Storie originali > Generale
Segui la storia  |       
Autore: Therainsmelody    06/09/2013    1 recensioni
Abby ha problemi con il padre che la tratta come una serva;
Cara vive una vita agiata ma è insoddisfatta di se;
Nicholas ha un terribile e oscuro passato;
Lucas non fa che preoccuparsi per gli altri;
Ethan cerca solo di salvare il fratello dalla loro disastrosa famiglia
e Alan di scoprire il segreto che suo padre gli tiene celato da anni.
Sarà una lettera a dare inizio a quella che verrà ricordata come
la più grande rivelazione di segreti a cui la piccola cittadina di Wahoo abbia mai assistito,
ma la verità arriva sempre con un prezzo.
Genere: Avventura, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo 2 – Lettere d’amore

Pov Lucas

Il campo sportivo della Wahoo High School era affollato da una miriade di studenti, io cercavo di arrancare, spintonando e scusandomi in ogni direzione, verso i posti destinati agli allievi dell’ultimo anno e contemporaneamente cercavo le mie due amiche: Abby e Cara. Ero certo del fatto che quest’ultima sarebbe stata in ritardo ma speravo che almeno Abby si degnasse di arrivare in tempo. Una volta raggiunti i seggiolini dell’ultima fila presi posto posando la giacca sui due posti affianco, qualche minuto più tardi sentii la voce di Abby che si faceva strada nella massa, piccola com’era non ci sarebbe mai riuscita senza un po’ d’aiuto: mi alzai e andai a ripescarla, salvandola da un componente della squadra di football che rischiava di schiacciarla, tenendola per mano la guidai fino all’ultima fila.
<< Grazie per avermi salvato la vita là in mezzo. >> sbuffò lei cercando di riprendere fiato
<< Non c’è bisogno di ringraziarmi, lo so che senza di me non sopravvivresti un solo giorno qua dentro! >> scoppiai a ridere e lei mise in broncio facendo finta che le mie parole l’avessero offesa allora iniziai a solleticarli la pancia, sapevo che non riusciva a resistere per più di due secondi, infatti si mise subito a ridere come una pazza:
<< Piantala! – ristate – Smettila subito! Prima che decida di – altre risate – prenderti a calci! >> tirai indietro le mani e lei si ricompose un poco, senza staccarmi i suoi occhi accusatori di dosso
<< Ora sono veramente arrabbiata con te. >>
<< Sei pessima con le bugie e poi sappiamo entrambi che non puoi restare arrabbiata con me a lungo. >> mi regalò uno dei suoi sorrisi più belli, era tanto che non sorrideva così, ultimamente era spesso di malumore, triste o irritata. Il più delle volte cercava di nasconderlo: faceva battutine ironiche, chiacchierava divertita con Cara o con me, magari riusciva ad incantare la nostra amica bionda ma io e lei eravamo cresciuti assieme e se pensava anche solo di riuscire ad imbrogliarmi si sbagliava. Stavo ancora riflettendo su questo quando Cara apparve, correndo sui tacchi, e si lasciò cadere pesantemente nel posto accanto ad Abby:
<< Santo cielo quanta gente! Credo che nella lotta per superare quell’energumeno laggiù mi si sia spezzata un’unghia! Dannazione le avevo appena limate! >> sospirò esasperata, si mise a frugare nella sua borsetta e dopo poco tirò fuori una minuscola limetta e si mise al lavoro; nel giro di cinque minuti l’unghia sembrava come nuova solo più corta delle altre.
<< Sua altezza ora è pronta? Ci degnerà della sua attenzione? >> chiese Abby cercando di trattenere le risate
<< Scusatemi ragazzi! Non vi ho nemmeno salutato, sono una completa idiota ma sapete quanto ci tengo ad avere mani perfette. Giuro che mi farò perdonare! >> fece una piccola pausa prima di aggiungere:
<< Prima o poi. >>
 
