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Autore: lorella16    03/09/2013    3 recensioni
Isabella è una ragazza sognatrice con la passione per il Cinema, ha soli 16 anni, ma ne dimostra appena 14. Da comune spettatrice passiva diverrà la protagonista di un'originale pellicola: la sua vita.
La storia diverrà avvincente, i primi 2 capitoli possono essere definite delle introduzioni. Godetevi la lettura. Ciao!
Genere: Commedia, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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2-  Quegli occhi.









 

- Mamma, non lo sopporto più! Voglio indietro il mio fermaglio!-
-Mamma, ma così è molto più carina, non trovi?- rideva Tony divertito col mio fermaglio tra le mani.
7:45 AM. Da circa mezz’ora correvo dietro quel coglione di mio fratello, che rendeva la mia esistenza già impossibile straimpossibile.
Era il nostro secondo giorno a Londra e io volevo già scappare via, lontano.
Non vedevo il sole da quando avevo messo piede su quell’aereo: cielo grigio perennemente, in pieno Settembre. Non era la mia prima volta a Londra, è chiaro, la conoscevo come le mie tasche.
Andavamo spesso a trovare i nonni e gli zii in Estate e a Natale, ma io non ne ero proprio entusiasta. Londra è così affascinante, multietnica, ma non è ciò di cui ho bisogno. Una città grigia, cupa..mi aveva messo sempre così tanta tristezza, d’altra parte ero abituata a vedere il sole 365 giorni l’anno.
-Tony, restituisci quell’oggetto a tua sorella, arriverete tardi a scuola, per giunta il primo giorno!- disse mamma irritata.
Tony ignorò totalmente le sue parole, continuando a correre qua e là per casa. La mamma esausta prese le chiavi della macchina. Aspettava noi.
Avevo i capelli troppo scompigliati, non ero arrivata a piastrarli e quel cretino non aveva nessuna intenzione di darmi quel maledetto fermaglio.
Salii le scale, aprii la porta della mia camera: un campo di battaglia si presentò davanti ai miei occhi, non avevo avuto tempo di farmi uno schema mentale per disporre in modo ordinato tutte le mie cose.
Ricordai di aver infilato dentro il cassettone un fermaglio, che non mi piaceva molto, ma purtroppo era l’unica alternativa rimasta.
Aprii il cassetto, lo afferrai. Era azzurro con i brillantini, alcuni si erano scollati. Misi lo zaino sulle spalle, scesi le scale velocemente, passai dalla cucina per addentare poi una mela. Uscii di casa per dirigermi verso l’auto. Entrai. 
-Come al solito hai fatto tardi, e poi quello vanitoso sarei io?- rise sotto i baffi quel coglione di mio fratello. Gli diedi pacca sulla nuca. Mamma non ne poteva più dei nostri litigi, ci ignorava semplicemente.
-Mi raccomando, ragazzi. Mostratevi educati con gli insegnanti, con la preside. Cercate di inserirvi sin dal primo giorno all’interno dell’ambiente scolastico. Già siamo strapieni di problemi, non vorrete aggiungere pure la scuola. E’ opportuno…- .
Mamma parlava..come dire..da sola. Tony con le cuffie infilate alle orecchie annuiva, facendo finta di ascoltare le parole pronunciate da mamma. Io, passiva, qualche volta, pronunciavo un “sì”.
Ero estremamente annoiata. 
-Ragazzi, fate attenzione. Vengo a prendervi alle 14:00!- disse mamma con un sorriso grande stampato in faccia.

