Nota
dell’autore: grazie davvero per le
recensioni, hihihi per me è davvero importante ricevere
giudizi e consigli……sono
pronta ad ascoltarli per
migliorare…………..sono
contenta che vi piaccia…..ci
speravo tanto……vediamo si questo è il
continuo di POTC3……cotinuare da dove ci
aveva lasciato il film…..mi sembrava la scelta
più sicura…..Isabelle come
vedrete man mano, nonostante la belezza non è una ragazza
perfetta anzi
fondamentalmente è un disastro, bisogna comprenderla lei era
abituata a vivere
nella pigrizia e nel lusso quindi diciamo che non è abituata
ad arrangiarsi.
Purtroppo
il suo passato non è dei
migliori, ma comunque sia non ha vissuto male nella villa dei Davenant
, il
terribile Justin, per non dire di peggio, non voleva assolutamente
sposarla,
però confidando nell’ingenuità di una
fanciulla che non conosceva il mondo
sperava di raggirarla con la scusa del matrimonio, davvero infame.
Per
quanto riguarda le descrizioni e le
riflessioni……………………..me
ne rendo conto, non mi sono impegnata più di
tanto…waaaaaaaaa..ormai
il primo capitolo l’avevo scritto e inserire qua e la
pensieri voleva dire
stravolgerlo spero di riuscire a rimediare questa mia mancanza nei
prossimi
capitoli hihihi
GRAZIE
ANCORA…………..
CAPITOLO
SECONDO
UNA
NUOVA
VITA
Non
doveva essere poi così difficile
bastava solo avere molta, molta pazienza; isabelle cercava di
sciogliere il
nodo senza farsi notare dai due uomini che dovevano sorvegliarla.
Le braccia erano bloccate sotto una massa non indifferente di corde ma
le
permettevano comunque di fare piccoli movimenti con le mani.
Ancora poco, c’era quasi, sentiva esaltata quel groviglio
ruvido cedere sotto
la sua determinazione
-ah!....perfetto- sussurrò, era stata davvero brava quasi
quanto una
scioglitrice di nodi professionista e ora le serviva solo un diversivo
per
completare il suo ingegnoso piano
-SIGNORI…………..SIGNORI, una
nave ci viene addosso, ODDIO è enorme!- ma che razza
di grido spaventato doveva essere quello, si, se ne rendeva conto non
era mai
stata una brava attrice, più che altro non ne aveva mai
avuto l’occasione, ma
confidava nel suo impegno.
- ATTENZIONE …..- concentrò tutta la disperazione
che poteva nello sguardo
inchiodato verso l’orizzonte e funzionò,le due
guardie voltandosi preoccupate
cominciarono a cercare un veliero invisibile
-Ma cosa ?, signorina qui non c’è nessuna
nav…- uno dei due si rivolse offeso
ad una corda afflosciata sul ponte.
-MA…ma
…..ma…ma…dov’è?-
- ho come l’impressione che sia sparita- azzardò
l’altro – mai sentito parlare
di smaterializzazione improvvisa, potrebbe essere una strega in
realtà- con
occhio esperto cominciò a perlustrare la zona del misfatto
-Taci, ci è
sfuggita……………….CAPITANO!……..CAPITANO!-no era una cosa del tutto
impossibile, una donna li
aveva fregati.
Isabelle stava per avere una crisi di nervi mentre tentava
istericamente di far
scendere in mare una scialuppa, perché diavolo i pirati
dovevano complicarsi la
vita con tutti quei cordami a suo avviso una misera cordicella era
più che
sufficiente per sostenere il peso di una piccola imbarcazione
-accidenti, accidenti,accidenti - non aveva molto tempo, il suo
tentativo di
fuga stava per fallire miseramente
-Isabelle giusto?- con un tuffo al cuore si bloccò, beccata
-sei davvero gentile a controllare il corretto funzionamento delle mie
scialuppe- Jack la osservava divertito dall’alto della sua
nave
-hehehe……allora se permettete io continuerei nel
mio nobile intento- la giovane
tornò a trafficare con le corde
-gioia, non per infierire ma se continui così non riuscirai
mai a toccare
l’acqua e anche nel fortunato caso in cui tu ci riesca e io
ne dubito
fortemente, non faresti molta strada dal momento che sei sprovvista di
remi-
-Come?.......io…..la scialuppa …..i remi?- dava
per scontato la presenza dei
remi così non aveva controllato, non che avesse seriamente
intenzione di
usarli, per qualche strano motivo si era illusa che le scialuppe
funzionassero
da sole.
