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Autore: Dionisie    07/09/2013    1 recensioni
-Tua sorella è...come dire...-
-Un vulcano? Un uragano? Una bomba? Sì, concordo con te-
-Ti somiglia, capitano-
Il castano rise e la osservò spazzare con forza e perizia il pavimento.
-Fossi in te però nasconderei tutto ciò che non ha ancora raggiunto-
Il capitano gli sorrise con aria criptica.
-Cosa intendi dire?-
-Beh, per esempio potresti nascondere...-
-E questi cosa sono?-
La più piccola prese in mano dei fogliettini sui tavoli e il fratello sospirò, rassegnato.
-...i menù. Scusa, non sono stato abbastanza veloce-
L'uomo dai capelli lilla lo guardò interrogativo, chiedendosi cosa mai avrebbe potuto fare di tanto grave quello scricciolo con i suoi menù.
-Ma non vanno bene!-
-Come?- Inarcò un sopracciglio, interdetto.
-Sì, insomma, sono...vecchi-
-E allora?-
-E allora non va bene, ci va qualcosa per attirare nuovi clienti! Questo non attirerà mai qualcuno di giovane. E' bocciato-
E lo lanciò dietro di sé, sotto lo sguardo di un Tobitaka sotto shock e le risate mal trattenute del fratello.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Archer/Seiya, Mark/Mamoru, Nelly/Natsumi, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 Piccoli per sempre


La porta scorrevole del locale si aprì per l'ennesima volta, trovando la piccola idol con un sorriso enorme. Accolse il suo amato fratellone con un abbraccio. Quella sera poteva permetterselo, infondo. Il locale era prenotato e nessuno sarebbe venuto a disturbare la sua serata speciale. Nel locale c'erano gli atleti della prima generazione della Raimon, della seconda, quella della battaglia contro gli “alieni”, e dell'Inazuma Japan. 
Tutti.
Hiyoko pensava sarebbe morta dalla felicità. Erano lì per ricordare i bei vecchi tempi ed ingozzarsi. Lei sospettava che molti avrebbero giocato la carta del “vecchio compagno” con Tobitaka per uno sconto, ma lei dubitava che avrebbe funzionato. Ridacchiò, preparandosi a servire ed a correre a destra e manca come una matta. Si legò il grembiule e iniziò a prendere ordini.
La stanza era piena delle chiacchiere dei ragazzi, tanto che Hiyoko pensò che ci sarebbe affogata tra tutte quelle parole. 
Volteggiò tra i tavoli, ascoltando voci sottili cercare di farsi sentire nella confusione e voci alte ruggire di risate. Osservò Tobitaka da lontano. Aveva un sorriso sbieco sulle labbra, nonostante il caos e il caldo dei fornelli. Il sudore scintillava sulla sua fronte su cui ricadevano alcuni ciuffi lilla. I suoi occhi neri sembravano rilassati e concentrati allo stesso tempo. Senza accorgersene si era fermata a fissarlo. E per la prima volta lo aveva trovato bellissimo. Certo, aveva sempre pensato che fosse un bell'uomo, ma vederlo così rilassato e così...appassionato. Dai suoi occhi si capiva perfettamente che amava quello che stava facendo con tutto sé stesso. Si capiva anche che apprezzava l'atmosfera leggera e frizzante. Era la prima volta che fissava i suoi occhi onice e vedeva così tante cose. 
Scosse la testa ed andò da suo fratello. Aveva bisogno di pensare ad altro. Parlottò per qualche attimo con lui, giusto per chiedergli come andavano le cose, prima di ritornare tra i tavoli, attenta a non guardare mai Tobitaka negli occhi. 
-Hey, ragazzina, hai intenzione di cantare qualcosa o no?-
La ragazza si girò verso un Fudou un po' brillo. In quel momento era calato il silenzio più assoluto. Tutti gli occhi erano puntati su di loro.
-Prego?-
-Sì, insomma, sei una idol, no?-
Hiyoko sobbalzò al boato che scoppiò alla parola “idol”. Fu letteralmente bombardata di domande, cosa che la fece indietreggiare. Aveva fatto circa tre passi indietro quando un rumore metallico e penetrante fece zittire tutti. Quando si girò vide Tobitaka con un mestolo a pochi centimetri da una pentola di metallo. La ragazza sentì il volto andare in fiamme. Lui l'aveva appena protetta.
-Così la spaventate, datevi una calmata.-
Fubuki  fu il primo a guardare, fissandola con scintillanti occhi color ghiaccio.
-Hai cantato qualche canzone che posso conoscere?-
-B-beh...Amai kotoba. La conosci?-
Sul suo viso apparve un dolce sorriso mentre annuiva. Anche Hiyoko sorrise. Parlare con quell'uomo che sembrava un ragazzino la tranquillizzava. 
-Ma allora sei Siren! Certo che ti conosco, sei su tutti i giornali!-
Toramaru era saltato in piedi, fissandola entusiasta. Il ragazzo fece per avvicinarsi, ma sembrò cambiare idea osservando qualcosa dietro alla ragazza che incuriosita si girò, trovando Tobitaka che osservava il moro con uno sguardo di rimprovero ed avvertimento. Se possibile, Hiyoko arrossì ancora di più.
-Allora? Ci canti qualcosa o no?-
Il suo istinto le gridò di prendere in mano la prima cosa che le capitava e di tirarla dietro Fudou, ma non lo fece.
-D'accordo,unm...”piccoli per sempre”?-
-Hey, stai forse insinuando qualcosa?-
Un coro di risate si alzò alla protesta di Tsunami. Hiyoko poggiò il vassoio che aveva in mano e prese fiato. 

