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Autore: workinprogress    05/09/2013    6 recensioni
Lui e Mark Hawthorne avevano lo stesso sorriso sul volto, mentre affondavano nella neve immacolata con le loro scarpe da minatori.
C'era una cosa che il giorno di paga offriva sempre a tutti: la possibilità di far sorridere i figli.

[Mr. Everdeen | Mr. Mellark | Mr. Hawthorne] [One shot]
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Mr. Everdeen, Mr. Hawthorne, Mr. Mellark, Peeta Mellark
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Giorno di paga.


Era stata una lunga giornata. In miniera lo erano sempre.

L'aria laggiù era pesante, umida, ti si appiccicava addosso. La luce del sole non filtrava oltre il primo livello, ma non c'era speranza di lavorare così in alto, dove si scavava prima dei Giorni Bui. Ora ci si spingeva almeno dieci livelli più a fondo, e a volte neanche bastava.
Per questo, quando Jillian Everdeen emergeva dalla miniera, si sentiva sempre più vivo. Con la schiena rotta, magari, e la polvere di carbone appiccicata anche al cervello, ma vivo.
Quella giornata era stata parecchio lunga, sì, ma era anche giorno di paga.
Lui e Mark Hawthorne avevano lo stesso sorriso sul volto, mentre affondavano nella neve immacolata con le loro scarpe da minatori. C'era una cosa che il giorno di paga offriva sempre a tutti: la possibilità di far sorridere i figli.
Con le monete che tintinnavano nelle tasche ed il bavero della giacca tirato su fino al mento, avevano varcato la soglia della panetteria in città. Il calore che proveniva dal forno li aveva subito stretti in un abbraccio fragrante, facendo quasi chiudere loro gli occhi per il tiepido sollievo.
Ad accoglierli, richiamato dal tintinnio sopra la porta, era stato il signor Mellark.
«Buongiorno», aveva detto con voce calda.  «Cosa posso fare per voi?».
Si conoscevano, naturalmente. Jillian sapeva fin troppo bene che il fornaio era stato innamorato per tanti anni di sua moglie Helen. E forse lo era ancora, per quello che poteva saperne lui.
Nonostante tutto, Jillian non poteva mai fare a meno di ricambiare il suo sorriso. Era sempre franco e aperto, come Mellark stesso, e non conteneva rancore. Lui e Daniel si erano sempre rispettati a vicenda.
«Buongiorno», aveva quindi risposto con la stessa cordialità, e Mark gli aveva fatto eco. «Vorrei un paio di focaccine al formaggio». Aveva sorriso tra sé e sé mentre Mellark andava a recuperare il suo ordine. «Sono le preferite di mia figlia».
Avrebbe voluto aggiungerci anche qualche biscotto, ma non se la sentiva di esagerare nel bel mezzo dell'inverno. Cacciare sarebbe stato più difficile, e c'erano tante spese a cui dovevano ancora far fronte.
Mentre aspettava che Mark venisse servito, Jillian aveva visto una testolina bionda spuntare dalla porta che portava al laboratorio. Non poteva avere più di undici anni, come Katniss; doveva essere il più piccolo dei Mellark.
«È tuo figlio quello, Daniel?», aveva chiesto.
Il bambino era trasalito, come se fosse stato scoperto con le mani in un barattolo di marmellata, facendo sorridere Jillian.
«Sì, è il più piccolo», aveva risposto il fornaio sorridendo a sua volta. «Vieni qui, Peeta».
Il signor Everdeen avrebbe stretto volentieri la mano a quella copia in miniatura di Daniel Mellark, se solo non fosse stato consapevole di essere coperto di polvere di carbone dalla testa ai piedi.
Si mise ad osservarlo con sguardo bonario. Era ancora molto giovane, ma nei suoi grandi occhi azzurri c'erano un'intelligenza viva e una gentilezza inusuali. Indossava anche lui un grembiule della panetteria ed aveva tanta farina addosso quanto carbone Jillian sentiva su di sé.
Nel vedere il signor Everdeen e il signor Hawthorne, il suo volto infarinato aveva ospitato un sorriso gentile e li aveva subito salutati con tono educato.
«Che giovanotto in gamba che hai», aveva replicato Jillian. Amava le sue figlie più di quanto credeva fosse possibile, ma a volte gli sarebbe piaciuto avere un ometto in giro per casa.
Daniel aveva scompigliato con affetto i ricci biondi del figlio, senza nascondere l'orgoglio.
«Dovresti vedere come glassa i biscotti».
Sulle guance di Peeta era affiorato un rossore che aveva fatto sorridere di nuovo Jillian.
«Se sa cucinare allora è l'uomo per mia figlia Katniss», aveva replicato. Gli piaceva, quel ragazzino.
Non gli era sfuggito il modo in cui gli occhi di Peeta si erano illuminati sentendo il nome della sua primogenita. Gli aveva sorriso, dirigendosi verso la porta.
«Sai, Peeta, ci sono solo due regole sicure con una donna», gli aveva suggerito alla fine. «Rispettala e amala. Ma se sai cucinare sono punti in più!».
Gli aveva regalato un ultimo sorriso sincero e complice ed era uscito dal negozio insieme a Mark.
Aveva ricominciato a nevicare, e i due si erano incamminati di nuovo verso il Giacimento, stringendosi al petto gli acquisti per la famiglia.
Mark aveva sospirato. «Ci staranno già aspettando con l'acquolina in bocca. Pensa a come saranno felici... Adoro il giorno di paga».
Jillian aveva annuito. Sapeva che quella sera nessuno sarebbe andato a letto senza un sorriso.
Più tardi, seduto davanti al fuoco insieme a Katniss, si era ripromesso che per il successivo giorno di paga l'avrebbe portata in panetteria a comprare un paio di quei famosi biscotti di Peeta. Poi, magari, avrebbero potuto prenderle qualcosa anche per il suo dodicesimo compleanno, a maggio...
Aveva stretto a sé sua figlia, con un sorriso sul volto che rispecchiava quello di tutti i minatori, quella sera. Avrebbero avuto tutti i compleanni del mondo per andare insieme in panetteria, nei boschi, o dovunque Katniss avesse avuto il desiderio di festeggiare.
In quel momento Jillian si riservava di non pensare a niente e restare lì, in pace davanti al fuoco con le donne della sua famiglia, in attesa della prossima occasione per renderle di nuovo felici.


