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Autore: _Luthien_    13/03/2008    4 recensioni
Non so perchè ho scritto questa lettera. Non so perchè ho scritto a te. Non so se la mia vita può avere ancora un senso.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CONFESSIONE

 

“Sono fermamente convinto di aver fatto la cosa giusta.

Lo so, molti pensano che devo essere pazzo per dire una cosa del genere. Ho fatto entrare i Mangiamorte nella Scuola, ho quasi ucciso alcuni studenti e ho incastrato Silente causandone la scomparsa. Ma so di aver fatto la cosa giusta e ti assicuro che non sono pazzo, tutt’altro. Sono lucidissimo e consapevole di ogni mia azione.

Ho fatto la cosa giusta. Non tanto perché io voglia morti tutti i mezzosangue e i babbani o perché voglia il trionfo della razza purosangue ma semplicemente perché l’unica cosa che conta è la mia fottutissima vita.

Non me ne fregava un cazzo di quel megalomane visionario di Lord Voldemort, non me ne frega un cazzo di mio padre anche quando lo seguiva come un barboncino fedele.

E sai che ti dico? Che non me ne frega un cazzo neanche di Snape. Quando Voldemort mi aveva affidato l’incarico di uccidere Silente, mia madre era andata da Snape e gli aveva chiesto di aiutarmi con un Voto Infrangibile; questo lo aveva costretto ad uccidere il vecchio anche se non voleva ma sono affari suoi, non miei.

Voglio semplicemente che mi lascino in pace, che la smettano di assillarmi con frasi tipo “Draco fa questo”, “Draco fa quest’altro”, “Draco diventerai questo”…parole di mio padre, di mia madre, di mia zia, dei loro amici ma nessuno do loro sa che Draco non esiste. Esiste solo un pezzo di carne, un corpo con capelli biodi e occhi grigi che lo identificano a cui non frega un cazzo di niente e di nessuno.

Draco non esiste e non diventerà mai nessuno proprio perché loro lo hanno soffocato, ucciso, rigettato alla nascita.

Mio padre, perché anche prima del ritorno di Voldemort, mi aveva insegnato solo a come rendere la vita dei babbani e mezzosangue un inferno anche solo con una semplice, maligna parola su ciò che li feriva di più.

Mia madre, perché è sempre stata debole, perché non ha mai alzato la testa e si è fatta notare da mio padre e da me, perché sempre stata solo uno sfondo pallido e vacuo nella mia vita.

Mia zia, perché ero l’unico che era degno di avere sangue Black nelle vene, visto che lei non aveva mai avuto un figlio, per fortuna di quest’ultimo, e quindi nella sua determinata follia io potevo e dovevo continuare la sua missione.

Dunque mio padre non ha fatto il padre, mia madre non ha fatto la madre, mia zia era ad Azkaban ma se fosse stata libera non avrebbe certamente fatto la zia.

E così al posto dei regali di compleanno, da mio padre ricevevo lezioni sulle atri oscure e su pozioni mortali; invece degli sguardi attenti e amorevoli di una madre ricevevo occhiate spente e languide, perse di una donna che si ritrova ad avere per casa un qualcosa che non ha mai voluto, avuto da un uomo che non ha mai amato e nemmeno conosciuto; invece di andare a letto senza cena quando facevo qualcosa che non andava, venivo rinchiuso in una stanza fredda e buia dove ricevevo frustate e cruciatus.

Ed ora sono semplicemente vuoto.

Non prova rabbia, rancore, affetto, nemmeno odio, figuriamoci amore. Sono solo una persona, anzi un corpo che se ne frega di tutti, maghi, babbani, pace, guerra, morti, vincitori,…voglio solo sopravvivere.

 “Ti accontenti? Un Malfoy si accontenta di sopravvivere?!”  ti starai chiedendo ora.

Sì.

E sai perché? Perché sono vuoto e ho nemmeno il coraggio di ammazzarmi. Perché non ho la fottutissima forza di pronunciare due parole che da vuoto mi renderebbero libero. Non ho più nemmeno l’ambizione e la superbia che contraddistingueva gli Slytherin. Se tu mi vedessi ora, tu che mi conosci, penseresti che sono stato baciato dai Dementors ma non avrebbero potuto farlo, semplicemente perché non avrebbero avuto nulla da portarmi via; nessun ricordo felice, nessuna sensazione bella, avrebbe trovato semplicemente il vuoto.

“E allora perché mi hai scritto questa lettera, questa confessione?” Bella domanda. Non lo so, probabilmente per cercare di dare un senso alla mia vita anche se in realtà non h la forza nemmeno do fare questo. Quindi ora è finito.

Non provare pietà per me! Non venirmi a cercare per riportarmi alla luce e salvarmi. Non ti dico questo perché sono orgoglioso ma perché sono vuoto e non ho neanche la voglia di essere salvato. Tu fa la tua vita, combatti per quello in cui credi, se potessi ti invidierei. Io sopravvivrò, Potter, come un corpo che vaga senza meta nell’ombra mentre tu farai l’eroe e vivrai”.

 

 

Angolo dell'autrice

Ciao!!!!!

Sarò come sempre breve...

questa storia l'ho scritta poco più di un anno fa poi mi è venuto in mente di fare un seguito. Ma sono molto lenta nello scrivere le mie idee quindi la continuazione sta nascendo ora..

Intanto fatemi sapere cosa ne pensate di questo!!!!

Come sempre d'ora in poi un grazie enorme a Patrizia che mi sta costringendo, sotto contratto, a scrivere la continuazione.

Se lasciate una recensione, sia positiva che negativa, mi farete un enorme favore!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Grazie mille....bacioni a tutti

  
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