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Autore: mikaru99    07/09/2013    4 recensioni
E se Radish avesse vinto lo scontro contro Goku e Junior?
Se avesse però risparmiato loro la vita limitandosi ad andarsene portando Gohan con sé?
E se Goku, partito alla ricerca del figlio incontrasse una ragazza anche lei intenzionata a cercare i Saiyan?
Salve a tutti.
Come molti di voi sapranno avevo impostato questa storia come il seguito di tre capitoli già precedentemente pubblicati nel mio vecchio e non più accessibile account.
Tuttavia, per motivi di comodità personale e del lettore o deciso di re-impostarli qui...anche perché nei primi due non è presente il codice html in quanto ero appena arrivata e non sapevo usarlo.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Gohan, Goku, Nuovo personaggio, Radish, Vegeta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Il principe dei Saiyan camminava attraverso i corridoi, accompagnato dagli sguardi degli altri soldati, finché raggiunse un atrio situato al terzo piano sotto il tetto del palazzo.

Il soffitto era alto almeno venti metri, sorretto da almeno venti colonne ornate, che a loro volta erano divise da uno spazio di ben due metri.

Il pavimento era coperto da un mosaico gigante.

Era il cuore della città…

Niente male, pensò il Saiyan guardandosi intorno senza però tradire la minima curiosità.

Così fastidiosamente inadeguato, gli balenò in m ente il ricordo dei suoi primi anni, passati sul suo pianeta, il pianeta dei grandi e gloriosi guerrieri Saiyan di cui era destinato a prendere il comando.

Nonostante volle scacciare quel pensiero non riuscì a farlo.

Tutto in quel luogo ricordava il palazzo reale.

Anche solo il fatto di trovarsi in edifici tanto maestosi era per Vegeta fonte di profonda inquietudine interiore suo malgrado.

Nelle missioni era sempre il compito migliore radere al suolo l’edificio più grande, quello che in genere ospitava una famiglia reale o il consiglio dei capi e quant’altro.

Quindi trovarsi lì in quel momento gli ritornò alla memoria i suoi gloriosi giorni d principe finiti in schiavitù per quella lucertola odiosa.

M prima o poi sarebbe diventato più forte anche di lui e allora avrebbe riconquistato il posto che gli spettava per diritto di nascita….seduto sul trono dell’intero universo.

Non si chiese né come ne quando sarebbe riuscito nel suo scopo, bastatogli solo la certezza c l’avrebbe fatto.

Eliminando Kaharoth innanzi tutto….quel fastidiosissimo insetto di bassa lega, che osava mostrare una forza superiore alla sua, a quella del Grande Principe Vegeta.

No….non era disposto a accettarlo….quell’idiota sarebbe dovuto crepare al più presto!

Raggiunto il centro dell’atrio Vegeta si fermò senza preavviso e guardò verso l’alto. 
“Vieni giù! So che mi stai osservando!” gridò verso una delle colonne, la sua voce possente e decisa risuonò dalle pareti dell’atrio dandole ancora più potenza. 

Prima non si vedeva niente di sospetto, ma poi un’ombra comparve tra le colonne sbirciando con cautela.

Vegeta la fissò, il rilevatore non gli dava un valore preciso il che lo aveva messo in stato d’allarme. 
“Ho detto VIENI GIÙ! OBBEDISCI!” 
Incitato da quella voce autoritaria l’ombra si mostrò collaborante e saltò a terra, atterrando davanti al Saiyan.

Sul suo viso comparve un’espressione comparabile a un sorriso stupefatto quando la riconobbe. 
“Ma che sorpresa…la piccola Sedri! Come sei cresciuta!” 
La sua espressione era in contrasto con le sue parole apparentemente pacifiche, la osservò gustando la sua paura.

Aveva ragione, lei sudava freddo per la tensione, si ricordò il loro ultimo incontro, quando lui voleva ucciderla.

Nonostante ciò cercò di sembrare calma e sicura di sé. 
“Vegeta…a quanto pare stai meglio di quanto pensassi” iniziò.
“Quante volte ti ho detto che devi darmi del “lei”?! Mezzosangue! Con chi pensi di parlare?! Solo perché sei la figlia di Radish non ti permetto di rivolgermi la parola tanto facilmente!” ricambiò il saluto con una sgridata. Fece due passi verso di lei, Sedri reagì subito con due passi indietro. 
Vegeta ghignò.

Quanto gli piaceva questo gioco!

