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Autore: Miri_123    04/09/2013    2 recensioni
Si, sono ancora qui. La storia parla di una scuola per persone speciali, con delle abilità particolari.
Spero che vi piaccia. Fatemelo sapere in una recensione :)
Nella storia è presente dell Slash e personaggi che girano intorno ai ragazzi.
Tratto dal primo capitolo:
"Spero che vi troviate bene in questa scuola. Mi raccomando, il dono che vi è stato dato è prezioso, sfuttatelo per il bene", continuò Cowell.
"Forse la sua abilità è quella di far addormentare. Forse è per questo che, il gatto che ha in testa, non si muove". Non era stato Louis a parlare. Zayn si voltò e riconobbe il riccio maleducato della sera precedente. Louis rise sguaiato.
"Questa era forte. Io sono Louis, comunque". Porse la mano ma, come la sera precedente, il riccio la ignorò.
"Harry", disse soltanto. Louis sorrise e abbassò la mano.
"Ok Harry, lui è Zayn, il mio compagno di stanza".
"Oh...ma noi già ci conosciamo", sorrise il riccio, continuando a guardare il palco, dove Mr Cowell stava ancora blaterando.
Genere: Fantasy, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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CAPITOLO 3

 

Louis aveva voglia di parlare con Harry. Per uno con il suo dono la vita non era sicuramente facile. Non poteva avere degli amici senza ucciderli o senza toccarli. Non poteva abbracciare sua madre, dare un bacio a sua sorella, dare una pacca sulla spada a suo padre.
Doveva essere frustrante e triste. Per questo Louis aveva voglia di parlargli. Si capiva che Harry era solo, molto solo.
In fondo lo faceva per Harry. Per fargli avere un amico con cui parlare. Era questa la bugia che continuava a ripetersi. In realtà non vedeva l'ora di rivedere quegli occhi smeraldo. Ok, forse aveva una cotta, ma che poteva farci. La colpa era di Harry, era bello come un Dio greco, come poteva una persona resistergli?
Lo stava aspettando fuori la classe. Louis tanto lo sapeva che Harry sarebbe stato l'ultimo ad uscire tenendosi ben distante dagli altri. Aveva avuto ben tre giorni per studiarlo e adesso lo conosceva un po' di più.
Liam chiuse la fila di persone che uscivano dalla porta. Poi, dopo qualche secondo, eccolo uscire dalla classe. Sempre bellissimo. Sempre da solo.
<< Ehi Harry >>, gli sorrise, portandosi al suo fianco. Harry strinse gli occhi.
<< Louis, giusto? >>, chiese conferma il riccio. Louis annuì sorridendo. Nel suo stomaco, le farfalle erano impegnate in una coreografia di ginnastica artistica. Si ricordava il suo nome.
Il silenzio piombò e Louis continuò a camminare al fianco di Harry. Harry continuava, invece, a madargli sguardi confusi. Perché lo stava seguendo fino al suo armadietto?
<< Ti serve qualcosa? >>, chiese infine, una volta arrivati al suo armadietto. Louis scosse la testa. << Non capisco, allora >>. Harry aggrottò la fronte.
<< Voglio pranzare con te oggi >>, disse il castano. Il riccio si bloccò, per poi girarsi con estrema calma, puntando i suoi occhi verdi negli occhi azzurri di Louis.
<< Perché? >>, riuscì solo a dire. Non se lo aspettava. Evidentemente, in quei tre giorni, nessuno si era avvicinato a lui.
<< Perché si. Mi sei simpatico >>.
<< Ne-neanche mi conosci >>, balbettò Harry, ma non era un no. Non era neanche un si, ma a Louis bastò.
<< C'è tanto tempo per conoscersi >>, gli sorrise. Louis non smetteva mai di sorridere.
<< Io non posso avere degli amici. Spero tu lo capisca >>. Sbatté l'armadietto con forza. Adesso era arrabbiato. Aveva anche l'abilità degli sbalzi d'umore?
<< Ok, allora non saremo amici. Facciamo conoscenti >>.
<< I conoscenti prima o poi diventeranno amici. Ed io non posso. Proprio non posso >>. Il riccio superò Louis e prese a camminare sulla strada per la mensa. Louis non si diede per vinto e lo seguì.
<< Allora facciamo compagni di classe >>.
<< Diventeranno comunque amici >>, sbuffò il riccio.
<< Non è vero. Ci sono anche quei compagni di classe che, finito l'anno scolastico, non si cagano più, neanche di striscio >>. Harry si trovò a sorridere ma cercò di nasconderlo, voltandosi dalla parte opposta.
<< Io mi chiedo solo perché. E non mi rifilare la solfa del “mi sei simpatico” perché non ci credo >>, chiarì.
<< Facciamo così. Quando tu accetterai di diventare mio amico, io ti dirò il motivo. Ci stai? >>. A quel punto, Louis, istintivamente alzò la mano, ma poi la riabbassò subito. Sperava che Harry non avesse visto. Non voleva farlo stare male.
<< Quindi è per questo. È perché ti faccio pena, vero? >>. Ok, non che la storia del dono di Harry lo avesse lasciato indifferente. Bhè, era difficile restare indifferenti ad una cosa del genere, ma Louis non lo faceva per questo. In quei ultimi tre giorni non aveva fatto altro che pensare ad Harry, ma non il poverino che ammazza la gente con un tocco, ma al sexy Harry che ha uno sguardo che ti scioglie.
<< Non è per questo Harry, davvero. Facciamo così, tu vieni a pranzo con me, fidati di me. Solo allora ti spiegherò il perché >>, decise Lou. Harry si trovò a sorridere. Era l'unica persona che in tre giorni aveva osato rivolgergli la parola. Questo Louis sembrava un bravo ragazzo. Non lo stava guardando con quello sguardo spaventato con cui lo guardavano tutti. Non aveva cambiato strada una volta che lo aveva visto arrivare. Non gli stava a metri e metri di distanza ma bensì a pochi centimetri. Lo stava guardando negli occhi, con un sorriso perfetto sulle labbra.
<< Andata >>, si trovò a sussurrare il riccio. Questo Louis gli piaceva.


