Proposal?! [Oh my! I'm blushing...]

“Siamo arrivati!”

Di fronte a loro, dietro una fitta schiera di alberi, si ergeva la montagna raffigurante i volti degli Hokage. Naruto passava molto tempo in quel luogo, specialmente da quando Sandaime sama non c’era più. Fissare per ore il suo volto scolpito nella roccia era diventato ormai il suo passatempo preferito, perché credeva fosse il modo migliore di ricordarlo. Il biondino rivolse i suoi occhi a quel volto e strinse i pugni, sofferente. Hinata lo fissò, dispiaciuta: purtroppo la ferita che la morte di Sandaime sama aveva aperto non si era ancora rimarginata del tutto.

Si guardò intorno e notò un sedile di pietra. Subito si andò a sedere per allontanarsi da lui: non voleva assolutamente essere d’intralcio, spezzare il flusso dei suoi ricordi. Tuttavia, gli occhi di Naruto si staccarono quasi subito dalla montagna e cominciarono a vagare, in cerca della ragazza. La trovò.

“Ah, sei lì!” esclamò, di nuovo con il sorriso sulle labbra. La raggiunse e le si sedette accanto. “Sei stanca? Mi dispiace, non volevo.”

“No, no” mormorò Hinata “Non preoccuparti.”

“Ok”

Tra di loro s’insinuò ancora un silenzio imbarazzante.

Naruto vide gli indici della kunoichi cominciarsi a muovere furiosamente.

“Senti Hinata…”

Si avvicinò mezzo centimetro a lei.

“…Io… ti ho portato qui perché… voglio chiederti scusa per ieri. Davvero. Mi dispiace, ma Ero Sannin…”

“Non preoccuparti, non è successo nulla. So che sei molto impegnato…” sussurrò guardando dritto davanti a sé e continuando a giocherellare con le dita “…Non c’è problema.” La kunoichi scosse la testa, triste.

“Ma io…” mormorò Naruto. Allungò le dita verso di lei, ma le ritirò quasi subito.

“Io voglio davvero farmi perdonare.” esclamò, sicuro “Ti ho comprato anche un regalo…”

All’istante, le dita di Hinata si fermarono, tremanti. La kunoichi cominciò a fissarlo, impietrita.

“Un re-regalo?” balbettò imbarazzata “P-per me?”

Sembrava sconvolta.

“Si si” Naruto annuì con la testa “Proprio per te!”

Hinata s’imporporò e lui sorrise. “Devo solo trovarlo…”

Cominciò a frugare nella sua tasca con un’espressione accigliata e dopo un po’ ne cavò fuori un piccolo sacchetto scuro legato con un nastro.

“Eccolo!”

Il cuore della kunoichi cominciò a palpitare all’impazzata.

“Hinata…” Naruto afferrò le sue mani, serio “…Ti prego perdonami. Ci tengo tanto…”

Lei annuì confusa.

“Spero che ti piaccia…”

In un attimo si ritrovò il sacchettino tra le mani. Fissò impaurita Naruto.

Le stava sorridendo.

Cominciò a slacciare lentamente il nastro. L’aprì. Sentì gli occhi diventare stranamente lucidi, mentre sfiorava con il dito un braccialetto con un pendente a forma di H.

“E’… è davvero per me?”

“Certo!Ti do una mano a metterlo…”

Naruto le toccò più volte il polso mentre armeggiava per chiudere il braccialetto, ma lei cercò di non farci caso. Non poteva rovinare quel momento svenendo…

“E’ carino, eh?” domandò il biondino sorridendole “Pensa che ne ho uno anch’io…”

“Anche… tu?” sussurrò la kunoichi turbata.

“Si!” Fece scivolare la manica sino a scoprire il polso e mostrò il suo braccialetto “Però il mio ciondolo è diverso dal tuo… E’ una N! Non mi chiamo Hinata, io!”

Rise nervosamente e tra di loro si insinuò ancora il silenzio. Cominciò a fissarla.

