Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: Sara Manu e Ale    04/09/2013    2 recensioni
“Ti prego, non scappare di nuovo, non lasciarmi qui.”
“Zayn, non posso.”
Mi avvicinò a se, piano piano, e fissò i suoi occhi nei miei.
“Ti prego.”
Lo baciai.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne, Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo 4
 
Ero ancora a casa di Zayn, seduta accanto a lui,  per via della pioggia incessante: la cosa non mi dispiaceva, ma di sicuro non avevo intenzione di stare ancora a lungo proprio a casa sua. Insomma…era pur sempre un uomo appena conosciuto, bellissimo e simpatico, ma appena conosciuto: non potevo fidarmi cecamente di lui.
“Come va?” Invidiavo il suo modo di fare: così sciolto, senza preoccupazioni inutili. Ma io non ero così.
“Bene, ma vorrei tornare a casa.” Vidi il suo sguardo intristirsi leggermente, mi aveva frainteso.
“No Zayn, non intendo che non mi piaccia stare con te, ma… sono stanca.” Me ne uscii con quella scusa, però non era una menzogna: io adoravo stare in sua compagnia ma volevo andarmene il più presto possibile. Mi rivolse un leggero sorriso, prima di far sollevare il mio sguardo verso di lui che si alzava. Mi tese una mano e rimasi leggermente stupita, per poi riscuotermi e afferrarla mentre mi aiutava ad alzarmi.
“Beh, vogliamo stare qua ad annoiarci o facciamo qualcosa?” Rise leggermente, accorgendosi del mio stupore, finché non gli sorrisi e mi imitò.
“Che si fa allora? Sentiamo”
“Sai giocare a poker?”
“Si.” Sembrò stupito dalla mia risposta: avevo imparato ai tempi in cui stavo con Josh e quel ricordo scatenò in me un turbinio di emozioni. Evidentemente se ne accorse perché sollevo il mio viso, appoggiando una mano sul mento.
“Ehi, che succede? Sei più carina quando sorridi.”
“Anche tu hai un bel sorriso.” Non sapevo da dove mi fosse uscito il coraggio per rivolgergli quel complimento, ma lo dissi e basta. Lo pensavo davvero.
“Basta sguardi tristi, allora…ti va di giocare?”
“Eh?” La mia mente era troppo confusa per assimilare la sua domanda.
“Poker.” “Ti va di giocare? Ovviamente senza soldi.”
“Oh, si certo.” Gli mostrai un sorriso, ma neanche io sapevo se fosse vero o falso.
 
***
 
Nonostante la tristezza e la confusione che avevo provato, Zayn era riuscito a strapparmi vari sorrisi e risatine durante la nostra partita, commentando la mia scarsa bravura per il gioco che stavamo svolgendo e rivolgendomi altri complimenti. Era riuscito a eliminare Josh dai miei pensieri: nessuno ci era mai riuscito prima di allora. Pensai a lui e ad Elizabeth: in quel momento speravo solamente che non facesse soffrire anche lei, non glielo avrei mai perdonato. Mi guardai intorno osservando i gusti di Zayn per la sua casa: era proprio carina; un po’ disordinata, ma che cosa si può pretendere da un ragazzo? Durante la mia silenziosa osservazione il mio sguardo fu catturato da un oggetto in particolare: dalla porta mezzo aperta si poteva scorgere un pianoforte.
“Suoni?”Zayn rimase stordito finchè non indicai il piano con un leggero movimento della testa. Sembrava imbarazzato: niente a che fare con il suo solito atteggiamento sciolto.
“Si, ma non lo faccio da quando avevo 10 anni.”
“Come mai?”
“Mio padre… se ne andò”
“Oh, mi spiace. Non sapevo fosse morto, scusa scusa scusa.” Ero letteralmente rossa da capo a piedi.
“No Lindsay, non è morto…ma se ne andato”
“Lui…trattava male te e tua madre?”
“No, era un uomo meraviglioso…ma mia madre lo tradì…e lui se ne andò.” Non volevo più vedere il suo sguardo triste, mai più. Mi avvicinai a lui.
“Suona per me.”
“C-cosa?”
“Suonami qualcosa.” Gli sorrisi. Lui ricambiò e si alzo dal tavolo dove avevamo giocato fino a poco prima. Si diresse verso l’altra stanza e sparì dal mio campo visivo, finché non si riaffacciò con un sorriso a 32 denti facendomi segno di raggiungerlo.
Iniziò a suonare una melodia bellissima, mi persi letteralmente tra le note che suonava. Poi iniziò a cantare. E non ci capii più nulla. Aveva una voce stupenda e io non potevo far altro che ascoltarlo rapita mentre cantava i versi di “Let me love you”.
“Zayn, canti benissimo”
“Grazie bellissima”
“Di niente”
Mi avvicinai leggermente a lui, seduto al pianoforte, che colse l’occasione per far sfiorare le nostre labbra tirandomi leggermente per il polso, ma prima che succedesse qualcosa mi resi conto della situazione. Appoggiai le mani sul suo petto, allontanandolo da me. Mi si fermò il cuore cogliendo la delusione nel volto di Zayn, battito per battito. Ad un tratto però mi accorsi di una cosa: ero io la delusa. Delusa di me, del mio comportamento… perché l’avevo respinto?
“Scusa, non…non avrei dovuto”
“No, senti…” Vidi la speranza riaccendersi in lontananza nei suoi occhi, quei bellissimi occhi che mi… confondevano. Subito dopo le mie parole purtroppo la vidi anche spegnersi.
“Devo andare”
“Ma sta piovendo!”
“Non importa, devo andare!” Al mio cambio di tono Zayn mi guardò un attimo per poi aprirmi la porta.
“Ciao Zayn”
“Ciao Lindsay”
Mi sentivo uno schifo ad averlo trattato così, dovevo fare qualcosa o me ne sarei pentita sicuramente.
“Liz”
“Cosa?” Mi chiese confuso.
“Chiamami Liz” In quel momento era il più grande gesto d’affetto che riuscissi a rivolgergli, ma non riuscii a guardarlo negli occhi.
Uscii per poi sentire i miei abiti bagnarsi sotto il tocco insistente della pioggia e fu allora che successe. Zayn mi si buttò addosso in un abbraccio bellissimo e pieno di molte più parole di quelle che sarei riuscita a dirgli. Un abbraccio quasi disperato, che io ricambiai.
 
