Premessa per chi non conosce il personaggio manga di Konatsu:
Konatsu è un ragagazzo che ama vestirsi da ragazza, è anche un bravo ninja o kunoichi. Lavora come cameriera da Ukyo, e ne è segretamente innamorato. E' il figliastro di Kotetsu una brutta ninja che aveva sposato suo padre, morto poco dopo ed ha due sorellastre bruttissime Koume e Koeda. Konatsu è una specie di cenerentola al maschile, con la differenza che quando può tenta di assassinare la matrigna e le sorrellastre, ogni volta invano...
Ed ora buona lettura:
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Il
Ballo
Il
kimono che indossava era a fantasia naturalistica, sul pregiato tessuto
spiccavano onde alte e schiumose, che si addossavano le une sulle altre,
in una
lotta di verdi, blu, bianchi ed argenti.
Ci
si poteva perdere lo sguardo,
tant'era attraente quel motivo.
Konatsu
aveva scelto il suo preferito,
e molti uomini, talvolta persino in compagnia di mogli o fidanzate si
erano
girati a dargli almeno un'occhiata furtiva.
In
fretta aveva raggiunto il punto di
ritrovo dove le sorelle e la matrigna l'attendevano.
-
Finalmente! - sbottò Koume appena le
fu vicina.
La
matrigna storse il naso - Come ti
sei vestita?
-
Un abito formale per la festa...-
mormorò pensoso Konatsu.
-
Ma noi abbiamo deciso che tu non verrai!
- batté un piede Koume, facendo danzare la cellulite sulla
grossa coscia
deforme.
-
Ah si? Allora come mai mi avete dato
appuntamento qui? - rispose permissivo il kunoichi.
La
sua vecchia tutrice l'afferrò per le
spalle:
-
Perché abbiamo bisogno che tu ci
stiri i vestiti, ci trucchi e ci acconci come si conviene, il principe
deve
scegliere una delle mie bambine!
In
men che non si dica, il kunoichi si
ritrovò a far fronte ai problemi delle altre ninja.
Per
esempio il corpetto che soffocava
il busto di koume si ruppe, i lacci sotto la pressione del suo respiro
si
sfibrarono fino a far esplodere i gancetti.
Rendere
presentabili quella tre megere
si sarebbe rivelata un'impresa impossibile!
La
residenza Tsutsui, edificata da circa un secolo si mostrava imponente
nei suoi
tre piani.
All'ingresso
gli invitati lasciavano le
calzature, ogni mezz'ora uno dei domestici passava a ritirare alcune
paia di
zoccoli o di waraji* che altrimenti avrebbero
ostacolato il
passaggio dei nuovi arrivati.
Al
jenkan* seguivano sei gradini in
legno chiaro, saliti al primo piano si avvertiva distintamente un tocco
occidentale, bastava metter piede sopra al lussuoso tappeto persiano
per
accorgersi dell'immensa fortuna dei Tsutsui.
Il
corridoio si diramava nella sala
degli ospiti, tre bagni ed altrettante sale da ballo.
La
signora Tsutsui però, nonostante
l'impeccabilità della villa appariva nervosa.
Suo
marito, un uomo di bell'aspetto le
si accostò mettendole una mano sulla spalla scoperta, allora lei si voltò al suo indirizzo.
-
Mi sembra impossibile che il mio
bambino scelga stasera... -
-
Vedrai cara, ci sono kunoichi che
provengono da ogni angolo di strada, abituate ad ogni genere di...
compromesso,
nostro figlio non vede l'ora di conoscerle scommetto!
La
donna scosse la testa sconsolata: -
Non t'assomiglia affatto per fortuna – sospirò e
drizzando su le spalle entrò nel
stanza degli ospiti.
Kotetsu
si fece largo tra la folla non
appena l'intravide.
-
Quanto tempo mia cara! - l'abbraccio
con impeto, scoccandole due bacioni sugli zigomi che la signora
ripulì
simulando felicità.
La
matrigna aveva in serbo una valanga
di chiacchiere per lei, al suo fianco c'erano le sue due brutte figlie
e la
piccola cara Konatsu, fasciata nel suo bel kimono.
-
Qui tutti ci stiamo chiedendo quando
arriverà il festeggiato! - insinuò con una risata
sguaiata la maggiore delle
sue ospiti.
Yuka
Tsutsui inclinò il capo a destra
portando l'indice sotto al mento - Da un momento all'altro suppongo...
ma
venite, vi mostro la nostra collezione di armature nel frattempo -
Le
donne uscirono in fila indiana
seguendo la padrona.
Mentre
stringeva il corrimano d'ottone,
salendo le scale che portavano al secondo piano, Konatsu
avvertì una sensazione
di freddo e disagio che cercò con tutte le forze d'ignorare.
-
Ahahahahahah! - al primo gradino
Jungo rideva soddisfatto della sua impresa.
Anche
le sorellastre e la matrigna,
capito lo scherzo, derisero la povera bersagliata.
Eppure
Kotetsu capiva che in questo, il
principino dimostrava una preferanza per Konatsu, peccato
rifletté
malignamente, che avesse scoperto lui stesso il suo segreto, le sarebbe
piaciuto davvero tanto, dirglielo di persona.
Jungo
infatti aveva scucito l'orlo del
kimono preferito di Konatsu e questo mentre saliva le scale si era
ridotto a dismisura,
scoprendo le nude e virili gambe del Kunoichi.
Il
colpo di grazia al suo imbarazzo lo
scoccò Yuka Tsustui:
-
Sei un uomo! - disse meravigliata –
Un uomo col nome di donna!
