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Autore: mikaru99    07/09/2013    3 recensioni
Ambientata nell'episodio 85 della prima serie.
Itachi e Kisame vs Naruto e Sasuke.
Cosa succederebbe se Jiraya, troppo impegnato a fare conquiste, non si fosse accorto dell'arrivo di Itachi e non fosse intervenuto in aiuto del suo allievo?
E se Itachi avesse rapito Naruto portando con sé anche il fratello?
Come se la caverebbero a competere con la vita da criminali?
E se Naruto, all'interno dell'Akatsuki conoscesse una ragazza legata a Itachi...ma anche al passato della volpe?
Bhe...non vi resta che scoprirlo...
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akatsuki, Itachi, Naruto Uzumaki, Nuovo Personaggio, Sasuke Uchiha
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto prima serie
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Erano ore che Sasuke Uchiha se ne stava fermo rinchiuso in quella stanza a guardare il soffitto e a girarsi il Kunai tra le mani aspettando che Itachi arrivasse per potergli dare il ben servito e chiudere quella faccenda una volta per tutte.

Eppure del fratello neanche l'ombra.

Si decise per tanto di andare a cercarlo di persona ma una volta avvicinatosi alla porta, qualcosa dentro di sé lo bloccò.

Ancora una volta la sua testa si riempì di mille domande tra cui la più importante era:

Ma Itachi, la coerenza, lo sa almeno che cos'è? O è un termine a lui perfettamente ignoto?

Eco...il lato di Itachi che davvero non sopportava...per lui doveva essere una vera e propria regola per il loro rapporto: Ogni sua azione doveva essere contraddittoria a un'altra...

Non sia mai che Sasuke si facesse un'idea chiara dei suoi veri pensieri!

Ah...Itachi...

Frustrato aprì di scatto la porta per uscire da lì, indifferente a come avrebbe reagito Itachi, ma finì per scontrarsi con la persona che stava entrando nel medesimo istante.

Si massaggiò dolorante la testa nel punto in cui aveva sbattuto contro lo stipite della porta e fece per lamentarsi con il fratello, quando si accorse che non era lui la persona che aveva davanti.

A meno che non avesse deciso di farsi biondo, certo.

“E tu chi saresti?” chiese lui, alzandosi a sua volta.

Contrariamente a quello che aveva pensato era alto quasi quanto suo fratello. I suoi occhi azzurri lo fissavano, ma non vi lesse nulla che non fosse pura curiosità.

“Sasuke Uchiha” si presentò, decidendo che se non sarebbe dovuto essere lì, era un problema di Itachi. Non suo.

“Uchiha?” per un attimo parve sinceramente stupito “tu sei il fratello di Itachi?”

“Sì. Perché?” chiese Sasuke, leggermente offeso da quella sua reazione allibita.

“No, niente” si affrettò a correggersi lui “solo…ma tu non dovevi essere morto insieme a tutto il clan?”

Decisamente il biondino mancava di tatto...

Sasuke avrebbe voluto saltargli addosso e provare su di lui il Kunai...tanto per assicurarsi che fosse davvero letale, prima di usarlo su Itachi.

“Dovevo” Sul suo viso si estese un largo sorriso “Ma sfortunatamente ho vissuto a Konoha fino a questo momento organizzando la mia vendetta...”

Non capì se fosse la mossa giusta dire queste cose a uno sconosciuto...ma, si disse, se nessuno lì sapeva che era ancora vivo, significava solo una cosa:

Itachi non voleva farlo sapere per non avere guai.

Che a sua volta significava solo una cosa:

Sasuke avrebbe fatto sì che tutti in quel covo lo venissero a sapere.

“Itachi è venuto a prenderti, vero?” domandò trionfante.

“Bhe...“prendermi” non è proprio il termine che userei io, comunque sì” ammise Sasuke, chiedendosi che cosa ci fosse di così meraviglioso da giustificare il suo improvviso entusiasmo.

“Grazie Sasuke” gli disse felicemente “Per merito vostro ho appena avuto l'occasione di ricattare Itachi. Non vedo l’ora di dirgli che so qual'è il suo punto debole.  Sai...” aggiunse, notando il suo sguardo sbalordito “Itachi è sempre così imperturbabile che mi da sui nervi...”

“Benvenuto nel club...”

“Eh?”

“No...niente lascia perdere!”

“Bhe...ci chiedevamo tutti quale potesse essere il suo punto debole con qui ricattarlo...una cosa innocua per passare il tempo”

“Fammi capire bene...voi, per passare il tempo, cercate di scoprire i punti deboli dei vostri compagni con cui ricattarli?”