-Hai intenzione di passare li tutto il viaggio e in tal caso non avrei
nulla in
contrario o preferisci che ti mostri il nuovo alloggio ? - che
disastro, alzò
lo sguardo vergognandosi terribilmente
-se non vi spiace opterei per il nuovo alloggio- si sollevò
,pronta per essere
issata a bordo, ma dal capitano non giunse nessun aiuto, dannazione
doveva pure
arrampicarsi da sola.
-Certo che mi dispiace- sogghignò mentre la guardava fare
movimenti del tutto
inutili nel tentativo di raggiungere il ponte.
Isabelle non vantava un passato da arrampicatrice provetta e il legno
umido di
certo non l’aiutava,nonostante la determinazione, non
poteva resistere a lungo avvinghiata al parapetto.
le mani scivolavano e l'acqua diventava di attimo in attimo più minacciosa,presto sarebbe caduta in mare se lo sentiva, terrorizzata dal suo infelice stato scrutò disperata il capitano
-Un…..un aiuto?- tutto sommato le andò bene, un
istante dopo la sua richiesta
due forti braccia la salvarono dal mare.
Jack se la mise allegramente in spalla, non era quello il genere di
aiuto che
si aspettava
-METTETEMI GIU’ VILE MALEDUCATO, E’ INAUDITO
SO’ CAMMINARE DA SOLA-Profondamente offesa la fanciulla
si dimenava scalciando e tirando pugni mentre Jack la portava verso una
vecchia
porta, non si era mai sentita tanto debole in vita sua, odiava
quell’uomo
insensibile lo odiava con tutta se stessa.
Raggiunta la meta Jack decise di rimetterla a terra, ma nemmeno il ponte ,nuovamente sotto i suoi piedi, riuscì a farla rinsavire dalla profonda indignazione che l'aveva colpita e per tutta risposta
continuò
ad insultarlo e colpirlo almeno fino a quando un forte odore di rum
muffa e
alghe arrivò alle sue narici
ma cosa diavolo....
-Ecco miss Isabelle, qua sotto c’è la stanza, sono
certo che sarà di tuo
gradimento- la giovane si sporse titubante oltre la porta per osservare
il
posto che le era stato assegnato ma riusciva a vedere solo buio , buio
e buio
-dopo di lei…. Capitano- nonostante lo sforzo usato per
apparire sicura di se
la voce usciva comunque strozzata
-prima le donne- sembrava che neanche il capitano morisse dalla voglia
di
andare la sotto
-insisto- questa volta puntò i piedi decisa a non continuare
la visita se non
al seguito di Jack
La situazione stava decisamente precipitando e bisognava porre rimedio così senza indugio il capitano le
afferrò il braccio per poi accompagnarla personalmente verso
una cella incrostata.
-se
ignori la muffa non è poi così male
gioia- Jack scrutò divertito il visino offeso dalla giovane
-…………io
ti avrei fatta dormire con me
nella cabina ma tu non vuoi collaborare….- un rumore
metallico e Isabelle si
ritrovò chiusa nella vecchia gabbia
-preferisco
la muffa capitano- piena di
rabbia decise di lasciarsi cadere sulla branda malandata che aveva a
disposizione,non era mai stata in un posto tanto squallido e la cosa non le piaceva affatto
-Ironicamente
parlando……meglio così
figliola-l'uomo senza troppi complimenti
si portò verso l'uscita.
