È più vero il sogno o il sognatore?
La storia raccontata o chi la racconta?
Ci sono sogni troppo ingombranti,
ci sono vite che non riescono a contenere
tutte le storie che si vorrebbero
raccontare
(cit.)
(Paradiso)
- Tocca a te muovere.
Dio guarda di sottecchi la sua nemesi, un sorriso rilassato e divertito mentre l'altro fa la sua mossa.
- Affascinante, non trovi?
- Cosa? Il modo in cui hai influenzato le sue scelte? Sai che non andrà così.
Satana scoppia a ridere, allungandosi verso l'interlocutore. - Saresti pronto a giurarlo?- sussurra. - È così che andrà, lo sai. Qualsiasi scelta farà. Vincerò io.
Gli occhi mandano bagliori mentre Dio, imperturbabile, muove un pedone.
- Sei troppo sicuro di te, Lucifero. È per questo che non vincerai mai. Tendi a sottovalutare l'essere umano.
Il Diavolo digrigna i denti fino a ringhiare, sbattendo una mano sul tavolo. - Sottovalutare? Sottovalutare? Quegli esseri non sono altro che scimmie spelacchiate, bipedi senza cervello, che si credono padroni del mondo. E tu, il loro creatore!, li hai preferiti a me! Io, che ero l'angelo più splendente, io che ti amavo di più, fra tutti! Sarai pure loro Padre, ma non credere di conoscerli. Tu speri e ami - sputò le ultime parole come se fossero veleno - ma non ti rassegni all'inevitabile. Ti deluderanno. Tutti.
Dio lo fissa, impassibile, ma gli occhi sono due pozzi di furia. - Non osare parlarmi così, Lucifero. Non hai il diritto di sminuire la mia creazione più bella e perfetta, non quando tu stesso sei stato il primo a deludermi così in profondità. E ancora non capisci. - sospira, guardandosi in giro. - Ho creato l'uomo così come lo vedi. Mi ha tradito, disubbidito, umiliato, rinnegato… e l'ho punito più e più volte, per poi perdonarlo. Perché è la sua natura. Ma è anche nella sua natura amare e mi ama senza limiti. E in questo suo amore, non è geloso. Non è come te.
Satana sibila, fissandolo con disgusto. - D'accordo. Molto bene. - alza le mani in alto, in segno di resa. - Io ti ho mostrato come andrà se la ragazza farà determinate scelte, che farà, ora tocca a te.
L'altro sorride e fa un cenno verso la scacchiera. - Prima finiamo la partita, che ne dici?
Il Diavolo annuisce, per poi aggiungere. - Considera l'intervento di Cassiel come una specie di vantaggio. Non ti avevo dato il permesso.
Dio lo fissa, freddo. - Da quando ho bisogno del tuo permesso? Cassiel è intervenuto perché era il suo momento. E tu non lo sfiorerai con un dito.
Lucifero ammicca, una smorfia di cattiveria appena percettibile sul viso. - Oh, non ce ne sarà bisogno.
(Casa Covey)
- Mi sembri… diverso.
Soave è costernata: ha davanti a sé Cassiel, l'angelo Caduto del suo sogno e il suo amante, ma non è come lo ricorda. Che poi non è un ricordo, visto che era un sogno non l'ho mai conosciuto davvero. O sì?
L'angelo ammicca, avvicinandosi a lei. - Lo so. Ma ora non è tempo per discutere del mio comportamento durante la tua attività onirica, sono qui per spiegarti.
- Spiegarmi cosa?- chiede confusa la ragazza e quasi trattiene il respiro quando Cassiel le si avvicina, rimanendo a pochi centimetri di distanza da lei.
- Tutto.
L'angelo sorride, divertito, e la fa accomodare sul letto. - Ora siediti e ascolta. Sarà una storia lunga…
- Non dirmi che mi vuoi dare una lezione di religione.
- Non oserei mai. È la tua storia che devo spiegarti.
Soave sbatte le palpebre, spaesata. - Come, scusa?
Cassiel alza le sopracciglia e sorride. - Ascolta.
La ragazza lo osserva, perplessa, per poi mettersi comoda e ascoltarlo, non avendo assolutamente idea di quello che sentirà.
Ma certo deve essere qualcosa di interessante. Dopotutto, parla di me.
(Paradiso)
- Stai barando. - l'accusa spezza il silenzio pensieroso della partita, ormai agli sgoccioli.
Dio alza lo sguardo innocente sull'avversario. - Cosa intendi?
Satana serra la mascella, sporgendosi verso di lui, le mani artigliate sul tavolo. - Stai barando. Non era negli accordi che l'angioletto rivelasse ogni cosa alla ragazza.
L'altro sorride, palesemente divertito e deliziato dalle sue parole. - Oh, Lucifero. Non ho mai detto che avrei giocato secondo le regole. E poi, proprio tu ti lamenti... “fratello”? - dice calcando volutamente e con sarcasmo sull'ultima parola.
Il Diavolo lo fissa in silenzio per qualche istante, dopodiché scoppia a ridere. - Licenza poetica...
Mi stupisci sempre. Ebbene, giochiamo secondo le mie regole, se dici così. Ossia, niente regole.
Dio lo guarda senza che il sorriso ceda di un millimetro. - Perfetto. Ora tocca a te muovere.
Satana allunga lentamente la mano verso la scacchiera, afferrando il Re nero; non stacca gli occhi dall'avversario nemmeno per un istante e sorride pronunciando le parole che mettono fine alla partita. - Scacco matto.
Dio ammicca, ricambiando l'espressione di gioia furiosa dell'altro. - Lo vedremo.
(Casa Covey)
- Cassiel.
- Dimmi.
Soave lo fissa, sentendosi estremamente stupida, ma determinata. - Se io ora ti baciassi, cambierei il corso degli eventi così come erano nel sogno?
L'angelo ammicca, avvicinandosi a lei. - Non lo so. Perché non provi?