La ragazza deglutì e fece un respiro per poi rilasciare tutta l’aura. Dall’esterno non era cambiato niente, ma il rilevatore di Vegeta lo avvertì. Un breve sorriso sorpreso gli scappò quando lesse il suo valore.
“Accidenti! A quanto pare anche tu ti sei allenata parecchio! La tua forza combattiva è impressionante! Quasi 26.000! Complimenti! Hai imparato da Kaharoth?” 
Qualcosa dello sguardo di Vegeta fece scattare l’allarme nel cuore di Sedri e alzò la difesa.

E veramente vide come Vegeta alzò il pugno per attaccare, ma l’attacco per sé non era riuscita a seguire.

Un soffio d’aria, poi la colpì un colpo alla guancia che la scaraventò indietro facendola slittare sul pavimento liscio per poi schiantarsi sulla parete retrostante.

Il suo corpo aveva battuto un buco all’altezza di circa due metri sopra il suolo, dove rimase incastrata per dei secondi per poi cadere a terra mezza intorpidita.

Si riprese scuotendo la testa per eliminare gli effetti della botta.

Poi fissò Vegeta.

Sentiva un dolore bruciante alla guancia e sentì sulla bocca il sapore del suo sangue che colò dalle sue labbra.

Per fortuna non aveva riportato danni né ai denti né alla mandibola.

Si pulì la bocca dal sangue osservando attentamente ogni movimento del Saiyan. 
Lui cominciò a ridere: “Complimenti! Sei ancora intera!” 
“Maledizione! Le tue maniere non sono migliorate…Ma non è questo il punto! Ascoltami, Vegeta! È importante!” gridò, mentre si alzava a fatica. Appena alzò lo sguardo Vegeta era proprio davanti a lei e la afferrò alla gola per spingerla contro il muro. 
“Ehi, non ricordo di averti permesso di parlare! Se qualcuno non conosce le buone maniere, quella sei tu! Stupida ragazzina! Ma te le insegnerò io” 
Strinse la presa e la sollevò in aria finché le cominciava a mancare il fiato. In preda la panico si aggrappò al braccio muscoloso di Vegeta e tentò di liberarsi con ginocchiate e gomitate.

Ma tutti i suoi forzi riuscirono solo a farlo ridere.

Sedri concentrò tutte le sue energie nelle mani per formare una sfera energetica tra lei e Vegeta.

Il rilevatore diede allarme; prima che lei potesse sparare quella sfera le diede due pugni nello stomaco e la lanciò via attraverso tutto l’atrio. Nuovamente slittò sopra il pavimento per poi rimanere a terra immobile dopo essersi capottata più volte. 
“Maledizione…c’è mancato poco! Forse l’ho sottovalutata!” brontolò Vegeta abbastanza sorpreso di questo attacco.

Quasi non poteva credere ai sui occhi.

Quella ragazza era in grado di controllare così bene la sue forze?!

Quella sfera avrebbe potuto ferirlo…o peggio. 
Silenzioso camminò verso Sedri, mentre lei si stava riprendendo.

Con una smorfia si teneva la pancia reggendosi sulle braccia e le ginocchia. Tossì più volte e qualche goccia di sangue le colò dalle labbra.

Alzò lo sguardo, quando vide gli stivali di Vegeta direttamente davanti alla sua faccia.

Subito temeva un altro attacco, ma lui si limitò a fissarla dall’alto. 
“Che vergogna…” sbuffò disgustato “Una bastarda come te che ha una forza maggiore di un nobile!” 
L’istinto di Sedri l’avvertì che si trovava in pericolo di vita e decise di cogliere questa ultima possibilità.

Alzandosi a gran fatica cominciò: 
“Vegeta…ti predo di ascoltarmi! Freezer ti prende in giro…Credimi! È tutta una bugia!”
Di più non riusciva a dire, Vegeta non la ascoltava neanche; piuttosto la prese con una mano alla maglietta e le diede alcuni schiaffi con l’altra mano che la fecero barcollare, ma non perse l’equilibrio.

Incurante del dolore continuò: 

“Il tuo pianeta…è stato distrutto da Freezer! Ti ha ingannato per tutto il tempo…lui ha ucciso tutti i Saiyan…” 
Finalmente Vegeta sembrava di ascoltarla, si fermò di scatto e la fissò.

I due restarono immobili per alcuni secondi, silenziosi, ognuno attento alle reazioni dell’altro.