Fosse stato per lei l'avrebbe volentieri lasciato andare, non sopportava quelle conversazioni inutili, ma per sua sfortuna un brontolio sommesso proveniente dal suo stamaco le ricordò qualcosa di molto, molto importante
-Signor....Jack…Sparrow..-
improvvisamente consapevole
della propria debolezza decise di chiamarlo disperata, non pensava che
i morsi
della fame potessero essere tanto dolorosi,ora che ci faceva caso non
sapeva
neanche quanto tempo fosse passato dall’ultima volta che
aveva mangiato
decentemente -Signor Capitan
Jack Sparrow –il capitano la
corresse gesticolando offeso ma si fermò comunque pronto per
ascoltarla -hem…-
era difficile ammettere una
debolezza del genere ma d’altro canto aveva un assoluto
bisogno di energie…non
poteva fare altro… – non so per quanto tempo sia
rimasta in
mare…………ma………ma……….ma…….
– -…suvvia
Isabelle datti una mossa- perché
il capitano doveva essere così insensibile insomma quello
era un discorso
delicato, lo guardò implorante per qualche istante -purtroppo
ho sete…e….. sono affamata- tirò
un sospiro di sollievo, ora il peggio poteva considerarsi passato -mi
sembra giusto- jack sorrise divertito
dalla difficoltà con la quale la giovane aveva formulato il
bisogno,doveva
assecondarla più che altro per evitare lamenti fastidiosi e inutili Rapidamente
sparì dalla sua visuale per
poi tornare poco dopo con una brocca e una sorta di pagnotta rafferma -Non
abituarti gioia la prossima volta
dovrai guadagnarteli- passò i viveri attraverso le sbarre e
la giovane,
dimenticando per un istante le buone maniere, li afferrò
famelica
Ma
che diavolo aveva contro le donne, neanche si conoscevano e già
pretendeva di detestarla, Isabelle
guardò con disappunto la coperta logora e umida sulla quale
si era nuovamente seduta per mangiare,doveva
essere completamente folle,senza alcun dubbio,d’altro canto
che importanza
poteva avere tanto lei ricambiava pienamente il suo sentimento
Allegro e soddisfatto il
capitano riemerse dalle profondità
della stiva traballando pericolosamente, quello stato d’animo
non
convinse il signor Gibbs, era suo preciso compito bloccare sul nascere qualsiasi cosa avesse in mente e quindi lo chiamò preoccupato
-Jack non penso sia saggio trattarla così, finirà
per dare più problemi di
quanti non ne abbia già dati-
-bazzecole!-non voleva neanche ascoltarlo
-Ora le è venuto il pallino della fuga, ma credo che se non
l’avessi trattata
così a questo punto sarebbe tranquilla sul ponte a contare i
pesci,
dove pensi che possa andare una giovane donna ricercata -
-vuoi farle compagnia Gibbs?.... per colpa di quella dannata Isabelle
il rum è
ancora lontano,............ mannaggia!-
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Ultimamente
le pareva di passare un po’
troppo tempo incatenata, legata, imprigionata se quella doveva essere
libertà
preferiva di gran lunga la vita nella villa dei Davenant, dove erano
finiti gli
specchi, le spazzole, i domestici e ancora i domestici, intorno a lei
regnava
incontrastato solo il sudiciume.
Passò in rassegna per la terza volta la gabbia in cui era
stata rinchiusa ; A
giudicare dallo stato di corrosione non doveva essere così
robusta come
sembrava, si trattava solo di trovare il punto giusto e poi….
CRICK
Trovato, fece qualche passo indietro fino a toccare la parete con la
schiena e
si lanciò con tutto il suo peso contro le sbarre
Il ferro arrugginito cedette facendola cadere in una poltiglia scura
Non voleva neanche sapere cosa fosse quello che aveva
appena
toccato ,bastava la sensazione di viscido a terrorizzarla
Rimuovere l'accaduto ecco cosa doveva fare,con un po’ di fatica
raggiunse la scala e salì in
fretta, impaziente di trovare la porta dalla quale era entrata.
