra volta, di raccontargli tutto.
"Sire, in realtà ho raccontato a Pagan quello che era accaduto, che la regina vi ha costretto a liberarmi e a farmi partire." disse, cercando di apparire dispiaciuto.
"Perché lo hai fatto?" chiese il re irritato.
"Non pensavo che avreste cambiato idea così repentinamente e avevo deciso di prepararlo a quello che sarebbe potuto accadere." spiegò Rubens "Non voleva neppure tornare quando gliel'ho raccontato. Si è convinto solo quando ha saputo della punizione inflitta a Narid, voleva interromperla."
Il re sorrise amaro e rassegnato.
"Pagan è davvero un ragazzo generoso, sarebbe stato un re magnanimo e amato, peccato per quel suo difetto. Spero che mio nipote possa aver preso anche in piccola parte da lui." sospirò. Poi si rivolse ancora a Rubens. "Vi siete meritato ugualmente la vostra parte. Mi dispiace aver perso un informatore prezioso come Guera, ora non sapremo più nulla finché non avrò situato un'altra spia nel palazzo e non sarò mai certo che sia fedele come lui."
Guera, che era al fianco di Rubens, s'inchinò.
"Granciambellano Portas." chiamo il re. L'uomo apparve immediatamente.
"Potete far sospendere la punizione di Narid." ordinò.
Portas abbassò la testa.
"Temo di non fare in tempo per oggi." si scusò "L'esecuzione sta avvenendo in questo momento."
Sentirono un grido di dolore esagerato. Rubens alzò la testa stupito, ed ebbe un brivido: doveva essere una punizione tremenda per chi non piaceva.
"Ormai per oggi è andata. Da domani occuperà in pace le patrie galere." accordò il re. Poi si rivolse ancora a Rubens "Avete preferenza su come volete essere pagato?"
Rubens ci pensò un attimo: voleva un posto in cui poter accogliere Pagan, nel caso che non cambiasse idea e volesse allontanarsi dal castello.
"In realtà mi piacerebbe comprarmi una casetta, nel regno di Palus, il vostro alleato di ovest." azzardò il guerriero.
"Pagan c'entra qualcosa con la sua decisione?" chiese dolcemente la regina. Si era rassegnata al fatto che il figlio maschio fosse gay, e ora sperava che almeno raggiungesse un po' di serenità.
Rubens abbassò gli occhi e non rispose: il rossore che gli imporporava le guance parlava da sé.
La regina fece un cenno d'assenso al re, che capì che non poteva fare altro. Confabularono un attimo fra di loro, poi Guilt gli parlò ancora.
"Avrete ciò che domandate e non solo." esordì il re "Mia moglie e io abbiamo deciso di lasciare a Pagan una rendita che vi permetterà di mantenere la casa e un paio di servitori. A guidare tutto, visto che in questo momento è disoccupato e che si è dimostrato degno della nostra fiducia, ci penserà Guera. Spero che non vi dispiaccia questa nostra idea."
"Dovreste chiederlo a Pagan, appena si risveglierà dai medicinali che gli ha somministrato il medico." suggerì Rubens.


Dovettero passare due settimane prima che il medico consentisse altre visite al principe. Le sue condizioni erano davvero pessime, aveva subito violenze fisiche di ogni tipo (e non sapeva nulla di quelle della psiche) e se era vivo era questione di tempo. Non dubitava che tanta ferocia era stata protratta nel tempo solo per culminare nella morte.
Per fortuna era di tempra forte ed erano erano arrivati in tempo, prima che fosse troppo tardi.
Il re e la regina furono i primi a visitare Pagan appena ebbero il permesso.
"Figliolo," esordì Guilt "ci dispiace per quello che è accaduto e se tu lo volessi sono disposto comunque a lasciare te come regnante di Guiltar. Sei un ragazzo generoso e buono e sono certo che potresti essere un re amato."
Pagan scosse la testa.
"Non me la sento, padre." disse mestamente, sapendo di dargli un dolore "Io so quanto tu ami la mamma e mi sentirei un verme a sposare una donna solo per poter avere un erede da lei. Sono certi che mio nipote sarà un degno sostituto, se lo guiderai tu."
Poi intervenne la regina e gli raccontò dell'idea di Rubens. Vide il figlio arrossire, l'uomo non gli aveva accennato nulla, forse non ne aveva avuto l'occasione.
"Parlatene con calma." suggerì "Mi sembra assennato e per bene, nonostante il lavoro che fa. Tuo padre e io abbiamo accarezzato l'idea di dargli un impiego qui al castello, ma se non dovesse accettare lo capiremmo."


Rubens fu il secondo a visitare Pagan. Appena lo ebbe vicino, il ragazzo lo abbracciò e baciò. Capì quello che era accaduto senza bisogno di parole. Non gli dispiaceva rinunciare alla sua libertà, in cambio delle sue dolci catene.
  
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