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Autore: favouritesong    07/09/2013    1 recensioni
Quel pomeriggio Grace tornò alla spiaggia di Brighton e mai nella sua vita trovò luogo più suo di quello.
Quel pomeriggio Grace pianse e poté affermare, una volta che toccarono gli angoli della sua bocca e lei con un gesto secco le fece sparire, che le lacrime erano tanto salate quanto il mare.
Quel pomeriggio Grace trovò il mare più grigio del solito e quel pomeriggio Grace non se ne preoccupò.
Quel pomeriggio Grace non piangeva perché aveva litigato con Harry, come era capitato molte volte precedentemente, poiché Harry e Grace non parlavano da quasi cinque anni; da quasi cinque anni Grace non rivolgeva la parola a colui che da quasi cinque anni non riteneva più il suo migliore amico.
Quel pomeriggio Grace aveva motivi diversi e assai più bui e oscuri per trovare il mare più grigio del solito.
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Genere: Drammatico, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"UNWRITTEN"
 
Chapter 2 (parte uno)
 
(leggete le note a fine capitolo, grazie.)


Rimase a guardarla tutta la sera, seminascosto nella penombra. I suoi occhi smeraldini non lasciarono un attimo l’immagine di Grace.
Appena Grace ritornò dalla spiaggia, si gettò a peso morto sul suo letto e spalancò la finestra, accaldata per il viaggio di ritorno sullo skateboard. Prese il computer portatile e cominciò a scrivere.


Perché se c’era una cosa che la rilassava era scrivere.
Grace scriveva da sempre, quando era triste, quando era felice.
Poesie, racconti, canzoni, riassunti, testi o frasi sconnesse. Grace aveva sempre scritto ed era la cosa che più amava fare.
Non solo aveva una proprietà di linguaggio favolosa, ma anche una fantasia quasi rara. La gente, quando leggeva un suo racconto (nonostante accadesse ormai raramente che la ragazza lasciasse qualcuno leggere i suoi testi) ne rimaneva affascinata e in qualche modo segnata. Perché bellezza così elevata non si trova facilmente, incastrata tra una parola e l’altra.
Eppure Grace ci riusciva. Grace riusciva, non appena la matita toccava il foglio e la punta si scalfiva leggermente, riusciva a imprigionare nella carta, tra una riga e l’altra, pura magia.

 
E questo Harry lo sapeva e sorrise leggermente quando la vide prendere il computer e cominciare a battere velocemente sui tasti e pensò che avrebbe pagato per poter leggere ciò che l’ormai ex amica stava scrivendo. Ma in quel momento, Grace sollevò di scatto la testa e, nonostante non vide Harry, poiché quest’ultimo si era lanciato nell’ombra appena in tempo, provò una morsa al cuore quando vide la finestra e Harry le mancò più che mai.
E come sempre, riabbassò la testa e pensò che era giusto così.
 

 
***


Era passata una settimana dal primo giorno di scuola. L’umore di Grace era nettamente migliorato, un po’ grazie all’aiuto dei suoi migliori amici, in particolare di Zayn, che le era stato vicino.
Quel lunedì pomeriggio all’high school di Holmes Chapel cominciarono anche gli allenamenti di calcio, come ogni attività extra scolastica e si svolgevano ogni lunedì per le due ore dopo la fine delle lezioni.
Harry, Louis e Zayn erano forse i più bravi giocatori della squadra sin dal primo anno e il loro successo a scuola era soprattutto dovuto a questo.

Nessuno dei tre se ne vantava, nonostante ciò li aiutasse molto nel caso dovessero interessarsi in qualche ragazza particolare. Harry e Louis ne avevano avute sempre diverse, mentre Zayn, nonostante fosse tra i più gettonati, ancora non aveva perso la testa.


Quel lunedì pomeriggio l’estate stava lasciando spazio all’autunno e un venticello fresco si insinuò sotto la divisa di Harry che rabbrividì leggermente e scrollò le spalle. Fece qualche giro di corsa del campo e subito sentì il freddo lasciarlo andare. Quella giornata era stata faticosa e l’insegnante di matematica aveva assegnato un numero altissimo di esercizi, cosa che l’aveva fatto arrabbiare parecchio. Cominciò a piegarsi o a fare piccoli saltelli per scaldarsi, fu allora che la notò.

Stava seduta a gambe incrociate sull’ultima fila degli spalti. Aveva un maglioncino verde scuro, ma quello lo aveva già notato a pranzo, e le cuffie nelle orecchie. Agitava la testa a tempo con una canzone che Harry non sentiva.

