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Autore: biberon    05/09/2013    3 recensioni
"Signore e signori, benvenuti al secondo concerto ufficiale della band più amata del momento:
Alla voce, le splendide Courtney e Heather!
Alla chitarra il ribelle, Duncan!
Al basso, il folle Scott!
Alla chitarra accompagnamento, il romantico Trent!
E alla batteria la novità del gruppo, aggiunta solo qualche giorno fa:
Gwen la gotica!
Dal testo, capitolo 4
"Brutte notzie, ragazzi." disse Trent in modo grave.
"Avevamo chiesto ad alcune persone di prendere il posto del batterista nella nostra band, ma a quanto pare nessuno è disponibile. Dj non suona rock, Izzy è già in un'altra band, Geoff non suona più da tempo e Noah e Justin sono in vacanza ..."
"Ci sarebe un'unica opzione ..." disse Duncan con un filo di voce.
""Quale?" chiesi speranzosa.
"Ci sarebbe ... ci sarebbe ...." sembrava si fosse bloccato.
"Ci sarebbe Gwen." disse Alejandro.
"è una brava batterista, in più è carina e farebbe fare bella figura alla band ..." disse Trent.
Il respiro mi si fece affannoso, sentii un sapore amaro salirmi su per la gola e invadermi la lingua, il cuore prese a battere a mille, i pugni si strinsero.
Solo dopo qualche secondo riuscii a riprendermi e a urlare, con quanto fiato avevo in corpo: "CHE COOOOOSA?!"
Genere: Fluff, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alejandro, Courtney, Duncan, Gwen, Heather | Coppie: Alejandro/Heather, Duncan/Courtney, Duncan/Gwen, Trent/Gwen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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Il mattino dopo me ne andai il prima possibile, in modo da non incontrare i genitori di Trent.
Non soltanto per averli visti fare “fichi fichi”, ma soprattutto per la mia scenata da vera idiota.
Avevo dormito vestita, perciò raccolsi la mia roba e feci per andare.
Per sbaglio urtai un soprammobile, che cadde a terra producendo un rumore infernale.
“Ah! Ca**o!” urlò Scott con il suo solito linguaggio delicato.
“Ma che succede?” chiese Trent  mettendosi a sedere.
“Qui c’è qualcuno che sta cercando di dormire!” protestò Duncan. Quando non l’avevo trovato, quella notte, era perché era sceso a bere un bicchier d’acqua.
“Scusate …” dissi io imbarazzata.
“Fa niente.” Disse Gwen.
“Ma sta’ zitta!” le dissi io seccamente. Solo il suono della sua voce mi urtava il sistema nervoso.
“Perché te ne devi andare?”
“Meglio … che me ne vada.” Dissi soltanto e uscii dalla stanza.
“Aspetta!” Trent, Duncan e Scott mi vennero dietro.
Alejandro e Heather dormivano ancora, abbracciati.
“Che succede?” mi chiese il nordico prendendomi per i polsi.
“Niente. Mi sono ricordata che devo fare una cosa.”
Scesi le scale ed uscii dalla porta.
“A proposito, Courtney!” mi urlò dietro Trent. “Stanotte Duncan e Gwen  hanno … fatto qualcosa che non ti è piaciuto? Ti ho sentita urlare come una pazza.”
“Il pazzo sarai tu.” Dissi, carica d’irritabilità. “L’avrai sognato.”
“Ma, Court …”
La sua voce si disperse nell’aria mentre ne ne andavo a casa mia a grandi passi.
Appena arrivata scoprii che i miei non erano in casa.
Alle otto del mattino?!
Feci colazione rapidamente e mi spaparanzai sul divano per vedere un po’ di tv, sperando di dimenticare in fretta l’immagine oscena di quella notte.
Verso le undici decisi di andare a fare un po’ di jogging, tanto per distrarmi.
Mi misi i miei shorts di tessuto antitraspirante e una maglietta antisudore, le scarpe da ginnastica e un cappellino. Mi legai un marsupio in vita e ci miis dentro il cellulare.
Accesi la musica, m’infilai gli auricolari nella orecchie, chiusi casa ed andai.
Feci due giri dell’isolato spingendo al massimo (ero una gran corritrice per la mia età) e poi passai di fianco al choisco di gelati accanto a casa di Heather (non molto lontana)
Tagliai per il parco, sudando e sbuffando, al ritmo di “Please don’t stop the music” di Rhianna e andai avanti per un bel pezzo.
Senza accorge mene arrivai nella via davanti alla casa di Trent.
Mi accorsi subito che qualcosa non andava.
Sul portico in legno  c’erano due valigie, uno zaino e una donna infuriata.
Davanti a lei il marito indossava una camicia con sotto solo le mutande e dei calzini.
“Ti prego, Jules, non te ne andare!”
“Ti ho detto che non sarà per molto! Ho bisogno di stare un po’ lontana da te!”
“Ma ti ripeto che io …”
“Non m’interessano le tue scuse! Chissà cos’avrai fatto a quella povera ragazza, cosa l’avrai convinta a fare … io non sono sicura che ritornerò! Per il momento me ne vado da un’amica, poi vedremo!”
“Ma non è vero niente! Io non la conosco, quella lì!”
“Dicono tutti così!”
“Ormai stai inizando a parlare come nei reality show. Ti mandano in pappa il cervello!”
“Cosa?! Stai insinuando che io guardo programmi insulsi?! Perché, tu?! Calcio, calcio, nient’altro che calcio! Ora hai superato ogni limite!”
“Ma ti prego, Jules … parliamone!”
“Basta, non voglio vederti mai più!” urlò la donna, prese le valigie e se ne andò a passo di carica nella direzione opposta.

