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Autore: Laila    11/03/2008    5 recensioni
"Akane era poco.
Akari era troppo.
Ukyo era terra inesplorata.
Si sorprese a pensarla, aggiungendola alle altre due donne importanti della sua vita"
Ho sempre visto bene Ukyo e Ryoga, così anch'io sono entrata in questa terra inesplorata cominciando questa Love-commedy. I personaggi sono tutti di diritto e proprietà dell'autrice Rumiko Takahashi, mia musa ispiratrice, eccetto alcuni personaggi aggiunti di mia iniziativa.
Genere: Romantico, Commedia, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ryoga Hibiki, Ukyo Kuonji
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Premessa per chi non conosce il personaggio manga di Konatsu:

Konatsu è un ragagazzo che ama vestirsi da ragazza, è anche un bravo ninja o kunoichi. Lavora come cameriera da Ukyo, e ne è segretamente innamorato. E' il figliastro di Kotetsu una brutta ninja che aveva sposato suo padre, morto poco dopo ed ha due sorellastre bruttissime Koume e Koeda. Konatsu è una specie di cenerentola al maschile, con la differenza che quando può tenta di assassinare la matrigna e le sorrellastre, ogni volta invano... Ed ora buona lettura:

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Il Ballo


Il kimono che indossava era a fantasia naturalistica, sul pregiato tessuto spiccavano onde alte e schiumose, che si addossavano le une sulle altre, in una lotta di verdi, blu, bianchi ed argenti.

Ci si poteva perdere lo sguardo, tant'era attraente quel motivo.

Konatsu aveva scelto il suo preferito, e molti uomini, talvolta persino in compagnia di mogli o fidanzate si erano girati a dargli almeno un'occhiata furtiva.

In fretta aveva raggiunto il punto di ritrovo dove le sorelle e la matrigna l'attendevano.

- Finalmente! - sbottò Koume appena le fu vicina.

La matrigna storse il naso - Come ti sei vestita?

- Un abito formale per la festa...- mormorò pensoso Konatsu.

- Ma noi abbiamo deciso che tu non verrai! - batté un piede Koume, facendo danzare la cellulite sulla grossa coscia deforme.

- Ah si? Allora come mai mi avete dato appuntamento qui? - rispose permissivo il kunoichi.

La sua vecchia tutrice l'afferrò per le spalle:

- Perché abbiamo bisogno che tu ci stiri i vestiti, ci trucchi e ci acconci come si conviene, il principe deve scegliere una delle mie bambine!

In men che non si dica, il kunoichi si ritrovò a far fronte ai problemi delle altre ninja.

Per esempio il corpetto che soffocava il busto di koume si ruppe, i lacci sotto la pressione del suo respiro si sfibrarono fino a far esplodere i gancetti.

Rendere presentabili quella tre megere si sarebbe rivelata un'impresa impossibile!


La residenza Tsutsui, edificata da circa un secolo si mostrava imponente nei suoi tre piani.

All'ingresso gli invitati lasciavano le calzature, ogni mezz'ora uno dei domestici passava a ritirare alcune paia di zoccoli o di waraji* che altrimenti avrebbero ostacolato il passaggio dei nuovi arrivati.

Al jenkan* seguivano sei gradini in legno chiaro, saliti al primo piano si avvertiva distintamente un tocco occidentale, bastava metter piede sopra al lussuoso tappeto persiano per accorgersi dell'immensa fortuna dei Tsutsui.

Il corridoio si diramava nella sala degli ospiti, tre bagni ed altrettante sale da ballo.

La signora Tsutsui però, nonostante l'impeccabilità della villa appariva nervosa.

Suo marito, un uomo di bell'aspetto le si accostò mettendole una mano sulla spalla scoperta, allora lei si voltò al suo indirizzo.

- Mi sembra impossibile che il mio bambino scelga stasera... -

- Vedrai cara, ci sono kunoichi che provengono da ogni angolo di strada, abituate ad ogni genere di... compromesso, nostro figlio non vede l'ora di conoscerle scommetto!

La donna scosse la testa sconsolata: - Non t'assomiglia affatto per fortuna – sospirò e drizzando su le spalle entrò nel stanza degli ospiti.

Kotetsu si fece largo tra la folla non appena l'intravide.

- Quanto tempo mia cara! - l'abbraccio con impeto, scoccandole due bacioni sugli zigomi che la signora ripulì simulando felicità.

La matrigna aveva in serbo una valanga di chiacchiere per lei, al suo fianco c'erano le sue due brutte figlie e la piccola cara Konatsu, fasciata nel suo bel kimono.

- Qui tutti ci stiamo chiedendo quando arriverà il festeggiato! - insinuò con una risata sguaiata la maggiore delle sue ospiti.

Yuka Tsutsui inclinò il capo a destra portando l'indice sotto al mento - Da un momento all'altro suppongo... ma venite, vi mostro la nostra collezione di armature nel frattempo -

Le donne uscirono in fila indiana seguendo la padrona.

Mentre stringeva il corrimano d'ottone, salendo le scale che portavano al secondo piano, Konatsu avvertì una sensazione di freddo e disagio che cercò con tutte le forze d'ignorare.

- Ahahahahahah! - al primo gradino Jungo rideva soddisfatto della sua impresa.

Anche le sorellastre e la matrigna, capito lo scherzo, derisero la povera bersagliata.

Eppure Kotetsu capiva che in questo, il principino dimostrava una preferanza per Konatsu, peccato rifletté malignamente, che avesse scoperto lui stesso il suo segreto, le sarebbe piaciuto davvero tanto, dirglielo di persona.