Fu Vegeta e ritrovare per primo la lingua: 
“Ma che diavolo stai blaterando?! Dammi una ragione per cui dovrei crederti, bastarda che non sei altro! Chi mi dice che non sei tu quella che mi prende in giro?!” 
“Te lo assicuro! È tutto vero! Fidati!” rispose nella speranza il principe potesse crederle alla fine. 
“Taci!” 
Nuovamente Sedri venne colpita da un pugno che stavolta la fece cadere a terra.

Vegeta stava in piedi davanti a lei e alzò il braccio. 
“Freezer è capace di tanto, ma non credo che sia marcio a tal punto! E…se fosse vero, sarò IO a fargliela pagare!” 
La sua faccia arrogante fece ridere la ragazza.

“Buona fortuna! Se fossi in te parlerei se avessi una forza combattiva di un milione! Sennò non andrai lontano…ti farà fuori con una mano sola…” 
“Come osi?! Basta con gli scherzi! Vai al diavolo!” 
Uno spavento tremendo pervase Sedri quando osservò una sfera di luce formandosi nel palmo di Vegeta: la sfera era indirizzata chiaramente a lei. E dietro a essa un Saiyan con voglia omicida.

Sentendo che era venuto il suo ultimo momento chiuse gli occhi ed aspettò rassegnata.

Quel che aveva dovuto fare lo aveva fatto.

“Vegeta! Aspetta!” risuonò una voce famigliare.

Chiunque fosse, la sua comparsa era stato in grado di fermare l’attacco del principe.

Sedri alzò esitante lo sguardo e riconobbe la persona dietro a Vegeta. 
“Cosa vuoi, Radish?” ringhiò Vegeta, la mano sempre alzava verso Sedri. 
Per un momento intenso gli sguardi di padre e figlia s’incrociarono, non si erano visti da così tanto tempo.

Ma a differenza dell’ultima volta non la considerava come un rifiuto fastidioso, ma nel suo sguardo era visibile uno strano calore.

Forse nessun altro eccetto Sedri lo avrebbe notato. 
“Vegeta, sei in ritardo, sono venuto a prenderti. Partiamo prima…lasciala stare…non sporcarti le mani con lei…” 
Vegeta lo guardò brevemente e abbassò la mano.

“Tsk…ma cosa ti succede? Non dirmi che t’importa qualcosa di questa smorfiosa? Che strano…” 
“Dai, non scherzare. Allora, andiamo?” 
Vegeta fissò nuovamente la ragazza ai suoi piedi che aspettava con ansia la sua reazione.

“Bah…va bene. Ti lascio vivere, perché voglio che porti un messaggio a Kaharoth. Digli che lo ucciderò al nostro incontro e gli farò vedere quale è la sua posizione! Hai capito?” 
Sottolineò la sua minaccia facendo il gesto di decapitazione, poi rise di gusto volandosi e incamminandosi.

Radish esitò, guardava sua figlia, che era ancora seduta a terra. 
“Allora sei ancora viva, eh?” 
“Ci provo…ci tengo alla pelle…” 
Con un sorriso si voltò anche lui e rincorse il principe.

Anche Sedri sorrise quel breve istante di calore le aveva quasi fatto dimenticare il dolore fisico.

Nel frattempo si era ripresa da potersi alzare in piedi per lasciare l’atrio, prima che arrivassero le guardie.

 

Nello stesso tempo Goku aveva perquisito la città di Tebis.

In quei mesi di vita da fuggitivo aveva imparato a comportarsi in modo naturale e professionale, come ci si aspetta da un Saiyan.

Ormai non gli importava nulla se i soldati lo riconoscevano, almeno finché nessuno di loro pensava sul serio di poterlo catturare.

Nella maggior parte dei casi bastava uno sguardo intenso per fargli cambiare idea. 
Stava lasciando una locanda passando attraverso un gruppo di soldati che stavano parlando tra di loro.

Uno dei guerrieri lo indicò e cominciò a bisbigliare con un compagno: 
“Guarda! È uno di loro! È un Saiyan!” 
“Dai, davvero? Ma quanti ce ne sono qua? Anche Vegeta e gli altri sono qua, vero?” rispose l’altro. 
Quella frase fece svegliare Goku e si voltò per chiedere: 
“Cosa hai detto? Anche Vegeta è qui? Dove?!” 
“Ah…Sì…ehi? Cosa vuoi da me? Smamma!” voleva sapere il soldato, quando vide Goku avvicinarsi a lui fino a prendergli per le spalle scuotendolo. 
“Ho chiesto: dove? Devo parlare con Vegeta! Dov’è? Sputa il rospo!” 
L’uomo si spaventò non poco e doveva trattenersi per non gridare dal dolore improvviso alle spalle provocato dalla presa del Saiyan.

