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Autore: hi_hazza    04/09/2013    1 recensioni
Questa è la storia di una ragazza, Evelyn, 17 anni, che si sveglia in un letto d'ospedale, non ricorda niente. Ricorda solo di essere scivolata, poi il buio.
Ma quando nella sua camera d'ospedale entra un ragazzo riccio, di cui lei non ricorda nemmeno il nome, la sua vita ricomincia e scopre di appartenere ad un mondo del quale non ricordava l'esistenza. Il mondo della danza, della musica e di molti intrighi.
Con un assaggio di Larry i lettori assaporeranno la durezza e la crudeltà dell'amore non corrisposto, ma chi lo sa, la felicità a volte sta proprio dietro l'angolo.
Genere: Commedia, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Missing Moments, OOC, Otherverse | Avvertimenti: Triangolo
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Un secondo lampo illuminó nuovamente la stanza, ma Louis non era più sul divano, sentii la porta sbattere. Qualcuno era uscito di casa.
"Louis? Louis dove sei?!" 
Liam disse:"Credo che sia uscito, ho sentito la porta sbattere."
Sarah allarmata disse:"ma dove vuole andare con questo tempo? Potrebbe succedergli qualcosa! Dove sta andando?!"
Liam tranquillo rispose:"Calmati Sarah, non gli succederà niente. E poi guarda, il temporale sta finendo, tra poco vedremo sparire queste nuvole grigie, vedrai."
Sarah si strinse tra le braccia di Niall che la bació sulla fronte.
Liam aveva il potere di tranquillizzare la gente, non so come faccia ma è davvero bravissimo. Quando era piccolo aveva sempre desiderato fare il pompiere per poter salvare le persone, è davvero un bravo ragazzo, credo ancora che in lui si nasconda un piccolo supereroe.
 
Ma ora torniamo a parlare di Louis.
 
Correva, correva sotto la pioggia, le gocce gli entravano negli occhi ma non gli importava. 
"Almeno nessuno si accorgerà che sto piangendo", non si era nemmeno accorto di essere solo, su una strada grigia, piena di pozzanghere e qualche cassonetto della spazzatura rivoltato dal vento.
Continuava a correre, il vento gelido gli penetrava nelle ossa, ma lui non sentiva il freddo, lo riscaldava il pensiero che avrebbe rivisto Eleanor, lo riscaldava il pensiero che forse non era tutto perduto.
Arrivato davanti alla stazione, si asciugò la fronte con un polso, guardó il cielo, l'acqua stava cessando.
Il binario 5 era quello che portava direttamente a Londra, ma il treno non c'era più, non c'era nessun treno in quella stazione. Era deserta, c'era solo un signore, con un cappello marrone in testa, un impermeabile e la sua valigia che correva via, cercava un posto per ripararsi dalla pioggia. 
Con il cure in gola Louis lo fermó e gli chiese:"Mi scusi? Il treno per Londra? Da quanto è partito?!"
Ma il signore non rispose, continuó la sua corsa verso un posto asciutto e riparato dal freddo.
 
Il bar della stazione era pieno di gente, così Louis si sedette e ordinó un caffè, era quello Che gli serviva per rimettersi un po' in sesto.
Mentre sorseggiava quel caffè annacquato che non sapeva di niente, sentì due ragazzi discutere:"Domani ho l'esame per l'università, come faccio a tornare a casa, adesso? Non posso perdere quell'esame, dannazione!"
E l'altro rispose:"dai su, non ti preoccupare, io ho già chiamato i miei per farmi venire a prendere, puoi venire con noi, in fondo Londra non è lontana dal paesino in cui sto io."
"Grazie mille sei un angelo! Maledetti treni! Possibile che per una cazzo di pioggia si fermi tutto così?"
 
