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Autore: Zetsu e Sasori    05/09/2013    0 recensioni
Vi racconteremo come procede la vita all'Akatsuki, ovvero un'organizzazione di criminali combina guai...
Genere: Comico, Commedia, Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Akatsuki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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                                                                                                                                                                                                                                        *Parolacce non censurate*

Sole!

Finalmente è arrivato il sole!

Seduto a gambe incrociate, Hidan fissa entusiasta la finestra della stanza sua e di Kakuzu: non vedeva l’ora di uscire in giardino per fare il bagno in piscina.

Si volta verso il compagno e chiede: -Kakuzu, quando possiamo andare??-

Lui, senza nemmeno girarsi per vederlo in faccia  (Cerco di guardarlo il meno possibile quello lì.  _nd Kakuzu) risponde, per la quinta volta: –Non ora Hidan. Pain ha esplicitamente detto che vuole vederci lavorare oggi, dato che non facciamo mai niente-.

-Ma a me piace far niente! E poi… Cazzo, guarda fuori!! Hai visto che tempo? E’ da giorni che piove!-

Il tesoriere alza un sopracciglio. 

-E allora?-

-…Io voglio fare solo il bagnoooo!!- piagnucola Hidan, con le braccia incrociate sul petto.

-Non fare l’offeso. Con me non funziona- e detto questo, Kakuzu si rigira e mette in ordine i soldi dell’organizzazione.

-…Uffa-.

Il compagno sbuffa: -Certo però che sei una piaga sia umana che immortale, Hidan.-

Hidan ripete sarcastico (e con una voce stridula) le parole del partner: –“certo però che sei una piaga sia umana che immortale, Hidan” gne gne gne!-.

-Quando fai così sembri proprio un bamboccio. E io ODIO i bambocci-.

L’albino, imbronciato, non ribatte e si alza dal posto, lasciando il compagno di squadra insieme ai suoi amati soldi.

“Adesso vado a rompere al capo per chiedere se oggi posso fare niente e USCIRE. Beato Zetsu che può andare dove vuole…”.

Prende la sua falce, apre la porta per uscire e corre verso le scale, per scendere.

“Non ricordo mai dove cazzo è la fottutissima stanza di Pain. Che rottura!”

 

Trova l’ufficio del boss, ma sentendo che stava cazziando qualcuno, si ferma di botto e deglutisce a fatica.

“Ehm, credo di aver cambiato idea… Lasciamo perdere!”,  stava per andarsene in punta di piedi per non farsi notare (Per la prima volta non vuole, eh?  _nd Sasori), ma senza neanche avere il tempo di girarsi, si spalanca la porta da dove esce Tobi, che vola verso il pavimento dopo aver ricevuto un bel calcio dal Leader….

…E la porta, con tutta la forza con cui è stata spinta, spiaccica Hidan alla parete, come un moscerino.  

-A-ahi…- geme.

Pain sporge la testa dalla soglia e nota Hidan.

-Ah, ciao pazzoide. Perché non sei a lavorare come gli altri?-

Hidan, imprecando a bassa voce e allontanando la porta maledetta, si massaggia il naso sanguinante.

-P-perché volevo chiederle una cosa-.

Pain assume una faccia seria e si appoggia con una spalla al muro, con le braccia

incrociate: –Sentiamo-.

Il religioso, un po’ impaurito, si porta alle labbra la collanina di Jashin e mugola con insicurezza:

-…Volevo chiederle se oggi potevo andare a fare il bagno in piscina-.  Pain gli si avvicina, e dopo un minuto (Ma quanto cazzo gli ci vuole per dire “Sì” o “No”?!  _nd Hidan) annuncia la sua risposta:

-Uhm, non saprei…-

-COME “NON SAPREI”?!-

-Dipende se adesso lavorate bene. Guarda: adesso sono le 16:20, se entro cinque ore non vedo la casa brillare, e con “brillare” non intendo in fiamme (Uffa.  _nd Deidara), resterete chiusi nel covo per tutto il giorno dopo a sgobbare. Io e Konan adesso andiamo a fare un po’ di shopping, alle 19 mangeremo in un ristorante di classe,  e dopo faremo quel cavolo che ci pare. Capito? Vi ordino di pulire. Consideratela come una missione.-

Hidan, che doveva essersi rotto le scatole di quel discorso (se si può definire tale) annuì svogliatamente e cominciò ad avviarsi verso le scale che portano alle camere.