Le partite di calcio non mi avevano mai entusiasmato, erano solo un branco di umani che rincorrevano una palla manco fossero dei cagnolini ma avevo due buoni motivi per essere lì quel giorno: il mio migliore amico giocava a calcio e i suoi compagni erano uno più bello dell’altro, forse avrei dovuto mandare Nicholas in missione per scoprire se ce n’era almeno uno a cui non piacesse guardare sotto le gonne delle cheerleader. L’arbitro fischiò la fine del primo tempo, la nostra squadra era in vantaggio di due goal, mi voltai verso le ragazze per chiedere se qualcuna di loro avesse per caso sete ma Cara mi precedette:
<< Io vado a prendere qualcosa da bere, avete sete? >>
<< No, grazie. >> rispose Abby ancora imbambolata a fissare Nicholas a bordo campo senza maglietta, ma quando si sarebbe decisa ad ammettere che lui gli piaceva?
<< Grazie Cara, questa volta passo. Sarei andato io a prendere da bere ma visto che ti sei offerta, cosa alquanto rara, ti lascio andare. >> lei sorrise stizzita alla mia provocazione e si allontanò scomparendo tra la folla. Abby, che aveva smesso di guardare l’amore della sua vita, scrutava preoccupata la direzione in cui si era diretta Cara, allungava il collo a destra e a sinistra per cercare l’amica.
<< Stai tranquilla, è solo andata a prendere da bere. >>
<< È questo che mi preoccupa, lei non si sforza mai di fare qualcosa se qualcun altro la può fare al posto suo. >> aveva ragione, era uno strano comportamento da parte sua ma a volte capitava che fosse più gentile del solito, sarebbe stato molto più preoccupante se avesse deciso di tornare al suo colore naturale o se una mattina fosse uscita senza trucco. Quindi, tutto sommato, non c’era nulla di strano finché non vidi la squadra di calcio che fissava, immobile, una ragazza alta e bionda mentre avanzava fino al centro del campo di gioco. La guardai allibito: si era tolta i tacchi e aveva raccolto i capelli in un’ elegante coda alta, in mano teneva un microfono ma non avrei saputo spiegarmene il motivo, sorrideva felice come se quello che stesse per fare fosse una delle cose per lei più importanti, tipo una sfilata di moda. Vidi Abby schizzare in piedi agitata
<< Siediti, sarà una delle sue solite idee per mettersi in mostra oppure ha scordato di dire alle cheerleader gli orari del prossimo allenamento. >> risi ma lei non mi stava ascoltando, potevo vedere la sua mente lavorare frenetica alla ricerca di una soluzione per un problema impossibile, quelle fosse il problema però lo ignoravo.
<< Mi stai ascoltando? >>
<< Non c’è tempo! Non è come pensi tu, è … oddio ora che faccio! Lo sapevo che avrei dovuto convincerla a non farlo, avrei dovuto dirgli … no, non potevo! Accidenti a quella stupida promessa! >>
<< Ma che stai blaterando!? Quale stupida promessa? >>
<< Quella che ho fatto a te! Ora è troppo tardi, mi spiace così tanto Lucas non sapevo che l’avrebbe fatto oggi davanti a così tante persone! >>
<< Fatto cosa? >> lei non fece in tempo a rispondermi, Cara iniziò a parlare e tutti potevano sentirla
<< Scusate l’interruzione gente ma c’è qualcosa di davvero importante che devo annunciare! È una sacco di tempo che sto aspettando il coraggio di dirlo e oggi l’ho finalmente trovato. >>
Sentii il respiro di Abby farsi affannoso
<< No, no , non può farlo. >> continuò a sussurrare sempre più agitata
<< Mi sono innamorata del più bello, simpatico e dolce dei miei migliori amici. >>
<< Devo fermarla, lo faccio per lei! >> Abby iniziò a correre lungo gli spalti nel vano tentativo di raggiungerla, non ci sarebbe mai riuscita
<< Sto parlando di Lucas Parker. Lucas io ti amo! >> Cosa? Tutto questo non aveva il minimo senso per almeno tre motivi fondamentali, primo: Cara non s’innamorava degli altri, erano gli altri a innamorarsi di lei; secondo: se lo fosse stata me ne sarei accorto; terzo, non che il più importante: ha me interessavano i ragazzi, non le ragazze. Sulla folla calò il silenzio più assoluto, tutti si voltarono a guardarmi con espressioni di sorpresa sul volto; vidi Abby ferma a metà strada tra il nostro posto e le scale che scendevano sul prato, aveva un’aria così dispiaciuta, probabilmente si sentiva in colpa perché era ormai abbastanza ovvio che lei sapesse. Mi alzai e con estrema lentezza scesi verso il campo, quando superai Abby le sussurrai dolcemente:
