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Autore: Wilwarind86    03/09/2013    9 recensioni
[...]
Eppure lei stava sorridendo.
Stava sorridendo con quel suo splendido sorriso , che donava gioia a chiunque le stava intorno.
Riusciva a far sorridere anche Lui.
Lui che odiava sorridere.
Lui che odiava vivere in quel mondo.
Lui che era costretto a vivere.
Lui che amava Lei più di ogni altra cosa al mondo, ed era costretto a vivere per l’eternità.
[ NaLu - Gruvia - GaLe - Gerza ]
Genere: Avventura, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gray Fullbuster, Lluvia, Lucy Heartphilia, Natsu
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Attenzione:
 Per diversi motivi ho riscritto il prologo di Immortality, quindi sarebbe meglio andare a rileggerlo prima di leggere il primo capitolo.
 
 
 




 
Capitolo 1.

- Incontro di sguardi -
 
 
 




- Natsu.
Era una notte calda, una di quelle notti d’estate in cui le persone uscivano a farsi una passeggiata per non restarsene a casa. Un ragazzo stava camminando dietro ad una ragazza magra dai capelli corti e bianchi, finché quest’ultima  non si girò e con sguardo divertito nominò il suo nome.
- Si, Lisanna. – La voce calda del ragazzo dai capelli appuntiti e rosa era seria, ma questo non fece intimorire l’albina.
- Non c’è bisogno che mi accompagni a casa, non sono mica una bambina! – Lisanna sorrise dolcemente al ragazzo, e lentamente gli si accostò mentre continuavano a camminare.
- è pericoloso. -
L’albina sbuffò e incrociò le braccia – So badare a me stessa, e poi siamo quasi arrivati, quindi … -
- … Quindi niente … quando dico che ti accompagno fino a casa vuol dire che non me ne vado finché non  sei al sicuro. -
Il ragazzo non si scompose, rimaneva sempre con quello sguardo serio  e triste.
Lisanna cercò di non farsi vedere mentre sorrideva, era così serio e posato, ma alle volte sapeva essere anche dolce .. a modo suo ..

 

- Ecco siamo arrivati. -
Natsu si portò le mani dietro la testa e si girò per andarsene, ma fu fermato dalla voce di Lisanna – Aspetta! -
Il ragazzo si girò confuso mentre aspettava una risposta dalla ragazza.
- Io .. io volevo ringraziarti, mi aiuti sempre nel momento del bisogno, ci sei sempre, e mi fa piacere che ti preoccupi per me .. – Lisana si portò una mano sulla bocca un po’ imbarazzata.
Natsu sorrise, quella era una delle poche volte in cui sorrideva, lentamente si avvicinò a Lisanna e le toccò una ciocca dei corti capelli bianchi – Sono bellissimi, i tuoi capelli sono argentati, mi ricordano il colore della luna. -
La ragazza non riuscì a capire il nesso logico di quella risposta, ma divenne ancora più rossa di prima – Io .. ecco .. – non riuscì a finire di parlare, che sentì le labbra morbide di Natsu sfiorare quelle sue.
Lentamente sgranò gli occhi sconvolta, non si aspettava di certo una cosa del genere.  Si lasciò trascinare dal bacio, che si approfondì secondo dopo secondo.
Un turbine di emozioni investì Lisanna, quello era il suo primo bacio.
Il bacio dal ragazzo che amava, che forse ricambiava.
Il bacio che tanto agognava.
Quel momento era finalmente arrivato.
Natsu si allontanò per riprendere fiato, si girò di scatto e si diresse dalla parte opposta in cui abitava la ragazza.
Si fermò e si girò appena – Buonanotte. – riuscì solamente a sussurrare.
Lisanna si portò una mano tra i capelli – Mh .. si .. Buonanotte .. -  poi spostò la mano sulle labbra e cominciò a sorridere.
Poteva essere l’inizio di qualcosa? ..

 

 

---

 
17 anni dopo ..