“Che missione del cazzo!”

 Mentre  passeggiava per il corridoio assorto nei suoi piani malefici, incontrò un Kisame depresso.

-Ehi amico blu, che cazzo succede?-

Kisame, come se lo avesse appena visto, si volta verso di lui e risponde mogio: –Itachi ha ucciso Fellis, Ughindo e Sigfrido con Amaterasu…-

-Sono… i tuoi pesci?-

Con le lacrime agli occhi, gli dice singhiozzando: –S-sì…-

Hidan, perplesso, esprime la sua opinione.

-Ahaha!! Avendo quei nomi lì, si sarebbero suicidati lo stesso! Devono ringraziare Itachi!-

Kisame scoppia a piangere e si mette le mani sulla faccia, per coprire le copiose lacrime; corre verso lo sgabuzzino e si chiude dentro.

Hidan, incredulo ma allo stesso tempo divertito della scena appena vista, si chiede: -…Che ho detto di male? E’ la verità! Certo però che è strano quello-.

-Sei tu che sei uno stronzo, se mai-.

Hidan si volta e nota il nukenin di Suna. Assume una faccia annoiata, ribatte: -…E tu che vuoi?-

Sasori continua a camminare dirigendosi nella sua camera, calmo e controllato come sempre.

-Niente. Dico solo come stanno le cose.-  Stava per entrare nella camera buia, quando il jashinista lo afferra per una spalla e lo fa girare verso di lui, chiedendogli: -Vuoi sgobbare al posto mio? Eh dai. Puoi chiedere aiuto anche a Zetsu, Deidara, Kisam…  Ehm, no, lui no.  …Itachi? No, lui è cieco… Uhm… Aspetta che devo pensare… Chi altro c’è?-

Sasori leva sgarbatamente la mano robusta di Hidan e, sospirando, gli risponde: -Tobi. Ma non conterei tanto sul suo aiuto. Ma comunque… Perché non lavori tu?-

-Perché io resterò fuori a divert… E-erhm…-

Lo scorpione alza una mano in segno di silenzio: -Senti, se vuoi andare a giocare come un bambino di 4 anni in piscina insieme a Deidara e gli altri, va bene. Ma perché dobbiamo lavorare? Te l’ha ordinato Pain?-

Hidan meditò per un istante prima di raccontargli tutto (Fa molto gossip scritto così!  _nd Konan).

-Uhm, capito. –

-Che ne dici, marionetta-boy??-

Sasori ci riflette un po’ su, per poi dire: -Va bene. Ma se mi chiamerai un’altra volta “marionetta-boy”, sta’ certo che ti scordi il mio aiuto, intesi?-

In quel preciso momento un individuo percorse con le braccia alzate tutto il corridoio gridando con tutta il fiato che aveva in petto:

-TOBI IS A GOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOD BOYYYY!!!!!!!!!!!!-

Dopo che la girella arancione ebbe svoltato l’angolo seguito a ruota da Deidara, che aveva in mano una delle sue solite bombe d’argilla C4 Garuda, Hidan e Sasori, un po’ stupiti per la scena svolta nel corridoio ma per niente sopresi della deficienza del compagno, iniziano a mettere in ordine il covo.

Nel frattempo Kisame si era accorto di essere rimasto intrappolato dentro lo sgabuzzino.

Cominciò a battere i pugni sullo strato legnoso della porta, ma nessuno sembrava sentirlo.

Sembrava.

Kakuzu stava passeggiando nei pressi del soggiorno, tenendo in mano le sue amate banconote, quando si accorse di qualcuno che gridava qualcosa del tipo “Aiuto! Sono dentro lo sgabuzzino, e… AAAAAH!!! Z-Zetsu!! Va via! Sgomma da qui! Siamo amici, ricordi? QUALCUNO MI AIUTIII!!”.

Poi calò il silenzio, una cosa a cui si assisteva molto raramente il covo.

Kakuzu, dopo un minuto di assoluto silenzio, fece spallucce e continuò per la sua strada, continuando a contare i soldi.

-EHI! Guarda dove metti i piedi, brutto vecchiaccio ultra centenario!- grido al tesoriere una voce alquanto stridula che lui conosceva fin troppo (Già, FIN TROPPO  _nd Kakuzu) bene.

-Che vuoi, Hidan? E perché sei sdraiato in terra con la testa sotto il divano?- chiese non mostrando alcuno stupore. Sapeva che era pazzo.