E finalmente eccola,piccola e chiusa incombeva su di lei privandola della libertà quindi,per rimediare,allungò una mano nel tentativo di aprirla
Qualcosa però non funzionò come invece avrebbe
dovuto, la maniglia era
bloccata, decisamente bloccata, forse si trattava di un suo errore ci
voleva
più violenza; Senza pensarci si accanì
con forza contro il pomello
malandato
-Oddio- invece di cedere quell’ingrato decise di vendicarsi
staccandosi di
qualche centimetro con la serratura al seguito
-no no no…..maniglia cara….torna al tuo
posto…..non fare così-bastò un ultimo
lieve tocco per farla cadere rumorosamente a terra
-dannazione …..che sfortuna- Isabelle era quel che si dice
una donna colta e
sapeva quindi che una porta si può chiamare porta quando
c’è una maniglia che
ne permette l’apertura di conseguenza senza maniglia quella
non era più una
porta e lei non poteva uscire
In quel preciso istante un movimento sospetto alle spalle interruppe i
suoi
pensieri contorti facendola rabbrividire, pietrificata non osava
voltarsi era
quasi certa di sapere chi fosse l’artefice del movimento
-APRITE..APRITE….LO SAPEVO CHE PRIMA O POI SAREBBE SUCCESSO
…….. APRITE …….LE
ALGHE ASSASSINE-
Urlava disperata battendo le mani contro il legno duro nella speranza
che
qualcuno si accorgesse della sua presenza
Le sue grida avevano infatti attirato l’attenzione di
parecchi uomini e tra
questi c’era anche il signor Gibbs che preoccupato si
ingegnò per liberarla
Non appena socchiuse la porta Isabelle si catapultò fuori
ancora ansimante
-miss Isabelle stà bene?- si aspettava di trovarla ferita o
comunque ammaccata
ma a prima vista sembrava sana
-Io la sotto non ci torno- disse guardando storto la stiva
-Ma cosa è successo?- se Jack Sparrow veniva a sapere che
l’aveva liberata per
un motivo futile il prossimo a finire rinchiuso era lui
-alghe assassine-era profondamente convinta di quello che aveva appena
detto
-Alghe assassine ?...e cosa diavolo sono?- sapeva molto di presa in
giro,non
esistevano delle alghe assassine
La giovane ignorò la sua domanda, non aveva tempo da perdere
in spiegazioni
doveva allontanarsi il più velocemente possibile da li
-hem….signore ……..nel caso in cui il
capitano dovesse chiedersi per quale
motivo la maniglia interna non sia più al suo
posto……..-
Fece una pausa per essere certa che Gibbs la stesse ascoltando,
ovviamente
pendeva dalle sue labbra confuso
-Si è rotta da sola!- senza aspettare la reazione
dell’uomo se ne andò
tranquillamente verso la prua della nave
-Signorina il capitano non vuole che lei giri ……-vinto dall'amarezza si vide costretto a rinunciare,
oramai era fuori
dalla sua portata perché nessuno lo ascoltava mai
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Che
noia, dopo un po’ che lo osservavi
anche il mare diventava monotono, Isabelle appoggiata al parapetto
guardava
l’orizzonte con una mano sotto il mento
-MI pareva di averti lasciata da tutt’altra parte- il
capitano con il solito
fare baldanzoso la costrinse a voltarsi
-Il luogo era infestato da organismi vegetali pericolosi- ma che
arrogante
distogliere lo sguardo offesa era il minimo che potesse fare
-Alghe assassine mi è stato riferito, una piaga non
è vero?! Mi duole dirtelo
figliola ma sembra che fortunatamente attacchino sole le donne che portano
il nome
di Isabelle- perché nessuno le credeva, che ottusi, un
giorno si sarebbero
accorti di quanto erano vere le sue parole, per il momento era meglio
cambiare
discorso
-Di grazia dove siamo diretti?- fino a qualche istante prima la
destinazione
era stata l’ultimo dei suoi problemi ma ora che
obbiettivamente non aveva più
nulla da fare la curiosità aveva cominciato a divorarla.