Portami l'ultima birra fammi compagnia lei è andata via spero che poi la vedrò a casa mia, che tra due ore ripartono i tram fammi fumare tanto chi ti può multare a quest'ora mi sa che è a dormire

Il silenzio era assoluto, spezzato solo dalla sua voce e qualche sussurro qua e là.

E abbassa pure la saracinesca non credo che né io né te domani si andrà a messa 
curami un po' questa amarezza che ho 
Perché ero io quello che non parlava 
il bambino così magro che il bullo picchiava 
il ragazzino che tutto voleva e quando non poteva rubava 


Era una sensazione diversa dei concerti, sempre così rumorosi e caotici. L'aria stessa sembrava diversa.

Ci sono quelle sere 
che sono più dure 
dove serve bere via le paure 
e dentro ci si sente 
piccoli per sempre.... 


Ci sono quelle sere 
belle da morire 
dove puoi giocare invece di dormire 
quando ci si sente 
piccoli per sempre.... 


Sorrise sentendo che qualcuno canticchiava la canzone a mezza voce, altri, tra cui riconobbe Tsunami, la seguivano in toni più alti e, talvolta, stonati. Era contenta di aver scelto una canzone ò che conoscevano tutti. Alzò il tono per sovrastare la canzone quasi urlata ed un po' sbiascicata che intonavano i ragazzi più allegri – o brilli-. Si sentiva così libera. Amava così tanto cantare. Aprì un po' gli occhi per guardare Tobitaka. Non sapeva come, ma era come se gli stesse dedicando quella canzone.

Piccoli come i banchi di scuola quando li si vede da grandi 
del libro cuore ora ricordi soltanto franti 
piccoli come i cortili adibiti ai giochi 
come quando la mami ed il papi ascoltavano drupi 
intanto stavamo imparando 
tante e tante poesie che hai dimenticato 
ma le canzoni dei cartoni è quello che hai salvato 
piccoli come big jim su una saltaffos 
ci facevamo piste solo polistil poi vinavil michael j fox 
e vai di gioco nelle patatine giù con l'album delle figurine 
piccoli prima di crescere assieme al prezzo del barile 
ogni tanto stanco manco stai lottando con rocky e rambo 
ma ne vale la pena anche quando


Hiyoko dovette tapparsi le orecchie per come gli ex-giocatori ulularono gli ultimi versi della canzone. Considerando il loro grado di maturità, erano proprio “Piccoli per sempre”. Scoppiò a ridere, sentendosi viva e libera.


Angolo dell'autrice
Questa fic sta diventando una song-fic XDD comunque, mi spiace di non aver postato prima, ma ho problemi in casa...abbiate pietà. Per farmi perdonare, questo capitolo è più lungo degli altri, ma vi avverto che sarò sempre in ritardo a causa dei problemi che ho tra le mani e l'inizio della scuola. Intanto ringrazio come sempre tutti quelli che seguono, commentano e mettono la fic tra i preferiti/seguiti. Grazie a tutti di cuore.
  
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