Sapeva che Grace non si perdeva un allenamento per aspettare Zayn. Si piazzava sugli spalti e passava le due ore ad ascoltare musica o leggere, senza seguire neanche un secondo ciò che stava succedendo nel campo. Alzava gli occhi solo quando Zayn era in possesso di palla, nonostante le cuffie, gli occhi impegnati nella lettura di chissà che libro, lei alzava gli occhi sempre in tempo per vedere il suo migliore amico segnare e gli sorrideva.
Lui, dopo ogni goal alzava gli occhi e, abituato, le sorrideva di rimando e lanciava un bacio.


Tantissime volte chiedevano a Zayn e Grace se stavano insieme e, alla risposta negativa, molti non ci credevano tanta era la sintonia tra i due.
E lo pensò anche Harry, il giorno in cui, tornato a Holmes Chapel all’età di undici anni e mezzo, mentre la madre toglieva le scatole imballate dal bagagliaio dell’automobile e lui uscì di corsa dall’auto, vide Zayn e Grace seduti sui gradini della veranda della bambina.
Un’ondata di gelosia attraversò il corpicino del bimbo. E, una volta che Grace alzò gli occhi e lui le sorrise, pronto a sentirla urlare “Sei tornato!” e a vederla correre da lui, venne accolto da uno sguardo gelido carico di rancore.
Da quegli occhi neri che tanto conosceva.
E improvvisamente capì. Capì che avrebbe dovuto chiamarla di più o che non avrebbe dovuto partire affatto. E i sensi di colpa, coi giorni divennero gelosia per quel Zayn, con cui era stato rudemente rimpiazzato.
Cos’aveva più di lui?
E quando poi divenne amico di Zayn, la gelosia divenne rabbia. Grace era stata solo un’egoista, aveva pensato. Dopotutto non l’aveva mica deciso lui di partire, no? E la rabbia fu rimpiazzata dalla nostalgia per quella persona che per lui era stata come una sorella. E, dopo qualche anno, odio e rancore riempirono quella parte del cuore di Harry che quest’ultimo aveva gelosamente tenuto per Grace.

 
Ma Grace era fatta così. Non le importava un bel niente di essere stata o di essere tuttora egoista. Grace aveva sempre ricevuto troppo poco amore e per quanto scrivesse riguardo a questo sentimento si sentiva spesso una stupida. Le uniche due persone che, oltre ai suoi attuali amici, l’avevano amata (o almeno questo è quello che pensava) l’avevano lasciata. E ora quel vuoto lo stavano colmando Zayn ed Em.
Ma Grace aveva sempre avuto quella voragine dentro, che con la scomparsa del padre si era allargata. Ma Grace, nonostante avesse avuto tanta paura prima, pian piano aveva cominciato ad aspettarsi di tutto e quindi a sopprimere quella paura che le attanagliava il cuore.

 
Harry notò Grace e subito si girò dall’altra parte, come aveva fatto negli scorsi sette anni e, come era successo negli scorsi sette anni, a Grace ciò non sfuggì.
Ma a Harry mancava Grace e le mancava la sua figura nella sua vita, sapeva che Grace era sempre la stessa perché ai tempi l’aveva conosciuta meglio di tutti. Harry l’aveva capita.
E a Grace ovviamente mancava Harry. Ma lei andava avanti perché la vita le aveva insegnato così.


Ad allenamento concluso, Grace cominciò a scendere i gradini saltellando verso il campo, dove la squadra si stava disperdendo verso gli spogliatoi.
“Potevi fare meglio!” esclamò, una volta saltato l’ultimo gradino e trovatasi davanti a Zayn che con un panno si asciugava il sudore dalla fronte con un panno.

“Ho fatto quattro goal!” protestò lui, mettendosi le mani sui fianchi a mò di rimprovero.

“E li hai dedicati tutti a me giusto?” gli chiese allora lei, con un sorriso a cui il moro non esitò a rispondere, per poi aprire leggermente la bocca per rispondere, ma lei lo precedette.

“Giusto. Muoviti a cambiarti” gli disse, dandogli una leggera spintarella verso gli spogliatoi.


Harry da bordo campo vide tutto e una stretta al cuore lo fece sussultare.









Buonasera fanciulle,
prima di tutto volevo avvertirvi che ho diviso il capitolo in due parti perchè sennò veniva di una lunghezza indecente e vi sareste rotte le scatole invisibili dopo poche righe.
Dal prossimo capitolo succederà una cosa che darà inizio alla serie di eventi su cui è basata tutta la storia.
Comunque dovrei pubblicarlo domani pomeriggio, credo.
Lasciatemi una recensione, perfavore.
Xoxo.

 
  
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