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Autore: Sehlene    06/09/2013    3 recensioni
Dal Testo:
[Il mio capo ha assunto un nuovo assistente perché è del parere che mi ammazzi di lavoro. Una trovata geniale, no? No. Il mio stipendio è dimezzato, l’assistente nuovo si prende tutto il merito e non fa nulla. È quel brutto pezzo di mangiamorte di Draco Lucius Malfoy. Io mi chiedo, con tutti i soldi che ha la sua famiglia, perché deve lavorare proprio con me? Come se non bastasse, il mio capo ha deciso di licenziarsi causa la sua veneranda età. Bene. Peccato che solo uno di noi due assistenti potrà prendere il suo posto, lui deciderà chi è il miglior successore. E visto che Draco-stronzo-Malfoy è un’odiosa serpe calcolatrice farà in modo di scaricare tutto il lavoro sulle mie spalle e si prenderà il merito.
A volte mi chiedo se sia possibile fare fuori quel Malfoy.]
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger, Molly Weasley, Pansy Parkinson | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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 Day 01 - Pozione polisucco? No, Molly Weasley.


§



 

‘Mh…Grattastinchi…mh'
Hermione si dimenava fra le coperte ancora mezza addormentata. Si ricordava poco o niente di quella notte, sapeva solo che aveva fatto molta fatica a prender sonno: il letto della Tana su cui Molly l’aveva fatta dormire era molto scomodo, il materasso cedeva in alcuni punti e il guanciale era troppo alto, se si aggiungeva l’agitazione per l’incantesimo che la donna aveva compiuto e Grattastinchi in cerca del suo affetto, le possibilità di addormentarsi erano davvero minime.
La ragazza aveva solo dai flash di quanto era accaduto la sera precedente, nulla di chiaro e distinto.
 
Molly aveva accolto Hermione con un sorriso smagliante, Grattastinchi era subito sgattaiolato nella casa in cerca di qualcuno da disturbare, Hermione era rimasta sulla soglia della Tana titubante: l’incantesimo avrebbe funzionato o avrebbe fallito?
 
‘Gratta…oh cazzo!’
Hermione spalancò gli occhi quando percepì dalla mano che si era portata sul viso qualcosa di metallico, freddo: un anello.
 
Io non porto anelli!
 
Hermione non era mai stata il tipo che adorava addobbarsi con troppi gingilli, non era appariscente e non le interessava esserlo.
La mano, minuta e dalla pelle ambrata, era perfettamente curata con dello smalto rosa confetto.
 
Uh, rosa, che schifo! Perché mi sono conciata le dita così?
 
L’anulare, magro e affusolato, era circondato da una fedina di platino con un solitario che troneggiava rialzato su una piastrina.
 
Tiffany, sicuramente. Ma io non mi devo sposare!?! O sì? Qualcuno mi ha portato a Las Vegas? Merlino che mi sta succedendo?
 
 Confusa, fece per sistemarsi l’enorme massa riccioluta quando, al posto di quei ricci lunghi, ribelli e crespi, si trovò a sistemare dei capelli lisci come la seta, tagliati a caschetto, probabilmente.
 
 
Che ho fatto ai miei…cazzo!
Le balenò in mente il fatto che non potesse essere il suo corpo, quello.
Pozione Polisucco? No, Molly Weasley.
E si ricordò delle mail, del piano per fare fuori Malfoy e di quella strana serata alla Tana.
 