Goku era agitato fino a sudare, dopo tutti quei mesi finalmente una traccia tangibile! 
“Vogliono partire! Non so per dove! Lasciami! Sbrigati, se vuoi vederlo! Ti prego, lasciami! Ahia!” 
“Ehi, scimmione! Lascialo o te la vedrai con noi!” s’ intromisero i suoi compagni minacciandolo con i loro pugni.

Solo ora Goku sembrava di accorgersi di aver usato troppa forza e lasciò la presa sconcertato, lo ringraziò e volò subito via.

I soldati lo seguirono con gli sguardi fino a perderlo di vista.

Le gambe del soldato in questione tremarono per la paura e si tenne le spalle indolenzite: 
“Ehi, che c’è?” vollero sapere gli altri. 
“Io…io…sono ancora vivo! Temevo che mi avrebbe ucciso!” sospirò il guerriero guardando i compagni con aria sconvolta.

Aveva sudato freddo e si stava riprendendo a stento. 
“Presto, dobbiamo avvertire i nostri compagni!” 
Goku sfrecciò come un missile circondato dalla sua aura azzurra, mentre volava a tutto gas a rasoterra.

Nella sua testa i suoi pensieri erano in stato d’allarme, doveva rendersi ancora conto di esser forse cosi vicino a ciò che aveva cercato nei ultimi i mesi.

Vegeta, Radish e Gohan erano sullo stesso pianeta, doveva solo trovarli e poi…sì, ma poi?

Cosa sarebbe successo quando li avrebbe trovati?

Ci sarebbe stata una battaglia?

E Vegeta fosse davvero così forte come diceva Sedri?

E Gohan…sarebbe stato disposto a seguirlo? 
“Spero che tutto vada bene…” mormorò Goku ingranando la quinta. 
Dopo solo dieci minuti vide la capitale all’orizzonte e rallentò.

Lei aveva scelto di perlustrare proprio questa città…aveva già trovato i Saiyan?

Atterrò su un grattacielo e scrutò la zona: dov’è Gohan? Radish? Suo figlio era qui con loro? E se sì, stava bene?

Di nuovo tutte quelle domande… 
A un tratto sentì qualcosa: l’aura di Sedri, debole, ma abbastanza chiara per i suoi sensi acuti.

Goku sentì che doveva sbrigarsi e volò nella sua direzione raggiungendo il complesso principale.

Anche da sopra sembrava un labirinto, cosi atterrò su un tetto e cercò la  nipote.

Finalmente la trovò sotto un altro tetto seduta su una sporgenza, quasi come se volesse nascondere da qualcosa. 
Goku levitò lentamente verso di lei, ma nonostante le sue precauzioni lei si spaventò vedendolo apparire cosi all’improvviso.

Subito si accorse che Sedri era ferita e che stava sanguinando dalla bocca, inoltre stava ansimando e il respirare le procurava dolore, come se fosse reduce di una dura battaglia. 
“Ciao…cosa ti è successo?” chiese accarezzandole la testa delicatamente, Sedri ricambiò il gesto con un debole sorriso. 
“Solo una breve discussione…” spiegò con sarcasmo per poi tornare seria. “Devi sbrigarti! I Saiyan stanno per ripartire…se vuoi vedere tuo figlio, devi sbrigarti!” 
“Allora è vero…ma chi ti ha ridotta così?” 
Sedri fece un respiro profondo, ormai sapeva che Goku non avrebbe smesso di chiederlo finché non gli avesse detto la verità.

Per risparmiare tempo lo raccontò subito:

“È stato Vegeta…stai attento, è molto più forte di prima! Vuole eliminarti…come ci ha provato con me, solo che Radish lo ha fermato…” 
“Che bastardo…va bene, ma tu vieni con me! Non ti lascio mica seduta qui! Forza, vieni!” 
“No, meglio che vai da solo…datti una mossa o sarà troppo tardi! Partono dalla rampa principale laggiù” 
Il fatto che Goku esitava per la sua preoccupazione verso di lei non le dispiaceva, ma ora l’ultima cosa che voleva era di scontrarsi nuovamente con il principe dei Saiyan, dopo essere scampata alla morte in modo tanto fortunato.