-Tortuga tesoro!- sorrideva esaltato – non manca molto ormai-
-T…Tortuga, quella Tortuga?- cominciava a sentirsi vagamente
preoccupata, aveva
letto cose oscene su quel posto
-si…precisamente…quella Tortuga
figliola….-la guardò di sottecchi avvicinandosi
un poco alla sua persona
-non mi pare un posto raccomandabile-sorpresa si mise a cercare con lo
sguardo
gli occhi di Jack, magari stava solo bleffando per stuzzicare la sua
rabbia
-Se la metti in questi termini non si può neanche
considerare quel che si dice
raccomandabile viaggiare come unica donna a bordo di un nave pirata- il
ragionamento non faceva un piega
-è diverso…….e comunque non ho avuto
molta scelta- decisamente non stava
bleffando,si andava a Tortuga
-e non l’avrai neanche ora…….ma se
permetti vorrei in ogni caso sapere perché
hai deciso di vagare per i mari su un pezzo di
legno…perdonami gioia ma
l’imbarcazione scelta non è delle migliori- era
chiaro che voleva scoprire
qualcosa in più sulla sua sorte,forse era il caso di informarlo,tanto la situazione non poteva peggiorare,ormai aveva perso anche l'ultimo briciolo di dignità con la storia delle alghe assassine
-Mi hanno accusata di pirateria- suonava strano anche alle sue
orecchie, che
assurdità
-Senza offesa…..ma non hai come dire l’aspetto di
un pirata-il capitano
sogghignò osservandola
-L’offesa ci sarebbe nel caso
opposto…….io sono una Davenant non un pirata-
Davenant, con un nome così altisonante non poteva essere
altro che…..
-Una nobile?!- lo sguardo di Jack si rabbuiò- mi chiedo solo
quanto ci vorrà
prima che il tuo prode fidanzato ci trovi pronto a dare la vita pur di
salvarti- sembrava che alludesse a qualcosa successo tempo prima del
loro
incontro,ma questa era solo una sua supposizione,aveva capito una sola cosa del capitano.....era impossibile capirlo e poi doveva ammettere che lei stessa ultimamente tendeva ad essere alquanto visionaria
-io…………….non
sono promessa- anche i suoi pensieri volarono al passato e alla
felicità mancata,si immaginò felice in una grande casa con abiti eleganti e al fianco di Justin ma quel sogno ormai lontano venne interrotto provvidenzialmente dal buon Jack Sparrow
-chissà perché ma la cosa non mi stupisce ?!- il
capitano aveva improvvisamente deciso di tornare del
solito umore e quindi per chiudere in bellezza quell'atto di generosità si mise a contemplarla sarcastico
Isabelle lo fissò per una frazione di secondo,stava decisamente prendendosi troppe libertà, ancora una frecciatina del genere e non avrebbe risposto delle sue azioni
-Per sua informazione ho avuto una miriade di uomini
io…….non può nemmeno
immaginare quanti-e questa frase da dove le era uscita ? si ,doveva
essere
così, le sue labbra si erano mosse ma lei non aveva parlato
-buon per te gioia- accidenti allora l’aveva detto sul
serio,che vergogna
doveva assolutamente ribaltare la situazione
-E io mi chiedo perché lei si dia arie da gran capitano
anche se è al comando
di una carcassa……-
-questa non è la mia nave!................la mia nave
è grande ed è nera…..con
le vele nere comprendi?-
La giovane non sapeva se crederci o meno ma seguiva rapita i gesti del
capitano
– Ah davvero?-
-si…gioia ………completamente
nera-
-e dove sarebbe questa nave completamente nera?- Jack si
guardò intorno con
aria innocente
-tecnicamente………………..l’ho
perduta-
-è impossibile perdere una nave – che bugiardo
quel Jack Sparrow
- è successo, quindi vuol dire che se una nave dimentica di
essere nave diventa
perdibile e in quanto tale l’ho perduta –
-Hum-Non era impossibile perdere una nave...il problema era decisamente un altro.... era impossibile mantenere una conversazione decente con
quell’uomo così scocciata
tornò a dedicarsi al mare
I momenti in cui regnavano pace e tranquillità erano i
più pericolosi
specialmente se non c’era altro da fare che importunare una
bella donna, e tutti
sapevano quanto il capitano fosse sensibile alle belle donne ; per non
smentirsi neanche quella volta allungò un braccio senza
farsi notare per poi
cingere la spalla di Isabelle
-NON MI TOCCHI……..non ha alcuna speranza con me-
Isabelle si allontanò stizzita
di qualche metro
Jack non rispose subito, ma quando si decise a parlare fece sussultare
Isabelle
-Dimostramelo-
-Dimostr……..- che cosa aveva in
mente…….