<< Non è colpa tua dolcezza, non è colpa di nessuno. >> quando raggiunsi il punto in cui si trovava Cara erano ancora tutti in silenzio
<< Quindi? >> sprizzava gioia da tutti i pori, saltellava da un piede all’altro agitata, in attesa della mia risposta. Le afferrai una mano e la trascinai letteralmente via da lì, fin dentro gli spogliatoi della palestra adiacente, da fuori rincominciarono a venire rumori: il pubblico si era ripreso dalla sorpresa; l’arbitro aveva fischiato l’inizio del secondo tempo e i calciatori erano tornati in campo. Quando ci fermammo avevo ancora il vuoto in testa, non avevo idea di cosa dirgli ne un modo gentile con cui spiegargli la situazione.
<< Mi hai portato qui perché ti vergognavi a baciarmi in pubblico? >> sorrideva, ignara di come si sarebbe sentita di lì a poco
<< No, è solo che non posso farlo Cara. >>
<< Cosa? Baciarmi? >> sembrava confusa e probabilmente lo era ma sorrideva ancora
<< Stare con te. >> la felicità scomparve del tutto sostituita da un’espressione triste e arrabbiata
<< È perché ti piace un’altra? >> magari, almeno sarebbe stato più semplice da spiegare. Presi un bel respiro e mi ripetei che non avevo scelta, lo stavo facendo per il suo bene, meritava di sapere
<< Cara, io sono gay, e almeno che tu non voglia cambiare sesso non credo che la cosa potrebbe funzionare. >> dovevo smetterla con le mie battute idiote, questo non era proprio il momento, ma perché non tenevo la mia boccaccia chiusa ogni tanto?
<< Oh. >> fu l’unica cosa che riuscì a dire, rimasi in silenzio, in attesa della sua prossima domanda, probabilmente la peggiore
<< E non l’hai mai detto a nessuno? >> eccola, questa l’avrebbe distrutta definitivamente
<< Abby e Nicholas lo sanno. >> mi aspettavo che si arrabbiasse con me perché l’avevo detto a tutti tranne che a lei invece se la prese con Abby
<< Cosa? Io mi sono confidata ad Abby una settimana fa e lei non ha fatto nulla per fermarmi! Ha lasciato che mi ridicolizzassi davanti all’intera scuola! Oh ma la pagherà per questo, io … >> non riuscì a finire la frase, scoppiò in lacrime e si accasciò a terra con la schiena contro uno dei tanti armadietti grigi che riempivano la stanza. Mi abbassai e l’abbracciai
<< Le avevo chiesto di non dirtelo, è colpa mia. >> le asciugai le lacrime, lei tirò su col naso un paio di volte prima di riuscire a parlare nuovamente
<< Il primo ragazzo di cui m’innamoro e lui ha la faccia tosta di essere gay, non ti senti un po’ in colpa? >> rise tra i singhiozzi, il sorriso migliore è quello che lotta per farsi strada tra le lacrime: è la felicità che vince il dolore.
<< Sì, forse un po’ ma sono sicuro che là fuori c’è qualcun altro che ti farà battere il cuore e che sarà in grado di ricambiare il tuo amore. >> la strinsi un po’ più stretta
<< E quando lo troverai io sarò in prima fila. >> si sciolse dal mio abbraccio per guardarmi negli occhi
<< Grazie, sarà lo stesso per te, ne sono sicura. >> ci alzammo con l’intenzione di svignarcela prima che i calciatori rientrassero trovandoci nel loro spogliatoio chiedendoci cosa diavolo fosse successo ma poco prima di uscire lei mi afferrò un braccio tirandomi indietro e posò delicatamente le sue labbra sulle mie: era un bacio dolce non passionale; le sue labbra sapevano delle lacrime di poco prima, leggermente salate; era così vicina che potevo udire il suo cuore battere all’impazzata contro il mio petto e allora capii che quello non era un bacio d’amore bensì un bacio d’addio. Quando si allontanò era arrossita leggermente, una cosa che non si addiceva per niente alla Cara Williams che conoscevo
<< Scusami, volevo solo sapere come sarebbe stato. >>
<< Non preoccuparti anche Abby mi ha baciato una volta. >> vidi il suo volto passare da sorpreso a geloso fino a riempirsi di quella curiosità morbosa delle ragazze per le relazioni altrui
<< Che cosa? >> forse sarebbe stato meglio non dirglielo
<< Lascia stare non ha importanza. >> dissi sorridendo, prevedevo già la bufera che si sarebbe scatenata di lì a poco
<< Sì che ne ha! Raccontami tutto! Com’è successo? Perché? Ormai lo hai detto, parla! >> me ne andai ridendo con Cara che mi seguiva sparando domande a raffica con quel tono di voce tipico degli agenti di polizia convinti del fatto che tu sia colpevole, a quanto pareva si era già ripresa dalla delusione amorosa che le avevo procurato.
 