_______________




Buonasera tributi! Come va?

Questo che sto vivendo è solo l'inizio di un mio futuro periodo di semi-diserzione e latitanza su EFP, ma ho deciso di postare velocemente una cosetta che ho scritto ieri.
Allora, l'idea di radunare tutti i papà della saga – Mr. Everdeen, Mr. Mellark e Mr. Hawthorne – è nata grazie a _eco, che ha recentemente espresso il suo amore per tutti e tre, amore che non posso che ricambiare. Tutto è partito dalla sua shot "My immortal – Nel cuore di un figlio", che dovete leggere. Ora.
Comunque... che ci posso fare, questi papà li adoro. Doveva essere un momento fra uomini adulti, ma child!Peeta ha deciso di intrufolarsi e non ho avuto cuore di mandarlo via. Insomma, è stato così che il nostro eroe ha saputo che Katniss ama le focaccine al formaggio.
I nomi David, Jillian ed Helen provengono dalla testolina della cara eco, mentre Mark, il nome sgangherato insomma, è la cosa migliore che mi sia venuta in mente per il signor Hawthorne. Wow, eh?
E così abbiamo scoperto che il signor Everdeen è stato il primo a shippare Katniss e Peeta. E bravo papà.

Baci, abbracci e saluti a tutti quelli che sono passati di qui ^^

wip

  
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