 
 

Il cinguettio degli uccelli, il rumore del vento che si alzava e un rumore di voci umane fece svegliare un ragazzo, che era comodamente seduto su un ramo di un albero.
Con tutta calma aprì piano gli occhi scuri e magnetici, si guardò intorno annoiato e ancora mezzo addormentato. Si stiracchiò prima le braccia, per poi passare alle gambe e al collo, dopo un sonoro sbuffo decise di scendere dall’albero con un grande balzo, e atterrò precisamente sul punto prestabilito.
Alzò gli occhi al cielo, il sole era alto nel cielo. Cominciò a guardare rapito il colore del cielo, un azzurro intenso, senza tracce di nuvole.
Quel colore gli ricordava quella persona.
I suoi occhi erano azzurri accesi, e diceva sempre che i suoi capelli erano meravigliosi, perché gli ricordavano il colore delle luna.
No anzi, lei era la sua luna, infatti non poteva farne a meno. Senza la sua luna, lui sarebbe caduto in un mondo oscuro fatto di odio e di ombre, ma grazie alla luce che emanava la sua luna, lui non era caduto in quel mondo.
Il vero problema erano i suoi occhi.
Come li poteva dimenticare?
Erano passati quasi diciassette anni.
Diciassette anni dalla sua morte.
Dalla morte dell’unica persona che amava e che avrebbe amato per sempre.
No, era sbagliato dire “ per sempre “.
Per sempre … chissà forse negli anni successivi si dimenticherà di lei, dei suoi capelli, dei suoi splendidi occhi, della sua fantastica voce melodiosa, e di tante altre cose ..
Di colpo si sentì un rumore strano, diverso dagli altri sentiti dopo essersi svegliato, questa volta proveniva da …
Si toccò istintivamente la pancia per poi passare ai capelli appuntiti e stranamente rosa – Sarò pure un mostro che non muore, ma devo pur mangiare qualcosa .. – disse in un sussurro, quasi per non farsi sentire da nessuno.
Cominciò ad avanzare a passo spedito in una direzione scelta a caso, sperando di trovare qualcosa di buono da mangiare, ma solo in quel momento si accorse di alcune voci che chiacchierano insieme.
Si nascose dietro un cespuglio per non farsi vedere, da come parlavano dovevano essere per forza due ragazze, o al massimo tre.
Senza far il minimo rumore, riuscì ad aprirsi un passaggio tra i rami del cespuglio e cominciò a seguire il discorso delle ragazze.
Una ragazza era in piedi con dei vestiti in mano e un mantello, stava tremando, anche se non faceva freddo quel giorno, aveva dei lunghi capelli blu fino alle spalle e gli occhi, almeno da quello che riusciva a intravedere, erano di un blu intenso.
L’altra invece sembrava persa nei suoi pensieri, e si stava godendo l’acqua fresca del ruscello, era completamente sommersa, si riusciva a vedere solo la capigliatura di un biondo chiaro, e le piccole spalle.
La ragazza dalla strana capigliatura blu si avvicinò alla bionda – Signorina Lucy, forse sarebbe meglio tornare, è pericoloso stare nei pressi della foresta. -
La bionda continuò a galleggiare nell’acqua del ruscello – Non ti preoccupare Juvia, non c’è nessun pericolo qui. Altri cinque minuti ed esco. – disse in un sussurro.
La flebile voce della ragazza cominciò a rimbombargli nelle orecchie, era una voce impossibile da dimenticare, assomigliava molto a quella di .. lei ..
La differenza era che la voce della ragazza dai lunghi capelli biondi  era più seria, più matura.
- .. Ma signorina Lucy .. se suo padre scopre che l’ho accompagnata fin qui, mi caccerà, o potrebbe anche .. – La ragazza dai capelli strani cominciò a tremare ancora più vistosamente - .. frustarmi ..- sussurrò con la testa china, tant’è che Natsu dovette sporgersi ancora di più per sentire.
La ragazza bionda cominciò  a sciacquarsi i lunghi capelli – Juvia ti chiedo solo cinque minuti, ho quasi finito. – disse mentre continuava a lavarsi, questa volta però era passata al corpo.
L’altra ragazza sospirò affranta, non c’era modo di convincerla, e cominciò a guardarsi intorno – Speriamo che non si accorgano della nostra assenza. – disse più a se stessa, che alla compagna.
Questa volta la ragazza bionda di nome Lucy si alzò in piedi con un gesto teatrale, mentre Natsu ammirava le forme delicate della ragazza, anche se non si poteva intravedere granché, dato che i lunghi capelli biondi le coprivano il fondoschiena.
Prima che Lucy potesse girarsi, la ragazza dai capelli strani, di nome Juvia, le andò incontro e la coprì con una piccola veste di lino.
Lucy si girò per tornare sulla terra ferma, seguita da Juvia, e Natsu non poté che rimanere sconvolto da tanta bellezza.
Era una ragazza alta, magra, con le forme del corpo praticamente perfette, con i seni prosperosi, almeno per quello che riusciva ad intravedere.
