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Autore: Vagabonde    12/03/2008    2 recensioni
Un guerriero senza riposo. Un tris di vagabonde, destinato solo a espandersi. Un mondo senza frontiere, un cielo pieno di stelle, treni, aerei, navi, e ancora treni e aerei alla ricerca dell’isola che non c’è.
Desideri in standby, pensieri sconnessi, poeti e criminali.
Un materasso di parole scritto apposta per lui.
Un diario di bordo senza precedenti per quel viaggio chiamato vita.
E lui, Orlando, lo zahir. Quel desiderio potente che smuove mari e continenti.
E allora, le vagabonde vi sfidano a credere. Voltate pagina.
*Authors: Strowberry, Aredhel, Summer. more to come*
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Orlando Bloom
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Soundtrack: Always come back to you, Natasha's Brother.

Vagabonda: Jools

“For once in your life a promise will come true.”

 

 

Cade nuovamente la connessione e la chiacchierata on-line si interrompe.
Tu non usi Msn, vero Orlando?
Mi pare d'aver sentito dire che non ti piacciono internet e la tecnologia.
Ami l'amore, odi i computer, hai una spiccata abilità nel fratturarti le ossa... Ovviamente sono ironica, ma in questo siamo uguali: potremmo fare a gara.
Per le altre due cose, siamo all'opposto. Nell'amore non ci credo quasi più, perchè ad ogni chance che gli concedo mi accoltella.
E il mio computer ha persino un nome, perchè c'è molto di me dentro.
Tutte le cose che ho scritto, ad esempio.
Quelle che stamattina credevo di poter vedere pubblicate, e che invece si sono ridotte in polvere e speranze illuse.

Perchè poi voglio così tanto pubblicare?
No, ti prego, non rispondere "Soldi e fama", ti scongiuro. Non tu. Non tu, che mi sei caro. Da un estraneo posso accettarlo, questo spregio. Non da te, o dalle mie splendide compagne vagabonde. Loro non lo direbbero: non farlo neppure tu.
Non è così. Sono altri due motivi, ben diversi.
Al posto dei soldi, la possibilità. Al posto della fama, il riscatto.
La possibilità di credere che ti possa capitare davanti qualche mio pensiero e che tu lo legga; il riscatto di quelle voci silenti che attraverso di esso ti direbbero ciò che già sai: siamo qui.

Oh, ragazzo mio, sapessi che benessere è sentirselo dire da chi neppure hai mai visto in vita tua, e sapere che però lo pensa davvero!
"Siamo qui, tesoro. Se ci chiami, siamo qui."
E' una vasca colma di acqua fumante e profumata, è la torta al cioccolato di Natale, è l'albero colorato con la stella in cima ed i coriandoli del Carnevale. E' tutto ciò che scalda e rassicura, protegge e culla. Fiocchi di cotone morbido e lieve. Neve tiepida, ecco. E' neve tiepida.

Ma perchè ti scrivo di questo, Orlando? Me lo chiedo anche io. Poi mi ricordo che non sei davanti a me a chiedermi di smettere, e che magari invece ti interessa sul serio. D'altronde te lo avevo detto che dovevo farmi conoscere.
Per farmi ricordare.
E come puoi farlo, se non mi apro un pò di più?
Ma di che cosa devo parlarti, piccolo mio? Del fatto che ti stia continuando a chiamare piccolo mio?
Scusami, ne sarai infastidito, forse. O incuriosito. Lasciamelo fare però, ti scongiuro.
Mi sento meno impotente, più capace di proteggerti. E le cose belle vanno tutelate.
Quel che cerco di fare con te, in sintesi. A distanza, ma ci provo. E' che a volte ti vedo così bene, con la mente, quando alla mattina ti svegli, con quell'aria a metà tra il confuso e l'assonnato, che tutto ciò che mi ricordi è proprio questo: un cucciolo. E ti rigiri su un fianco, magari, chiudendo di nuovo gli occhi.
Sai, a volte mi chiedo, nelle peregrinazioni della mia mente errante, di che colore siano i tuoi occhi, al mattino.
Perchè i miei sono cangianti. Ne ho uno più verde e uno più castano. Però quando mi sveglio, o nell'acqua del mare, o quando amo appassionatamente e lo sto dicendo sul serio attraverso le mie iridi pur senza pronunciare parola, riflettono solo il verde.
I tuoi? Sono sempre color cioccolata? Profondi, dolci, divertiti... insomma, cambiano mai i loro riflessi? Perchè temo di averteli visti cambiare. Incupirsi. Sempre nella mia mente, certo, ma l'ho visto bene.
In un brutto sogno, non so se mio o tuo, in cui soffrivi per qualcosa o per qualcuno: un passato contorto, una relazione dissolta.
E di nuovo, recentemente.
Temo di aver fatto un altro incubo, poco tempo fa. Purtroppo reale. Perchè Heath non c'è più.
Ma io, impotente, quell'incubo l'ho subìto.
Orlando... Orlando, mi ascolti?
Senti, ti prego, non ho che pochi anni, della vita conosco molto il bene e poco il male, perchè sono fortunata nonostante tutti i miei guai, anche se me lo scordo spesso. Però lascia che questa ragazzina ti parli e ti preghi.
Abbi cura di te.
Io non posso averne, io sono lontana, io sono... semplicemente sconosciuta. E tu non mi amerai mai, non mi vedrai mai, non mi stringerai mai - e va benissimo, te lo giuro, non occorre.
Però, proprio per questo, proprio perchè non posso difenderti di persona, fallo tu per me.
Perchè ti sono affezionata.
Perchè quando Heath ci ha lasciati, ho tremato e sofferto per te, anche.
Lui, povero angelo disperso. Era anche amico tuo. Era padre, marito e figlio. E c'è un'immagine struggente che mi perseguita. Quella bambina che non lo conoscerà mai, capisci, e potrà affermare con amarezza che le sue fan ne sapevano più di lei su suo padre. Mi si stringe il cuore se ci penso.
E tu, tu che non ci sei, qui, per farti proteggere da me, o da chiunque ti voglia per come sei, non per ciò che fai. E cerco di difenderti da qui, con le benedizioni che ti mando a distanza. E se ti chiedi perchè io sia convinta che tu sia una cosa bella, una cosa speciale, ti rispondo volentieri.