Sasuke era a dir poco allibito del fatto che una banda di assassini non sapesse come passare il tempo.

“Comunque…tu sei?”

Preferì battere al riparo....non sia mai che si facesse troppi nemici il primo giorno visto che era sicuro che la sua permanenza in quel covo di vipere si sarebbe prolungata di molto.

“Deidara” si presentò lui.

“Ma Itachi dov’è?” chiese sbirciando oltre la sua spalla e notando la stanza vuota.

“Doveva parlare con una...persona”

Si aspettò che Deidara mostrasse stupore o interesse, invece rimase del tutto indifferente limitandosi ad annuire.

“Bene, quando vedi Itachi dirgli che Deidara ha trovato il nevo scoperto che cercava, lui capirà senz'altro” concluse allegramente “Io vado, ho una Forza Portante di cui occuparmi. Se senti delle urla di agonia non farci caso, è tutto normale”

Non capì se Deidara gli avesse letto in viso quello che stava pensando, e sperava seriamente che non fosse così, o semplicemente l’avesse detto senza un motivo particolare, comunque prima che l’ansia che gli era tornata alla sola idea di rientrare in quella stanza vuota potesse straripare, gli propose di venire con lui.

“Mentre aspetti che Itachi torni dalla sua discussione” aggiunse a mo' di spiegazione “tanto qui non hai nulla da fare, no?”

Sasuke fu tentato di accettare subito, ma tentennò un attimo, indeciso se disubbidire in modo così palese a Itachi. Deidara sembrò leggergli nel pensiero, perché ghignò divertito.

“Che c’è, Itachi ti ha dato il coprifuoco?”

Sasuke arrossì, e ancora di più quando il ghigno divenne un’aperta risata.

“Vengo” scattò, uscendo dalla stanza.

Deidara rise ancora un po, ma si incamminò senza dire nulla. Sasuke lo seguì, mantenendosi a una distanza di sicurezza.

Sembrava normale, questo poteva concederglielo, sembrava persino gentile, ma era anche vero che pure Itachi sembrava normale a una prima occhiata, e non aveva intenzione di lasciarsi ingannare.

“Sasuke?”

“Sì?”

“Cosa ne pensi dell’arte?”

Gli venne voglia di rispondere che non ci aveva mai pensato, ma bastò lo sguardo che gli vide negli occhi quando si girò verso di lui a fargli cambiare idea.

“è…bella?” balbettò, non riuscendo più a reggere quello sguardo fisso su di sé.

“Pensi che sia una cosa transitoria o eterna?”

Maledizione.

Che cosa era l’arte?

Era l’ultimo dei suoi problemi rispondere a quel quesito, ma la sua aspettativa era tanto evidente che non sapeva come dirglielo.

In fondo, si trattava di un 50 e 50, con un po' di fortuna avrebbe centrato la risposta che voleva sentirsi dire.

Va bene che lui e la fortuna non era proprio in buoni rapporti, ma…

“Transitoria” tentò alla fine.

Seppe di aver detto la cosa giusta quando Deidara gli rivolse un sorriso luminoso.

“Prima hai parlato di una forza portante...”

“Ah...sì certo, dovresti saperlo...il ragazzino non è per caso un tuo amico”

Il ragazzino?!

Un tuo amico?!

Un momento...non starà parlando di....?!

“Naruto? Che centra Naruto?!”

Poi si ricordò di un particolare fondamentale di tutta quella faccenda: il movente...

“Ma voi gli stavate dando la caccia vero?! Per quale motivo?!”

Lo sguardo di Deidara era la meraviglia assoluta.

“Davvero non lo sai? Non sai chi è in realtà il tuo amico?!”

“Ma di che stai parlando!?”

Si fermo di botto costringendo Deidara a fare lo stesso.

“Certo che so chi è...Si chiama Naruto Uzumaki, biondo e con gli occhi azzurro cielo, più basso di me di alcuni centimetri...ha 13 anni compiuti il 10 ottobre...è un vero idiota in tutti i sensi, combina guai ed è una testa quadra... ma è anche l'unico amico che abbia mai avuto...”

Aveva parlato con grande foga e ora aveva bisogno di riprendere fiato.

Deidara intanto lo fissava per una volta indeciso su cosa doveva dirgli.

Poi d'improvviso lo prese per mano trascinandolo lungo il corridoio.

Non fece in tempo a protestare che si era già fermato davanti a una porta, l’aveva aperta e ce l’aveva trascinato dentro.

Capì che si trattava della camera del biondo dal modo in cui entrò e lo fece sistemare sul letto.