Arrivati a scuola, scesimo dalla macchina. Una folla di ragazzi davanti ai miei occhi mi mise una tremenda ansia addosso. Tony camminava in modo così disinvolto, invidiavo tantissimo questo suo lato. Incrociai molti sguardi in cortile, prima di inoltrarmi nei corridoi dell’edificio. La mia classe era la 3^D, quella di Tony la 5^D.
-Eccomi arrivato, ciao ciuccio- urlò Tony, entrando in aula. 
Feci una faccia disgustata e proseguii verso la mia aula. Percossi due corridoi per poi trovare la 3^D. La porta era chiusa. -Cazzo! Il prof è già dentro!-.
-Non preoccuparti, sono solo quei due cretini che stanno fumando dentro l’aula.- mi disse una ragazza sorridente, con voce divertita, sentendo le mie parole, che credevo di non aver pronunciato.
Aveva un bel viso, occhi scuri, capelli lunghi e castani. Aveva un fisico che definirei massiccio, ma subito si poteva scorgere una bellezza così semplice e naturale. 
-Comunque piacere, io sono Vic..toria, già, a volte dimentico di chiamarmi così perché tutti mi chiamano semplicemente Vic! Sei nuova, vero? O forse hai cambiato sezione o..hai perso l’anno?- disse molto confusamente.
- Prima opzione…Io sono Isabella, puoi chiamarmi Isa-.
-Sei italiana, forse?- disse, sgranando gli occhi.
-S-sì..- dissi insicura.
-Ma è una cosa fichissima! Italia: ARTE, MODA, PIZZA…-.
- …Mafia?-
- Sì, anche quella, ma poco importa! Oh, c’è Mrs Holmes, la professoressa di inglese. Entriamo, su.-
L’aula aveva un aspetto magnifico, c’era pure una lavagna elettronica. 
I due ragazzi spensero i due mozziconi di sigaretta sotto il banco con aria indifferente. Quei due avevano l’aria da fichi strafottenti, che si sentivano già grandi. Victoria mi fece segno di sedermi accanto a lei, capitammo davanti a quei due, che mi guardavano curiosamente. 
-Forse hai sbagliato edificio, qui non siamo all’asilo-. Disse uno di quei due a voce alta. Quasi tutta la classe scoppiò in una grossa risata.
Diventai rossa come un pomodoro. 
-Prova a star zitto, James!- disse Victoria, dandogli un calcio sul ginocchio.
Lui la guardò con sguardo assassino.
-Non farci caso, è uno tutto fumo e niente arrosto, era il mio ex, provo vergogna anche a dirlo- mi sussurrò lei.
-Silenzio, ragazzi, accogliamo la vostra nuova compagna di classe, cerchiamo di essere solidali. Conto su di voi, vi ritengo delle persone mature!- continuò per circa dieci minuti la professoressa, che sembrava essere una persona severa, ma disponibile al dialogo. 
La campanella suonò dopo le tre ore di inglese, Victoria mi tirò con sé fuori dalla porta dell’aula per la ricreazione.