Pov Abby
 
La partita era finita da un pezzo quando Cara e Lucas riapparvero, io li stavo aspettando al solito posto assieme a Nicholas che era appena arrivato. Cara mi corse in contro e con una poderosa spinta mi fece cadere di faccia dalla panchina
<< Tu, che ti autodefinisci la mia migliore amica, razza di idiota! Il cervello lo usi ogni tanto o per te è solo un optional? Non farmi mai più una cosa del genere! >> mi rialzai a fatica tossendo polvere, il naso mi faceva così male che ogni respiro era pura agonia ma per fortuna non era rotto.
<< Lo so, mi dispiace. >>
<< Cara ma sei completamente pazza? Pensavo avessimo chiarito che non è stata colpa sua! >> sbottò Lucas arrabbiato
<< Stai zitto! Io ho chiarito le cose con te, non con lei! >> Cara si girò nuovamente nella mia direzione
<< E ora spiegami quando, dove, come e perché l’hai baciato. >> Baciato? Non era possibile! Lucas le aveva detto del bacio nonostante la promessa!
<< Perché gliel’hai detto? >> lui abbassò lo sguardo con fare colpevole e aveva ragione, era colpa sua.
<< Mi spiace mi è scappato. >> Nicholas, che per tutto quel tempo era rimasto in silenzio, esplose in un urlo pieno di rabbia del tutto atipico per qualcuno così calmo come lo era lui
<< Tu l’hai baciata? >>
<< No, lei mi ha baciato. >> specificò Lucas, sembrava quasi offeso dall’accusa. Nicholas si voltò verso di me scandalizzato continuando a sbraitare come un ossesso
<< Tu l’hai baciato? >> Cara perse anche la poca pazienza che le era rimasta, non che ne avesse mai avuta molta
<< Visto? A tutti interessa parlare del tuo bacio perciò siediti e parlacene! >> ubbidii sedendomi sulla panchina, un gesto che mi strappo un gemito di dolore: nella caduta dovevo aver sbattuto anche una gamba
<< È successo due o tre anni fa. >> iniziai a raccontare
<< Io volevo solo sapere come fosse baciare qualcuno ma … non ero e non sono il tipo di ragazza a cui i ragazzi s’interessano così ho chiesto a Lucas. >> feci una piccola pausa per riprendere fiato, tutti mi ascoltavano in silenzio, Cara sembrava dispiaciuta di avermi trattato con tanta durezza mentre Nicholas era in imbarazzo probabilmente per la sua reazione, ripresi a parlare
<< Mi aveva appena detto di aver capito di essere gay e così ho pensato che era la scelta migliore: lui non mi avrebbe deriso e io non mi sarei sentita in imbarazzo. Tutto qua, non è una grande storia. >> lo dissi con tono triste, lo potevo vedere dagli occhi dei miei amici che riflettevano sempre le miei emozioni, eravamo legati da un’amicizia così profonda che ci sembrava di essere parte di un’unica persona. Cara mi abbracciò
<< Mi spiace tesoro, non avrei dovuto chiederti niente. La rabbia mi ha accecato. >> Lucas alzò lo sguardo da terra per incrociare i miei occhi, nei suoi io leggevo rimorso.
<< Avrei dovuto stare zitto, scusa Abby. >> sorrisi debolmente, era sempre così gentile nei miei confronti anche se spesso parlava più del necessario
<< Sei perdonato. Siete tutti perdonati. >>
<< Anche tu sei perdonata. >> mi sussurrò dolcemente Cara. Il sorriso tornò sul volto di tutti i presenti fino a trasformarsi in una sonora risata.
<< E tu perché hai dato in escandescenza Nik? Geloso che la tua ragazza abbia baciato prima un omosessuale? >> Cara si trattenne a stento dal ridere, io diventai rossa come un pomodoro maturo e Lucas rideva divertito dalla sua stessa battuta
<< Non è la mia ragazza. >> ribatté Nicholas
<< Però vorresti che lo fosse. Dai ragazzi vi piacete da una vita e non avete nemmeno il coraggio di dirvelo in faccia, prendete esempio da Cara! Lei almeno ci ha provato! >> Cara lo colpì con un pugno amichevole alla spalla e Lucas si finse offeso prima di scoppiare a ridere assieme alla mia migliore amica. Nicholas rimase in silenzio ed io voltai la testa per nascondere il rossore che continuava ad ardere sulle mie guancie finendo per incrociare gli occhi ambrati di Alan, mi fissava in silenzio senza nessuna espressione sul viso, non capivo se lo faceva perché era interessato a me, cosa assai improbabile, o per qualche altro oscuro motivo che sfuggiva alla mia mente. Distolsi velocemente lo sguardo e richiamai l’attenzione dei miei amici
<< Alan mi sta fissando, di nuovo! >> tutti voltarono contemporaneamente lo sguardo nella sua direzione
<< Grazie tante! Ottimo modo per farvi notare! >> sbuffai esasperata
<< È davvero inquietante, forse dovremmo fare qualcosa. >> suggerì Nicholas
<< È davvero bellissimo! >> sospirarono Cara e Lucas all’unisono voltandosi poi di scatto l’uno verso l’altra
<< L’ho visto prima io. >> specificò Lucas
<< Si ma oggi mi hai già spezzato il cuore, non vorrai rubarmi anche il ragazzo che mi piace?! >>
<< Ma se l’hai visto solo per qualche secondo? >>
<< E con questo che vorresti insinuare? >> Lucas imprecò silenziosamente verso Cara e riportò l’attenzione su di me
<< Io non me ne preoccuperei Abby, è solo strano. Magari gli piaci. >> risi divertita dalla battuta, io non piacevo ai ragazzi, loro non mi consideravano nemmeno. Se poi contiamo anche il fatto che la mia migliore amica era praticamente una modella si capiva perfettamente perché nessuno mi notava.
<< Lo escludo ma lasciamo perdere, non ho voglia di parlare di questo adesso. >> ci alzammo e di comune accordo ognuno si diresse verso casa propria.
 