“Sasuke...tu lo sai  che cos'è che viene definita una “Forza portante” vero?”

Non c'era più alcuna traccia di divertimento sul suo volto...sembrava davvero stupito da una cosa che Sasuke avrebbe per forza dovuto sapere e che invece sembrava proprio essergli totalmente sconosciuta...

“No...illuminami!”

Sasuke gli rispose sarcastico ma non ci stava davvero capendo nulla e necessitava veramente di essere illuminato.

Deidara si mise seduto accanto a lui e lo cominciando a disegnare qualcosa.

“Di certo però saprai dell'esistenza dei cercoteri...uno di loro è molto conosciuto da tuo villaggio...sto parlando dell'ennacoda...o Volpe a Nove Code, come preferisci”

Sasuke aveva sentito parlare di un mostro che 13 anni fa attacco il suo villaggio uccidendo molti abitanti...tra cui il Quarto Hokage, l'eroe di Konoha.

Sapeva che anche i genitori di Naruto erano morti in quell'attacco notturno, il giorno stesso della sua nascita.

Tutta via non riusciva ancora a capire che cosa centrasse l'amico in tutto questo...

“Sì, lo so...ma cosa...?”

“Frena...una cosa per volta” disse Deidara con un sorriso. “Come stavo dicendo....al mondo esistono nove cercoteri, che prendono il nome dal numero delle code...partendo dal Tasso mono-coda del villaggio della sabbia...poi c'è il bi-coda, tri-coda...e via dicendo fino alla Volpe che, come ben saprai, ne ha nove”

Dicendo queste cose si era messo a scarabocchiare su un diario.

“Tuttavia questi cercoteri sono troppo pericolosi per poter essere lasciati a piede libero...è necessario sigillarli all'interno di esseri umani dotati di chackra particolarmente potenti in grado di contenere il demone....”

Continuava parlare senza guardarlo, certo che il moro lo sesse ascoltando con estrema attenzione.

Ed era così....Sasuke pendeva dalle sue labbra.

“Questi esseri umani vengono chiamate “Forze Portanti” e ritenute pericolose...di certo la loro non è una bella vita... sono dei veri e propri mostri, la reincarnazione del demone che custodiscono”

“Ma Naruto cosa....?”

“Non hai ancora capito...eppure mi sembri un tipo molto intelligente...prova a fare due più due...”

Sasuke spalancò gli occhi...

Solo ora si rendeva conto del significato di...un bambino biondo, tenuto lontano, disprezzato e odiato da tutti senza ragione.

Quella volta in cui aveva rischiato la vita per proteggere Naruto facendogli scudo con il proprio corpo e prendendosi l'attacco al posto suo, prima di perdere conoscenza aveva percepito un chackra incredibile....

Allora non poteva capire cosa fosse successo...ora invece...

Ma Naruto ne era a conoscenza?!

Se sì, perché non ne aveva mai parlato con lui...eppure più e più volte l'aveva definito il suo migliore amico...gli aveva detto di essere alla stregua di un fratello...

E anche Sasuke...gli aveva detto di Itachi e della sua famiglia, avevano parlato molte volte sul fatto di considerarsi molto simili...

Come aveva potuto mentire così a tutti?!

Come hai potuto mentire così a ME?!

Come hai potuto....Naruto?!

“Sì...hai capito, solo non lo accetti...anche il tuo amico è uno di quei mostri” per la prima volta Deidara parlava con tono mellifluo.

Sasuke stava per scagliarsi contro il biondo quando la porta spalancata con violenza li fece sobbalzare tutti e due.

 

 

ANGOLO DELL’AUTRICE:
Eccomi di nuovo qui….con questo capitolo appena sfornato.

Questa volta sono stata abbastanza veloce no? E anche il capitolo mi sembra di una certa consistenza…per il prossimo però vi dico che sarà più lungo ancora, ce l’ho quasi pronto…e anche quello dopo ancora, manca solo di fare qualche miglioramento qua e là.

Lo so che forse avevo già accennato a un chiarimento fra i due fratelli…ma ho pensato che fosse troppo presto e così ho messo questo capitolo a impartire altri dubbi al povero Uchiha…

Comq già dal prossimo si vengono a chiarire alcune cosette….anche se non sono neanche il 2% dei dubbi che devo avervi fatto venire con i capitoli precedenti!

Abbiate pazienza….e per favore lasciatemi un commento anche solo per presentarmi i vostri dubbi…in modo che io i soffermi a chiarirli a ognuno di voi cari lettori!

Vi mando un bacio!

Mikaru

  
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