E se ci fosse stata un’altra battaglia si sarebbe sentita solo d’impiccio… quelle considerazioni quasi le fecero venire le lacrime agli occhi. Finalmente Goku si rassegnò. 
“Va bene…vado e torno” disse Goku sorridendo, poi si affrettò.

Appena che fosse sparito dietro un muro il suo autocontrollo si sciolse lasciando fuoriuscire quelle lacrime di rabbia e delusione verso se stessa. Nemmeno la gioia di aver portato a termine una parte importante del suo piano poteva diminuire quella sensazione di inutilità che la stava pervadendo in questo momento. 
Solo dopo alcuni snervanti minuto Goku aveva trovato l’accesso per la rampa corretta, e poi per completezza veniva fermato da un’intera compagnia di soldati. 
“Altolà! In nome dell’imperatore! Sei in arresto!” gridò il comandante. 
“Fuori dai piedi! Non ho tempo per queste sciocchezze!” tuonò Goku arrabbiato, tentando di passargli in mezzo con forza.

Naturalmente non volevano permetterlo e saltarono addosso al Saiyan tutti insieme, ma lui se ne liberò con una facilità sorprendente. Appena liberata la strada, corse a perdifiato tra i corridoi, chi voleva fermarlo veniva travolto.

Più di una volta sbagliò strada e dovette tornare indietro, sprecando tempo prezioso. 
Finalmente raggiunse la rampa giusta, ma nel momento in cui mise piedi nel hangar i Saiyan stavano già salendo sulle loro capsule spaziali.

Intorno a loro c’era un fragore tremendo tra operai e soldati, e un chiasso spaventoso ma trovò suo figlio all’istante. 
“Gohan! GOHAN! EHI! Sono qua! GOHAN!” gridò agitando le braccia, ma il ragazzino non lo sentì. Vedendolo nella sua uniforme da guerriero sembrava un’altra persona. 
Un improvviso rumore di un motore direttamente accanto alle sue orecchie lo fece svegliare dai suoi pensieri e con orrore si accorse che le quattro capsule si erano già chiusi e stavano partendo.

Un lampo ed erano già in volo, dopo pochi secondi sparivano dalla sua vista. 
“No! Maledizione!” esplose Goku battendo il piede per terra facendo tremare tutto l’edificio.

Quando tutti gli presenti lo fissarono sorpresi e spaventati arrossì e si scusò: 
“Ehm…scusate! Qualcuno di voi potrebbe dirmi dove stanno andando i Saiyan? Sarebbe veramente carino…” 
Un soldato fece un passo in avanti e rispose. 
“Hanno cambiato programma poca fa…se non erro stanno andando da un pianeta lontano…come si chiamava…?” guardò in un blocco note.

“Ah, sì…il pianeta Terra” 
“Cosa?! Sei sicuro?!” 
“Sì…ora lasciami lavorare…ho da fare…” 
“Ehi, aspetta! Una domanda…quanto ci metteranno per il loro viaggio?” 
“Ehm...circa due settimane…quel pianeta è parecchio distante…ora devo veramente andare!”
Goku rimase immobile assorto nei suoi pensieri, fino a quando delle grida agitate lo svegliarono. 
“Eccolo, è lì! Forza, catturatelo!” 
Più di cinquanta soldati fecero irruzione per circondare il ricercato. Il Saiyan li osservò con aria seccata alzando i suoi pugni. 
“Lasciatemi in pace…non ho tempo da perdere con voi!” 
Ma logicamente non gli diedero ascolto:

“Chiudi il becco! Forza, attaccatelo!”

Anche la santa pazienza di Goku può avere una fine, e ora quel momento era arrivato.

Dopo aver perso suo figlio per un soffio e aver ricevuto la notizia che stavano puntando la Terra per attaccarla, ora non aveva nessuna voglia di discutere.

Convitò le sue energie e fece un profondo respiro.

Espirando espanse la sua aura facendo tremare tutto terreno.

Nel momento in cui alzò le sue braccia con un grido di battaglia un onda d’urto attraversò la rampa scaraventando via tutto quello che incontrava sulla sua via sbattendolo contro i muri.

Sul pavimento intorno a lui erano comparse crepe profonde. 


ANGOLO AUTRICE!
Ciao a tutti!
Vi sono mancata vero? anche se non è passato tanto tempo dall'ultimo aggiornamento....ma vedete è proprio questo il punto!
Non pesavo di riuscire a scrivere un capitolo sostanzioso senza farvi aspetttare per mesi!
Be, spero che vi sia piaciuto! Lasciatemi un commento per favore!
Un bacio!

Alla prossima!

  
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