Ero convinta che mio padre fosse già uscito, entrai sbattendo la porta per farla chiudere e un urlo mi raggiunse dal piano superiore:
<< Abigail! Si può sapere che ti salta in mente?! >> Accidenti! Ma che ci faceva ancora a casa a quell’ora? Doveva uscire a cena!
<< Mi spiace, c’era corrente d’aria e la porta … >>
<< Sta zitta! Non voglio sentire le tue cazzo di scuse! >> lo vidi scendere dalle scale con foga, vestito di tutto punto: pronto per andare a cena con i suoi colleghi. Se solo fossi entrata qualche minuto più tardi!
<< Mi spiace. >> sussurrai abbassando la testa
<< Ti ho forse detto di parlare? No? E allora taci! >> mi superò e uscì di casa lasciandomi sola all’entrata a riflettere sugli errori della mia vita, su di uno in particolare: perché non ero ancora fuggita?  Mi diressi al piano superiore con l’intenzione di rifugiarmi nella mia stanza per non uscirne mai più, avrei riflettuto seriamente sull’ipotesi del suicidio se non fosse stato per gli amici che avrei dovuto lasciare indietro, loro mi avevano salvato donando alla mia vita qualcosa che l’aveva resa degna di essere vissuta: amore. Quando passai davanti allo studio di mio padre mi accorsi che la porta era socchiusa, un occasione d’oro visto che la chiudeva sempre a chiave. La spinsi delicatamente facendola aprire quanto bastava per poter passare: dentro era buio e caldo, le finestre erano chiuse e le tende tirate per non lasciar passare nemmeno uno spiraglio di luce; i muri erano pieni di mensole ricolme di libri di ogni genere, riuscii a leggere solo qualche titolo “Basi dell’economia aziendale” e “Costituzione degli Stati Uniti D’America” l’ultimo l’avevamo letto a scuola almeno una ventina di volte. Il centro della stanza era occupato da un’enorme scrivania in mogano finemente lavorato, ereditata da non so quale bi-bisnonno, completamente ricoperta da fogli e appunti di lavoro. Aprii tutti i cassetti ma non trovai nulla d’interessante: solo penne e matite varie; alcuni post-it e un’agenda con la copertina logorata dal tempo. Tornando verso la porta inciampai nel tappeto persiano che copriva gran parte del pavimento e mi aggrappai a uno degli enormi volumi della biblioteca personale di mio padre nella speranza di non cadere, cosa che ovviamente non successe! Quando mi rialzai mi accorsi che il libro in questione in realtà era una scatola e che durante la caduta si era aperta rivelando il suo contenuto segreto: lettere. Ne presi una a caso e incominciai a leggere:
 
