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Autore: LoonyW    07/09/2013    2 recensioni
Prima di essere arrestato per una strage non commessa, Sirius ha visto tra la folla il volto di una persona scomparsa da molto tempo, la sua Stella Polare. Tra salti avanti e indietro negli anni è ambientata la complicata storia di un amore nato in guerra, che resiste sebbene i chilometri e le vicende gli siano contro. Riuscirà l’amore di Sirius e Mary a camminare ancora agli albori di una seconda guerra, nonostante gli anni di lontananza, le calunnie, e un futuro nebuloso?
"Ti troverò. Dovessi cercarti dalla Stella Polare all’infinito."
«Sirius rimane qualche minuto a fissare quel nome, perso in tutto ciò che significa per lui: che Mary è viva, che è in Inghilterra, che è diventata una giornalista. Ha mantenuto la sua promessa a metà, eppure non riesce a portarle rancore.
Una nuvola gentile si sposta leggera nel cielo notturno, e la Stella Polare finalmente appare, quieta e immobile dove è sempre stata, segnando il Nord.»
Genere: Drammatico, Guerra, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, Lily Evans, Mary MacDonald, Sirius Black
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
Capitoli:
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…And found
 
 
 
 
 
 
Le cose che perdiamo trovano sempre il modo di tornare da noi,
 anche se non sempre come noi ce l'aspettiamo.
[Luna Lovegood]
 
 
 
9 Luglio 1978, Inghilterra
 
In un angolo del Quartier Generale giaceva la carcassa di quella che era stata la sua gloriosa moto, di cui tanto era fiero. Guardarla così, accartocciata e distrutta, gli procurava una fitta al cuore che si alleviava solo al pensiero che la magia l’avrebbe riparata.
«Quella si aggiusterà prima che tu possa dire “Mangiamorte”, ragazzo» esclamò burbero Malocchio, calandosi su una sedia vicino la sua, mentre lui aspettava pazientemente che l’infermiera finisse di medicargli le ferite.
Sirius già temeva la reazione di Mary, una volta tornato a casa. Sua madre a confronto sarebbe sembrata un agnellino.
Fortunatamente le ferite non erano gravi, e Sirius –a piedi, per perdere più  tempo- tornò a casa la sera stessa dell’ “incidente”, con le ossa un po’ indolenzite e una tremenda ansia che lo divorava dentro.
Appena arrivato davanti la porta del suo appartamento, fu preso prima dai sensi di colpa, poi dalla paura e da un irrefrenabile impulso di scappare via per non affrontare Mary.
Invece, facendosi coraggio e ricordando a sé stesso che era un uomo, non un coniglio, infilò le chiavi –maledetti aggeggi babbani- nella toppa ed entrò nel corridoio d’ingresso, già illuminato dalla luce del salotto dove sicuramente Mary lo stava aspettando.
Sul divano, Mary era seduta con la testa tra le mani, e quando sollevò il capo Sirius notò che aveva gli occhi rossi.
«Hey..» azzardò lui in salutò, posando le chiavi sul mobile.
Mary chinò per un attimo la testa e sospirò leggermente, poi si alzò e fece un passo verso Sirius.
«Mary, mi dispiace..» cominciò Sirius, terrorizzato dal suo silenzio, e subito zittito dall’espressione della ragazza.
«Hai idea di quanto tu mi abbia fatto preoccupare?!» esclamò Mary con voce strozzata «mi avevano detto che i Mangiamorte ti avevano teso una trappola, tu eri uscito senza dire niente, non sapevo dove fossi e cosa ti fosse successo, hanno detto che eri gravemente ferito!»
«Hanno esagerato come sempre, Mary..» cercò di difendersi Sirius, ben sapendo che era comunque lui ad essere dalla parte del torto.
«E tu esci nel bel mezzo della notte senza dire nulla, vai a farti un giro in moto e ti metti anche a fare combattimenti da solo contro cinque Mangiamorte?!» sbottò Mary arrabbiata. «Potevano ucciderti, ti sei salvato solo per pura fortuna!»
«Non fare la drammatica..» si lamentò lui, indispettito per quella valanga di accuse, sebbene vere.
«Non fare la drammatica?! Ho aspettato qui per cinque ore in attesa che qualcuno mi dicesse che eri vivo o che per lo meno eri ancora intero, hai idea di cosa vuol dire aspettare che qualcuno ti dica se la persona che ami è ancora viva?!» si indignò Mary alzando la voce, con uno sguardo prossimo al pianto.
Sirius non riuscì a ribattere, perché di tutto quello che lei aveva appena detto, ciò che più lo colpì fu che per la prima volta Mary aveva ammesso di amarlo.
«Non fare quella faccia ebete» ringhiò Mary sempre più arrabbiata, incrociando le braccia.
«Hai appena detto di amarmi, scusa ma devo godermi questo momento» rise Sirius, divertito dalla reazione della ragazza.
Mary sbuffò incredula «Di tutto questo, la cosa che ti fa ridere è che ho detto che ti amo? Era ovvio, porca pluffa, volevi la dichiarazione scritta?!»
Sirius scoppiò a ridere e si avvicinò per baciarla così velocemente che non le diede modo di scappare.
«Ti amo anche io, per la cronaca» ridacchiò Sirius lasciando le sue labbra.
Mary sospirò addolcita e poggiò la fronte sulla sua spalla «C’era bisogno di farsi quasi uccidere per dirlo?»
«Certo, dovevo dirtelo in un momento carico di patos ed eros» rispose Sirius divertito.
«Stai farneticando..» rispose Mary baciandogli il collo.
«Allora farnetichiamo insieme, dai» sussurrò Sirius, prendendola in braccio e portandola al piano di sopra.
 