-
Esattamente signora – rispose
stringendo i pugni il ragazzo, mentre la matrigna lo cansonava:
-
Non sei affatto sexi! - diceva.
-
Sei perfetto invece! Sarai mio!- le
braccia di Jungo avevano stretto Konatsu in un abbraccio facendogli
accapponare
la pelle.
-
Vorrete scherzare principino! La miei
figlie sono ben più meritevoli... cosa ne sarà
della vostra prole? – replicò
Kotetsu mani ai fianchi, l'espressione dissenziente.
-
E poi io amo un altra! Una donna! -
urlò Konatsu allontanando Jungo da sé e
mostrandole il biglietto da visita del
negozio di Ucchan.
Da
dietro la padrona comparì il
capostipite Tsutsui.
-
Siamo tutti d’accordo sul matrimonio
– sorrise.
Konatsu
si sentiva preso in giro,
inascoltato com'era - Daccordo un corno! Non accadrà mai!
-
Pronto, parlo con la signorina Ukyo?
- Jungo aveva un cellulare all'orecchio e grazie al biglietto del
kunoichi, ora
stava telefonando alla sua padroncina!
-
Ecco... - sospirò arrossendo il
principino – Io e Konatsu abbiamo deciso di sposarci, di
comune accordo! E'
naturalmente invitata, gli amici di Konatsu sono amici miei!
Konatsu
si pietrificò nell'atto di
strozzare quello stupido damerino, sentendo il proprio cuore perdere un
battito.
-Si
abiterà qui d'ora in poi, grazie
per gli auguri! - L'erede degli Tsutsui spense il cellulare per
accendere il megafono.
-
Vi annuncio che la prescelta per le
nozze è la qui presente Konatsu! - alzò il
braccio del ragazzo come fosse un
pugile che aveva appena vinto uno scontro e ci fu uno scroscio di
applausi e
fischi dalla platea sottostante.
Konatsu
non sapeva se essere più
sconvolto per la facilità con cui la padroncina Ukyo l'aveva
lasciato, o del
perché il principino lo volesse sposare a tutti i costi.
Corse
in bagno piangendo con le mani
sul volto, s'illudeva se credeva che Jungo non l'avrebbe seguito.
-
Come sei tenera! Sei così commossa! -
-
Che diavolo blateri?! E smetti di
darmi del lei, io sono un uomo, dannazione! - prese a scrollare Jungo.Ha le spalle esili! Notò.
Il
principino lo fissò con aria
maliziosa e liberò alcuni bottoni della sua camicia,
scoprendo un seno da
donna.
Il
kunoichi spalancò la bocca
esterrefatto, Jungo allora si confidò:
-
Quando nasce un Tsutsui, la
tradizione vuole che lo si spresenti alla folla di sexi kunoichi e
dipendenti,
che osservano il nuovo nato da sotto la terrazza... quel giorno mia
madre mi
lasciò tra le braccia di mio padre che aveva contratto un
terribile raffreddore
– commossa Jungo si asciugò una lacrima solitaria
e seguitò:
-
Gara lascia che presendi nostra
figlia ai gunoichi del guardiere – a malincuore Yuka gli
cedette la piccola.
Honoo
urlò dalla terrazza: - Il suo
nome e Jungo – imitò la voce raffreddata del padre
coprendosi il naso.
-
Tutti si felicitarono con i miei, per
la nascita di un maschio... in realtà mia madre aveva scelto
Junko come nome,
ma questo nessuno lo sà!
Konatsu
afferrò il polso di Jungo che
d'improvviso le parve proprio una ragazza carina e delicata.
-
Allora andiamo a dire a tutti la
verità! -
-
No! - gemette Jungo svincolandosi
dalla sua presa
–
Se
si venisse a sapere, tutti gli
uomini delle famiglie più illustri di Tokyo verrebbero a
corteggiarmi e la mia
famiglia perdendo la sua fortuna, cadrebbe in disgrazia! -
scoppiò in un pianto
a dirotto.
Il
volto di Konatsu si riempì di
compassione per quella giovane.
-
Non ti spiace essere costretta a
camuffarti così?
Jungo
si asciugò le guance arrossate –
No, anzi! Mi piace un sacco vestirmi da uomo! Mi aiuterai, vero? -
prese le
mani di Konatsu fra le sue con aria implorante.
Fine
2 cap.(più che altro i primi due
sono una premessa alla storia vera e propria)
Jenkan:
E’ un’area
in cui ci si toglie le scarpe: essa si trova su un livello inferiore
rispetto
al pavimento della casa giapponese.I waraji invece sono sandali di paglia.
Per
Maryku: hai ragione
XD! Non tutti
conoscono Konatsu perciò
ho messo il trafiletto col suo profilo a inizio pagina, in ogni caso
Konatsu è
di passaggio in questa storia… dal prossimo capitolo inizia
il bello^^!
Per
Kuno: Guarda papu che è
tutta colpa tua! Mi hai messo in mente che potevo scriverla (a me non
era
passato neanche per l’anticamera del cervello) e ne ho
già buttato giù 7 cap,
ma tutto sommato mi sono divertita e ancora devo finirla, non sono
manco a metà…
Per quanto riguarda Ryoga come “ three timing boy”
potresti rimare deluso XD
fargli fare un appuntamento a tre è troppo anche per la mia
mente contorta e
rischierei di confonderlo, un po’ come
nell’episodio anime in cui Kuno crede di
essere destinato a Nabiki e inizia ad appendere i poster della sua aguzzina accanto a
quelli della ragazza
col codino ed Akane!
Un
grazie speciale a tutti i
lettori,
alla
prossima, Laila