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Autore: audreyevans    06/09/2013    1 recensioni
Lei una ragazza di 17, quasi 18 anni. Madre di due gemelli.
Lui? Beh lui è 1/5 della band inglese più amata degli ultimi anni … Louis tomlinson.
Se solo potessi vedere ciò che vedo io capiresti perché dico che TI AMO.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'last first kiss '
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- TELL ME THE TRUTH -

 
 
Italia
“mi spieghi cosa sta succedendo? Perché ti hanno portato via in quel modo?”
“Lou rispondimi per favore”

...

“ho lasciato il programma, sono venuta via con te e tu sei sparito, un’altra volta. Questo è l’ultimo messaggio che ti scrivo”
- Audrey
 
Fissava il display nell’attesa che Louis si facesse vivo, erano 2 gironi che non lo sentiva sicuramente erano già rientrati a Londra e lei non l’avrebbe più rivisto. Aveva perso tutto: x factor e Louis; in teoria le rimaneva la scuola a Londra ma non sapeva se continuare in fondo, si ripeteva “il mio è sempre stato un sogno, e a meno che io non sia cenerentola il mio sogno non diventerà mai realtà”. Così se ne stava a Milano con sua madre Beth e i gemelli in attesa di prendere una decisione definitiva.
 
Londra
<< Louis perché non le rispondi, non puoi arrenderti così >> Zayn gli sedeva accanto cercando di farlo ragionare – Harry ti prego digli qualcosa tu >> insistette il moro rivolgendo le sue attenzioni al riccio <<  ragazzi sto bene, è meglio così non avrebbe mai capito la situazione e tutto sarebbe degenerato >> si intromise il diretto interessato lanciando il cellulare sul divano mentre si alzava << qui l’unica cosa ad essere degenerata è il tuo cervello >> gli urlò Harry << come scusa? >> - << ci risiamo >> balbetto Zayn portandosi una mano sulla fronte, da quando erano tornati la tensione in casa era pesante << hai capito benissimo, sei un deficiente … le hai detto la verità, lei ha rinunciato ad x factor per te e tu sparisci perché la situazione si fa difficile, sei un vigliacco >> il riccio non si fece problemi a sputare addosso all’amico la sua sentenza << è solo colpa tua se sono in questa situazione >> rispose Louis << ragazzi calmatevi >> Niall cercò di intervenire ma venne zittito dalle occhiate fulminanti dei due << sentiamo perché sarebbe colpa mia? >> gli domandò << perché eri tu quello a dover firmare questo stupidissimo contratto e invece … invece … lasciamo perdere è meglio >> concluse uscendo da casa di Zayn << se uno stronzo – urlo Harry – Zayn stasera dormo qui >> concluse lasciandosi cadere vicino all’amico.
Di solito quando Harry era arrabbiato non voleva nessuno intorno, nessuno a parte Louis, stessa cosa valeva per il maggiore ma, stavolta erano da soli, Zayn e Niall sapevano che qualunque casa avrebbe detto, avrebbero causato più male che bene, dovevano dar loro il tempo di sbollire la rabbia così dopo aver mandato un messaggio a Liam, disperso per Londra con Danielle uscirono.

<< Harry e Louis? Avevo capito che era una cosa importante>> disse Liam non appena raggiunse i ragazzi << Harry è casa mia e Louis a casa sua >> spiegò il moro << hanno litigato >> continuò Niall con la bocca piena di patatine << di nuovo? Perché >> chiese osservando il menù << vuoi il racconto per intero o un riassunto? >> chiese ironico Zayn << credo che un riassunto vada più che bene >> gli rispose << si vogliono troppo bene, vorrebbero aiutarsi a vicenda ma non sanno come fare e così finiscono per litigare >> gli spiegò << litigano perché si vogliono troppo bene? Devo dire che ha senso >> commentò << dobbiamo fare qualcosa, la situazione gli sta sfuggendo di mano, anzi ci sta sfuggendo di mano >> concluse Niall, osservando gli amici.
 

 
<< Harry? >> domando a Zayn che gli aprì la porta << in camera >> gli rispose stropicciandosi gli occhi ancora mezzo addormentato. Louis raggiunse l’amico, la porta era socchiusa << posso entrare? – il riccio non rispose – senti mi dispiace non le pensavo veramente quelle cose >> gli disse << quella cos’è? >> domandò indicando l’oggetto incellofanato che il maggiore teneva tra le mani << una torta, per farmi perdonare >> rispose sorridendo << tu non sai cucinare >> gli ricordò Harry << si infatti non credo si possa mangiare >> spiegò scoprendo quella che avrebbe dovuto essere una torta, ma che in realtà si era trasformata in un mattone molto abbrustolito. I due si abbracciarono scusandosi a vicenda.
 