‘Hermione, cara! Entra, su! Non c’è tempo per le chiacchiere se vogliamo che tutto proceda alla perfezione!’ una voce squillante e acuta cercò di rassicurare un’Hermione alquanto titubante.
‘Ehm…Molly…io non lo so…forse è meglio fare tutto più correttamente…io’
Dubbi di ogni tipo si insinuarono nella testa della ragazza: sarebbe stata in grado di sopravvivere una settimana con l’insopportabile Malfoy? Sarebbe resistita una settimana nel corpo di ‘quella’? E se Malfoy avesse organizzato serate fra Serpeverde? Cos’avrebbe fatto lei durante il giorno? La mantenuta? Oh no, solo al pensiero di stare ferma per tutto il giorno, inorridiva.
‘Tesoro, non c’è tempo per i ripensamenti. Tu vuoi quel lavoro?’ chiese Molly con determinazione.
‘Sì.’ rispose Hermione in modo secco e convinto.
‘Tu vuoi battere Malfoy?’
‘Sì.’
‘Tu vuoi fargliela pagare per averti fatto dimezzare lo stipendio e per averti sfruttato al lavoro?’
‘Sì.’
‘Tu vuoi vendicarti per tutti i soprusi e le ingiustizie che hai subito ad Hogwarts?’
‘Sì.’
‘Tu vuoi cingergli le braccia al collo, stringerlo forte a te e baciarlo con passione?’
‘Sì.’
‘Oh, mi sembra perf…’
‘Merlino, no! Che schifo! Molly cos’ho detto?!?’ disse Hermione mentre con cercava di ripulire con le mani la sua lingua, che aveva cacciato fuori in segno di disgusto.
‘Hermione, sicura di voler utilizzare l’incantesimo anche per ‘altri scopi’?’ Molly sottolineò quell’altri scopi facendo delle virgolette con le dita.
‘Merlino, Molly, facciamolo. Niente ripensamenti, basta che non mi parli più della tua cotta per Draco e di quello che ci faresti assieme. O di quello che vorresti che ci facessi io assieme. Per Merlino, che schifo!’ le parole uscirono velocemente dalla bocca di Hermione, quasi come se le volesse vomitare.
‘Tranquilla, sarà tutto rapido e indolore…come una ceretta!’ disse Molly, cercando di rassicurarla.
‘Ma le cerette non sono indolori!’
‘Come togliere un dente!’
‘Nemmeno quello è indolore!’
‘Oh, insomma, Hermione! Hai capito.’
La riccia si limitò ad annuire, spaventata e rassegnata. Si sedette sul divano del salotto mentre quella donna dai capelli rossi bassa e cicciottella apriva un libro (il libro in cui era presente l’incantesimo), armeggiava in cucina (preparando chissà che cosa) e spiegava qualcosa in merito all’incantesimo ad Hermione.
‘Vedi, questo è un incantesimo molto potente e per far sì che funzioni devi essere nel pieno delle tue forze, traboccante di energie. Per questo, Gilderoy, (Santo uomo!) consiglia di assumere un litro di infuso di mandragola, potentissimo ricostituente, e  tre cioccolate calde senza zucchero. Ecco il tuo infuso, cara.’
 
Un litro di infuso e tre cioccolate dopo…
 
‘Perfetto!’ squittì Molly, con gli occhi fissi sulle pagine del libro ‘Ora iniziamo! Pronuncerò l’incantesimo che ‘non avrà alcun effetto sino al primo minuto della mezzanotte. Alle 00.01 il vostro corpo e quello della persona desiderata si svuoteranno dell’anima che viaggerà fino ad incontrare il corpo dell’altro.’ Gilderoy Allock, che poeta!’ Molly era elettrizzata, non stava più nella pelle, saltellava di qua e di là agitando la sua bacchetta e sventolando le pagine del libro come se fossero un ventaglio. Una pagina era completamente ricoperta con la foto di Allock. Molly la baciò ripetutamente, per favorire la buona riuscita dell’incantesimo.
‘Pronta, Hermione?’
‘Ehm…pronta.’ rispose la ragazza, titubante.
 ‘Corpus se exhaurit, animus Hermionis concurrit animun Parkinsonis, corpus  se complet.’
 
Due minuti dopo…
 
‘Non è successo niente.’ Hermione, scocciata , stufa del frinire di grilli in sottofondo, ruppe il silenzio che si era creato nella stanza.
‘Succederà, immagino.’ Rispose Molly, calma e serena.
‘Beh, nel frattempo cosa dovrei fare?’ sempre più scocciata e dubbiosa sulla riuscita dell’incantesimo.
‘Immagino che potresti andare a dormire…’
‘Buonanotte.’
‘Buonanotte, cara.’
 