Non aveva mai visto una donna così bella .. in realtà, anche se non al suo livello, c’era qualcuno di più affascinante, che riusciva a fargli battere il cuore, che riusciva a farlo sentire in qualche modo .. vivo ..
Ricacciò subito quei pensieri, ora non aveva tempo per pensarci, ormai erano passati diciassette anni, doveva andare avanti, anche se dimenticare faceva davvero male ..
Si concentrò di nuovo sulla ragazza che aveva davanti, e ne rimase sorpreso quando i suoi occhi scuri si incrociarono per un momento con quelli color cioccolato di lei.
Il tempo si fermò per un istante, gli occhi curiosi di Lucy guardavano i suoi come rapiti da quegli occhi scuri e magnetici, per un istante anche lui ne fu rapito.
Gli occhi della ragazza erano castano, però non quel banale castano che si vede dovunque, erano proprio il colore del cioccolato, talmente scuro da sembrare fondente, non di certo al latte.
E doveva proprio ammettere che adorava il cioccolato fondente, infatti preferiva il gusto amaro del cioccolato  ed odiava quello dolce al latte.
Il loro incontro di sguardi fu interrotto da Juvia, che si accostò alla compagna – Successo qualcosa signorina Lucy? – disse la ragazza confusa, ma allo stesso tempo curiosa.
Lucy sbatté le palpebre senza capire che cosa fosse successo in quell’ istante, subito dopo riportò gli occhi sul punto dove era rimasta ferma per qualche istante, e notò che c’era solo un piccolo cespuglio, nient’altro.
- Mi sembrava di aver intravisto qualcosa. – disse Lucy con ancora gli occhi fissi sul cespuglio.
Juvia guardò prima Lucy, poi posò la sua attenzione sul punto in cui la compagna guardava – Io .. non vedo assolutamente niente .. signorina Lucy. – disse in un sussurro.
La bionda alzò gli occhi al cielo pensierosa – Avrò immaginato tutto. – disse mentre lasciò cadere per terra l’unica stoffa di lino a coprirla, peccato che il suo corpo formoso fu subito coperto grazie a Juvia, e a quei pochi vestiti che teneva in mano.
La ragazza dai capelli strani, o almeno era quello il nuovo nomignolo che gli aveva affibbiato Natsu, passò il lungo mantello alla compagna – Signorina Lucy deve mettersi il mantello, sennò potrebbero vedervi mentre passeggiate per il villaggio. – disse ancora un po’ intimorita.
Lucy sbuffò annoiata – Certo che me lo metto, - disse mentre roteava gli occhi al cielo – però non mi devi più chiamare “ signorina Lucy “, non pensi che salti troppo all’occhio? Dammi semplicemente del tu. -
Juvia si morse il labbro inferiore indecisa – Purtroppo suo padre, Jude Heartphilia, mi ha ordinato esplicitamente di chiamarla “ signorina “, sono ordini a cui devo rispettare .. – disse mentre chinava il capo rassegnata - .. e poi io sono solo una stupida domestica che non riesce a fare il suo lavoro. – sussurrò l’ultima frase per non farsi sentire.
Lucy, dopo essersi messa il mantello, si coprì con il cappuccio per non farsi riconoscere – Magari per mio padre sarai anche una stupida domestica, però io ti considero la migliore che ci sia. – disse con un sorriso a trentadue denti stampato in faccia.
Juvia si portò una mano sul cuore, quelle parole l’avevano resa davvero felice – Oh .. signorina Lucy .. – cominciò a tossicchiare nervosamente - .. volevo dire .. Lucy – sorrise mentre si avvicinava alla compagna – Grazie.
Lucy prese per mano la ragazza e la trascinò con sé – Ora è meglio andare, se lei scopre che siamo uscite ci ucciderà a tutte e due. -
Juvia divenne pallida in poco tempo, prese un colorito alquanto strano, tra il violaceo e il bianco pallido, e tutto d’un tratto fu percossa da brividi di terrore – Lei mi ucciderà,  ne sono sicura. – si portò una mano spaventata sulle labbra morbide e rosee – Mi fa più paura di suo padre signorina Lucy .. volevo dire .. Lucy. -
La bionda scoppiò a ridere da sotto il cappuccio del mantello – A volte fa paura anche a me, però alla fine è dolce e gentile con le persone .. -
Juvia cominciò piano piano a riprendere colorito – è gentile con le persone .. ma non con me! – disse ancora un po’ scossa.
Tra chiacchiere e risate le due ragazze si allontanarono dalla vista di Natsu, che prese un profondo respiro – Ci era mancato poco .. – saltò giù dall’albero in cui era salito per nascondersi e si diresse proprio dove si erano allontanate Juvia e Lucy, sperando di poter trovare del cibo.
Questa volta sperava di non trovare altri contrattempi durante il percorso .. ora la cosa importante, di cui non si poteva fare a meno, era il cibo!
 