 
***
 
 
23 Ottobre 1994, Francia
 
Per la prima volta nella sua vita, Sirius capisce il senso di quel modo di dire babbano “correre come se non ci fosse un domani”. Per lui non ci sarà un domani, se smette di correre proprio adesso. Corre, sbattendo e inciampando ovunque le stradine francesi gli tendono trappole, corre e non riesce a pensare a nulla se non a mettersi in salvo, corre e sente il corpo cedere implorando riposo, corre sapendo che è la sua unica via per sopravvivere.
La polizia magica gli è alle costole. Non ha idea di come abbiano fatto gli Auror a rintracciarlo in quello sperduto paesino francese dove lui è venuto per cercare Mary, e questo gli fa rendere conto di quanto sia poco al sicuro, ovunque vada.
Ha passato circa un mese in Olanda, poi nel Belgio, poi girando per tutta la Francia, programmando di scendere sempre più al sud, verso la Spagna, e di spostarsi di stato in stato ogni mese, per non essere trovato o avvistato da nessuno. Ma proprio quella mattina, mentre si svegliava con calma nel parco in cui si era addormentato, un incantesimo lo aveva sfiorato, e qualcuno aveva urlato “è lì, lo abbiamo trovato!”. Tanto è bastato per farlo scattare come una molla.
E mentre ora corre a perdifiato, si rende conto che gli Auror sono in vantaggio: qualcuno di loro conosce molto bene quelle stradine francesi, perché riesce a trovare scorciatoie che lo avvicinano sempre di più alla loro preda.
Quando ad un incrocio di vicoli Sirius non sa dove andare ed esita per un attimo, qualcuno alle sue spalle ne approfitta: si butta su di lui e lo fa rotolare lungo la strada, atterrandolo.
«Preso!» urla il catturatore.
Prima che riesca ad alzarsi per scappare di nuovo, senza bacchetta o difese, Sirius alza gli occhi al cielo limpido e si ritrova immerso nel buio della smaterializzazione.
 