-Sto pulendo il cesso di pop-corn che avete fatto qui sotto! Oh, ma guarda… Ho trovato anche un fottuto centesimo…-.

Kakuzu sbuffa, sapeva che quello che l’albino credeva essere una monetina era in realtà il soldo di cioccolato che Tobi aveva perso tre settimane prima.

-Allora, Hidan, si può sapere perché diamine stai pulendo? Nessuno te l’ha chiesto-.

Il religioso si alza: -Me l’ha ordinato Pain. Che palle… Senti, non è che mi potr…-  non poté finire la frase che l’altro gli rispose con un pronto “NO”.

-Ciao ragazzi. Un!- salutò Deidara.

Kakuzu si volta e gli chiede: -Hai già finito con quella piaga di Tobi?- poi aggiunge sotto voce: -…Anche se sappiamo chi è il numero uno nel rompere- e detto questo, lancia un’occhiataccia a Hidan, che parve non notarla, perché se ne stette zitto.

-Sì, ho finito, un.- rispose Deidara con un ghigno stampato in faccia.

Sasori, sbucato dal nulla, dice al compagno di squadra: -Aiutaci a mettere in ordine il covo-.

Deidara balza dallo spavento, ma gli risponde come se niente fosse: -A-ah danna! Certo che vi aiuto! Ma che domande sciocche che fai, un!- e poi rise.

-Infatti non era una domanda, ma un ordine. Non faccio mica domande stupide io. Ora muoviti- rispose freddo, prima di voltarsi e tornare a mettere in ordine la cucina.

Il partner rimase deluso dalla reazione del suo danna.

-…E cosa dovrei mettere in ordine, io?- chiese volgendosi a Kakuzu.

-Ah, non chiedere a me, io non aiuto. Ho ben altro da fare. Vi saluto- e se ne andò su per le scale.

Si volta verso Hidan in cerca di una risposta-

-Allora, biondina, tu pulisci i corridoi dei due piani e l’ingresso. Io il soggiorno e Sasori la cucina. Le camere da letto mi rifiuto di pulirle. Solo quelle di Pain e Konan, se vuoi puoi farla tu. Scegli-

-SMETTILA DI CHIAMARMI BIONDINA! Ma comunque, ho capito. Vado a prendere le cose necessarie e mi metto a lavoro-.

Hidan sghignazza e continua a lavorare anche lui.

Intanto Deidara si dirige verso lo sgabuzzino, lo apre e…

Kisame cade con la faccia a terra. Deidara sgrana gli occhi, poi, deciso di lasciarlo stare, lo sorpassa e prende gli oggetti che gli servono, per poi andare di corsa a pulire.

Dopo un paio d’ore,  il covo brillava come non mai.

-FINITO!!- sospirano tutti e tre i nostri amici, esausti. Erano le 7 e un quarto di sera.

Hidan di scatto si toglie i pantaloni, restando in mutante (ovviamente la maglietta l’aveva già tolta, inutile scriverlo!) e corre verso la piscina: finalmente poteva fare il bagno!

Deidara prese per mano Sasori e si gettarono vestiti.

Itachi, che era rimasto nella sua stanza a far qualcosa, sente gli schizzi d’acqua.

Si affaccia all’armadio e grida: -Che fate?-.  Poi si accorse che quella in effetti non era la finestra, e quindi, imbarazzato, la cerca a tastoni e gli ripete.

-Ah, Itachi-san!- lo chiama una voce potente che proveniva dalla piscina.

Itachi assume una faccia confusa: -…Kisame?-  -Dai Itachi-san, vieni con noi! E’ ora di baldoria!!-.

-…Non sei arrabbiato per i tuoi pesci?- gli chiede.

Kisame, dopo un momento di tristezza, risponde con un sorriso a 300 denti: -Non ti preoccupare, Itachi-san, sono passati a miglior vita! E ora vieni con noi, non importa se non è in costume!- detto questo, Itachi corre per il corridoio (sbattendo un po’ di qua e un po’ di là) e scende le scale, lentamente, quelle.

Apre la porta e con l’aiuto dell’udito che sente gli schizzi e le risate, trova la piscina; immerge la gamba destra ma poi la ritira subito.   -Aah! E’ gelida!-.

-Sei tu che sei un tipo freddo, Itachi!- appena finita la frase pronunciata da Deidara, Hidan lo tira giù in acqua per le gambe.