Mi trascinò velocemente verso una zona del cortile, più appartata. 
-Victoria, dove mi porti?-
-Non importa, fidati di me! E poi chiamami Vic.- disse molto velocemente, come avevo notato che spesso faceva.
-Ok, Vic- dissi sorridendo.
Lì era pieno di gente che fumava, sembrava un covo di assuefatti. Per quello che potevo vedere, nessuno, però, teneva in bocca una canna. Questo mi rassicurò. 
Vic si sedette su uno scalino e in fretta preparò una sigaretta, poi l’accese.
-Lo so, è un viziaccio. Ho tentato tante volte di smettere.- disse, emanando fumo dalle labbra, come per volersi giustificare, forse aveva notato il mio sguardo, come dire, strano.
-No, non preoccuparti..- dissi, guardandomi attorno.
Il mio sguardo improvvisamente si fermò su una coppia che si avvicinava. Lei era bionda, alta, davvero molto magra.
Indossava dei vestiti che non si addicevano ad una liceale. Jeans di pelle molto aderenti, tacchi fucsia a spillo e una maglia color cipria che le teneva scoperti il ventre, nel quale vi si poteva scorgere un piercing, e quasi tutta la schiena ossuta.
Il mio sguardo poi, si posò su di lui, forse anche per troppo tempo.
Era barbuto, con tantissimi capelli scuri. Carnagione mora, fisico slanciato. Indossava una maglia bianca, su di essa poggiava un giubotto di pelle corto. Jeans blu e delle Nike bianche. Quello che mi aveva catturata maggiormente di lui era il suo sguardo, che definirei furbo..o meglio sexy. Sì, avevo pensato che lui fosse terribilmente attraente e misterioso. Non mi era mai capitato di provare così tanta attrazione verso un ragazzo, quasi me ne vergognavo.
Gli lasciai gli occhi addosso per 5 minuti, mentre lui salutava i suoi amici, per poi accendere una sigaretta alla sua ragazza, suppongo. Non si voltò mai verso di me.
-E poi qui conoscerai le mie amiche, che purtroppo hanno deciso di cambiare scuola..Ma mi stai ascoltando?- disse Vic, mentre io fissavo quel tizio in modo ossessivo. 
-Ah..ho capito. Non dirmi che ti piace.- disse, puntando lo sguardo a terra. 
-Ma c-chi, c-cosa? A me? No, è solo un bel ragazzo.- dissi balbettanto, oh, l’avevo detto inconsapevolmente.
-Ok, amica, ti spiego un paio di cosette. Tieni gli occhi puntati su di loro, fatto? Adesso immagina che sopra ci sia una enorme X e sotto una segnaletica con scritto “GIRARE A DESTRA, ENORME PERICOLO”. Hai afferrato?- disse con occhi tristi e forse un po’ arrabbiati.
-Ma perché? Cosa hanno di così strano?-. dissi incuriosita dalle parole di Vic.
-Beh, lei, Taylor, questo è il suo nome, un tempo, era una mia amica molto fidata.
E’ una ragazza molto strana, per niente affidabile, oserei dire cattiva, odiosa. Credevo fosse una persona diversa, sulla quale si può contare, insomma. Invece, mi ha fatto passare dei guai e ora non ne voglio parlare.- gli occhi di Vic cambiarono espressione.
-Mi dispiace, scusami- dissi a voce bassa.
-Forse sono stata troppo dura, scusami tu. Lui è bello, è vero, ma per stare con lei non deve essere una brava persona.-
-Non lo conosci, allora?-
-No, lo vedo con lei da due mesi circa, in giro, per le feste, credo abbia ripetuto diversi anni qui. Ha 20 anni, si chiama Zayn. Ho visto il suo profilo su Facebook-
-Ah, è grande.- non mi avrebbe mai guardata e poi con una del genere, figuriamoci.
-Lascia stare queste cose difficili, è un consiglio!-
-Oh cazzo, Londra e il suo tempo di merda, sta iniziando a piovere. Hai un ombrello? E’ appena suonata la campana! Arriveremo tardi! No, no!- 
-Calmati, Isa, un po’ di pioggia ci farà bene!- disse Vic, divertita dal mio atteggiamento di panico. 
Vidi Zayn correre per il cortile, prese il suo giubotto per coprirsi il capo e il mio sguardo cadde sulla sua t-shirt bagnata che mostrava ogni dettaglio del suo corpo.
Forse Taylor era rimasta indietro con le altre fumatrici. Io e Vic ci ritrovammo proprio vicino a lui a correre. Troppo intenta a guardarlo, inciampai su uno scalino del cortile, proprio davanti a lui.
Si accorse di me, mi porse la mano, mi alzai. I nostri sguardi si incrociarono. Quegli occhi. I suoi occhi meravigliosi mi guardarono come stupiti.
Poi disse: –Ti sei fatta male?-.
-N-no, grazie- risposi incantata dai suoi occhi.
Mi fece un sorriso, mi accarezzò il viso e proseguì per la sua strada.

 
Taylor: Dakota Fanning.
Vic: Demi Lovato.


 
Se recensite, continuo ;) spero vi sia piaciuto!
  
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