Un cinguettio dolce lo sveglia lentamente, tanto che ci mette un po’ a realizzare dove si trova e a ricordare ciò che è successo prima di perdere i sensi.
Si alza di scatto e gli gira forte la testa; accasciandosi di nuovo a terra riesce a mettere a fuoco una macchia verde, che prende la forma di tanti alberi, e il rumore soffice di un ruscello che scorre in lontananza.
Intontito, si chiede se si è appena svegliato da un lungo sogno.
«Dove sono?» mormora confuso, cercando di alzarsi e ricadendo inevitabilmente a terra, privo di forze.
Mi stavano inseguendo, ricorda all’improvviso. Mi avevano preso! Sono morto?!
Sta quasi per ricadere nel torpore, quando una secchiata di acqua gelida gli si rovescia sulla testa, facendolo strillare per la sorpresa e svegliandolo in un colpo solo.
«Così va meglio, non ti pare?» domanda una cinguettante voce alle sue spalle.
Sirius si alza fradicio e gocciolante, e guarda ad occhi sbarrati la giovane donna sconosciuta alle sue spalle, che lo osserva con un largo sorriso e gli occhi vivaci.
«Che diamine..?!» comincia Sirius sbigottito, ma la ragazza lo ammutolisce alzando l’indice.
«Era l’unico modo per svegliarti, dolcezza, ti avevo sedato pesante..» spiega la ragazza, sulla ventina, con corti capelli rosso chiaro e gli occhi castani.
«E tu chi diamine..»
«Sono Emma Windforth, nuova Auror del Ministero Magico Inglese» si presenta la ragazza, salutandolo con la mano.
Sirius sbarra gli occhi e capisce in quell’istante che è appena stato catturato. Il suo primo impulso è di scappare e sfuggire all’arresto, ma quando ci prova le sue gambe cedono e cade di nuovo a terra incapace di muoversi.
«Ah, già, dovevo avvisarti» ricorda Emma «ti ho fatto un incantesimo in modo che non potessi muoverti. Altrimenti saresti scappato, mi pare ovvio..»
«Dove sono?» abbaia Sirius, cominciando a tremare al pensiero del bacio del Dissennatore.
«In un bellissimo parco, non vedi?» risponde allegra Emma, indicando il verde attorno a sé. «Non vuoi indovinare in che stato ti trovi?»
«Ti piace scherzare con i condannati, ragazzina?» sbotta Sirius guardandola male.
«Ragazzina?! Questo corpo mi fa così giovane?» domanda enigmatica Emma, sorridendo sbarazzina.
«Hai al massimo vent’anni..»
«In realtà trentadue, più o meno» risponde Emma, guardandolo negli occhi e sorridendo divertita «ma adesso sono solo ventuno»
Sirius la guarda perplesso «Che diamine vuoi dire?!»
«Non ricordavo tutti questi “diamine” nei tuoi discorsi» ridacchia Emma, sedendosi di fronte a lui sul prato.
Sirius china la testa di lato, cercando di dare un senso alle parole di quella ragazza mai vista prima. «Io ti conosco?»
Emma china lo sguardo per un attimo, e quando lo rialza i suoi occhi sono umidi.
«Chi sei?! Non ti ho mai vista prima di oggi!» esclama Sirius.
«Non è esattamente così» riesce a rispondere Emma, mentre i suoi capelli sfumano in un tonalità più calda e scura.
Sirius se ne accorge a malapena, ma pensa che sia colpa della luce del sole o che al massimo lei sia un Animagus.
«Mi sei mancato così tanto..» sussurra Emma, allungando timorosamente una mano verso il viso di Sirius e accarezzandolo lentamente.
Sirius sente la pelle d’oca sulla braccia, ma al tempo stesso è spaventato da ciò che sta succedendo. Perché, si chiede, il suo corpo riconosce le dita di quella sconosciuta?
Emma sorride incerta, e i suoi capelli perdono tutto il colore rosso, allungandosi fino alle spalle e scurendosi fino a diventare castani. Qualcosa nel suo viso sottile e scarno cambia, trasformandosi in lineamenti più dolci e paffuti, in occhi più grandi e in labbra che Sirius conosce bene.
«Ciao..» sussurra Mary, ormai ritornata sé stessa, davanti ad un incredulo Sirius.
«Cosa.. che..» boccheggia Sirius, prima di trovare le forze di ragionare. Senza pensarci si ritrova a stringere Mary tra le braccia, consapevole di averla con sé dopo tanti, tanti anni in cui solo il suo ricordo gli ha fatto compagnia.