“ alle 15:00 ti aspetto agli studi della Modest, Richard deve parlarci, c’è qualcosa che devi dirmi?”
- Marshall
“ne parliamo dopo”
- Louis
 
<< quelli della Modest vogliono vedermi, Marshall mi aspetta li per le 15:00 … io da solo non credo di farcela >> spiegò  << ti accompagniamo tutti >> gli risposero i ragazzi in coro << siamo come fratelli e non ti lasceremo solo >>
Era spaventato da come avrebbero potuto reagire quelli del management ma, ora che aveva il supporto di tutti si sentiva più forte e meno solo.
 
Studi Modest Management
<< le ho già detto che non posso darle questo tipo di informazione, la prego di uscire o sarò costretta a chiamare la sicurezza >> - << la prego io devo vederlo, devo dirgli la verità prima che lo facciano loro … deve lasciarmi passare >> Audrey insisteva ma la segretaria non voleva sentire ragioni << mi sembra una ragazza intelligente perché deve … >> - << perché io lo amo, la prego mi dica dov’è >> - << Audrey? >> - << Liam, ti prego dille che mi conosci >> gli urlò salutandolo, Liam fece cenno di lasciarla passare << come sapevi che eravamo qui? >> le domandò salutandola << Eleanor, mi ha chiamato due gironi fa … Louis? >> chiese interrompendo il racconto << è dentro con Marshall, gli altri sono andati a prendersi un caffè >> spiegò << io devo parlargli >> insistette << non ti faranno entrare, ci hanno mandato tutti fuori >> Audrey non volle sentire ragioni si precipitò verso la porta ed entrò.
 
 …
 
Qualche minuto prima
<< voi non la conoscete, non sapete niente di lei >> Louis cercava di mantenere la calma ma il comportamento di Richard lo metteva a dura prova << quindi lei crede di conoscerla? >> gli domandò con tono acido, Louis annuì << allora mi sa dire chi sono Anastasia e William >> - << chi? >> domandò confuso << aspetti la prego >>   
 

 
<< Audrey? >> -  << signorina la prego >> il direttore del management la richiamò serio << Louis, io devo dirti una cosa, te l’avrei detta prima ma c’era sempre qualcosa che ci interrompeva >> - << tranquilla qualunque cosa sia non ti allontanerà da me >> le disse abbracciandola << io non ne sarei così sicuro - li interruppe il direttore – la qui presente Evans Audrey è madre di due gemelli: Anastasia e William se le nostre informazioni sono esatte >> Richard disse tutto così velocemente che Audrey non ebbe il tempo di reagire.
Louis la allontanò da se, la guardava con aria confusa e interrogativa unita ad un pizzico di delusione << è la verità? >> le chiese con un filo di voce << volevo dirtelo >> gli rispose con gli occhi lucidi << ma non l’hai fatto perché eri troppo impegnata a farmi notare quanto non fossi sincero con te … da che pulpito >> urlava, aveva gli occhi pieni di lacrime ma non voleva piangere, non li, non davanti a lei, non davanti a loro << cazzo >> urlò prendendo a calci una sedia che finì a terra.
<< non avevate il diritto di fare questo >> disse singhiozzando ai due del management << signorina Evans, lei non capisce dietro a questi ragazzi c’è un giro di milioni se non miliardi di euro, abbiamo investito molto su di loro e non possiamo permettere che una stupida cotta influenzi tutto ciò rischiando di mandare tutto a rotoli, spero lei capisca >> le disse con tono pacato come se non fosse successo niente << voi non vi rendete conto, loro sono solo dei ragazzi, ragazzi che stanno vivendo il loro sogno, non sono marionette voi non potete gestire le loro vite senza tener conto dei loro sentimenti >> spiegò provando a calmarsi << soldi e sentimenti non possono essere messi sullo stesso piano >> Audrey capì che non avrebbe ottenuto niente così salutò e uscì doveva parlare con Louis prima che fosse troppo tardi.
 

 
<< ti prego rispondi, Louis rispondi per favore … odio dover parlare con la tua segreteria >> concluse chiudendo l’ennesima chiamata senza risposta << tesoro perché non ti calmi, vedrai che non appena vedrà che l’hai cercato ti richiamerà >> la rassicurò sua zia << non penso lo farà, ha scoperto di Anastasia e William, non vorrà più saperne di me >> spiegò << se ti ama come ha detto ti chiamerà, l’amore può tutto >> sua zia Chloe era un’inguaribile romantica, come sua madre e come lei, del resto, anche se dopo tutto ciò che aveva passato il suo romanticismo stava svanendo.
 

 
Due bambini. Due gemelli. Anastasia e William: questi due nomi gli riempivano la mente. No riusciva a smettere di pensare a quello che aveva appena scoperto. Pensava e ripensava ma non riusciva a decidersi sul da farsi: come poteva fidarsi ancora di lei, le aveva mentito per tutto questo tempo. Pensava di conoscerla ma ora si rendeva conto che non la conosceva per niente.
<< come stai? >> i quattro lo squadrarono non appena il maggiore mise piede in salotto << non iniziate a fare domande del tipo “come stai?” – “hai bisogno di qualcosa?” e via dicendo, sto bene, va tutto alla grande ok? - spiegò agli amici che annuirono in silenzio – sentite io esco, vado da Eleanor ho bisogno di parlare con lei >> concluse salutandoli.
 