-Baciami- gli occhi del capitano indugiarono un po’ troppo
sul corpo della
giovane mentre un sorriso si allargava sulla sua bocca
-COSA AVETE DETTO??- Isabelle strabuzzò gli occhi confusa
-Baciami! Se è vero quello che hai detto poco fa, con tutti
gli uomini che hai
avuto, non dovrebbe essere problematico un bacio innocente- dubitava
fortemente
che quello potesse essere un bacio innocente perché si era
lasciata scappare
una bugia così triste
-se non vuoi potrei anche dedurre che sei una bugiarda comprendi?-
sapeva bene
come ottenere quello che voleva e lei non aveva intenzione di dargliela
vinta
facilmente così mosse alcuni passi decisi verso quel
terribile imbroglione;
in pochi attimi si ritrovò davanti, lo sentiva vicino
dannatamente vicino
sollevò il viso strizzando gli occhi se ne andava della sua
parola un
sacrificio doveva pure compierlo
Con le labbra a pochi millimetri da quelle del capitano però
si bloccò
-Io non devo dimostrarle niente!-
-No?-lo sentiva ridere, irritante ecco una parola che lo descriveva
perfettamente
-NO!- aprì gli occhi guardandolo con aria di sfida prima di
dargli le spalle
-Lei dice che non ho l’aspetto di un
pirata…………..benissimo……vedrà
di cosa sono
capace!-
e se ne andò a grandi passi lasciandolo solo.
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Non era andato come aveva previsto e questo lo irritava terribilmente impedendogli di svolgere i consueti compititi degni di un capitano
Quel Jack Sparrow, che scocciatura, ricordava perfettamente il momento della triste scoperta, l’ira che aveva provato in quell’istante, non poteva lasciare la questione irrisolta l’avrebbe ritrovato, questa era la sua unica certezza.
Si, l’avrebbe ritrovato, ma non per vendetta o rancore, il suo movente era l’ambizione, anche lui desiderava ardentemente quello che Jack cercava e l’unico modo per arrivarci al momento non era più in suo possesso
-maledetto!- i suoi occhi indugiarono sulla cartina che aveva davanti , in particolare sul buco che portava nel mezzo, come diavolo aveva fatto e soprattutto dove era finito poi …….
Ci vollero due tonfi secchi per riportarlo al presente, qualcuno aveva bussato e lui doveva rispondere
-cosa succede?!- era convinto di aver intuito l’identità del disturbatore più che altro sperava che fosse lui, lo aspettava da giorni
La porta si aprì cigolando e un uomo alto quanto magro si fermò sulla soglia fissandolo timido con il suo unico occhio.
-Raghetti..............finalmente-il capitano lo trafisse con uno sguardo carico di aspettativa – che notizie mi porti?-
-Nessuna traccia di Jack Sparrow………capitano……non è passato dal luogo in cui mi avete mandato-
Barbossa era perplesso, non poteva credere che Jack Sparrow avesse rinunciato alla fonte dell’eterna giovinezza, non era nella sua indole
-Impossibile-
-Se fosse passato lo saprei di certo,sono rimasto inchiodato buono, buono sulla scialuppa come mi avete ordinato-
Parte della rotta che jack doveva seguire la conosceva anche lui, era già stato in quei luoghi dannati e il punto d’osservazione in cui aveva mandato Raghetti era infallibile, a meno che……
-A meno che qualcosa non l’abbia ritardato – attorno a questa flebile speranza costruì rapidamente una nuova strategia, era una soluzione che aveva sempre avuto davanti agli occhi, semplice e perfetta
-Se non abbiamo modo di seguirlo possiamo sempre precederlo- quell’idea proprio non gli dispiaceva, la mappa sarebbe presto tornata nelle sue mani, se lo sentiva
Con un gesto elegante si rimise il cappello e uscì dalla cabina con al seguito un Raghetti che non osava proferir parola
-UOMINI….- la voce di Brbossa tuonò profonda catturando l’attenzione della ciurma
-VENTO ALLE VELE……….FACCIAMO ROTTA VERSO NORD…..-
In pochi attimi ,la veloce Perla Nera tornò a volare sul mare, tutto era perfetto, Jack Sparrow non l’avrebbe fatta franca anche quella volta .
L’eco di un’ultima risata crudele e la Perla era già sparita all'orizzonte