Molly ce l’aveva fatta. Hermione era nel corpo di Pansy-carlino-Parkinson.
Hermione continuava a mugolare e a lamentarsi fra le coperte candide, fino a disfare il letto. Indossava (o meglio, il carlino indossava) una vestaglia nera di pizzo lunga un centimetro e mezzo che non lasciava spazio all’immaginazione.
‘Puttana!’ si lasciò scappare brontolando.
‘Chi è una puttana, Pans?’ una voce maschile, calda e vellutata la fece alzare all’improvviso dal letto. Davanti alla porta di quello che, probabilmente, era un bagno c’era un uomo alto con un asciugamano legato in vita (il torace era magro con un lieve accenno di muscoli) e i capelli color biondo platino.
‘Furetto platinato, che cazzo ci fai qui? E perché ti sei lavato nel MIO bagno?’ disse Hermione puntandogli contro un dito inquisitore e deglutendo. Molly aveva (quasi) ragione, Malfoy era abbastanza (forse troppo) carino.
‘Pans…il TUO bagno? questo è il NOSTRO bagno. Come cavolo mi hai chiamato? E poi tu non dici le parolacce!’ Draco era abbastanza confuso. Dov’era la donna che stava sempre zitta? Dov’era la donna di classe che non si lasciava sfuggire nemmeno una parolaccia (fatta eccezione per gli insulti agli ex-Grifondoro)? E l’aveva chiamato come lo chiamava…la Granger! Merlino, che succedeva alla sua futura sposa?
Hermione si ricordò che la Parkinson era la fidanzata ufficiale di Malfoy. E si ricordò che LEI in quel momento era la Parkinson. Ergo era la fidanzata del furetto.
‘S…scusa…Malf…voglio dire, Draco. Sono…ecco, un po’…confusa. Forse ho bevuto troppo!’ Hermione temeva di fare qualche passo falso, era tutto così imbarazzante, così…strano. Insomma, Malfoy era il suo fidanzato.
Malfoy era il suo fidanzato con indosso solo un asciugamano.
Malfoy era il suo fidanzato con indosso solo un asciugamano che le si avvicinava pericolosamente.
Malfoy era il suo fidanzato con indosso solo un asciugamano che le si avvicinava pericolosamente e le dava un bacio sulla guancia sussurrando.
‘Pansy, tu sei astemia.’
Come non detto, la riccia aveva commesso un  passo falso.
‘Ehm, Mal…Drac…’
‘Tesoro, non ti preoccupare. Capita a tutti di essere un po’-Draco le sussurrò in un orecchio, facendole gelare il sangue-confusi.’

Hermione respira.
Hermione è il furetto.
Hermione è il furetto platinato stronzo e borioso. Viziato e vanitoso. Fissato col sangue. Con la  mania per il verde.
Hermione, è così…così… così bel…NO BASTA.
Hermione tu DEVI distrarlo dal lavoro. Il tuo scopo è quello. Non…ammirarlo.
 
‘Pansy-fece per alzarsi- sei strana. Arrossisci per un bacetto? Non ti avevo mai visto arrossire. Credo che sia ora di vestirmi per andare al lavor…’
‘No no no! Non andare al lavoro, non lasciarmi sola! Non voglio stare tutto il giorno senza di te, amore mio, vita mia, respiro di miei polmoni!’
‘Merlino, Pans, che ti prende?’
‘Mi prende che ti amo, mi prende che sono gelosa di quella donna bellissima, intelligentissima e divertentissima della Granger!’ Hermione non sarebbe mai diventata un’attrice. Non era per niente credibile e Malfoy scoppiò in una fragorosa risata.
‘Pansy, sei strana forte. La Granger la insulti sempre e pensi che sia orribile. Non hai mai chiesto di stare con me. Ti ricordi che ci sposiamo per contratto? Cosa sono tutte queste moine?’
‘Contratto? Quale contratto? Oh, insomma Malfuretto, voglio solo passare un po’ di tempo con te, punto e stop.’ Hermione-Pansy incrociò le braccia sotto il seno, era piuttosto scocciata e la faccenda si faceva complicata perchè continuava a commettere gaffe.
‘Pans, oggi sei intrattabile. Mi vesto e me ne vado. Tu non dovevi uscire con Daphne oggi?’
‘Daphne? Chi è Da…Ah la Greengrass! Si, beh, credo che per oggi…starò a casa, sai non sto molto bene.’
Draco prese i vestiti da lavoro dal grande armadio. Si asciugò i capelli con l’asciugamano ed iniziò a vestirsi. Hermione deglutì mentre il sangue le gelava nelle vene.
‘Uhm okay. Allora- fece Draco, vestito impeccabilmente- io vado, buona giornata, pazza!’ e si mise a ridere.
‘Malfoy! Che hai da ridere! Buona giornata.’ Hermione era particolarmente irritata, doveva scoprire qualcosa su ‘quella’ per non fare altre figure alquanto imbarazzanti.
 