"Ma allora il treno non è partito" pensó Louis "Ma dove sarà El?"
Si alzó, pagó il conto e corse verso la biglietteria e trafelato chiese alla commessa:"La prego è urgente! Quando ripartiranno i treni per Londra?"
Lei con voce calma e mielosa rispose:"Non appena l'acquazzone cesserà, abbiamo abilitato dei servizi taxi gratuiti, se vuole gliene prenoto uno!"
"Cazzo! Dove si prendono i taxi?!"
"Oh beh, glielo posso chiamare io non c'è bisogno che.."
Louis sbattè un pugno sul bancone:"lei mi deve solo dire dove sono quei dannati taxi! Non ne voglio prendere uno!"
La signorina spaventata con la mano destra tremante gli indicó l'uscita:"In fondo, a destra e poi sempre dritto verso il parcheggio"
 
Alla fermata dei taxi era pieno di gente che cercava di prenderne uno, due guardie tenevano calme alcune persone che pretendevano di avere la precedenza su altre perchè avevano un assoluto bisogno di arrivare a destinazione al più presto. In mezzo a tutta quella folla non si vedeva niente, ci saranno state un centinaio di persone.
Louis si mise le mani tra i capelli ed esclamò:"Dannazione!"
Poi, proprio mentre stava per addentrarsi nel gruppo di persone sentì una voce:"Mi scusi, dove posso prendere un taxi?"
La guardia rispose:" Deve fare la fila dietro quelle persone, forse farà meglio ad aspettare che la pioggia finisca o che qualcuno la venga a prendere". La guardia rise e andò via.
Louis si voltó indietro e la vide.
Vide Eleanor, avvolta in una felpa blu con il cappuccio, occhialoni da sole, anche se di sole non ce n'era affatto, shorts di jeans e vans blu. Tremava per il freddo.
Louis andó verso di lei:"El?"
Lei alzó lo sguardo verso di lui:"Che ci fai qui?"
"Sono venuto a prenderti"
"Ti hanno mandato loro per convincermi a restare? Non servirà a niente, voglio andare a casa."
Lui afferró il suo braccio:"È qui che sbagli, ho fatto due chilometri correndo, sotto la pioggia, rischiando di essere fulminato, ora sono tutto bagnato e ho fatto tutto questo per te!"
Lei si liberó dalla stretta:"Ed è solo per questo che dovrei restare? Per una tua opera di compassione nei miei confronti?"
"Tu la chiami compassione, io lo chiamo amore"
Lei rimase in silenzio, non capiva se stesse sognando o meno, non riusciva neanche a respirare, il suo cuore batteva all'impazzata, era come paralizzata.
Allora Louis le prese le mani tra le sue:"Come sono fredde." Cercó di riscaldarle sfregandole un po'.
El continuava a non parlare:"Ok, so che è successo all'improvviso ma è così, io ti amo. E ti amo sul serio, è da quando sei arrivata che qualcosa in te mi aveva colpito. Non so bene cosa sia ma quando ti guardo provo quasi un senso di calma e tranquillità. Ora forse ti metterai a ridere o magari mi prenderai a schiaffi. Ma sono 7 notti che entro nella tua stanza ogni sera, ti guardo mentre dormi, ti accarezzo e poi vado via. Perchè non posso più fare a meno di pensare a te, non posso più fare a meno di nascondere che sei importante. Forse tu non provi più niente per me, magari mi odi. Ma io posso solo dirti che d'ora in poi, che tu lo voglia o no, lotteró per te. Perchè sono innamorato dei tuoi piccoli difetti, dei tuoi capelli scompigliati la mattina, dei tuoi occhiali da vista che usi per leggere..."
Eleanor gli mise due dita sulle labbra:"Shh... Smettila di parlare"
Si avvicinó a lui, si alzó in punta di piedi e lo bació, con delicatezza, in pochi secondi si ritrovarono l'uno abbracciato all'altra, le loro labbra si cercavano, i loro occhi restavano chiusi e le mani di lei accarezzavano il collo di lui e quelle di lui la schiena di lei.
Si baciavano come se dovesse essere l'ultimo bacio, oppure il primo, perchè solo il primo è quello davvero speciale, è sempre il più sincero, il più passionale.
 
"Ti amo quando mi guardi negli occhi, ti amo quando sorridi, ti anche quando sbagli, ti amo quando metti il broncio perchè non sai far fare i salti ai sassi sull'acqua, ti amo quando..."
"Perchè non la smetti di parlare?" Disse lei ironicamente
"Perché è l'unico modo per essere zittito con un bacio, un tuo bacio"
 
Si baciarono di nuovo, questo sapeva di pioggia, di caffè, di freddo, di estate e di arcobaleno. 
Si, perchè nel frattempo era spuntato l'arcobaleno, la folla di gente che aspettava il proprio taxi era quasi sparita e il rumore di un treno che stava per partire risveglió i due innamorati dal loro sogno. Un sogno diventato finalmente realtà.
  
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