Caro Chris,
sto bene ma la vita senza te è un inferno, voglio tornare a casa. Ho sentito dire da alcuni terribili cose sul mio conto, tu non crederci, sono la stessa di sempre e non cambierò solo perché lui mi ha imposto il suo amore. Ci vedremo presto, è una promessa!
Tua per sempre,
Alexis
 
Alexis era il nome di mia madre, sentivo mio padre parlarne a volte mentre dormiva ma non mi aveva mai raccontato nulla di lei. Quella lettera non era mai stata spedita, non c’era il timbro postale però c’era l’indirizzo del destinatario: Chris Gray, 6th Str, Wahoo, NE. Le altre lettere erano tutte risposte da parte di questo Chris a mia madre in cui lui le prometteva di aiutarla o le diceva che si sarebbero visti presto e finivano tutte nel medesimo modo “Ti amo”. Sapevo che mio padre era un uomo terribile ma pensavo che mia madre lo amasse dopotutto, invece lo tradiva con un altro, un altro che però amava veramente e profondamente. Chissà quanto avevano sofferto entrambi per amore, mi facevano così tanta tenerezza che mi ritrovai inconsciamente a tifare per loro e per il trionfo di un sentimento così forte anche se sapevo che non poteva essere finita bene visto che mia madre era morta. Sul fondo della scatola trovai una brutta copia scritta a mano da mio padre, era indirizzata a Chris Gray:
 
Tu credi che io non sappia? Alexis mi ha confessato tutto prima di morire e mi ha chiesto di darli a te e così avevo deciso ma ora ho cambiato idea, lei resta con me e se non ti va bene dirò tutto alla polizia: il traffico di armi e droga e anche l’omicidio commesso da quello stupido del tuo amico e che tu hai aiutato a coprire. A te la scelta, l’amore o la liberta?
John Sullivan
 
Era una minaccia, non c’erano dubbi, ma perché? Non feci in tempo a formulare un’ipotesi, dei rumori provenienti dal piano inferiore mi distrassero, infilai nuovamente le lettere nella scatola a eccezione di quelle scritte da mia madre e mio padre e la rimisi al suo posto. Corsi in camera mia e richiusi in tutta fretta la porta alle mie spalle nel momento esatto in cui mio padre rientrava sbuffando e imprecando perché aveva dimenticato dei documenti importanti. Mi ero salvata per un pelo.

Spazio Autrice
Finalmente sono riuscita a finire il secondo capitolo, spreo vi piaccia! :) Vi pregerei di lasciare delle recensioni (anche negative) solo per farmi sapere che ne pensate o cosa c'è da migliorare, mi aiutereste tantissimo!!
Ricordo che la storia la scrivo in collaborazione con Abbysullivan
Al prossimo capitolo! :D

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Generale / Vai alla pagina dell'autore: Therainsmelody