Sul suo petto, Sirius sente i singhiozzi di Mary e riesce a percepire il suo sorriso di gioia, così come è vagamente consapevole dell’espressione ebete sul suo stesso viso, quella che Mary gli aveva fatto notare la volta in cui lei finalmente aveva dichiarato di amarlo. È la stessa espressione di incredulità e felicità che lo fa sorridere in quel momento, mentre si abbracciano su un prato deserto, chissà in quale paese sconosciuto.
E sebbene ancora non riesce a credere che sia proprio Mary quella che sta stringendo a sé, le domande subito non lo fanno tacere.
«Come hai fatto a trovarmi? Perché ti sei trasformata? E come hai fatto?» chiede Sirius senza sosta tra un bacio e l’altro, senza darle il tempo di rispondere o di parlare.
«A dopo le spiegazioni» dice Mary, accarezzando i lineamenti che aveva sognato per tutti quegli anni, sebbene rovinati dal tempo e dalle ingiustizie.
Si stringono ancora un po’ senza parlare, entrambi increduli di essere insieme, finalmente.
«Non riesco a credere di averti ritrovata..» mormora Sirius cullandola a sé.
«Non è stata proprio una passeggiata» ride Mary, socchiudendo gli occhi al sole che sta tramontando.
Sirius la libera delicatamente dall’abbraccio ma le rimane a un ciglio di distanza, timoroso di vederla sparire davanti ai suoi occhi «Adesso te la senti di raccontare?»
Mary annuisce e gli si accuccia sulla spalla, parlando a bassa voce.
«Quando ti ho incontrato nel bosco a Hogsmeade, l’anno scorso, sono scappata perché pensavo fosse un allucinazione. Sono corsa via e fuori dal bosco sono stata catturata dai Mangiamorte, che mi hanno portata da qualche parte e rinchiusa in una cella per interrogarmi.»
«Cosa ti hanno fatto?!» sbotta Sirius, subito quietato da Mary.
«Sono riuscita a liberarmi trasformandomi in Animagus, non chiedermi come, e sono scappata fino ad arrivare in Irlanda.»
Sirius sgrana gli occhi e per un attimo si sente colpevole. Spesso aveva pensato che in tutti quegli anni Mary fosse sempre stata al sicuro, al caldo e ben nutrita, ma solo adesso si rende conto che anche lei ne ha passate tante, esattamente come lui.
«Sono rimasta lì per qualche mese, finché non ho saputo della tua fuga» continua Mary «allora mi sono procurata gli ingredienti per la Pozione Polisucco e sono tornata in Inghilterra, dove ho assunto le sembianze di Emma Windforth, giovane Auror, e mi sono introdotta nella squadra che ti cercava, assicurando loro di essere infallibile nelle ricerche. Insieme siamo riusciti a trovarti, e quando ti abbiamo inseguito ho fatto in modo che credessero che io li stessi aiutando a catturarti, mentre in realtà li ostacolavo, finché ti ho raggiunto e ci ho smaterializzati qui, dove loro non potranno trovarci».
«Qui dove?» chiede Sirius, sopraffatto dal racconto di Mary che ha dell’inverosimile.
«In Spagna. Siamo in un parco di Barcellona» sospira Mary, con un’espressione di pace interiore.
Sirius rimane in silenzio per qualche minuto, non sapendo cosa dire o fare. Avrebbe così tante cose da raccontarle che non sa da dove iniziare, perché al momento la sua preoccupazione principale è: cosa faremo adesso?
«Adesso scappiamo» sorride Mary, probabilmente avendo in mente la stessa domanda.
«Dove?» chiede lui pensieroso.
«Dove saremmo andati in Luna di Miele» risponde Mary, come se fosse ovvio.
Si guardano sorridendo e insieme pensano alla stessa meta, smaterializzandosi verso lidi ancora più tranquilli e lontani.
 
 
 
 
 
 
Note:
Per una volta tanto, mi permetto di aggiornare in anticipo :D
Spero finalmente di aver fatto felice qualcuno con la tanto attesa ricongiunzione! Dato che il finale è vicino, godetevi i momenti felici *risata malvagia*.
Baci.
  
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