La ricerca fu un buco nell’acqua. Non trovò niente di niente. Miseriaccia, pensò Hemione, quella donna era più riservata di quanto si immaginasse. Nessun diario, nessun bigliettino scritto da lei, nessuno scontrino. Nulla. Hermione decise che avrebbe giocato sul fattore-confusione. Hermione-Pansy, terribilmente triste per la mancata cura verso di lei da parte del futuro marito, per la prima volta in vita sua (stentava a crederci ma secondo il furetto lei era astemia) si era data ai fumi dell’alcool e ne era uscita altamente confusa. Confusione che sarebbe durata CASUALMENTE una settimana. Questa era la versione ufficiale che la ragazza avrebbe raccontato a Draco nel caso la prendesse in contro piede. Malfuretto, avendo pena della sua promessa, avrebbe lasciato il lavoro per prendersi cura del carlino. Hermione sarebbe stata promossa e avrebbe guadagnato tanti soldi quanto sarebbe bastato riempirci una piscina olimpionica. Avrebbe trovato un marito bello e affascinante, biondo e con gli occhi color ghiaccio. No, forse l’ultima parte no. D’altronde, come biasimarla, Malfoy sarebbe stato il suo ragazzo per una settimana e se non se lo faceva piacere almeno fisicamente non sarebbe mai riuscita a farlo fuori. Pensando a quel piano perfetto, la riccia si strofinò le mani ed assunse un ghigno tipico dei Serpeverde.
 
La sera, Malfoy rincasò molto tardi, che si fosse dedicato anche lui a qualcosa o qualcuno? Hermione non lo seppe dire.
Credette che raccontarsi la giornata fosse una loro abitudine, visto che Malfoy iniziò a parlare come un treno ed Hermione non potè fare nulla per fermare quella tortura condita di insulti rivolti alla vera lei.
‘Sai, Pans, oggi al lavoro non c’era la castora. (Castora? Io ho i denti perfetti, stupido furetto ossigenato!) Molto strano visto che quella non sta con un uomo…vediamo, dall’età della pietra, sempre se Weasley possa considerarsi un uomo. (Io ho avuto molti uomini in questo periodo! Come osi! Okay, forse non nell’arco degli ultimi sei mesi. Okay, forse non nell’arco dell’ultimo anno. Okay, Ron è stato il mio unico ragazzo. Ma Ron è un uomo con la U maiuscola: è premuroso, dolce, pensa a mangiare, al Quidditch, a divertirsi con Harry, insomma quale ragazza  non lo vorrebbe? Evidentemente non tu, stupida, visto che l’hai mollato.) Beh, ti stavo dicendo che la Granger non c’era. È filato tutto liscio visto che si è portata avanti anche col mio lavoro, se non ci fosse una come lei bisognerebbe inventarla! (Cosa ghigni furetto? Hey, ma quello era un complimento? Oh, e bravo Malfuretto, vedo che inizi a capire!) Per poi poterla sfruttare, ovvio. (Stronzo, ritiro tutto quello che ho detto.) Non ci sono state liti, non si è avventato nessuno contro di me imprecando, non ho sentito nessuna lamentela, nessun urlo, nessun verso di stizza. Senza la voce della Granger potrei campare centocinquant’anni. Sul serio. (E io potrei darti fuoco. Sul serio.) Tu, cos’hai fatto oggi?’
Era ancora persa nei suoi insulti mentali verso Draco quando si accorse che le aveva chiesto cos’avevo fatto durante la mia giornata. Doveva dirgli che avevo cercato informazioni sulla falsa quasi-lei-stessa? Doveva dirgli che aveva fatto un buco nell’acqua? Non le sembrò molto saggio, così decise di mentire sulle attività svolte durante la giornata.
‘Ecco, io…ho corso. Jogging, salutare e faticoso jogging.’ Rispose Hermione con un sorriso più falso dei punti extra assegnati a Grifondoro solo perché Silente parteggiava per la casa della riccia.
‘Non me la racconti giusta, tu. Andiamo a dormire, si è fatto tardi.’
‘Si, giusto, notte Dracuccio.’
‘Come?’
‘Dracuccio, Drachetto, Drachino tesorino.’
‘Pansy tu non stai bene.’
E la luce si spense.
 

Spazio autrice:
Ringrazio con tutto il mio cuore chi ha letto, messo fra le seguite e recensito la storia. 
Ecco a voi il primo vero capitolo, quello in cui i due protagonisti si incontrano.
Ci tengo a precisare che la mia storia è volutamente OOC perchè ho voluto mantenere originale l'idea che mi è venuta per questa storia.
Un'ultima cosa, vi è piaciuto l'incantesimo in latino? Sappiate che l'ho inventato io, l'ho tradotto dal latino all'italiano e che significa: 'Il corpo si svuota, l'animo di Hermione incontra l'animo della Parkinson, il corpo si riempie.': se trovate qualche errore di traduzione, beh Mea Culpa.
Buona scuola a chi (come me, purtroppo) ricomnicia le lezioni questa settimana!

Baci, Sehlene.

 
   
 
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