Stringeva saldamente il suo braccialetto con sguardo assente. Chissà a cosa pensava…

“Hinata…” azzardò Naruto “…ti è davvero… piaciuto?”

“Naruto kun io… io…” balbettò imbarazzata “io… io…”

“Hinata!”

Senza pensarci la abbracciò, avvicinandola a sé.

“Hinata…”

Improvvisamente si accorse di ciò che aveva fatto. Aveva ceduto, alla fine…

“Scusami, Hinata.”

Puntò i suoi occhi su quelli della kunoichi: era sconvolta.

“Io… io non volevo.”

I suoi occhi bianchi si chiusero, tristi. L’aveva ferita ancora una volta…

“Naruto kun…” mormorò.

Cercò di liberarsi dalla sua presa, ma Naruto la strinse ancora più forte.

“Hinata, ti prego… ti prego, ascoltami!”

Lei lo fissò spaventata.

“Hinata, io…”

Le sfiorò le labbra con un dito. La kunoichi rabbrividì.

“Cavolo! Perché oggi sei così irresistibile?”

Era allarmato. Non poteva pensare una cosa del genere!

“Hinata…”

Le labbra della kunoichi si schiusero impercettibilmente e Naruto cominciò a respirare affannosamente.

“Controllati, controllati!” si ordinò spaventato.

Non poteva permettere che la situazione gli sfuggisse di mano ancora. Ma le sue labbra continuavano a muoversi…

Chiuse gli occhi, preda del suo istinto e le cercò, per avvicinarle alle sue.

Erano morbide. E tremavano.

Naruto continuò a baciarla a lungo, premendo le sue labbra con dolcezza su quelle di Hinata, sperando in una sua reazione.

 Lei, però, era immobile. Rinunciò.

“Hinata…” Il biondino la strinse più forte e avvicinò la bocca al suo orecchio “io…io…”

Dov’era finita tutta la sua determinazione?

Il respiro della kunoichi sembrò scomparire.

“Hinata… io ti voglio bene.” Scosse la testa “Ma che dico, io ti amo… L’ho capito da poco, purtroppo…”

Hinata spalancò gli occhi, sorpresa.

“Ma tu… tu provi qualcosa per me?” sussurrò il biondino concitato.

“Naruto kun…”

“Ti prego, rispondimi! Provi qualcosa per me?”

Hinata cominciò a fissarlo, impaurita dalla sua strana foga.

“Io… Naruto kun, io…”

Naruto sciolse l’abbraccio e le prese le mani.

“Ti prego, dimmi cosa pensi, per una volta.  E se vuoi dirmi che ti faccio schifo, non farti problemi!”

Anche se l’idea di un rifiuto lo spaventava a morte, sorrise per incoraggiarla.

“Naruto kun…”

Il biondino annuì con la testa, inconsapevole della tempesta che infuriava nell’animo della ragazza.

Finalmente il momento che aveva sempre sognato era giunto, ma come le risultava difficile parlargli dei suoi sentimenti!

“Naruto kun…”

Lui le accarezzò la guancia. Dopotutto era sicura che lui ricambiasse i suoi sentimenti…

“Anch’io… anch’io ti amo.” Arrossì.

“Hinata…”

Naruto non riuscì a contenere la sua gioia e le si lanciò addosso.

“Hinata…” cominciò a giocherellare con i suoi capelli, mentre spingeva la testa della kunoichi sulla sua spalla “Avevo paura che fosse troppo tardi… Grazie.”

Continuò a ripetere più volte il suo nome, rapito, accarezzandole la guancia.

Lei sorrise, imbarazzata, mentre assumeva un colorito rosa tenue.

Anche Naruto sorrise, divertito: riusciva ancora ad arrossire, nonostante avesse vent’anni ormai. Non era cambiata affatto…

“Hinata, ti prego…”

La kunoichi lo fissò incuriosita.

Le loro mani si intrecciarono a mezz’aria e i loro volti cominciarono ad avvicinarsi.

“Ti prego… Solo un bacio…”

Hinata chiuse gli occhi fiduciosa.

“Naruto!” 

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