Non era  uno spettacolo solito quello che gli si apriva davanti gli occhi, ancora appannati dal sonno.
Ace era sdraiato su un fianco, tutto raggomitolato, tenendosi la pancia e muggendo qualche piccola esclamazione di dolore.
Suo fratello stava male e, coricato e dolorante su quel letto, non sembrava il solito fratello che lo picchiava o che gli rompeva i giochi… sembrava fragile.
Rufy sorrise tutto gaio per quella scoperta.
“La verità è che tu sei come un vaso: maestoso a vedere, ma fragile nell’attimo stesso in cui tocca il suole e si sparge in mille cocci.”
Ace roteò gli occhi, come fosse indemoniato, e guardò il fratello, comodamente seduto sul divano e sinceramente soddisfatto della sua ultima scemenza.
“Anche tu sei come un vaso…”
“Ah sì?” Era curioso e troppo ingenuo per decifrare quel ghigno maligno sul volto fraterno.
“Sì: un pitale.” Ringhiò frustrato e sconvolto dalla stupidità di Rufy.
“E perché mai?” Domandò risentito.
“Perché è una cagata, come te!”



Questa è triste! Ahahahah
Se c’è qualcuno che non lo sapesse, il pitale è il vaso da notte, quello che si usava per defecare o fare pipì..xD
Io ringrazio la mia cara cuginetta che oggi mi ha fatto venire quest’idea e se non vi piace la storia prendetevela con lei! xD
Alla prossima! <3