Sasori si mette una mano sulla faccia, e si rivolge a Hidan che nel frattempo era riemerso insieme ad un Itachi a dir poco incazzato: -Non potevi lasciarlo lì come voleva lui? Che rottura deve essere per Kakuzu averti giorno e notte…-.

Hidan sorride chiudendo gli occhi. In quel momento arriva Kakuzu: -Vedo che avete finito di pulire… Bene-, si toglie la maschera e il coprifronte e si tuffa.

Il Jashinista, con la bocca aperta, indica il partner con l’indice accusatorio: –M-ma… CHE BARBONE!! Ci sfrutti tu! Prima non ci aiuti a pulire e dopo ti godi il frutto del nostro lavoraccio! Stronzo!-.

-Dai Hidan, non prendertela. Goditi questo momento!- gli risponde Kakuzu tranquillo, che non aveva proprio voglia di litigare con lui.

Di colpo il fedele si ricorda di una cosa…

-Zetsu! Che cazzo ore sono??- gli chiede (Sono appena arrivato e mi chiedi l’ora??  _nd Zetsu).

-E io cosa cavolo ne so!-.

Zetsu bianco ribatte a se stesso: -Devi essere più cortese! Non puoi trattarlo così!-

E così Zetsu si richiude e comincia, di nuovo, ad avere problemi con la parte nera.

-…A volte mi chiedo se è normale avere a che fare con lui…- dice d’un tratto Sasori.

-SI PUO’ SAPERE CHE CAZZO DI ORE SONO ADESSO?!- grida Hidan agli altri. Tobi emerge dall’acqua, spaventando un po’ tutti: -Hidan-chan, dovresti essere più gentile con gli altri!- sorride. Un sorriso da scemo, se si può dire. Beh, non che lui ne faccia di intelligenti!  -…Fottiti caramella gigante-. Tobi comincia a piagnucolare sul com’è cattivo Hidan con lui eccetera.

Kisame si volta verso Itachi: -Lui ce l’ha l’orologio- risponde a Hidan.

–Allora siamo messi bene…- bisbiglia in modo ironico Deidara.  Findus legge l’ora:

-Sono le…- esita per un istante, poi, convinto annuncia: - 20:46!-

Applausi e grida di stima dall’Akatsuki.

-Di già?! Che palle… Arrivano fra una ventina di minuti-. (Che bravo, sa contare.  _nd Sasori; Sasori, oggi mi sembri più cattivo del solito! D:  _nd Deidara;  Non è giornata.  _nd Sasori).

Deidara dopo essere emerso dall’acqua, dice: - Nooo! …Oh beh-.

E finito di dire questo esce dalla piscina per andare ad asciugarsi i vestiti.

-…Anche io esco- dice Sasori, stufo di tutta quella compagnia assordante.

Hidan li guarda andare via -Mmh. Ok!-.

 

                                                                        *    *    * 

 

-Non te l’avevo detto di metterti la crema solare protezione 200?- chiede Kakuzu ad un Hidan tutto scottato, che era disteso sul letto della loro stanza.

-Naaah, certo che non me l’hai detto, Kakuzu!!- comincia a brontolare.

Il tesoriere sospira: –Certo che dev’essere una rottura essere un albino…- ma Hidan ribatte subito: -Non rompere il cazzo proprio adesso, Kuzu!- e sospira un po’ arrabbiato.

-Almeno Pain e Konan sono stati contenti, dai-.

Lampo di genio da parte di Hidan (Pff… Come no.  _nd Sasori). Si volta lentamente verso il partner, mettendo in mostra il suo solito sorrisetto da ebete psicopatico.

-Kuzu… Per caso il sole ha sangue?-

Il compagno si gira per guardarlo bene in faccia: -…Mi stai prendendo in giro, vero?-

-Figurati!-

-…Hidan, ti sembra una domanda intelligente da fare?-

-Lo considero un… no?-

-Sei proprio un cretino. Lo sai?-

Hidan sfoggia un radioso sorriso.

 -Sì, lo so!-

 

 

______________Spazio Autrice______________

Ehm, salve! Sono Sasori, e volevo dire che è da un mese o più che sto cercando di finire questa giornata dell’Akatsuki!! x3 Ero indecisa se dividerla in due parti ma... Non ne avevo voglia ù.ù

Spero che vi sia piaciuta e che mi facciate sapere il vostro parere sulla mia idea… Grazie mille e alla prossima (spero!) :D

  
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