ZAYN’S POV

Non sapevo che mi fosse preso: dopo averla vista lì, sotto la pioggia, non riuscii a resistere. Le corsi incontro e l’abbracciai, nel modo più forte che mi riuscì, facendo trasparire tutto ciò che le avrei voluto dire: non andare via. Non riesco ancora a capire, ora che Liz è tornata a casa sua, come mi sia potuto venire così spontaneo il gesto di abbracciarla.  Insomma, la conoscevo da a mala pena 10 giorni, eppure mi sentivo come legato a lei. E quell’abbraccio era tutto ciò che desideravo. Con lei non era solo attrazione fisica. La cosa che più mi stupì però non fu questo, bensì lei. Mi aveva abbracciato, dopo avermi rifiutato. Non capivo più nulla. Non potevo però restare così nel dubbio, dovevo chiarire. Chiedere a Lindsay cosa stava succedendo, sempre che lo sapesse.
 Benchè fossero le 11 di notte, decisi di uscire a distrarmi un po’. Entrai in un locale dall’insegna luccicante che mi aveva colpito appena l’avevo vista, feci un cenno di saluto ma neanch’io sapevo a chi lo stessi rivolgendo e mi sembrò che nemmeno gli altri l’avessero capito quando non ricevetti alcuna risposta. Camminai fino all’open bar dove, stranamente, al posto della solita ragazza tutta fisico e niente cervello trovai un ragazzo; avrà avuto 20 anni, capelli e occhi castani, fisico muscoloso e un bellissimo sorriso. Avrebbe conquistato qualunque ragazza.
“Una Vodka alla pesca, perfavore” – Chiesi al ragazzo il cui nome mi era sconosciuto.   
“Certo, col ghiaccio?” – Mi domandò lui.
“Si, grazie”
Dopo pochi minuti mi fu servito il drink che avevo chiesto, con tanto di ghiaccio e ombrellino. In quel momento non riuscivo a guardare, beh a pensare, alle altre ragazze (non guardarle mi sembrava alquanto difficile), perché in testa avevo solamente l’abbraccio con Liz, il profumo di Liz e la pioggia che batteva su di noi. Ma a distrarmi ci pensò il ragazzo del bar, cogliendomi di sorpresa.
“Come mai tutto solo?” – Mi chiese.
“Oggi niente ragazze, volevo distrarmi…lavori qui da molto?” – Gli chiesi io.
“No, in  realtà da qualche settimana, è un bell’ambiente…Approposito, piacere Liam.” – Mi tese la mano.
“Piacere, Zayn.” – Ricambiai la stretta. 
Rimasi a chiacchierare con Liam tutta la sera, o meglio tutta la mattina dato che erano forse le 3 quando me ne andai, era molto simpatico e socievole; così ci scambiammo i numeri di telefono. 
Arrivato a casa ricordai di dover lavorare e, molto stupidamente, avevo passato la notte il bianco, grandioso. Poi pensai che avrei rivisto Lindsay e sorrisi. Ma non sapevo se fossi felice oppure no, era una strana sensazione.
***
La mattina mi svegliai dopo poche ore di sonno e mi vestii stando attento ad ogni particolare, ci tenevo all’aspetto. Camicia bianca, Jeans neri, mocassini verdi e giacca in tinta. Pronto per un’altra giornata.
 
 LINDSAY’S POV
Dopo la serata del giorno precedente, non avevo voglia di vedere Zayn, ma non riuscii a non sorridere al pensiero di rincrociare quegli occhi meravigliosi.
Dopo essermi preparata, accesi la mia Ipsylon e mi diressi a lavoro. A due passi dal parcheggio vidi una macchina venire verso di me. “Idiota alla guida” – Pensai. Mi scansai per farlo passare ma quest’ultimo si girò bruscamente e colpì la mia auto: fece un tale rumore che, se qualcuno dormiva, ora di certo non avrebbe più dormito. Fortunatamente non colpì vicino al motore e non ci fu alcuna fatale esplosione per me. Ma mentre aspettavo aiuto dal presunto guidatore, vidi sfrecciare l’auto che aveva combinato quel danno davanti a me e prima che lei alzasse il finestrino riuscii a catturarne i lineamenti del viso.
Il mio cuore batteva a mille. Avevo rischiato di morire? Non lo so, so solo che quella sottospecie di persona mi aveva rovinato l’auto e non si era neanche preoccupata di scusarsi. Scesi a fatica dall’automobile e guardai scioccata e scocciata il parabrezza totalmente deformato. 

Salve ragazzi! Ok, scusate, ho aggiornato dopo millenni! Ma non avevo ispirazione! 
Che ne pensate del capitolo? Lasciatemi una recensione, plisss ù.ù 
Ringrazio chi ha recensito il 3 capitolo:
-Mia 977
-Roxine 
E ringrazio anche tutti i lettori silenziosi c: 
Alla prossima! <3 
P.S. Sapete come mettere i banner per la ff? Se si me lo scrivete in una recensione? Grazie ccc;  Ciaoooo
Baci xx
Sara <3 
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: Sara Manu e Ale