Zayn si sentì un po' tradito quando vide entrare nella mensa Louis con il riccio e sedersi ad un tavolo diverso da quello che avevano condiviso negli ultimi giorni. Però, se proprio doveva dirla tutta, non poteva pretendere chissà cosa da lui. Non sapeva neanche se potevano effettivamente definirsi amici dopo così poco tempo. Per Zayn, forse, lo era già, ma le persone erano differenti. Non tutti potevano provare ciò che provava lui.
<< Sei da solo oggi? >>. Zayn sobbalzò quando vide un vassoio fluttuare in aria. Ci fu una risatina e poi la ragazza invisibile apparve davanti a lui.
<< Non fare questi scherzi. Non sono divertenti >>. La ragazza continuò a sorridere, sedendosi ad una sedia, al suo fianco. Zayn la trovava molto carina, ma non era una persona amichevole e preferiva stare vicino a persone che conosceva.
<< Io sono Perrie >>, disse la bionda. Zayn afferrò, incerto, la mano tesa e << Zayn >>, mormorò.
<< Io lo so come ti chiami >>, sussurrò Perrie, diventando rossa l'attimo dopo. << L'ho detto ad alta voce vero? Dio, sono proprio stupida. Non imparo mai la lezione >>. Perrie cominciò un monologo tutto suo. Zayn non poté fare a meno di sorridere.
<< So che probabilmente ti sto disturbando. Forse è il caso che vada >>, disse, dopo aver finito lo sproloquio.
<< No, puoi rimanere se vuoi >>, le sorrise. A Zayn stava cominciando a piacere questa Perrie. Era simpatica ed invadente, ma in un modo quasi piacevole.
<< Mi fa piacere che tu l'abbia detto. Perché sai, io sono venuta qui per un motivo preciso. Vedi la mia amica lì, quella con i capelli blu? Bhé, lei si chiama Jade, ma questo non credo che importi. O forse si. Magari tu volevi sapere il suo nome ed io....>>. << Perrie, stai andando fuori tema >>. Zayn quasi scoppiò a ridere.
<< Hai ragione. Quindi, stavo dicendo: la mia amica Jade ed io, abbiamo fatto una scommessa. Ed io ho perso, anche se ero così convinta di vincere, altrimenti non avrei scommesso. Cioè, nessuno scommette se sa che alla fine perderà e... >>. << Perrie.. >>, tornò a richiamarla il ragazzo, visibilmente divertito.
<< Si, giusto. Bene, adesso c'è la parte imbarazzante. Ti andrebbe di uscire con me, domani sera?? >>, disse tutto di un fiato, bordeux in faccia e con gli occhi abbassati sull'insalata, che non aveva ancora toccato.
<< Questa è la penitenza per aver perso la scommessa? Uscire con me? >>. Zayn era incuriosito e Perrie si stava dimostrando sempre più interessante.
<< No, la penitenza è stata venire qui ad invitarti. Se tu dirai di si o no è indifferente. Certo che se tu diresti si, io potrei esserne contenta >>. Continuò a guardare il vassoio e ad arrossire oltre il normale. “Questa è una confessione, Zayn”, si trovò a pensare, come un idiota.
<< Si può fare >>, rispose, portandosi la lattina di pepsi alla bocca. La bionda alzò lo sguardo e lo puntò negli occhi di Zayn, spalancando la bocca.
<< Se-Sei serio? >>, balbettò.
<< A che ora ci vediamo? >>, rispose soltanto.


<< Quattro sorelle?? Wow >>. Era più di mezz'ora che Harry stava parlando con Louis.
Louis parlava tanto, forse troppo, ma non era noioso ascoltarlo, anzi. Gli aveva raccontato tutto sulla sua famiglia. Aveva avuto un po' di problemi con il patrigno ed aveva quattro sorelle. Il luccichio che aveva negli occhi quando parlava di loro era indescrivibile. Harry non l'avrebbe dimenticato facilemente.
In realtà Harry non avrebbe dimenticato facilemente Louis. Si sentiva un protagonista di uno di quei stupidissimi film d'amore dove basta parlare con una persona per cinque minuti per pendere dalle sue labbra. Lui aveva sempre criticato quei generi di film, eppure gli era bastato mezz'ora con Louis per capire che aveva avuto il cosiddetto “colpo di fulmine”.
Questo non era una cosa buona. Harry doveva rimanere da solo. Lui non poteva avere amici o un ragazzo. Lui era la morte.
Harry non raccontò niente di se stesso a Louis. Non era pronto e poi, chissà come, sentiva che Louis gli sarebbe girato attorno ancora per un po'. E, al riccio, non dispiaceva per niente.






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Uccidetemi. Trucidatemi. Ammazzatemi. Staccatemi la testa.
Lo so, faccio schifo. Ho abbandonato tutte le storie e sono un mostro. Ma da adesso le riprendo, promesso :)
E per chi se lo sta chiedendo (se ve lo state chiedendo, poi. Va a finire che me lo sto chiedendo solo io lol), no, la storia non è centrata solo sui i Larry e Zayn. Piano piano presenterò tutti i ragazzi :)
Grazie a chi ha messo la storia tra le preferite/ricordate/seguite e, ancora di più, a chi ha recensito.
Alla prossima :D

  
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