Lei era l’unica che poteva realmente capirlo, era l’unica incastrata come lui in questo contratto vincolante. Harry, Zayn, Liam e Niall poteva comprenderlo in parte ma non sapeva cosa si provasse a non poter decidere della propria vita. Con El invece poteva parlare liberamente, perché lei viveva nella stessa condizione.
<< il ritratto della felicità, che cosa succede? Problemi con i ragazzi? >> gli chiese salutandolo e porgendogli un cappuccino caldo << la mia vita è una bugia, una fitta rete di menzogne … sono così abituato a mentire che ormai faccio fatica a capire cosa sia reale e cosa no … mi sento  intrappolato >> le spiegò cercando di non apparire patetico << perché dici questo? >> domandò preoccupata << pensavo di aver trovato una ragazza di cui fidarmi, a cui poter raccontare tutto e con la quale essere me stesso, invece … invece non era che una bugiarda >> disse tra un sorso e l’altro << Louis mi dispiace, non so cosa dire se non che se hai bisogno io ci sono, per qualunque cosa >> gli ricordò stringe dogli la mano <<  grazie El >> le sorrise.
Passarono insieme l’intera giornata, perdendosi in chiacchiere e discorsi infiniti.
 << io sono arrivata >> gli fece notare indicando il portone di casa << grazie per la bella giornata era da tanto che … >> le sue labbra si avventarono su quelle di Louis, interrompendolo << che significa? >> domandò lui guardandola negli occhi << Louis io … io >> lui le prese il viso tra le mani e la baciò nuovamente, sempre con più foga.
Salirono in casa senza mai separarsi l’uno dall’altra, continuavano a baciarsi chiedendo sempre di più, ancora e ancora. Entrambi sapevano che se si fossero spinti oltre avrebbero varcato una soglia dalla quale non sarebbero tornati indietro molto facilmente; nonostante la loro consapevolezza i due non si fermarono e così finirono per unirsi in una danza senza amore, addormentandosi esausti fino alla mattina seguente.
 
La mattina seguente
“che cazzo ho combinato? Sono un coglione, come ho potuto” Louis si alzò dal letto cercando di fare meno rumore possibile si rivestì in tempo record e lasciò l’appartamento di Eleanor prima che lei si svegliasse.
 Non riusciva a credere che si fosse lasciato andare, si sentiva un verme per essere stato con El ma, soprattutto si sentiva un verme per come era scappato: nessun biglietto, nessuno messaggio niente, era uscito senza voltarsi indietro.
Camminava per le vie della città appena svegliata sperando che la brezza mattutina lo aiutasse a sentirsi meno sporco.
Fermo ad un incrocio, nell’attesa che la luce del semaforo diventasse verde, estrasse il suo i-phone dal cappotto, erano giorni che lo teneva spento, non voleva sentire nessuno oltre ai ragazzi e alla sua famiglia, lo accese: 40 chiamate perse e altrettanti messaggi non letti da parte di Audrey; si senti un nodo alla gola e così spense di nuovo il telefono.
Camminò fino a che non raggiunse lo studio di registrazione dove lavoravano, entrò d’istinto aveva bisogno di silenzio e questo era il posto esatto.

<< siamo mattiniere eh? >> Audrey gli sorrise nel vederlo con in capelli tutti arruffati << non pensavo dormissi, Louis c’è?  >> domandò, Harry accennò un no con la testa << lo vuoi un caffè? >> il riccio annuì arenandosi sul divano.
<< allora, tu hai due bambini … come si chiamano? >> le domandò mentre faceva colazione << Anastasia  e William >> - << è per questo che mi hai lasciato? >> chiese con nonchalance << si chiamava Matteo, stavamo insieme, poi sono rimasta incinta e lui mi ha lasciata … quando ha saputo che uscivo con te ha minacciato di rendere pubblica la notizia dei gemelli e di tirare in mezzo te e il gruppo, io non volevo causarvi problemi e così ho preferito andarmene >> - << fra di noi non avrebbe funzionato comunque >> le sorrise Harry << Louis? >> gli chiese << non è tornato a casa stanotte, veramente non so dove sia >> - << puoi dirgli che sono passata >> disse preparandosi per andarsene.
 
 
 
 
 ... .???. ...
la verità è venuta fuori e come sempre quando una verità viene tenuta segreta per tanto tempo, quando viene rivelata non causa reazioni positive ...
Louis e Audrey supereranno anche questa?
Eleanor, perchè maii avrà avvertito Audrey? nasconde qualcosa o si è solo pentita per ciò che ha confessato alla modest?!
un bacio <3  
   
 
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