 

---



 
Villaggio di Magnolia, ore 10.30
 
 



Una piccola ragazza, dai corti capelli azzurri, dai grandi occhi castani, e per sua sfortuna dalla bassa statura, stava camminando tranquillamente tra le strade della città, dove ogni giorno c’era un grande e vasto mercato per far compere.
Il mercato era formato da tante bancarelle messe in fila, tra cui la maggior parte era destinata al cibo, purtroppo gli anni passavano e i prezzi salivano, l’intero continente di Fiore era sull’orlo del crollo.
Con un sonoro sospiro si avvicinò ad una bancarella, che vendeva frutta, che era stracolma di ogni genere di frutta, tra cui mele di ogni tipo, rosse, verdi, gialle, e altri tipi  a lei sconosciuti.
- Mi scusi vorrei un po’ di mele da portare via -  disse la ragazza con un dolce sorriso stampato su quel visetto innocente e docile.
Il venditore le sorrise di rimando e preparò una busta piena di mele – Ecco a lei signorina. – rispose per poi prendere le piccole monete, che le aveva gentilmente offerto la ragazza.
Con un sorriso compiaciuto prese una mela e l’addentò, forse con troppo forza, per poi farla spruzzare qualche goccia qui e lì.
“ La signorina Lucy adora le mele, quindi si ritroverà una bella sorpresa quando si sveglierà.” pensò tra sé e sé, finché non andò a sbattere accidentalmente il naso su qualcosa, o meglio qualcuno.
Quel qualcuno guardò dall’alto in basso – o almeno quello che si poteva intravedere per colpa della bassa statura – con sguardo serio e annoiato.
- Mi scusi! Non l’avevo proprio vista. – squillò la ragazza mentre si massaggiava il piccolo naso.
Il ragazzo dai corti capelli neri, e gli occhi molto scuri e profondi, alzò un sopracciglio scettico e abbozzò ad un piccolo sorriso.
- Sa per caso dove si trova la casa Heartphilia? – sussurrò il ragazzo talmente piano, che la ragazza capì a stento la frase, ma solo sentir pronunciare il nome “ Heartphilia “  cominciò a sorridere senza che il ragazzo potesse capire.
- Piacere io sono Levy Mcgarden, lavoro presso gli Heartphilia, se vuole posso accompagnarvi. Dovete parlare con il signor Jude Heartphilia? – chiese curiosa Levy.
- Si. – rispose freddamente il ragazzo.
- Come si chiama? Forse il signor Jude Heartphilia la sta già aspettando. -



- Gray. – guardò per un momento la piccoletta davanti a lui per poi continuare la frase: - Gray Fullbuster.
 
 

 
 
 
 

Angolino inutile dell’autrice:


Dopo anni (?) che non aggiorno questa storia .. eccomi qui minna!
scusate per l’ennesimo ritardo :\ davvero voi non ve lo meritate, ma ce devo fare io? Sono solo troppo lenta a scrivere y.y
Gomen!
Grazie a tutte quelle persone che arriveranno fino a questo punto – se ci arriveranno – perché senza di voi non saprei come andare avanti xD
Grazie mille!
Un ringraziamento speciale a chi ha messo questa storia tra i preferite -  seguite – ricordate, e quelle coraggiose persone che hanno recensito il prologo:
 
-  Andry
- LucyEucliffe
- Purple Deep
- BlackRose
- AngelessIce
- Jeo
- Sakura99
- Elsa

Arigatou gozaimasu!
 
Alla prossima!
 
 
Wilwarind



 
   
 
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