Nessuno si sarebbe lasciato baciare dieci secondi di fila da una sconosciuta davanti a mille telecamere, specie se fidanzato. Nessuno concede abbracci a perfetti ignoti così facilmente, solo se glielo chiedono. E secondo me, potresti anche essere l'unico Capricorno con cui io riuscirei ad andare d'accordo. E ti faccio presente che sono Sagittario puro.
Orlando, piccolo mio - perdonami, mi sorge spontaneo ormai -, ti hanno mai amato per il tuo sorriso? Per il modo in cui corrughi la fronte e per come ti stendi sul materasso quando dormi?
Hanno mai amato Orlando, invece di Orlando Bloom?
E tu, tu hai mai amato qualcuno così profondamente da farti male?
Qualcuno che non potevi avere? Qualcuno di irraggiungibile?

Annie Lennox ti ha chiesto scusa e ti ha concesso l'autografo dopo aver saputo chi sei. Se fossi stata al tuo posto non avrei ottenuto la stessa clemenza. Capisci che intendo?
Ora dimmelo, conferma o smentisci per sempre l'opinione che ho di te: se ti arrivasse davanti questa piccola ragazzina dagli occhi stravaganti e ti chiedesse un abbraccio serio, non di routine, un abbraccio perchè ti va di darglielo e non per educazione, che faresti? Immagina.
"Abbracciami per favore, ma solo se ti va. Solo se pensi che ne valga la pena. Altrimenti non me la prendo. Ti passo le mie energie anche da qui."
Riflettici e rispondi tra te e te.
E se lei ti dicesse: "Lo sai che mi preoccupo per te, e che vorrei che tu mi chiamassi qualora stessi male?", ti limiteresti ad annuire ringraziando o ci crederesti?
Perchè a me piacerebbe che tu ci credessi, sai. Io faccio di proposito poche promesse, perchè tengo a mantenerle una volta fatte; ma qui e ora ti prometto che se tu avessi bisogno, io ci sarei. Anche per una carezza soltanto. Anche per un minuto. Tu hai bisogno di me, ed io arrivo.
Stiamo in silenzio, se non te la senti di parlare, e a dieci metri di distanza, se preferisci non avere un contatto fisico. Non ti guardo, non ti parlo, non ti tocco, se vuoi. Certi malesseri vanno sfogati così, lo so.
Se invece lo preferissi, avresti da me parole, ninnananne, abbracci, vicinanza fisica e mentale finché ti vada.
Anzi, ti prendo e ti porto a Gloucester, c'è una pizzeria italiana favolosa. Ti racconto di come riesco dal nulla a fare emerite figure pietose, a cadere in ginocchio in mezzo ad e così tu torni a ridere, ed io mi sento realizzata, perchè ho mantenuto una promessa cui tengo davvero.
Ma tu me lo concederai mai questo, piccolo mio?
E se ti dicessi che no, non devi aver paura, sono ben lontana dal saltarti addosso, perchè francamente non credo che siamo i nostri rispettivi tipi, perciò puoi davvero fidarti... mi crederesti, in questo?
No, non lo faresti, non lo farai. E' giusto. Lo so.
Però considera l'eventualità, per favore.
Io lo so bene quanto faccia male fidarsi. Ma proprio per questo cerco di evitare di deludere chi si fida di me. A volte è un grandissimo peso, e ho terrore di finire per ferire chi mi cede una parte del suo cuore. Però lo faccio. Esattamente come te, che ne porti di pesi, di aspettative, sulle spalle. Io, Emily, Cecil, Sara, Micky, noi vagabonde erranti, noi tante stelle d'un solo cielo, noi ti aiuteremmo, sai, a togliertene un pò. A fare a turno.
Ma se tu non ce lo permetti, come fai a saperlo? A sapere che sì, c'è una tempesta, e sei circondato dalle tenebre, e la corrente è forte... Ma hai chi può farti da timoniere, da faro, da rifugio. Che se mai una promessa potrà realizzarsi davvero nella tua vita, è questa. Noi torneremmo sempre da te.

  
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