Jungo infatti aveva scucito l'orlo del kimono preferito di Konatsu e questo mentre saliva le scale si era ridotto a dismisura, scoprendo le nude e virili gambe del Kunoichi.

Il colpo di grazia al suo imbarazzo lo scoccò Yuka Tsustui:

- Sei un uomo! - disse meravigliata – Un uomo col nome di donna!

- Esattamente signora – rispose stringendo i pugni il ragazzo, mentre la matrigna lo cansonava:

- Non sei affatto sexi! - diceva.

- Sei perfetto invece! Sarai mio!- le braccia di Jungo avevano stretto Konatsu in un abbraccio facendogli accapponare la pelle.

- Vorrete scherzare principino! La miei figlie sono ben più meritevoli... cosa ne sarà della vostra prole? – replicò Kotetsu mani ai fianchi, l'espressione dissenziente.

- E poi io amo un altra! Una donna! - urlò Konatsu allontanando Jungo da sé e mostrandole il biglietto da visita del negozio di Ucchan.

Da dietro la padrona comparì il capostipite Tsutsui.

- Siamo tutti d’accordo sul matrimonio – sorrise.

Konatsu si sentiva preso in giro, inascoltato com'era - Daccordo un corno! Non accadrà mai!

- Pronto, parlo con la signorina Ukyo? - Jungo aveva un cellulare all'orecchio e grazie al biglietto del kunoichi, ora stava telefonando alla sua padroncina!

- Ecco... - sospirò arrossendo il principino – Io e Konatsu abbiamo deciso di sposarci, di comune accordo! E' naturalmente invitata, gli amici di Konatsu sono amici miei!

Konatsu si pietrificò nell'atto di strozzare quello stupido damerino, sentendo il proprio cuore perdere un battito.

-Si abiterà qui d'ora in poi, grazie per gli auguri! - L'erede degli Tsutsui spense il cellulare per accendere il megafono.

- Vi annuncio che la prescelta per le nozze è la qui presente Konatsu! - alzò il braccio del ragazzo come fosse un pugile che aveva appena vinto uno scontro e ci fu uno scroscio di applausi e fischi dalla platea sottostante.

Konatsu non sapeva se essere più sconvolto per la facilità con cui la padroncina Ukyo l'aveva lasciato, o del perché il principino lo volesse sposare a tutti i costi.

Corse in bagno piangendo con le mani sul volto, s'illudeva se credeva che Jungo non l'avrebbe seguito.

- Come sei tenera! Sei così commossa! -

- Che diavolo blateri?! E smetti di darmi del lei, io sono un uomo, dannazione! - prese a scrollare Jungo.Ha le spalle esili! Notò.

Il principino lo fissò con aria maliziosa e liberò alcuni bottoni della sua camicia, scoprendo un seno da donna.

Il kunoichi spalancò la bocca esterrefatto, Jungo allora si confidò:

- Quando nasce un Tsutsui, la tradizione vuole che lo si spresenti alla folla di sexi kunoichi e dipendenti, che osservano il nuovo nato da sotto la terrazza... quel giorno mia madre mi lasciò tra le braccia di mio padre che aveva contratto un terribile raffreddore – commossa Jungo si asciugò una lacrima solitaria e seguitò:

- Gara lascia che presendi nostra figlia ai gunoichi del guardiere – a malincuore Yuka gli cedette la piccola.

Honoo urlò dalla terrazza: - Il suo nome e Jungo – imitò la voce raffreddata del padre coprendosi il naso.

- Tutti si felicitarono con i miei, per la nascita di un maschio... in realtà mia madre aveva scelto Junko come nome, ma questo nessuno lo sà!

Konatsu afferrò il polso di Jungo che d'improvviso le parve proprio una ragazza carina e delicata.

- Allora andiamo a dire a tutti la verità! -

- No! - gemette Jungo svincolandosi dalla sua presa

Se si venisse a sapere, tutti gli uomini delle famiglie più illustri di Tokyo verrebbero a corteggiarmi e la mia famiglia perdendo la sua fortuna, cadrebbe in disgrazia! - scoppiò in un pianto a dirotto.

Il volto di Konatsu si riempì di compassione per quella giovane.

- Non ti spiace essere costretta a camuffarti così?

Jungo si asciugò le guance arrossate – No, anzi! Mi piace un sacco vestirmi da uomo! Mi aiuterai, vero? - prese le mani di Konatsu fra le sue con aria implorante.

Fine 2 cap.(più che altro i primi due sono una premessa alla storia vera e propria)

Jenkan: E’ un’area in cui ci si toglie le scarpe: essa si trova su un livello inferiore rispetto al pavimento della casa giapponese.I waraji invece sono sandali di paglia.

Per Maryku: hai ragione XD!  Non tutti conoscono Konatsu perciò ho messo il trafiletto col suo profilo a inizio pagina, in ogni caso Konatsu è di passaggio in questa storia… dal prossimo capitolo inizia il bello^^!

Per Kuno: Guarda papu che è tutta colpa tua! Mi hai messo in mente che potevo scriverla (a me non era passato neanche per l’anticamera del cervello) e ne ho già buttato giù 7 cap, ma tutto sommato mi sono divertita e ancora devo finirla, non sono manco a metà… Per quanto riguarda Ryoga come “ three timing boy” potresti rimare deluso XD fargli fare un appuntamento a tre è troppo anche per la mia mente contorta e rischierei di confonderlo, un po’ come nell’episodio anime in cui Kuno crede di essere destinato a Nabiki e inizia ad appendere i poster della  sua aguzzina accanto a quelli della ragazza col codino ed Akane!

Un grazie speciale a tutti i lettori,

alla prossima, Laila

   
 
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