Mi guardò malissimo e bisbigliò “zoccola” sottovoce quando mi passò di fianco.
Improvvisamente capii quello che era successo.
La madre di Trent doveva aver pensato che suo marito e io avessimo una storia.
Ridicolo! Io con un uomo così grande?!
Trent era in piedi dietro suo padre, gli batteva pacche affettuose sulla spalla e continuava a ripetere “Vedrai che tornerà, vedrai che tornerà, le passerà …”
L’uomo tornò dentro casa e lo vidi singhiozzare.
Appena Trent mi vide mi venne incontro.

“Ciao.” Lo salutai.
“Dici anche ciao?! Ma non hai visto cos’hai fatto?!” mi aggredì.

In tutti gli anni che avevo conosciuto Trent non lo avevo mai visto così.
Per la prima volta nella storia di Trent, Trent non era calmo.
“Ma io …”
“Tu e le tue stupide scenate di gelosia! Tu e i tuoi stupidi pregiudizi! Gwen è cambiata, e Duncan non le interessa più! E non ti fidi nemmeno di lui! Non ti tradirebbe! Al massimo tu, con Scott!”
“Ma …”
“Niente ma! Non ho mai visto piangere mio padre, e tantomeno litigare i miei! Ti rendi conto di cosa sei riuscita a fare?!”
“Non era mia intenzione …”
“Tu e il tuo isterismo da quattro soldi!”
“Mi dispiace! Ma faranno pace, vedrai …”
“No, Courtney. Tu non capisci. Una volta mia madre stava con un uomo. Lei lo vide dare un bacio a stampo ad un’altra ragazza, s’infuriò e lo lasciò. Cancellò il suo numero dalla rubrica e da tutti i social network. Non lo perdonò mai.”
“…”
“Per colpa tua e della tua stupida gelosia potrei non avere più la mia famiglia! Ed è tutta colpa tua!”
“Colpa mia?”
“Tu e la tua patetica gelosia!”
“Stai dicendo che sono patetica?!”
“Non cambiare argomento. Se mia madre non tornerà … ah, giuro che …” strinse i pungi.

Oddio, ma quello era davvero Trent?
Di sicuro non il Trent che conoscevo io.
Di sicuro.
Mi voltai e feci per andarmene, ma lui disse un’altra cosa.
“Ah, Courtney … SEI FUORI DALLA BAND!”
“CHE COOOOOOOSA?!”
 
   
 
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